Aereoplano
L'aeroplano, aeromobile o aereo (in forma abbreviata), è un mezzo di trasporto più
pesante dell'aria capace di volare. In base alla classificazione scientifica, gli aeroplani
sono dei velivoli, insieme agli idrovolanti e agli anfibi. In quanto tali, sono in grado di
volare utilizzando una forza aerodinamica (detta portanza), generata grazie al moto
relativo dell'aria lungo una superficie fissa (chiamata ala). Differiscono dagli alianti, in
quanto dotati di uno o più motori e per questo motivo rientrano nella più grande categoria
delle aerodinamica a motore, a cui appartengono anche gli elicotteri e altri aeromobili,
che però non hanno ali fisse.
Gli aerei sono divisi principalmente in 2 categorie: militari e civili. Quelli militari a loro
volta si dividono in cacciabombardieri, bombardieri, aerei d'attacco al suolo, aerei
d'addestramento, aerei da ricognizione, aerai da trasporto. Quelli civili si dividono in
aerei di linea, aerei per trasporto merci, jet executive, aerei da turismo. In generale poi si
hanno aerei acrobatici che di solito sono aerei da caccia, da addestramento o da
turismo, a volte modificati per adattarli alle particolari sollecitazioni del volo acrobatico.
storia
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Il primo aeroplano propriamente detto vide la luce nel 1903, quando i fratelli Wright
riuscirono a far spiccare il volo ad una sorta di aliante dotato di un motore da 16 cavalli a
Kill Devil Hill presso Kitty Hauk in Carolina del Nord, USA. Questo primo volo durò 12
secondi, arrivando ad un'altezza di circa 120 piedi (40 metri), fu poco più che un balzo che
probabilmente non superò l’effetto suolo.
Alberto Santos-Dumont fu un ingegnere (anche se non ha avuto una formazione
accademica in questa area) e pioniere dell'aviazione. Progettista di dirigibili ed aeroplani, è
talvolta considerato il padre di entrambe le macchine volanti, in quanto i suoi primi voli
furono i primi a svolgersi su circuiti chiusi in presenza di ampio pubblico. In particolare, il
volo del 14-Bis del 12 novembre 1906, primo volo riconosciuto ufficialmente in Europa
dall‘Aeroclub di Francia di un apparecchio più pesante dell'aria in grado di decollare
autonomamente, a differenza dei primi Wright catapultati, è considerata la prima
dimostrazione pubblica di un aeroplano. Proprio per il decollo autopropellente Santos
Dumont è ritenuto da una parte della comunità scientifica e aeronautica, principalmente nel
suo paese di origine, come il "Padre dell'Aviazione".
Il primo aereo italiano fu costruito da Aristide Faccioli nel 1908.
Inizialmente l'aereo fu considerato una semplice curiosità per appassionati, ma a poco a
poco si iniziò a riconoscerne le capacità e nacquero i primi modelli capaci di prestazioni di
volta in volta ritenute impossibili sino a poco tempo prima: sorvolare le Alpi, volare sopra il
canale della Manica, o semplicemente, raggiungere altezze e velocità sempre più elevate.
Per questa ragione l'inizio dello sviluppo della tecnologia aeronautica è legato ad eventi
sportivi che miravano a segnare nuovi record. In questi primi anni gli aeroplani erano spinti
da motori a pistoni collegati ad un'elica e la struttura era biplana, ovvero con due piani alari.
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Per questa ragione l'inizio dello sviluppo della tecnologia aeronautica
è legato ad eventi sportivi che miravano a segnare nuovi record. In
questi primi anni gli aeroplani erano spinti da motori a pistoni collegati
ad un'elica e la struttura era biplana, ovvero con due piani alari.
Un Caproni Ca 33 della francese Armée de l'air.
L'avvio di uno sviluppo più scientifico avvenne in concomitanza con la
prima guerra mondiale. Fino ad allora gli Stati si erano relativamente
disinteressati alle potenzialità del nuovo mezzo, ma la guerra le fece
infine comprendere.
Tra il 1914 e il 1918 nacquero moltissimi modelli di biplani destinati
inizialmente a compiti di ricognizione, nei quali il nuovo mezzo
eccelleva su tutti i precedenti. In seguito i piloti iniziarono a lanciare
delle bombe a mano sul nemico in quello che può essere definito
l'antenato del bombardamento tattico. La naturale risposta fu di dotare
i propri piloti di mitragliatrici con cui sparare ai velivoli nemici per
impedirgli di attaccare le proprie linee, dando vita agli aerei da caccia.
