lezione 2 eff e fallmercato

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Lezioni di Scienza delle finanze
Prof. Mauro Marè
Università della Tuscia,
Anno accademico 2013-2014
Programma
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
Richiami di microeconomia
L’efficienza
I fallimenti del mercato
Il monopolio naturale e la regolamentazione
Gli effetti economici delle imposte
Le entrate e il bilancio dello stato
Le Imposte dirette: Irpef, Irpeg, Irap
Le imposte indirette: Iva, accise
Il federalismo fiscale
Le pensioni tra ripartizione e capitalizzazione
La teoria economica dell’evasione fiscale
Esame Scienza delle Finanze Programma Prof. Mauro Marè
Il programma dell’esame di Scienza delle Finanze si compone dello studio delle slides
scaricabili dalla mia homepage per il corso di Scienza delle finanze e di alcuni capitoli del libro
di Ernesto Longobardi, Economia tributaria. Vi riporto perciò il programma definitivo:
1) tutte le slides disponibili on line
2) i seguenti capitoli del libro di Ernesto Longobardi, Economia Tributaria
•Capitolo 1 : paragrafi 1.1 / 1.2 / 1.3
•Capitolo 3 : tutto
•Capitolo 6 : tutto
•Capitolo 7 : tutto
•Capitolo 8 : tutto
•Capitolo 9 : solo pagine 121,122 e il paragrafo 9.4
•Capitolo 11 : tutto
•Capitolo 12: tutto
•Capitolo 13 e 14: ??
•Capitolo 18 : tutto
•Esclusi gli altri capitoli
•Vi indicherò un manuale per ripassare microeconomia
Ricordare
Il problema della dualità:
1) Max utilità dato vincolo di bilancio corrisponde a
2) Min spesa dato livello di utilità
3) Costruzione curva di domanda compensata
4) Surplus consumatore e calcolo variazione spesa/welfare del consumatore
5) Funzione di spesa: spesa minima necessaria per raggiungere un
desiderato livello di utilità
2. EFFICIENZA
In economia si distinguono tre diverse definizioni del
concetto di efficienza:
1) l’efficienza allocativa (paretiana)
2) L’efficienza produttiva (a sua volta distinta in tecnica e
gestionale)
3) L’efficienza economica generale
1) Efficienza allocativa o paretiana
E’ l’efficienza nello scambio: l’ammontare di un bene
che l’individuo è disposto a dare via in cambio di un
altro bene, deve essere uguale al suo tasso marginale
di sostituzione. In economia gli scambi avvengono
fintantoché gli individui presentano tassi marginali di
sostituzione diversi, ovvero nell’ottimo paretiano tutti
dispongono del medesimo tasso di sostituzione.
Uguaglianza nei saggi marginali di sostituzione nel
consumo dei beni di tutti i componenti della
collettività
2) Efficienza nella produzione
E’ il concetto di efficienza più vicino a quello del senso comune:
la capacità di produrre più output a parità di input, ovvero di
minimizzare le risorse impiegate per la produzione di un dato
output.
Uguaglianza nei saggi marginali di sostituzione
nell’uso dei fattori di produzione
Isoquanto = l’insieme delle combinazioni degli input
che producono una identica quantità di output. La
curva è chiamata anche tasso marginale di
sostituzione tecnica, in cui si assume per semplicità vi
sia completa sostituibilità fra i fattori di produzione
Isocosto = differenti combinazioni degli input che
costano lo stesso all’impresa. L’inclinazione della linea
dipende dai prezzi relativi dei fattori. E’ il vincolo di
bilancio a disposizione dell’impresa nella produzione
di un certo bene.
L’isoquanto e l’isocosto concorrono alla misurazione delle
due diverse fattispecie di efficienza nella produzione:
l’efficienza tecnologica e l’efficienza gestionale. Con la
prima si massimizza l ’ output attraverso l ’ ottima
combinazione dei fattori; con la seconda, a parità di output,
vengono minimizzati i costi, ovvero si misura la capacità
dell’impresa di combinare fra loro i fattori nelle proporzioni
coerenti con i relativi prezzi di mercato. Può quindi verificarsi
il caso di un’inefficienza tecnologica in presenza di efficienza
gestionale e viceversa, così come il caso di inefficienza di
entrambi gli indicatori.
