DSA La formazione universitaria dell`insegnante ed il bambino con

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La formazione universitaria
dell’insegnante ed il bambino
con difficoltà scolastiche
Prof. Antonio Pascotto
Neuropsichiatria Infantile
Seconda Università degli studi di Napoli
PREVALENZA DISTURBI PSICHICI
IN E.E.
I disturbi neuropsichici dell’età evolutiva sono
estremamente frequenti: coinvolgono circa il
20%
della
popolazione
infantile
e
adolescenziale, con disturbi molto diversi tra
loro che vanno dall’autismo all’epilessia, dalla
depressione al disturbo del linguaggio, dalla
dislessia alla disabilità intellettiva, dalle paralisi
cerebrali infantili alle sindromi genetiche rare,
dalle malattie neurodegenerative a quelle
neuromuscolari e molte altre.
CONTINUUM DISTURBI PSICHICI
La popolazione psichiatrica che afferisce
ai centri di salute mentale è costituita in
parte da soggetti giovani affetti da
patologie psichiatriche severe, il cui
esordio si colloca spesso nel corso
dell’infanzia e nell’adolescenza (Kessler
et al. 2007)
BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (D. M. 27 dicembre 2012)
DISABILITA’
(L. 104/92)
BES
DISTURBI
EVOLUTIVI
SPECIFICI
SVANTAGGIO
-DEFICIT:
-sensoriale
-motorio
-psicofisico
-Autismo
PEI
-DSA (l. 170/2010)
-Deficit del linguaggio
-Deficit delle abilità non verbali
-Deficit della coordinazione motoria
- Disprassia
-Deficit dell’attenzione e dell’iperattività
(A.D.H.D. di tipo lieve)
-Disturbo dello spettro autistico lieve
-Funzionamento intellettivo limite
-DOP ( Oppositivo -provocatorio)
-socioeconomico
-linguistico (stranieri non alfabetizzati)
-culturale
-Disagio comportamentale/relazionale
-altre difficoltà (malattie, traumi,
dipendenze
“Per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali …”
(Dir. Min. 27/12/2012, Cir. Min. n. 8 del 6/3/2013)
PDP
Dislessia, l'iceberg sommerso: quanti bambini a scuola non
vengono diagnosticati? I risultati di uno studio italiano.
Barbiero C1, Lonciari I, Montico M, Monasta L, Penge R, Vio C, Tressoldi PE, Ferluga V, Bigoni A, Tullio A, Carrozzi M, Ronfani L; CENDi (National Committee on the
Epidemiology of Dyslexia) working group; Epidemiology of Dyslexia of Friuli Venezia Giulia working group (FVGwg).
Abstract:
Background: L'obiettivo di questo lavoro è quello di valutare la prevalenza della dislessia in una
popolazione scolastica non selezionata, con criteri e metodi diagnostici ben definiti e rigorosi.
Metodo: Studio osservazionale di prevalenza. Abbiamo selezionato in modo randomizzato un
campione scelto da 94 classi di IV elementare, di scuole del Friuli Venezia Giulia. Abbiamo
effettuato 3 livelli consecutivi di valutazione: i primi 2 a scuola ed il terzo presso un’Unità di
Neuropsichiatria Infantile di III livello. La principale misura di esito era la prevalenza della dislessia,
definita come il numero di bambini positivi al terzo livello dello screening diviso per il numero
totale di bambini arruolati nello studio.
Risultati: il campione finale era composto da 1357 alunni. La prevalenza della dislessia nel
campione arruolato variava del 3.1% al 3.2% a seconda dei criteri adottati. In 2 bambini su 3 con
Dislessia, il disturbo non era stato diagnosticato prima.
Conclusioni: Lo studio dimostra che la Dislessia è ampiamente sottostimata in Italia e sottolinea la
necessità di informazioni affidabili sulla prevalenza del disturbo, al fine di destinare migliori risorse
sia alle scuole che al sistema sanitario.
