L’infermiere, la terapia farmacologica e le vie di somministrazione nel bambino Francesca Selmin Pronto Soccorso Pediatrico Dipartimento di Pediatria Azienda Ospedaliera Università di Padova Padova, gennaio 2010 La somministrazione della terapia Rappresenta una delle principali responsabilità dell’infermiere La somministrazione della terapia Strategie per mantenere l’equilibrio psicologico del bambino: ridurre il dolore controllare l’ansia e la paura aumentare la compliance garantire l’affettività La somministrazione della terapia Variazioni funzionali degli organi nei vari stadi maturativi I neonati presentano: •uno scarso sviluppo della barriera ematoencefalica •una ridotta motilità intestinale e acidità gastrica •un ritardato sviluppo degli enzimi intestinali •un maggior strato adiposo •un’immaturità enzimatica •una ridotta velocità di filtrazione glomerulare •una ridotta funzionalità tubulare La somministrazione della terapia AUMENTO DEL RISCHIO DI TOSSICITA’ DEI FARMACI La somministrazione della terapia Ma……… nei neonati è presente un maggior contenuto corporeo di acqua: 75% nati a termine 59% bambini di un anno 55% adulto La somministrazione della terapia Pertanto……………. In età pediatrica sono necessari dosaggi relativamente maggiori in modo tale che i farmaci raggiungano concentrazioni plasmatiche e tissutali adeguate La somministrazione della terapia La posologia dei farmaci va sempre rapportata al peso corporeo dose/kg/die La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ORALE Particolarità - Forma liquida preferibile < 5 anni - Non somministrare farmaci con il latte ai lattanti - Non aggiungere sistematicamente zucchero - Possibilità di avere una preparazione personalizzata La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ORALE Vantaggi - Semplice da attuare - Meno traumatizzante - Economica Controindicazioni - Impossibilità a deglutire da parte del paziente - Nausea e vomito - Presenza del sondino naso-gastrico in aspirazione - Mancanza di compliance del paziente/genitori La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE CUTANEA Indicazioni - Malattie dermatologiche - Malattie sistemiche per le quali è disponibile la forma transdermica Complicanze - Locali: dermatiti da contatto e su base allergica, follicoliti da occlusione - Sistemiche: da sovradosaggio o da eccessivo assorbimento La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE AURICOLARE Instillazione di gocce (generalmente analgesiche o antibiotiche) nel canale uditivo esterno Bambino < 3 anni: il padiglione deve essere tirato dolcemente in basso e indietro Bambino > 3 anni: il padiglione deve essere sollevato e tirato indietro NB: le soluzioni prima di essere introdotte devono essere portate a temperatura ambiente (dolore, nausea, vertigini) La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE A LIVELLO DI MUCOSE Si ricorre generalmente a questa via per ottenere un effetto locale. Essendo le mucose costituite da strati tissutali sottili, umidi e più vascolarizzati della cute, l’assorbimento è maggiore di quello cutaneo: le soluzioni acquose vengono assorbite rapidamente La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE A LIVELLO DI MUCOSE Mucosa congiuntivale: è importante fare attenzione durante la somministrazione di pomate o colliri per non propagare l’infezione da un occhio all’altro; nei neonati le gocce vengono messe nell’angolo nasale mentre nei bambini e negli adulti le gocce devono essere instillate nel sacco congiuntivale e non direttamente sulla cornea per non provocare lesioni Mucosa nasale: vengono somministrate sostanze sotto forma di gocce o di spray nasale; sono possibili interventi facili e un’azione rapida (vasocostrittori e steroidi topici). Si ha però un ridotto assorbimento anche in caso di semplice raffreddore. