Helmholtz Fabio Bevilacqua Helmholtz 1847 Helmholtz nel 1847 • Assume il modello newtoniano e formula l’interpretazione meccanica del principio di conservazione dell’energia: • T+U=cost. • ΔT = ΔU Helmholtz nel 1847 formalizza la distinzione tra fisica sperimentale e teorica (non matematica!!!) • 4 livelli – Premesse fisiche – Deduzione dei principi – Leggi empiriche – Fenomeni naturali • Le leggi devono oramai essere in accordo non solo con i fenomeni ma anche con i principi • I principi possono essere formulati sulla base di modelli alternativi Helmholtz • Profonde e durature innovazioni vengono espresse con chiarezza e consapevolezza metodologica: la scienza empirica tratta del rapporto tra leggi e fenomeni; quella teorica tra leggi e principi. A loro volta i principi possono essere dedotti da assunzioni più generali. Ne vengono individuate due (erroneamente pensate come equivalenti): le forze newtoniane e la conservazione della vis viva (alle posizioni). Viene inoltre assunto il ruolo fondamentale (leibniziano) del principio di causalità (una condizione di possibilità della conoscenza) e viene illustrato il modello concettuale adottato (forze che dipendono solo dalla distanza). Il punto centrale è l’unificazione del modello newtoniano delle forze e del principio di conservazione leibniziano: viene realizzata attraverso la reinterpretazione del teorema di conservazione della forza viva (oggi: lavoro-energia cinetica) in un principio di conservazione basato però sul modello newtoniano delle forze. • Il nuovo termine che bilancia la variazione della forza viva è definito come “somma delle forze di tensione”, in riferimento alle forze morte leibniziane, rifiutando esplicitamente sia il termine lavoro (tradizione degli ingegneri) sia quello di differenza di potenziale (tradizione dei matematici). Viene attribuito significato fisico (energia totale) alla somma dei due termini (vis viva e forze di tensione). La validità giustificativa del principio si esplica nella sistematizzazione e rideduzione di tutti i fenomeni della natura (non solo della fisica) entro l’ambito meccanico delle categorie di energia cinetica e potenziale. Problemi di compatibilità con la legge di Weber (forze che dipendono dalla velocità e dall’accelerazione) sono riconosciuti, ma rimane aperto il problema del ruolo euristico del principio. L’applicazione a domini nuovi (sistemi di correnti) trascura termini di cui (in seguito) si scoprirà l’esistenza. Interessanti i commenti di Planck. Energia ed emergere fisica teorica Bibliografia • Planck: 37-49 • Haas: riferimenti nei cap.4, 8, 10 • Dispense: pp.46-49