IL MONOPOLIO
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IL MONOPOLIO E’ LA FORMA
DI MERCATO IN CUI VI E’ UN
UNICO PRODUTTORE CHE
E’ IN GRADO DI
DETERMINARE SIA IL
PREZZO, SIA LA QUANTITA’
DISPONIBILE DEL
PRODOTTO.
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CONFRONTO TRA CONCORRENZA PERFETTA
E MONOPOLIO
CONCORRENZA PERFETTA:
TANTE IMPRESE DI PICCOLE
DIMENSIONI: IMPRESE
“PRICE TAKER”
MONOPOLIO: L’IMPRESA
MONOPOLISTICA E’
UN’IMPRESA “PRICE
MAKER”
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CLASSIFICAZIONE DEI MERCATI
MONOPOLISTICI IN BASE ALLA
LORO ORIGINE
MONOPOLIO NATURALE
MONOPOLIO DELLE RISORSE
MONOPOLIO LEGALE
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MONOPOLIO NATURALE
Si realizza quando i costi medi si riducono al
crescere della produzione e i costi fissi sono
elevati. Una volta realizzato l’impianto, l’impresa
ha convenienza ad espandere la produzione, per
ripartire i costi fissi sul maggior numero di
prodotti. Se il costo medio unitario diminuisce
all’aumentare della produzione, si realizzano
economie di scala. Questo scoraggia l’entrata di
nuove imprese sul mercato. Esempi: acqua,
energia elettrica, ferrovie, ecc. Il costo marginale è
irrisorio (si pensi al costo di un litro
d’acqua aggiuntivo o di un passeggero in più).
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MONOPOLIO NATURALE
Se i costi fissi sono così alti da
mantenere comunque il costo
medio superiore al prezzo
pagabile dai consumatori, solo lo
Stato si può assumere l’onere
della produzione (se si tratta di
beni o servizi necessari per la
collettività).
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MONOPOLIO DELLE RISORSE
Un’unica impresa detiene
l’uso esclusivo di una
risorsa fondamentale per la
produzione di un bene.
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MONOPOLIO LEGALE
Un’unica impresa detiene il diritto
esclusivo alla produzione di un
bene. Si pensi a provvedimenti
amministrativi (ad esempio per la
gestione di un porto), alla
concessione di brevetti e alla tutela
delle opere d’ingegno.
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I RICAVI MEDI DEL MONOPOLISTA
Il monopolista può applicare il prezzo
che vuole, ma se il prezzo è alto, la
quantità domandata dai consumatori è
bassa, e viceversa. Rispetto alla
concorrenza perfetta, la quantità
vendibile dipende dal prezzo. La curva
dei ricavi medi, dunque, assume
l’andamento tipico della curva di
domanda di mercato.
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LA CURVA DEI RICAVI MEDI DEL
MONOPOLISTA
(= CURVA DI DOMANDA DEL MERCATO)
p
p = Rme
Q
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I RICAVI MARGINALI DEL MONOPOLISTA
Il ricavo marginale, che corrisponde all’incremento
dei ricavi totali dovuto alla vendita di un’unità
aggiuntiva di prodotto, è sempre inferiore il prezzo
del bene. Infatti, se vuole vendere un’unità
aggiuntiva di prodotto, il monopolista deve
abbassare il prezzo (infatti la domanda dei
consumatori aumenta solo se il prezzo
diminuisce). L’effetto positivo dovuto all’aumento
delle vendite viene parzialmente contrastato da
quello negativo prodotto dalla riduzione del prezzo
che è necessario per conseguirlo e che colpisce
tutti i prodotti venduti, e non soltanto l’ultimo.
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LA CURVA DEI RICAVI MARGINALI DEL
MONOPOLISTA
p
Rma
p = Rme
Q
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L’EQUILIBRIO NEL MONOPOLIO
OBIETTIVO DEL
MONOPOLISTA?
MASSIMO PROFITTO
E’ NECESSARIO CONFRONTARE I
RICAVI MARGINALI CON I COSTI
MARGINALI, E SPINGERE LA
PRODUZIONE FINO AL PUNTO IN CUI
SI HA L’UGUAGLIANZA TRA RICAVI
MARGINALI E COSTI MARGINALI.