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE RETTALE • Azione locale o sistemica • Assorbimento rapido per la ricca vascolarizzazione ma spesso irregolare o incompleto per la presenza di feci • La somministrazione di alcuni farmaci (Diazepam) deve avvenire tramite una siringa da 1 ml senza ago, lubrificata, introdotta per 4-5 cm in modo da arrivare in ampolla NB: dopo la somministrazione rettale comprimere delicatamente le natiche affinchè venga meno il riflesso del bambino ad espellere il farmaco stesso La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE RETTALE Indicazioni -Nausea e vomito -Incoscienza -Non disponibilità di altre vie Controindicazioni -Diarrea Complicanze -Perforazione La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Consiste nell’inalazione di una sospensione di particelle liquide o solide veicolate da un gas. Fondamentale è la dimensione delle particelle che costituiscono l’aerosol: è da esse che dipende se il farmaco riesce ad arrivare dove deve agire. Nelle vie aeree con diametro inferiore a 2 mm penetrano solo le goccioline comprese tra 0,8 e 5 micron La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Metodiche di somministrazione: spray E’ una bomboletta pressurizzata dove si trova il farmaco con il propellente • Quantità predeterminata di aerosol con goccioline inf. a 5 micron • Il paziente deve erogare il farmaco durante l’inspirazione • Fondamentale l’uso del distanziatore nei bambini < 6 anni La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Metodiche di somministrazione: inalatori di polveri Utilizzano delle capsule di gelatina dura contenenti una polvere micronizzata del farmaco; la capsula è all’interno dell’apparecchio e dopo essere stata forata viene inspirata. •Usati nei bambini > 6 anni •Notevole impatto orofaringeo •Non contengono propellenti La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Metodiche di somministrazione: terminali o apparecchi pneumatici unità • Non richiedono alcuno sforzo e coordinazione tra erogazione del farmaco e atto inspiratorio • Adatti a tutte le età • Alta manegevolezza nei dosaggi • In caso di bisogno permettono di nebulizzare i farmaci contemporaneamente alla somministrazione di O2 La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Metodiche di somministrazione: unità terminali Sono prese a muro collegate al sistema centralizzato che erogano aria compressa o O2. Serve un flussimetro da applicare alla presa, un tubicino e un’ampolla. Viene garantita una pressione costante di 3,5 bar. La produzione dell’aerosol si basa sull’effetto Venturi: l’aria forzata attraverso un piccolo orifizio crea una caduta di pressione con risucchio di piccole quantità di farmaco che vengono man mano investite dal getto di aria e frantumate in tante goccioline. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Metodiche di somministrazione: unità terminali • E’ fondamentale l’uso della maschera o del boccaglio; nel bambino piccolo è preferibile la maschera che dovrà essere tenuta ben adesa al volto in quanto è sufficiente allontanarla di 1 cm per veder crollare a meno della metà la quantità di aerosol inalata • Ogni ampolla è dotata di scheda tecnica che descrive la qualità dell’aerosol erogato • Il farmaco deve essere diluito fino ad arrivare a 3 ml. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INALATORIA Indicazioni - Malattie alte e basse vie respiratorie - Alta concentrazione di farmaco nelle vie aeree con scarsi effetti collaterali e buona rapidità d’azione Controindicazioni - Non ci sono vere e proprie controindicazioni se non quelle legate ai farmaci Complicanze - Son rare ed essenzialmente legate agli effetti collaterali locali e da assorbimento sistemico La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Il muscolo è povero di terminazioni nervose sensitive ma il dolore è dovuto alla ferita cutanea e alla distensione dello spazio interstiziale provocato dal farmaco iniettato. E’ consigliabile inserire l’ago con movimento veloce e deciso ma iniettare lentamente il farmaco In età pediatrica è bene evitare la diluizione del farmaco con soluzioni contenenti lidocaina Per ridurre il dolore cutaneo può essere utile raffreddare la zona prima della procedura La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Scelta del sito Regione dorsogluteale (m. medio o grande gluteo) Regione del quadricipite femorale (m. vasto laterale e retto femorale) Regione deltoidea (m. deltoide) La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Scelta del sito: regione dorsogluteale Questo sito non è indicato nei bambini di età inferiore ai 2 anni in quanto la massa muscolare non è ancora ben sviluppata; lo sviluppo di questo muscolo avviene dopo almeno un anno dall’inizio della deambulazione. La quantità di liquido iniettabile può arrivare ad 1 ml a 3 anni, a 2 ml a 6 anni e fino a 3 ml ai 15 anni. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Scelta del sito: regione del quadricipite femorale Sia il m. vasto laterale che il retto femorale possono essere usati a tutte le età ma rappresentano i siti più indicati al di sotto dei 2-3 anni in quanto costituiscono la più grande massa muscolare nel neonato e nei bambini piccoli. La quantità di liquido iniettabile può arrivare ad 1 ml a 3 anni, a 2 ml a 6 anni e fino a 3 ml ai 15 anni. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Scelta del sito: regione deltoidea Alcuni autori affermano che questo muscolo puo’ essere usato nei bambini a partire dai 3 anni, altri ne consigliano l’uso dopo i 6 ed altri ancora dopo i 12. Il deltoide è un muscolo piccolo pertanto non viene utilizzato frequentemente. La quantità di farmaco iniettabile arriva ad 1 ml a 8 anni e ad 1,5 ml a 15 anni. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Indicazioni Necessità di ottenere un più rapido assorbimento del farmaco rispetto ad altre vie non invasive Difficoltà periferico a reperire un accesso venoso Impossibilità di somministrare il farmaco per via orale o rettale La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Controindicazioni Deficit del trofismo muscolare Alterazione dei meccanismi della coagulazione Presenza di lesioni cutanee, cicatrici, edema, nella zona di iniezione La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE INTRAMUSCOLARE Complicanze Formazione di granulomi Infezione locale con ascesso Lesioni di strutture nervose Iniezione endovenosa del farmaco Rottura dell’ago nel muscolo La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE SOTTOCUTANEA Si intende la somministrazione di un farmaco nello strato adiposo tra il derma e il muscolo. I farmaci più frequentemente utilizzati sono l’insulina e l’eparina ma possono essere somministrati altri farmaci come l’adrenalina o alcuni vaccini. Non massaggiare dopo l’iniezione. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE SOTTOCUTANEA Siti di iniezione Faccia anteriore della coscia Addome Lato esterno superiore del braccio Altre zone che non si trovino sopra prominenze ossee, che non siano percorse da grossi vasi o nervi e presentino la cute integra NB: nel caso di somministrazioni frequenti, come per l’insulina, è importante ruotare le sedi di iniezione per evitare lipodistrofia. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE SOTTOCUTANEA Indicazioni Farmaci che richiedono un lento assorbimento Controindicazioni Alterazioni della coagulazione Zone che presentano infiammazione, edema, escoriazioni, cicatrici Complicanze Infezioni locali, ascessi, lipodistrofia, noduli sottocutanei La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Per accesso venoso periferico si intende il posizionamento di un ago o di una cannula corti in una vena sottocutanea di una estremità, del collo o del capo. E’ importante provvedere ad una adeguata immobilizzazione della cannula e dell’arto interessato per evitare irritazioni venose o infiltrazioni. Per il posizionamento di un ago, dopo un paio di tentativi infruttuosi è bene rivolgersi ad altro personale competente La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Scelta del sito Deve tener conto del comfort e del patrimonio venoso del bambino. Se possibile è bene scegliere una vena lontana da articolazioni per diminuire il rischio di dislocazione. E’ inoltre importante evitare la mano dominante o le estremità inferiori nei bambini attivi. Estremità superiori Estremità inferiori Cuoio capelluto Collo La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Scelta del sito: estremità superiori Il dorso della mano è il sito di accesso più comunemente usato nel bambino proprio per permettergli il maggior numero di movimenti di cui ha