K
isocosto
S
R
P
A
T
A’
E
W isoquanto
P
R’
L
L’efficienza tecnologica viene raggiunta solo dalle combinazioni di K ed L
lunga la curva dell’isoquanto. Così i punti A ed E sono da considerare
tecnologicamente efficienti, e tutti gli altri tecnologicamente meno
efficienti di questi. L’efficienza gestionale, invece, è garantita solo se i
punti giacciono lungo il segmento dell’isocosto (quindi anche A’ è da
considerare gestionalmente efficiente). Unendo le due definizioni di
efficienza, si vede subito che solo nel punto E (dove l’isoquanto è
tangente all’isocosto) è raggiunta la massima efficienza produttiva, dove
l’impresa minimizza sia il costo totale sia i fattori di produzione dati i
prezzi relativi. In A, che pure è situato sull’isoquanto, non è raggiunta
l’efficienza gestionale. In effetti in quel punto passa un altro segmento (RR’) tratteggiato nella figura, che corrisponde ad un vincolo di bilancio
(cioè ad un livello di spesa totale) più alto. Nel punto T c’è efficienza
gestionale perché K ed L vengono utilizzati nelle giuste proporzioni, ma
inefficienza tecnica perché li si utilizza troppo K e troppo L (dato il livello di
prodotto Q) In S, infine, non si ha né efficienza tecnologica né gestionale.
3) Efficienza economica generale
Si realizza quando
tasso marginale di trasformazione fra i beni della
produzione = saggio marginale di sostituzione di detti
beni scambiati dai componenti collettività
E’ il collegamento fra produzione, scambio e
consumo
3. Fallimenti del mercato
1. Presenza di monopolio
2. Economie di scala
3. Beni pubblici, beni di merito, paternalismo
4. esternalità
5. Asimmetria informativa
6. Costi di transazione
In monopolio (Rmg = Cmg) il prezzo sarà Pm e la quantità Qm
Profitto monopolista
Pc Pm C B
C
Pm
P = Cmg
CM = Cmg
B
Pc
A
D
Rmg
Qm
O
Rmg = Cmg
G
Qc
E
In Concorrenza perfetta P = Cmg si produce Qc al prezzo Pc
In monopolio (Rmg = Cmg) il prezzo sarà Pm e la quantità Qm
PM > PC
QM < QC
C
Pm
Profitto monopolista
Pc Pm C B
P = Cmg
CM = Cmg
B
Pc
A
D
Rmg
Qm
O
Rmg = Cmg
G
Qc
E
PM > PC
Profitto monopolista
Pc Pm C B
QM < QC
DWL = ABC
C
Pm
P
P = Cmg
Π
DWL
CM = Cmg
Pc
A
B
D
Rmg
Qm
O
Rmg = Cmg
G
Qc
E
Economie di scala
Importanza decrescenza Costi Medi
D
A
CM
Cmg
Economie di scala
Importanza decrescenza Costi Medi
Fallimento perché produttore non può produrre in perdita
D
A
C2
F
CM
B
C1
O
Q
Cmg
Beni pubblici
Definizione: un bene pubblico si ha quando i benefici che derivano
dall’offerta del bene sono indivisibili e non rivali
2 caratteristiche fondamentali:
1. non rivalità nel consumo
2. non escludibilità dal consumo
Contrasto Beni privati Beni pubblici
Beni privati = rivali + escludibili (una fetta di torta)
Beni pubblici = non rivali + non escludibili (aria, paesaggio)
Se beneficio bene pubblico è indivisibile, allora non è possibile stabilire un
prezzo. Quindi il mercato fallisce, non c’è ottimo paretiano
Indivisibilità benefici: non è possibile individuare in quale misura il beneficio del
servizio affluisce a un individuo
Non rivalità: il consumo di un servizio da parte di un individuo può essere
condiviso anche da parte di un altro soggetto
Si parla anche di Offerta congiunta NB Cmg offerta di un bene non rivale = 0
Non escludibilità: quando il consumo del bene non può essere regolamentato.
Una volta prodotto, ne beneficiano tutti
Tipico esempio: la difesa nazionale, strategica e convenzionale (ma anche la TV
prima di quella cavo o pay)
Vi sono diversi gradi di purezza dei beni pubblici
Beni pubblici puri (aria, global warming, difesa, giustizia), impuri (local
public goods, una piscina, illuminazione stradale, una strada) fino ai beni
privati.
