budget delle vendite

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Budget aziende di produzione
Piano di produzione, rimanenze, budget operativi,
analisi scostamenti.
Marzo - aprile 2012
Il budget delle vendite (1/3)
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Normalmente, nelle imprese manifatturiere è il primo budget ad essere elaborato
Fondamentale l’accuratezza delle previsioni, in quanto questo budget influenza tutto il
processo
Genuary
December
Volume Price Sales …. Volume
Price
Total
yearly sales
Sales
Prod.
A
Prod.
B
Prod.
C
•
Il budget delle vendite normalmente viene poi “riclassificato”:
– per famiglia/linea di prodotti/business unit
– per area geografica
– per tipologia di cliente
– per agente/canale di vendita
Il budget delle vendite (2/3)
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Massima importanza del legame con strategia e programmi strategici
dell’impresa
Ampio utilizzo di strumenti tipici del marketing (ricerche di mercato,
sondaggi, tecniche di previsione della domanda, ecc.). Il livello di vendite
previsto si baserà su:
– andamento delle vendite nei periodi precedenti
– andamento generale dell’economia e delle aree di business in cui opera
l’impresa
– risultati delle ricerche di mercato (fondamentali per prodotti nuovi)
– politiche di pricing
– profittabilità delle varie linee di prodotto
– livello di pubblicità/attività di promozione previsti
– intensità concorrenza
– qualità della forza vendita
– capacità produttiva (si veda budget della produzione...)
Il budget delle vendite (3/3)
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E’ di competenza delle aree di marketing e delle vendite, con supporto del
controller
Una previsione di vendita è un’ipotesi sulle vendite in determinate condizioni
Un budget delle vendite è il risultato della decisione di creare le condizioni
che daranno vita a un livello desiderato delle vendite (es. si possono avere
previsioni di vendita a vari livelli di pubblicità, ma solo la previsione per il
livello che si decide di implementare si traduce in budget)
Il budget delle vendite è strettamente collegato al budget dei costi di marketing
e vendite (vedi oltre)
Il piano di produzione (budget della produzione a quantità)
• Una volta identificato il fatturato di budget occorre determinare la
quantità di output (Pi) che l’impresa deve produrre per far fronte al
piano delle vendite
• A partire da scorte iniziali (SI, espresse in quantità) e pianificata la
quantità di scorte finali (SF, in quantità), si ottiene la quantità di
produzione programmata di ciascun prodotto in ciascun periodo di
tempo:
Pi = Vi + SFi - SIi
• Per costruire piano di produzione occorre verificare la congruenza fra
risorse richieste dal budget e risorse effettivamente disponibili, cioè per
ogni risorsa j-esima:
Pi*tij ≤ Tj dove tij rappresenta la quantità unitaria della risorsa j-esima
richiesta dal prodotto i-esimo e Tj la disponibilità complessiva della
risorsa j-esima.
Quali risorse sono necessarie? Il budget dei costi di
produzione: budget della produzione a valore
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Materiali (consumi per la produzione)
Lavoro
Energia
Affitti industriali
Assicurazioni industriali
Ammortamenti
Lavorazioni esterne
Il budget degli approvvigionamenti (acquisti)
• Può contenere voci relative a: materie prime, WIP, PP.FF.
• Può ricevere dati di input dal budget delle lavorazioni esterne
• Nel caso di acquisti di prodotti finiti, si è in presenza di attività di
commercializzazione
• Gli acquisti in genere non coincidono con i consumi perché
tengono conto delle scorte
• In caso di acquisti materie prime la formula è (a valore):
Acquisti = consumi per la produzione + rimanenze finali – rimanenze iniziali
• In caso di attività di commercializzazione di prodotti finiti (a valore):
Acquisti = costo articoli venduti + rimanenze finali – rimanenze iniziali
Quale costo? Gli standard di costo
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Costo standard o programmato è un costo desiderabile attentamente
calcolato
Gli standard ideali (teorici) sono espressione dei risultati più efficienti
possibili nelle migliori condizioni immaginabili. Tali standard non lasciano
spazio a sprechi, deterioramento, guasti dei macchinari ed eventi simili
– Vantaggio: ricordano la necessità di miglioramento continuo in tutte le
fasi delle operazioni
– Svantaggio: effetto negativo sulla motivazione dei dipendenti che li
percepiscono come obiettivi irragionevoli
Gli standard attualmente raggiungibili sono livelli di rendimento che si
possono raggiungere con uno sforzo realistico. Prevedono delle tolleranze per
normali mancanze, deterioramenti, sprechi e tempi morti. Normalmente sono
affiancati da incentivi che premino io miglioramento continuo.