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L’EQUILIBRIO NEL MONOPOLIO
EXTRAPROFITTO
Cme
p
A
D
B
C
E
Rma
0
Cma
Q*
p = Rme
Q
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L’EQUILIBRIO DEL MONOPOLISTA
L’EQUILIBRIO DEL MONOPOLISTA E’ IN
CORRISPONDENZA DEL PUNTO E, IN CUI
SI HA L’INTERSEZIONE TRA LA CURVA
DEI RICAVI MARGINALI E LA CURVA DEI
COSTI MARGINALI. LA QUANTITA’ DI
EQUILIBRIO E’ Q* E IL PREZZO E’ IN
CORRISPONDENZA DEL PUNTO A.
L’AREA DEL RETTANGOLO ABCD
RAPPRESENTA L’EXTRAPROFITTO.
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CONFRONTO CON LA CONCORRENZA PERFETTA
Il prezzo praticato dal monopolista
supera il costo medio e ciò
determina un extraprofitto.
Il prezzo praticato è più alto rispetto
a quello che si avrebbe in condizioni
di concorrenza perfetta.
La quantità prodotta è più bassa
rispetto a quella che si avrebbe in
condizioni di concorrenza perfetta.
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CONFRONTO CON LA CONCORRENZA PERFETTA
Cma
p
A
D
B
C
G
F
E
Rma
0
Q*
Q1
p = Rme
Q
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CONFRONTO CON LA CONCORRENZA PERFETTA
In condizioni di concorrenza
perfetta, l’equilibrio del
mercato si avrebbe in
corrispondenza del punto di
intersezione tra la curva della
domanda e la curva dell’offerta
(punto F). La quantità prodotta
sarebbe Q1 e il prezzo sarebbe
in corrispondenza del punto G.
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Altri svantaggi del monopolio
Costi rent seeking: per mantenere una
posizione dominante all’interno del mercato,
il monopolista è costretto a sostenere dei
costi ulteriori (campagne pubblicitarie,
accesso esclusivo alle materie prime ecc.).
Il monopolista è poco propenso
all’innovazione tecnologica e al miglioramento
qualitativo del prodotto.
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LE NORME ANTITRUST
CONTRASTARE I MONOPOLI, LA COLLUSIONE,
L’ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE
AUTORITA’ GARANTE DELLA
CONCORRENZA E DEL MERCATO
CODICE DEL CONSUMO
VIGILANZA DELL’UNIONE EUROPEA 
COMMISSARIO PER LA CONCORRENZA
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La privatizzazione dei monopoli
pubblici in Italia
Forme delle imprese pubbliche fino agli anni Novanta:
Aziende autonome
(Anas, Ferrovie)
Enti pubblici economici
(Iri, Enel, Eni)
Società a partecipazione statale
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La privatizzazione dei monopoli
pubblici in Italia
Processo di privatizzazione.
Due fasi.
1 - Privatizzazione dal punto giuridico:
trasformazione in società per azioni.
2 – Privatizzazione dal punto di vista
economico: vendita totale o parziale dei
pacchetti azionari a soggetti privati.
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Esito della privatizzazione
SOCIETA’ AD AZIONARIATO DIFFUSO (PUBLIC
COMPANY)
SOCIETA’ CON UN GRUPPO DI COMANDO
RISTRETTO (NOCCIOLO DURO)
SOCIETA’ CON GOLDEN SHARE (lo Stato
mantiene una posizione strategica negli
organi di amministrazione, acquisendo il
diritto di nominare un amministratore con
poteri particolari, attraverso la proprietà di
una quota minoritaria, la “quota d’oro”).
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LA PRIVATIZZAZIONE DEI SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ
(energia elettrica, gas, telecomunicazioni)
PRIVATIZZAZIONE
+
LIBERALIZZAZIONE DEL MERCATO
Scorporo della rete di distribuzione del
servizio (in gestione al soggetto pubblico o
regolamentata per evitare abusi di posizione
dominante) e privatizzazione-liberalizzazione
delle altre attività.
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LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO
STRATEGIA DELL’IMPRENDITORE PER
AUMENTARE LE VENDITE E I PROFITTI
VENDITA DELLO STESSO PRODOTTO
A PREZZI DIFFERENTI,
DIVERSIFICANDO LE FASCE DELLA
CLIENTELA
(BIGLIETTI IN BASE ALLA CLASSE O
AL TEMPO DI PRENOTAZIONE)
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LA DISCRIMINAZIONE DI PREZZO
Quali criteri per discriminare i prezzi?
REDDITO, GUSTI, LUOGO GEOGRAFICO,
TEMPO
Forme di discriminazione di prezzo:
-prezzi personalizzati
-vendita a versioni
-prezzi in base alla quantità
-prezzi a gruppi (studenti, pensionati ecc.)
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