ETICA E AZIENDA
1
ETICA DELLA
COMUNICAZIONE
E’ la disciplina che individua e
approfondisce,
giustifica
quelle
nozioni morali e quei principi di
comportamento che sono alla base
dell’agire comunicativo, e che motiva
all’assunzione dei comportamenti da
essa stabiliti.
2
AZIENDA
Corpi intermedi fra l’individuo e lo
stato, ordinati a fini concernenti la
soddisfazione dei bisogni umani, in
quanto questa soddisfazione esiga
consumo di beni economici e quindi
anche produzione e acquisizione
degli stessi
3
POTERE AZIENDA
Il potere dell’azienda non si può
ridurre a una questione relativa
all’economia. Le imprese hanno
anche un potere sociale e culturale
che si manifesta nella loro influenza
sulle attività di altre istituzioni sociali,
come pure nella loro capacità di
influenzare valori, costumi e stili di
vita. Hanno potere sui dipendenti,
tecnologico, sull’ambiente e politico.
4
ECONOMIA
• Il sistema economico non è regolato da
forze naturali che gli economisti
possono scoprire e ordinare in una
chiara sequenza di cause ed effetti.
• Il compito è quello di selezionare le
variabili
che
possono
essere
deliberatamente controllate e governate.
• Vi è quindi la possibilità di promuovere
valori e atteggiamenti che possono
rendere migliore o peggiore la società
5
ETICA IN ECONOMIA
L’esistenza di un’etica in economia
deriva dal fatto che – in assenza di un
destino ineluttabile – ogni obiettivo
particolare può essere raggiunto
attraverso alternative molteplici, da
individuare e da definire, ciascuna
delle quali però comporta una scelta
di valori e, pertanto, una componente
etica.
6
COMUNICAZIONE
• La comunicazione è il nodo centrale
di questo processo.
• È importante capire che esistere è
comunicare, non può esistere una
impresa se non comunica.
7
CONDIVISIONE ETICA
Spesso i manager sono portati a
dimenticare questa scelta di
condivisione, puntando solo al
vantaggio personale.
8
ESSERE O APPARIRE
• È preponderante la convinzione
che essere non ha importanza,
conta solo apparire.
• Molti
comportamenti,
anche
quando il concetto non è dichiarato,
sono basati su quella premessa
che,
di
conseguenza,
trova
conferma e consenso.
9
RESPONSABILITÀ
• La responsabilità è un punto di riferimento
fondamentale in cui convergono valori di gestione di
comunicazione.
• Ognuno, ovviamente, deve essere responsabile di
ciò che dice e di ciò che fa, ci deve essere una
corrispondenza precisa fra il dire e il fare.
• Quanto maggiori sono le risorse di comunicazione, e
qualificata la capacità di usarle, tanto più alta e
impegnativa è la responsabilità.
• Definizioni chiare e condivise delle responsabilità, i
comportamenti responsabili nelle relazioni e
comunicazioni sono fattori importanti di efficienza e
coerenza in ogni genere di organizzazione
10
SPECIFICITÀ AZIENDA
Proprio la specificità dell’azienda non può
farla fonte di valori che devono essere
generali, può farla però scenario di
applicazione di questi valori e soprattutto
scenario di comunicazione e di condivisione
di questi valori, con il pubblico interno dei
propri dipendenti e con quello esterno dei
consumatori e degli utenti esterni , per
ottenere la loro fiducia.
11
SOGGETTO SOCIALE
• Una azienda soggetto sociale non può
esimersi da questa fiducia, un elemento
portante in tutte le relazioni umane
soprattutto. È un bene di enorme valore,
che cresce nel tempo.
• Ma se non è ben radicata e coltivata
diventa fragile,ci vuole molto tempo per
costruire solidi rapporti di fiducia, può
bastarne
poco
per
incrinarli
o
distruggerli.
12
SISTEMA COMUNICATIVO
Un sistema di comunicazione è più
efficiente se trasparente e corretto.
L’etica non deve contrapporsi alla
funzionalità, ma cercare i punti di
efficace coesione e sinergia. La
funzionalità deve non solo tener conto
dell’etica, ma considerarla un fattore
strutturale per la costruzione di valori
solidi e duraturi.
