Anno accademico 2016-17
I Semestre
PEDAGOGIA SPERIMENTALE
Corso di laurea FSRU
La classificazione delle variabili
È importante per il tipo di operazioni che possono essere
effettuate su ogni variabile
Serve a stabilire quali procedure di elaborazione statistica
possono essere applicate ad ogni variabile
Distinzione in tre classi: v. nominali, ordinali e cardinali
Variabili nominali
La proprietà da registrare assume stati discreti non ordinabili
(stati finiti)
Non sono possibili stati intermedi
Non esiste gerarchia (es. nazionalità), ma solo relazione di
uguaglianza/differenza
Classificazione
Dicotomica vs politomica
Variabili ordinali
La proprietà da registrare assume stati discreti ordinabili (es.
titolo di studio)
Relazione di uguaglianza/differenza, ma anche di ordine
(maggiore/minore di)
Ordinamento
Attribuzione di numeri con valore ordinale
Variabili cardinali
Hanno pieno significato numerico (valore ordinale e cardinale)
Relazione di uguaglianza/differenza, di ordine (maggiore/minore
di), di addizione/sottrazione, moltiplicazione/divisione
Misurazione: 1) la proprietà da misurare è continua; 2) esiste una
unità di misura prestabilita
Conteggio: 1) la proprietà da misurare è discreta; 2) esiste una
unità di conto (unità elementare contenuta un numero finito di
volte nella proprietà dell’oggetto)
La classificazione delle variabili
Tipi di variabili
Stati della
proprietà
Procedura di
operativizzazi
one
Tipo di
variabile
Caratteristiche
dei valori
Operazioni
effettuabili sui
valori
Non ordinati
classificazione
nominale
nomi
=≠
ordinale
numeri con le
sole proprietà
ordinali
=≠><
cardinale
numeri con le
proprietà
cardinali
Ordinati
ordinamento
Continui
misurazione
Discreti
conteggio
=≠><
+-x:
Le scale di misurazione
Offrono soluzioni per organizzare i diversi valori che una variabile
può presentare.
SCALA NOMINALE: identificare ciò che possiede una
caratteristica da ciò che non la possiede (inclusione/esclusione)
SCALA ORDINALE: misurare oggetti compresi nella stessa
classe (maggiore/minore di)
SCALA AD INTERVALLI: definire l’intervallo che separa due
posizioni successive
SCALA DI RAPPORTI