Alla fine della prima guerra mondiale, l'aeroplano uscì notevolmente
migliorato, nonostante mantenesse la doppia ala e generalmente
l'intera struttura non fosse particolarmente cambiata a prima vista.
Erano stati sviluppati motori decisamente più potenti che
permettevano prestazioni inavvicinabili per i modelli precedenti al
conflitto e inoltre erano stati aggiunti innumerevoli accorgimenti che
permettevano una navigazione più accurata.
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Dagli anni venti si iniziò a guardare al velivolo come un pacifico mezzo di
trasporto. Nacquero così le prime compagnie aeree che richiedevano alle
nascenti industrie aeronautiche modelli da trasporto con dimensioni, raggio
d'azione e velocità adeguate alle nuove esigenze. Rispetto all'iniziale ricerca
sportiva e poi militare, non c'era più bisogno di aumentare specifiche come la
maneggevolezza mentre erano posti in risalto i problemi delle dimensioni, che
dovevano risultare sufficienti al trasporto di un certo numero di passeggeri, e
l'aumento dell'autonomia.
In questi anni l'idrovolante sembrò prendere il sopravvento sull'aereo a noi più
familiare: il primo infatti aveva maggior flessibilità d'impiego dal momento che
non necessitava di piste preparate (per quanto allora gli aerei partissero da
campi di terra battuta, relativamente semplici da realizzare). Inoltre l'idrovolante
presentava l'indubbio vantaggio logistico di utilizzare la maggior parte delle
infrastrutture portuali già esistenti.
La pacifica (e a dire il vero rallentata) evoluzione dell'aeroplano subì una nuova
accelerazione con i nuovi venti di guerra che spiravano sul mondo alla metà
degli anni trenta. Rapidamente i velivoli biplani vennero resi obsoleti dai
monoplani, che fin dai primi voli dimostrarono di poter abbattere delle barriere
che si erano dimostrate insuperabili per i biplani: la velocità passò rapidamente
da poco più di 300 km/h a più di 500 km/h con evidenti possibilità di migliorare,
e lo stesso accadde per l'altitudine raggiungibile, l'autonomia massima, la
maneggevolezza e l'accelerazione.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale ciascuna delle potenze era dotata
di una moderna aeronautica da caccia e da bombardamento; generalmente
l'Arma aerea era ormai costituita in entità indipendente sia dall'Esercito che
dalla Marina, configurando la tipica divisione in 3 armi: Esercito, Marina,
Aeronautica.
Durante la seconda guerra mondiale divenne evidente la necessità dell'arma
aerea per vincere un moderno conflitto nelle operazioni marine e terrestri.
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In mare diventava chiaro che l'epoca delle grandi corazzate dotate di
cannoni formidabili era finita a favore della portaerei: i cacciabombardieri
e gli aerosiluranti imbarcati decollati dalle portaerei costringevano le
enormi corazzate ad un'umiliante navigazione passiva sotto l'incessante
bombardamento dei piccoli e maneggevoli aerei, potendo opporre solo
un insufficiente fuoco di contraerea, mentre la portaerei che aveva
lanciato gli aerei poteva trovarsi anche a qualche centinaia di chilometri
al di fuori del raggio dei cannoni della corazzata. Nel ruolo di
pattugliamento delle coste e scorta ai convogli navali, gli idrovolanti
dotati di siluri affiancavano spesso le corvette e fregate.
Durante la guerra inoltre ci furono anche battaglie solamente aeree, in
cui i caccia si scontravano con i velivoli dei loro avversari in diverse
situazioni: intercettamento, caccia libera, pattuglia di combattimento
aereo o a seguito di un ordine di "scramble". I caccia si dividevano in
leggeri caccia monomotori e monoposto e caccia pesanti, bimotori e
bi/tri-posto.
Il primo era più agile e leggero, di impiego per lo più diurno, mentre il
secondo era più pesante e impacciato nel volo, di norma avrebbe avuto
la peggio contro un monoposto-monomotore, ma era armato di cannoni
di calibro maggiore e più tardi nella guerra, grazie alle sue dimensioni,
era capace di trasportare un radar autonomamente dalle postazioni
terrestri che lo rendevano ideale nel ruolo di intercettore e caccia
notturno.
In questi anni nacque anche il radar, invenzione britannica, ma
velocemente esportato negli Stati Uniti e adottato anche in Germania. Era
l'unico modo per prevedere con un certo anticipo un attacco aereo
nemico e permettere ai propri caccia di decollare in tempo. Dapprima
solo in postazioni terrestri, poi anche montato su aerei.