13
ETICA AZIENDALE
Complesso di principi volto ad
orientare la gestione del potere da
parte dell’azienda stessa a finalità
nel contempo economiche e
sociali, nella consapevolezza e
nell’assunzione
piena
delle
relative responsabilità.
14
ETICA CIVILE
In una società aperta, in una società
in divenire non può esistere una
etica aziendale senza un’etica civile,
né può esistere un’etica civile senza
un’etica degli affari. È impossibile
rafforzare l’aspetto civico della vita in
una società aperta a meno che
questo impegno civico sia portato
avanti anche dalle istituzioni della
società fra cui le aziende.
15
RESPONSABILITÀ
COMPLESSA
L’impegno civico aziendale significa
soddisfare i requisiti sia giuridici ed
economici, sia quelli per essere un
membro della società. L’impegno
civico
aziendale
non
significa
confondere gli aspetti giuridici,
economici e sociali della missione
aziendale, ma integrarli in una ampia
concezione di responsabilità sociale.
16
BUSINESS ETHICS
L’espressione può essere riferita
sia agli affari in generale, e
pertanto anche quelli messi in
atto dai singoli,sia alla azienda in
modo specifico
17
• Dobbiamo chiederci se nella nostra
società ci sia spazio per iniziative e
comportamenti,
nella
gestione
dell’impresa nei confronti dei diversi
soggetti
derivanti
da
scelte
autonome.
• Se questi spazi di libertà e di
autonomia esistono, la domanda è a
quali criteri etici si debba fare
riferimento in una società in cui esista
una molteplicità di principi etici e di
giustizia.
18
• Due sono i fenomeni fondamentali che
promuovono l’adozione di una visione
etica implicita e adeguata da parte
dell’azienda.
• Gli spazi di libertà che si aprono
all’operatività dell’azienda, quindi la
possibilità di individuare l’alternativa
eticamente
più
corretta
al
perseguimento di determinati obiettivi.
• La sensibilità e l’attenzione sempre
maggiori con cui la società in generale e
gli stakeholders osservano e giudicano
il comportamento dell’azienda.
19
STAKEHOLDERS
• Con questo termine si individuano i
soggetti portatori di interessi nei
confronti di un'iniziativa economica, sia
essa un‘azienda sia esso un progetto.
• Fanno parte di questo insieme: i clienti, i
fornitori, i finanziatori – le banche e gli
azionisti -, i collaboratori, ma anche
gruppi di interesse esterni come i
residenti di aree limitrofe all‘azienda o
gruppi di interesse locali.
20
VISIONE ETICA IMPLICITA
• L’etica non è solo questione di ciò che è
proibito.
• Approccio di tipo positivo, quando
l’obiettivo è ispirare e guidare la ricerca
di forme di azione aziendale.
• Approccio di tipo negativo, quando la
preoccupazione è quella di evitare
comportamenti riprovevoli.
21
Quando l’etica viene interpretata in
modo riduttivo, quindi come un
intervento esterno e a posteriori,
finisce per scadere sia in forza sia
in credibilità, tramutandosi in una
sorta di moralismo. Un’ intervento
che, a posteriori e dall’alto,
dovrebbe rimediare ai guai del
business, tamponandone gli effetti
negativi.
22
VISIONE ETICA
ADEGUATA
• Insufficienza di una visione e di un
giudizio autoriferiti, pur in presenza
di un preciso codice etico.
• La valutazione risulta parziale,
proprio perché proveniente da una
sola delle parti
e sulla base di
criteri da questa determinati ad hoc.
23
VALORI AZIENDALI
Lo sviluppo del concetto di
cultura aziendale, ha legittimato
una visione ampia nel mondo
degli affari: quella che i valori
aziendali
siano
parametro
consapevole
e
giusto
per
giustificare le attività dell’impresa.
24
RESPONSABILITÀ
AZIENDA
La responsabilità dell’azienda concerne l’intera
società e non solo gli stakeholders, per quanto
numerosi e articolati questi possano essere.
L’azienda infatti intrattiene direttamente con la
società molteplici tipi di relazioni e questo nel
superamento di un concetto di Stato in quanto
unico ponte e intermediario totale tra le
imprese e la società civile.
25
EFFETTI
• Giuridico evidenziando le carenze esistenti
a livello legislativo.