Definizione degli standard di costo
• Il costo standard dei materiali diretti è la somma dei costi standard
dei materiali/componenti necessari per realizzare il prodotto.
Riferendosi ad un materiale/componente i-esimo il costo standard è
esprimibile come:
Cstd = qstd (i)*pstd (i)
dove:
– qstd rappresenta la quantità del componente i-esimo necessaria
(consumata) per la produzione di un’unità di prodotto finito in
condizioni standard, pstd il suo prezzo standard
• La quantità standard viene ricavata sulla base dei dati di progetto,
forniti dall’ingegneria di prodotto, il prezzo standard degli input viene
fornito dall’unità responsabile degli acquisti
Definizione degli standard di costo
•
•
Il costo standard del lavoro diretto viene determinato come il prodotto tra il
tempo standard necessario per svolgere le operazioni del ciclo produttivo per
unità di prodotto finito e il costo standard orario del lavoro diretto
– Il tempo standard viene determinato dai responsabili dell’ingegneria di
prodotto e di processo, attraverso ad esempio il cronometraggio
– Il costo orario del lavoro viene fornito dall’ufficio del personale
Il costo standard dei costi indiretti di produzione (overhead) può seguire due
logiche distinte:
1. per i costi che non sono influenzati dal livello di attività (fissi):
 si definisce a priori il costo totale che il costo dovrebbe assumere
nell’esercizio (es. ammortamento di un macchinario)
 la quota di costi indiretti attribuita ad ogni prodotto viene determinata
proporzionalmente definendo una base di allocazione standard e un
coefficiente di allocazione standard
Definizione degli standard di costo
2. Nel caso dei costi indiretti variabili come l’energia (il cui costo
totale varia al variare delle ore di funzionamento dell’impianto o
di altro fattore detto di “collegamento”, ad esempio ore di lavoro
diretto):
 si definisce a preventivo un costo standard per ora di
funzionamento dell’impianto o altro fattore di collegamento (ore
manodopera) sulla base di un’analisi ingegneristica del
funzionamento degli impianti
 a ciascun prodotto viene associato un costo pari a
Cstd = (costo standard energia/h di funzionamento impianto)* tempo
standard di occupazione dell’impianto da parte del prodotto
Il budget delle scorte finali di prodotto finito
• Per l’elaborazione di questo budget, è necessario conoscere la
configurazione di costo standard prescelta (direct/variabile vs full
costing), il che porta a determinare un costo variabile o pieno di
prodotto che viene “applicato” alle unità in scorta per determinarne il
valore
• A seconda della configurazione variabile o piena prescelta, si
determina di conseguenza anche un costo variabile e pieno del
venduto
Il budget del costo del venduto
Costo del venduto = acquisti materie prime + costi di conversione + RI – RF
(materie prime, semilavorati, prodotti finiti)
ovvero il valore di tutte le risorse consumate per i prodotti venduti
= consumi materie prime per la produzione + lavoro + energia + ammortamenti +
altri costi fissi di produzione + rimanenze iniziali – rimanenze finali (prodotti
semilavorati e prodotti finiti), valorizzate a costo variabile o pieno
• Se è stato calcolato il costo di produzione unitario (CU), variabile o pieno:
Costo del venduto = CU * quantità vendute
Esercizi di riferimento: Vitale e Ramix
Il budget dei costi di marketing e vendita
 Normalmente si distingue tra costi variabili e costi fissi (o semi-variabili) di
marketing
a) costi variabili (con livello vendite):
–
–
–
–
–
provvigioni di vendita
sconti sul listino prezzi o sul prezzo di offerta (espliciti)
costi di trasporto prodotti finiti a clienti (se a carico impresa)
royalties
bonus/incentivi
b) costi tendenzialmente fissi: costi legati alla struttura, e/o alle infrastrutture
di distribuzione/vendita:
– pubblicità/promozione
– acquisizione/evasione ordini
– magazzini P.F.: ammortamento, affitti, manutenzione, energia, stipendi personale,
ecc.
– movimento merci
– stipendi dirigenti e altro personale
– quota ammortamento stabili e attrezzature uffici
I budget di costi di periodo/discrezionali
• Budget dei costi di struttura (anche detto budget delle spese generali e
amministrative): costi relativi a funzioni di supporto/staff
(amministrazione, finanza, controllo, organizzazione, EDP, ecc.) e le
spese sostenute dalla direzione generale
 Include quindi stipendi dirigenti e impiegati in attività non di
stabilimento, quote di ammortamento di uffici/attrezzature non
produttive, spese telefono/fax, spese postali, consulenze
direzionali, cancelleria, mensa, riscaldamento e illuminazione sedi
centrali, portineria e vigilanza, ecc.