Bene privato
puro
Bene pubblico
puro
Strade,
illuminazione
Piscina, stadio,
aula universitaria
Nel caso dei beni pubblici è necessario l’intervento pubblico o forme di azione
collettiva che spingono alla sua offerta (fornitura)
Altrimenti individui non avrebbero incentivo alla sua offerta. Il bene non
verrebbe offerto, tutti si comporterebbero da free rider, sperando che siano gli
altri ad offrire il bene. Ma così nessuno lo offrirebbe e quindi non vi sarebbe
bene pubblico.
Ciò deriva sempre da caratteristiche non rivalità + non escludibilità
Domanda beni privati: somma orizzontale domande individui
Infatti condizione ottimale è: SMSA = SMSB = SMT
Domanda bene pubblico: somma verticale, rispetto ai prezzi
Quindi non si verifica la condizione SMSA = SMSB = SMT
p
SOMMA IN ORIZZONTALE CURVE DI DOMANDA DEI BENI PRIVATI
p
p
Oa
5
5
5
4
4
4
1 1 1/2
Da + Db
Db
Da
q
2 3
q
3
SMSA = SMSB = SMT
Samuelson condizioni di efficienza offerta beni privati
Disponibilità a
pagare del
consumatore A
Disponibilità a
pagare del
consumatore B
Costo marginale del
bene
4 1/2
q
Curva di domanda complessiva bene pubblico Y
DA + D B = D T
Somma verticale rispetto ai prezzi
P
Samuelson condizioni di efficienza offerta beni pubblici:
SMSA + SMSB = SMT
Da + Db = DT
Pa + Pb = P
Pa
Db
F
P
O
Pb
Pa
Da
O
Y*
Y
Curva di domanda complessiva bene pubblico Y
DA + D B = D T
Somma verticale rispetto ai prezzi
P
Samuelson
Da + Db = DT
condizioni di efficienza offerta beni pubblici:
SMSA + SMSB = SMT
Db
F
P
O
Pa
Pb
Pa
Da
O
Y*
Y
Esistono casi dove il bene pubblico diventa da puro impuro
Es. Piscina, strada, illuminazione, autobus.
Si parla in questi casi di beni pubblici impuri o anche di
Beni pubblici locali
4 Esternalità
Esternalità: interdipendenza tra le azioni dei soggetti economici
Quando una certa azione di un soggetto produce conseguenze
su un altro soggetto senza che sia possibile, o quando è troppo
costoso, internalizzarla in una transazione con un prezzo
Esternalità pecuniarie: variazione dei prezzi; il mercato non fallisce
Esternalità tecnologiche: non c’è variazione dei prezzi di mercato,
quindi il mercato fallisce
Esternalità sono di 2 tipi:
a. nel consumo
b. nella produzione
• Esternalità nel consumo: quando influenzano la funzione di
utilità degli individui
• Esternalità nella produzione: quando influenzano la funzione di
produzione delle imprese
Esternalità possono essere quindi di 4 tipi:
a. Consumo-consumo
b. Produzione-consumo
c. Produzione-produzione
d. Consumo-produzione
Esternalità soprattutto possono essere:
• Esternalità negative: riducono il benessere
• Esternalità positive: aumentano il benessere
Esempio: esternalità produzione → produzione
Industria A → inquina e danneggia attività agricola industria B
Esternalità negativa
C B  C B (QA , QB )
C B
con
0
Q A
Dove Qa e Qb sono i livelli di produzione di A e B
Costo di B, Cb
Cb funzione di costo di B dipende anche quantità prodotta industria A
Esternalità costante (rispetto a Q)
Bm
Cm
CMS = c + e
BMS = b + e
c
D
H
F
Pott
Con SQ = AH
P
A
S
e
b
Qott
Q
Q
Esternalità costante (rispetto a Q)
Bm
Cm
CMS = c + e
BMS = b + e
c
CMP
BMP
D
H
F
Pott
Con SQ = AH
A
P
S
e
b
Qott
Q
Q
Esternalità crescente (rispetto a Q)
Bm
Cm
Cmg + Es’
c
D
H
P*
F
P
A
e
S
b
Q*
Q
Q
Esternalità crescente (rispetto a Q)
Bm
Cm
Se valore output è uguale per chi
genera e chi subisce il danno, area di
miglioramento di benessere collettivo
Cmg + Es’
c
D
H
P*
F
P
A
Perdita del
generante
esternalità
e
S
X
Q*
Guadagno
del subente
esternalità
Q
b
Q
Soluzione problema esternalità
a. Imposizione di un’imposta/tassa
b. Concessione di un sussidio
c. Attribuzione diritti di proprietà
d. Regolamentazione
e. Vendita diritti di inquinare
imposta
Data esternalità marginale pari a IQ*, si può introdurre
un’imposta specifica sulla quantità con aliquota FG
Bm
Cm
Cmg + Es’
c
D
P*
F
P
A
G
e
I
b
Q*
Q
Q
imposta
Data esternalità marginale pari a IQ*, si può introdurre
un’imposta specifica sulla quantità con aliquota FG
Bm
Cm
Cmg + Es
Cmg + t
c
D
H
P*
F
Tassa pigouviana
P
R
Gettito = GRP*F
A
G
G
e
I
b
Q*
Q
Q
L’applicazione di un sussidio in teoria produce lo stesso
risultato ma effetti distributivi discutibili, data che non c’è un
gettito, ma una spesa per il sussidio a favore di chi produce
l’esternalità.