In Italia la prevalenza del disturbo è del 2-10% in età scolare (AID 2,5-3,5%)
In Europa la SOC Europ Disl 8%
EPIDEMIOLOGIA ADHD IN EUROPA
Study
Criteria
Country
Procedure
Source
Age-range
Prevalence
Baungaert el et al (1995)
DSM-III
Germany
Ratings
Teacher
5-12
6.4
Verhulst et al (1985)
DSM-III
Netherlands Ratings & interview
Teacher
Parents
8 & 11
9.5
Taylor (1991)
DSM-III
UK
Ratings
Teacher
6-8
16.6
Baungaert el et al (1995)
DSM-IIIR
Germany
Ratings
Teacher
5-12
10.9
Gallucci et al (1993)
DSM-IIIR
Italy
Ratings & interview
Teacher
8-10
3.9
Puura et al (1998)
DSM-IIIR
Finland
Ratings & interview
Parents
8-9
6.6
Verhulst et al (1997)
DSM-IIIR
Netherlands Ratings & interview
Teacher
Parents
13-18
1.8
Landgren et al (1996)
DS-IIIR
Sweden
Ratings & interview
Teacher
Parents
-
4.0
Baungaert el et al (1995)
DSM-IV
Germany
Ratings
Teacher
5-12
17.8
Magnusson et al (1999)
DSM-IV
Iceland
Ratings
Teacher
Parents
6-8
Teacher 5.7
Parent 4.7
Kadesjö & Gillberg (2001) DSM-III-R
Sweden
Ratings & interview
Teacher
Parents
6.5-7.5
3.7
Esser et al (1990)
ICD-9
Germany
Ratings & interview
Parents
8
13
4.0
2.0
Taylor et al (1991)
ICD-9
UK
Ratings & interview
Parents
7
2.0
Steinhausen et al (1998)
DS-IIIR
Switzerland
Ratings & interview
Parents
7-16
5.2
EPIDEMIOLOGIA ADHD IN ITALIA
Casi
attesi
Solo lo
0.07 %
Popolazione Mondiale
Europa
5% (DSM-V)
4%
(ISS: “si può estrapolare per la popolazione italiana nella fascia d’età 6-18 anni
una prevalenza intorno all’1%”
STUDENTI CON "BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI
certificazione
in base alla legge n. 104
UN MILIONE E 100MILA
75000
stranieri
215000
certificazione
in base alla legge n. 104
400000
Funzionamento
cognitivo
limite
certificazione
in base alla legge n. 170
300000
ADHD
100000
Art. 3.
Percorsi formativi
1. I percorsi formativi sono preordinati, per tutte le classi di
abilitazione
all’insegnamento,
all’acquisizione
delle
competenze di cui all’articolo 2.
2. I percorsi formativi sono così articolati:
a) per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola
primaria, un corso di laurea magistrale quinquennale, a ciclo
unico in deroga a quanto previsto dall’articolo 8, comma 2, del
decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della
ricerca 22 ottobre 2004, n. 270, comprensivo di tirocinio da
avviare a partire dal secondo anno di corso;
b) per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo e
secondo grado, un corso di laurea magistrale biennale ed un
successivo anno di tirocinio formativo attivo.
Art. 11.
Docenti tutor
4. I corsi di laurea magistrale di cui all’articolo 6 si avvalgono
altresì di tutor organizzatori, cui è assegnato il compito di:
a) organizzare e gestire i rapporti tra le università, le
istituzioni scolastiche e i relativi dirigenti scolastici;
b) gestire tutte le attività amministrative legate ai distacchi
dei tutor coordinatori, al rapporto con le scuole e con l’Ufficio
scolastico regionale, al rapporto con gli studenti e alle attività
di tirocinio in generale;
c) coordinare la distribuzione degli studenti nelle diverse
scuole;
d) assegnare ai tutor coordinatori, di anno in anno, il
contingente di studenti da seguire nel percorso di tirocinio.
TABELLA 1
(Articolo 6)
Corso di laurea magistrale in Scienze della formazione primaria
(LM -85 bis)
attività di tirocinio, per
complessive 600 ore pari a 24 crediti
formativi universitari, devono svilupparsi
ampliandosi via via dal secondo anno di
corso fino al quinto e devono concludersi con
una relazione obbligatoria.”………………..
………………..”Le
Sinergia
Equilibrio
Funzionalità
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