 Sono in larga parte costi di personale e, come tali, hanno
prevalente carattere di rigidità (sono in larga parte costi fissi)
• Budget delle spese di R&S: comprende costo personale, ammortamenti
attrezzature laboratorio, spese per prototipazione/testing, spese esterne
(affitto laboratori, effettuazione prove speciali, consulenze)
Approcci per la determinazione dei budget dei costi di
periodo/discrezionali
• Approccio incrementale: X% di aumento rispetto anno precedente.
Problemi:
– non rileva eventi non-ripetitivi accaduti nell’anno
– amplificazione degli errori
• ZBB (Zero Based Budget): si ridefinisce integralmente l’ammontare
delle risorse assegnate alle varie attività, distinguendo tra:
– livello minimo di funzionamento
– serie di pacchetti incrementali
• OVA (Overhead Value Analysis): le risorse non vengono assegnate
alle singole funzioni/unità, ma ripartite tra processi/progetti (che
possono essere anche interfunzionali) sulla base di analisi
costi/benefici
• Budgeting basato sulle attività (Activity based budgeting ABB)
La valutazione e l’analisi dei risultati: le varianze o scostamenti
• Seconda macrofase del processo di budgeting: rilevazione degli
scostamenti tra valori di budget e risultati reali
• Scostamenti nei costi e nei ricavi
• Per comprendere le cause delle varianze vengono introdotti dei budget
“intermedi”, chiamati “budget flessibili”: questi si ottengono
combinando parametri di budget con valori a consuntivo
• Il budget flessibile assume significato leggermente diverso a seconda
che si tratti di costi o di ricavi
L’analisi degli scostamenti per i ricavi
BUDGET
p, volumi totali e
mix previsti (std)
BUDG. FLEX
A MIX STD.
p std, volumi tot.
effettivi, mix std
BUDG. FLEX
A MIX EFF
p std, volumi tot.
e mix effettivi
N
N
N
 pstd i q std i Vstd
i 1
 pstd i q std i Veff
i 1
SCOST. QUANTITA’
 pstd i qeff i Veff
i 1
SCOST. MIX
CONSUNTIVO
p, volumi totali e
mix effettivi
N
 p i q i V
eff
eff
i 1
SCOST. PREZZO
eff
Gli scostamenti di 1° e 2° livello per i costi diretti (materiali e
manodopera diretta)
•
•
L’analisi di 1° livello è finalizzata a distinguere tra differenze di costo
derivanti da variazioni di livello produttivo (scostamento di volume),
generalmente considerate esogene, e scostamenti dovuti a livelli di efficienza
produttiva superiori/inferiori a quelli previsti
L’analisi di 2° livello distingue invece tra scostamenti dovuti a differente
impiego delle risorse (rispetto allo standard previsto in corrispondenza al
volume produttivo effettivo) e scostamenti riconducibili a variazioni dei prezzi
dei fattori
BUDGET
B U D G E T F L E S S IB IL E
V A L O R I E F F E T T IV I
(C O N S U N T IV O )
BU D G ET FLEX.
A PREZZI STD
E CONSUM I EFF.
S C O S T . D I IM P IE G O
SC O STAM EN TO D I VO LU M E
SCO ST. DI PREZZO
S C O S T A M E N T O D I E F F IC IE N Z A
Gli scostamenti di 2° livello per i costi
BUDGET
BUDG. FLEX
BUDG. FLEX. A
CONSUMI EFF.
q’std
qstd
N
N
i 1
i 1
 pstd i   qustd i   Qstd  pstd i   qustd i   Qeff
CONSUNTIVO
qeff
N
 pstd i   queff i   Qeff
i 1
SCOST. IMPIEGO
qeff
N
 peff i   queff i   Qeff
i 1
SCOST. PREZZO
Gli scostamenti di impiego e di prezzo possono essere così espressi:
Vimp =  i pstd (i) [qeff(i) - q’std(i)]
Vpr =  i qeff (i) [peff (i) - pstd(i)],
ove:
qeff= quantità di materiale i-esimo (oppure t unitario di lavorazione)
effettivamente consumata,
q’std= quantità di materiale che si sarebbe dovuta consumare in
corrispondenza ad un livello di efficienza standard ed un livello di output pari
a quello effettivo
p std = prezzo materiale o costo orario
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