Sussidio
Bm
Cm
Cmg + Es
c
D
P*
H
C
F
P
A
Sussidio pari a Q*I per ogni unità non
prodotta
C’è un calcolo di convenienza: Se impresa
produce OQ
Ricavo = AQ Costo = AQ
Si deve aggiungere però rinuncia al sussidio
Costo tot = AQ + IQ* = CQ > di CA del
ricavo. Differenza è CA
All’impresa conviene ridurre produzione
e incassare sussidio. Per Q*
RT = CT FQ* =FQ*
G
e
S
I
b
O
Q*
Q
Q
L’applicazione di un sussidio in teoria produce lo stesso risultato ma
effetti distributivi discutibili, dato che non c’è un gettito, ma chi
produce l’esternalità (ipotizzata come negativa) viene compensato con
un trasferimento per ridurre la propria produzione
Sussidio
Bm
Cm
Cmg + Es
c
D
C
F
P
A
G
Sussidio pari a Q*I (ovvero CA) per ogni
unità non prodotta
C’è un calcolo di convenienza: se impresa
produce OQ, ricavo e costo totale = AQ x
OQ, ma data la presenza di sussidio si
considera anche la rinuncia a CA x Q*Q ,
per cui
Costo tot = AQ + IQ* = CQ > ricavo
AQ
e
All’impresa conviene ridurre produzione e
incassare sussidio. Per Q*, RT = CT, per q
< Q* conviene inquinare
I
b
O
Q*
Q
Q
Attribuzione diritti di proprietà
Teorema di Coase: fallimento mercato deriva dalla difficoltà di
attribuire con precisione i diritti di proprietà sulle risorse
non serve intervento pubblico, individui riescono a trovare soluzione da
soli.
Però non è semplice da applicare, in quanto vi sono:
a) costi di transazione elevati per raggiungere accordo;
b) rispetto diritti; con definizione di sanzioni e politiche di controllo
c) effetti distributivi ed etici
Attribuzione diritti di proprietà
Che cos’è un sistema di diritti di proprietà?
è un metodo per attribuire ai singoli individui l'autorità di scegliere il
modo preferito di utilizzo di determinati beni di loro proprietà,
all’interno della classe delle utilizzazioni lecite
Quando un individuo A è proprietario del bene X,
l ’ esercizio del suo diritto di proprietà implica la
restrizione dell ’ insieme di scelta di qualsiasi altro
soggetto B in diversi modi:
• es. A può rendere (legalmente) impossibile a B di
compiere qualsiasi azione che implichi l’utilizzo di X;
LE TRE DEFINIZIONI DEL TEOREMA DI COASE
l'allocazione iniziale dei diritti di proprietà non è rilevante
nella prospettiva dell'efficienza nella misura in cui:
• i diritti sono liberamente scambiabili
• i costi di transazione dello scambio sono nulli
• i diritti di proprietà possono essere scambiati in un mercato
perfettamente concorrenziale
Nella realtà non è così e le soluzioni concrete sono molto più
difficili!
Regolamentazione
Serve in alcuni casi: rifiuti radioattivi
Nei casi in cui imposte e sussidi non sono sufficienti a
risolvere il problema delle esternalità, o dove è moralmente
improponibile una soluzione di mercato.
E’ efficace, può eliminare esternalità, ma è un metodo
inefficiente.
Si richiede stesso sforzo a tutti, ma individui hanno diverso
costo a disinquinare.
Vendita diritti di inquinare
Si crea un mercato dei diritti e li si scambia (es. USA)
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