• Economico coinvolgendo le sorti non solo di
specifiche aziende – già ritenute simboli di
solidità e di trasparenza – o del mercato, ma
della stessa economia mondiale.
• Psicologico minando la fiducia dei
risparmiatori ed investitori, che sarà
particolarmente difficile da riconquistare.
26
COMUNICAZIONE
D’AZIENDA
Componente dell’etica aziendale o, in ogni
caso, manifestazione della medesima,
campo rilevante di applicazione della
stessa etica, finalità perseguita nell’ambito
di una applicazione della etica d’azienda,
la comunicazione mostra in ogni caso una
molteplicità di connessioni con l’etica
stessa.
27
CONGRESSO PUBBLICITÀ
1971
Nuovi compiti ed ulteriori responsabilità
attendono il comunicatore, e per affrontarli sarà
indubbiamente indispensabile una sempre più
perfezionata preparazione tecnica ed una
crescente sensibilità e comprensione umana.
L’uomo infatti è, e deve rimanere, al centro di
ogni fatto, indipendentemente dall’evoluzione
tecnologica e dagli sviluppi economici e sociali.
28
MODELLO EVOLUTIVO
Esigenza di un modello evolutivo, riferito
all’intera comunicazione aziendale ealla
stessa azienda, tendente a promuovere
un contributo effettivo, della stessa
comunicazione, al progresso umano e al
bene comune di fronte alle
cose nuove
con lo scopo ultimo di favorire una
autentica realizzazione della persona
umana.
29
AMBITI DI INTERVENTO
• La cultura
• La morale
–Responsabilità generale
–Responsabilità specifica
• L’economia
30
AMBITO CULTURA
Il tema rapporti con la cultura, sta in
sintesi nel fatto che l’azienda
mediante la sua comunicazione può,
puntando su certi valori rispetto ad
altri, incidere sulla gerarchia degli
stessi e, quindi, sugli atteggiamenti e
sui comportamenti che ne derivano,
da parte del pubblico in generale
come pure di specifici pubblici.
31
RESPONSABILITÀ MORALE
GENERALE
L’influenza esercitata
dalla azienda sul
comportamento dei pubblici cui si rivolge
attraverso
la
sua
comunicazione,
è
classificabile :
– Per appartenenza ( interni , esterni )
– Per livello di preparazione e di esperienza
( pubblici forti e deboli )
– Per ruolo svolto ( consumatori, investitori )
32
RESPONSABILITÀ MORALE
SPECIFICA
• Rispetto della dignità della persona
umana.
• Parità, sul piano del potere dialogico,
fra gli interlocutori.
• Veridicità dei messaggi trasmessi.
33
RESPONSABILITÀ
ECONOMICA
• Creazione di bisogni e di modelli di
consumo.
• Ruolo
svolto
nell’ambito
della
concorrenza.
• Effetti suscitati dal finanziamento e dalla
proprietà dei mezzi di comunicazione.
34
CONSAPEVOLEZZA DELLA
COMUNICAZIONE
Sviluppare una comunicazione che è
pienamente consapevole di avvalersi di una
tecnica sempre più perfezionata, il cui
impiego, criticamente attuato, deve risultare
sempre rispondente a precise norme etiche:
queste ultime vengono così a costruire la
cornice entro la quale si deve sviluppare
qualsiasi livello di intervento e qualunque
perfezionamento di tipo tecnico.
35
CULTURA DELLA
COMUNICAZIONE
Si avverte l’esigenza di elaborare
una cultura della comunicazione
d’azienda, quale comprensione vera
e piena del suo ruolo e della sua
potenzialità.
36
2005/29/CE
Questa direttiva attribuisce un ruolo molto
importante ai
Codici di Condotta,
riconoscendo ad essi il merito di ridurre o
addirittura di eliminare le pratiche sleali
commerciali; definendo sleale una pratica
commerciale contraria alla diligenza
professionale, così come quella relativa al
mancato rispetto degli impegni contenuti
nei codici di condotta.
37
CONCETTO DI MODERNITÀ
La modernizzazione viene identificata
come un processo che porta all’esser
moderni. La modernità invece è il
processo in sé, non ha esito. Quando ci
si ferma si cessa di essere moderni.
Una volta che si afferma tutto ciò che la
precede
può
essere
definito
premoderno.
38