GUERRA PER L’INDIPENDENZA
DEI PAESI BASCHI
Dove si trovano i Paesi Baschi
• Il Paese basco si affaccia sul
Golfo di Biscaglia e si estende per
oltre 20.000 km² tra Spagna e
Francia, nell’area pirenaica. È
diviso in sette regioni e ha lingua
propria.
• Il Paese basco non ha una vera e
propria capitale in quanto non è
uno stato unitario, ma la città
storicamente più importante è
Pamplona (Iruñea), che fu la
capitale del Regno di Pamplona
tra il X e il XIII secolo il quale
rappresenta fino ad ora il massimo
grado di espressione politica e di
indipendenza mai raggiunto dal
Paese Basco.
Religione nei Paesi Baschi
• La religione originaria aveva una forte componente
femminile; pare che la dea più importante del pantheon
fosse Mari, parola che significa "signora". Mari viveva
nel sottosuolo e assicurava buoni raccolti, consigli e
aiuti; arrivava alla superficie della terra percorrendo
caverne sotterranee su un carro trainato da quattro
cavalli. Mari aveva uno sposo, Maju o Sugaar, onorato
come "Serpente Maschile". La dea della terra aveva
nome Lur; benevola nei confronti degli uomini che in suo
onore depositavano pezzi d’oro nelle caverne, tutelava
anche piante e animali.
• Al giorno d’oggi la popolazione basca è prevalentemente
cattolica
Economia e lingua nei paesi baschi
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L'86% delle terre e il 91% della popolazione sono soggette al governo spagnolo e il
resto al governo francese. La divisione delle province risale al Trattato dei Pirenei del
1659: rappresentanti di Francia e Spagna si riunirono per decidere il confine tra le
loro nazioni. L'economia basca ha conosciuto negli ultimi tempi, soprattutto dopo
l'ingresso nella Cee, una fase di profonda crisi. Il tasso di disoccupazione agli inizi
degli anni Novanta raggiungeva il 21,2% nelle zone industriali di Bilbao, sfiorando il
50% dei giovani. I Paesi Baschi rischiano di diventare importatori di acciaio.
La famosa lingua euskera,il più vecchio linguaggio conosciuto d’Europa, si trasmise
in maniera orale sino al XVI secolo, dopo di che fu messa per iscritto, è la sola a non
appartenere al gruppo delle lingue indoeuropee dell'Europa occidentale ed è parlata
attualmente dal 22% della.I baschi hanno lottato duramente per mantenere il
linguaggio come pietra angolare della loro cultura. Ciononostante, soprattutto nei
territori sottoposti al governo spagnolo e soprattutto nel XX secolo, l’uso e la
diffusione della lingua basca sono stati grandemente ostacolati. Ancora ai primi del
novecento venivano picchiati gli scolari che parlavano questa lingua, che pur ha
prodotto testi di letteratura molto importanti come il Canto di Lelo, che descrive il
transito dei Pirenei da parte di Annibale, il Canto dei Cantalzi, che ricorda la
resistenza alle legioni romene, e il Canto di Altobizkar, che narra la sconfitta
carolingia di Roncisvalle.
Che cos’è l’ ETA
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ETA= Euskadi Ta Askatasuna (in
spagnolo País Vasco y Libertad,
letteralmente "paese basco e libertà"),
è
una
organizzazione
armata
terroristica di ispirazione marxistaleninista, il cui scopo è l'indipendenza
del popolo basco. L'ETA è
responsabile dell'uccisione di oltre
800 persone, ed è considerata
un'organizzazione terroristica da
diversi Stati, tra cui la Spagna e gli
Stati Uniti d'America, oltre che
dall'Unione Europea. Creata alla fine
degli
anni
cinquanta
come
associazione studentesca clandestina
per
sostenere
l'indipendentismo
basco, si accosterà alla lotta armata
verso la metà degli anni sessanta.
Storia dell’ETA
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I primi membri dell’Eta, nazionalisti e marxisti, ricorrono
alla lotta armata e subiscono la dura repressione dei
servizi segreti del dittatore Franco: nel 1970 alcuni
prigionieri baschi vengono giustiziati, tra lo sdegno del
mondo, mediante garrotamento(“strozzatura”). L’appoggio
di buona parte della popolazione basca permette all’ETA
di resistere e passare al contrattacco: nel 1973 uno
spettacolare attentato esplosivo in piena Madrid elimina
Carrero-Blanco, il dispotico successore designato del
Caudillo, aprendo paradossalmente la via per una svolta
democratica nel paese.
L’ETA, però, continua la lotta per l’indipendenza completa
anche dopo il ritorno della libertà e di un parziale
federalismo in Spagna. Seguono anni di attentati,
assassini ed intimidazioni e quasi metà della popolazione
dei Paesi Baschi si astiene dal voto nel referendum che
approva la nuova larghissima autonomia della regione nel
1979. Negli anni ‘80 il governo di Madrid, esasperato dal
continuo stillicidio di atti terroristici in tutta la Spagna,
ricorre alla collaborazione con la Francia (che tiene sotto
controllo i suoi Baschi i quali aiutano e nascondono i
membri dell’ETA) ed utilizza anche i famigerati GAL,
reparti speciali antiterrorismo, che uccidono numerosi
presunti membri dell’ETA ed esponenti del suo partito
politico Herri Batasuna.
Lo scandalo verrà fuori negli anni ‘90 grazie al giudice
Garzon, il quale ha recentemente ordinato gli ultimi arresti
contro la presunta cupola dell’organizzazione terroristica
basca. L’ETA, comunque, è sempre vitale ed usufruisce di
un continuo ricambio di uomini, come ha dimostrato
l’autobomba madrilena e la continua lotta di strada che i
suoi sostenitori, tra atti di vandalismo e proteste di piazza,
mettono in atto quotidianamente nei Paesi Baschi.