bisogno. Vene del dorso della mano: basilica, cefalica, rete venosa dorsale, vene metacarpali Vene della superficie palmare del polso: antebrachiale mediana Vene dell’avambraccio e della fossa antecubitale: basilica, cefalica, mediana cubitale, mediana cefalica, mediana basilica La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Scelta del sito: estremità inferiori Sono siti di seconda scelta in quanto limitano i movimenti dei bambini che camminano e sono associati a un maggior rischio di infezioni. Vene della faccia dorsale del piede: mediana marginale, arco venoso dorsale Vene del malleolo esterno: piccola safena Vene del malleolo interno: grande safena La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Scelta del sito: cuoio capelluto Questo sito continua ad essere una sede molto affidabile per l’infusione di farmaci e liquidi. Le vene epicraniche sono sporgenti soprattutto nei primi 3 mesi ma possono essere usate fino ai 9 mesi. E’ importante escludere che si tratti di una piccola arteria: in questo caso iniettando liquidi si noterà un immediato impallidimento della zona circostante e il catetere dovrà essere rimosso. Vene del cuoio capelluto: frontale, sopraorbitale, temporale, auricolare posteriore, occipitale La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Scelta del sito: collo Vena giugulare esterna: si usa nei casi in cui non si riescono a reperire altri accessi in quanto l’incannulazione risulta spesso difficile in quanto si tratta di una vena che tende a ruotare. Questa vena è accessibile in quei bambini che non abbiano un collo particolarmente corto o ricco di adipe. Posizione da far assumere al bambino: viene posto in Trendelemburg, con la testa ruotata dalla parte opposta della sede individuata e con le spalle ben appoggiate al lettino; può essere utile posizionare un lenzuolo arrotolato sotto la spalla. La dilatazione della vena e’ incrementata con il pianto. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Indicazioni Fornire liquidi e sostanze nutritive in caso di vomito, diarrea o quando il bambino non riesce ad alimentarsi Somministrare farmaci disponibili nella sola forma farmaceutica per via endovenosa Avere a disposizione l’emergenza un accesso venoso Somministrare farmaci irritanti per altre vie Somministrare sangue e suoi derivati per La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Controindicazioni Lesioni cutanee, ematomi o segni di infiammazione in corrispondenza dei siti di accesso Estremità poco perfuse, edematose o con trauma Nutrizione parenterale totale con osmolarità elevata La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE ENDOVENOSA PERIFERICA Complicanze Infiltrazione Flebite Tromboflebite Sepsi Reazione allergica alla cannula Necrosi dei tessuti da stravaso di farmaci caustici Ematomi La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Per cateterismo venoso centrale (CVC) si intende l’inserimento di un catetere lungo, la cui estremità termini in prossimità dell’atrio destro o nella vena cava superiore o inferiore. I CVC possono essere inseriti direttamente in una grossa vena come ad esempio la succlavia, la giugulare interna, la femorale, oppure per via periferica, tramite delle vene minori superficiali come la giugulare esterna, la basilica o la cefalica. In base alla durata del trattamento, al tipo di farmaco da somministrare, alle condizioni del bambino e all’età verrà scelto il sito, la tecnica e il tipo di catetere più adatti. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Scelta del sito: vena succlavia Nei lattanti risulta difficile la localizzazione del sito di ingresso per le dimensioni e la struttura del torace e delle clavicole; lo spazio ridotto aumenta il rischio di ledere l’arteria o il polmone. In questo sito il catetere è facilmente fissabile La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Scelta del sito: vena giugulare interna Permette una migliore gestione nel bambino più grande in quanto è facilmente inquinabile da cibo e da liquidi biologici. Nei bambini di età inferiore ad 1 anno la manovra risulta difficoltosa a causa del collo corto. Complicanze: pneumotorace, sottocutaneo, ematomi, emorragie, rischio di lesione del dotto toracico. enfisema a sinistra La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Scelta del sito: vena femorale E’ una vena semplice da reperire soprattutto in caso di emergenza e permette con maggior libertà le manovre rianimatorie. E’ possibile una sanguinamento. compressione diretta in caso di Il punto d’ingresso è facilmente inquinabile da feci ed urine. Controindicazioni: malformazioni congenite dei vasi degli arti inferiori, ernia inguinale, trauma addominale, ascite. Complicanze: puntura dell’arteria femorale, ematomi La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Scelta del sito: vena ascellare Può essere usato nei bambini fino all’età prepuberale perché c’è scarsa sudorazione e quindi è ridotto il rischio di macerazione. Può risultare utile nei bambini ustionati generalmente mantengono integra questa zona. Complicanze: lesioni del plesso brachiale. che La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Scelta del sito: vasi ombelicali La vena ombelicale viene usata come accesso vascolare nei neonati, visto che si incannula facilmente alla nascita permettendo la somministrazione di farmaci e liquidi. Controindicazioni: impetiginizzate onfaliti, lesioni cutanee Complicanze: infezioni localizzate e sistemiche, enterocolite necrotizzante, trombosi della v. porta, ipertensione portale. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Tecniche di incannulazione Percutanea: è la più semplice e la più comunemente usata; è indicata quando si prevede un utilizzo di breve durata. I cateteri inseriti per via diretta vengono fissati alla cute con punti di sutura. Chirurgica: consiste nell’isolamento chirurgico della vena. Le vene più utilizzate sono: safena (all’altezza della caviglia), giugulare esterna, basilica in prossimità della fossa antecubitale, cefalica, punto di giunzione safeno-femorale (nella regione inguinale). La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Tecniche di incannulazione Tunnellizzazione: usata per accessi vascolari a lungo termine; il catetere viene inserito in anestesia locale o generale. Con un’incisione, il catetere viene tunnellizzato attraverso il tessuto sottocutaneo, generalmente sul torace, facendo in modo che l’uscita corrisponda ad una sede facile da controllare, lontana dal punto di ingresso del catetere nella vena per diminuire il rischio di infezioni. Generalmente si usa la vena succlavia o la giugulare interna. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Tecniche di incannulazione Dispositivi impiantabili: sono cateteri muniti di serbatoio impiantato sotto la pelle, con una membrana perforabile non visibile che viene punta con un apposito ago atraumatico. Questi dispositivi, utilizzati per chemioterapia o antibioticoterapia prolungata, non alterano l’immagine corporea del paziente e permettono una vita normale. Generalmente si usa la vena succlavia o la giugulare interna. La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Indicazioni Somministrazione di grosse quantità di liquidi in tempi brevi Impossibilità a reperire un accesso venoso periferico Somministrazione di soluzioni irritanti Monitoraggio della pressione venosa centrale Somministrazione di nutrizione parenterale totale ad alta osmolarità Emodialisi o ossigenazione extracorporea a membrana La somministrazione della terapia SOMMINISTRAZIONE VENOSA CENTRALE Controindicazioni Anomalie vascolari congenite o acquisite Complicanze Occlusione Dislocazione Processi infettivi localizzati al sito di accesso Sepsi Rottura Formazione di trombi Rottura di vasi o del cuore La somministrazione della terapia ACCESSO INTRAOSSEO Si intende l’introduzione di un ago all’interno della cavità midollare ossea quale via di somministrazione di farmaci e fluidi nel caso di un bambino in imminente pericolo di vita nel quale non sia possibile reperire celermente un accesso venoso periferico o centrale La somministrazione della terapia ACCESSO INTRAOSSEO Indicazioni Somministrazione di farmaci o fluidi Controindicazioni Infezioni locali in corrispondenza dei punti di inserzione Fratture ossee in corrispondenza dei punti di inserzione Gravi malattie ossee La somministrazione della terapia ACCESSO INTRAOSSEO Sede Superficie antero mediale della tibia prossimale, nella sua parte piatta 1-2 cm al di sotto della tuberosità tibiale Femore distale Omero distale La somministrazione della terapia ACCESSO INTRAOSSEO Complicanze Stravaso di liquidi e farmaci nei tessuti circostanti Frattura ossea con possibili effetti negativi sulla crescita del segmento osseo se interessata la cartilagine di accrescimento Osteomielite/infezione cutanea Piccoli emboli di grasso o midollo osseo La somministrazione della terapia ACCESSO INTRAOSSEO Durata Generalmente non deve essere mantenuto per più di 10- 12 ore , in casi particolari al massimo 24 ore La somministrazione della terapia ENDOTRACHEALE Può essere utilizzata come via di emergenza nel paziente intubato, nell’attesa di reperire un accesso vascolare Per la somministrazione di farmaci liposolubili (lidocaina, adrenalina, naloxone, atropina) Non ancora conosciuti i dosaggi ottimali per il raggiungimento di concentrazioni efficaci; il dosaggio dovrà essere superiore di 2-2,5 volte rispetto alla dose somministrata per via EV La somministrazione della terapia Evento avverso E’ un evento inatteso correlato al processo assistenziale e che comporta un danno al paziente, non intenzionale e indesiderabile. Gli eventi avversi possono essere prevenibili o non prevenibili. Un evento avverso attribuibile ad errore è un evento avverso prevenibile 64 La somministrazione della terapia Errore di terapia Si intende ogni evento prevenibile che può causare o portare ad un uso inappropriato del farmaco o ad un pericolo per il paziente 65 La somministrazione della terapia Gli errori in terapia farmacologica si possono verificare durante tutto il processo di gestione del farmaco • Approvvigionamento, immagazzinamento e conservazione • Prescrizione • Trascrizione/interpretazione • Preparazione • Somministrazione (che prevede prima la preparazione) • Monitoraggio 66 La somministrazione della terapia Conservazione I farmaci vanno conservati secondo le indicazioni fornite dalla casa farmaceutica Le condizioni che possono alterare le caratteristiche dei farmaci sono essenzialmente : la temperatura la luce 67 La somministrazione della terapia Conservazione SCADENZA SOSPENSIONI UNA VOLTA RICOSTITUITE Amoxicillina + Ac. Clavulanico (Augmentin) 7 giorni in frigo Amoxicillina (Zimox o Velamox) 7 giorni a temperatura ambiente Eritromicina Etilsuccinato (Eritrocina) 10 giorni in frigo Claritromicina (Macladin) 14 giorni a temperatura ambiente Cefaclor Monoidrato (Panacef) 14 giorni in frigo Azitromicina (Zitromax) 10 giorni a temperatura ambiente Fluconazolo (Diflucan) 14 giorni a temperatura ambiente 68 La somministrazione della terapia Conservazione SCADENZA COLLIRI UNA VOLTA APERTI Tobramicina (Tobral 0,3%) 30 giorni dall’apertura Tobramicina+Desametasone (Tobradex 0,3%+0,1%) 30 giorni dall’apertura Netilmicina (Nettacin) 28 giorni dall’apertura Oflaxocina (Exocin 0,3%) 28 giorni dall’apertura Cloramfenicolo + Colistimetato di Sodio+ Tetramicina (Colbiocin) 15 giorni dall’apertura in frigo Tropicamide (Visumidiatric 0,5% e 1%) 30 giorni dall’apertura Tropicamide Fenilefrina Cloridrato (Visumidiatric Fenilefrina) 30 giorni dall’apertura 69 La somministrazione della terapia La gestione della terapia può essere scomposta in due distinti momenti 1. Atto di prescrizione 2. Atto di somministrazione 70 La somministrazione della terapia La prescrizione La prescrizione deve essere scritta in maniera chiara, leggibile, possibilmente in stampatello; non devono essere usate abbreviazioni, all’infuori di quelle standardizzate Spetta all’infermiera pretendere il chiarimento di ogni eventuale dubbio, da parte del medico prescrivente 72 La somministrazione della terapia La somministrazione in senso lato L’atto di somministrazione è un atto unitario, quindi deve essere compiuto da una sola persona L’atto di somministrazione della terapia è anche da considerarsi consequenziale e cronologico 73 La somministrazione della terapia La somministrazione in senso stretto E’ la consegna del farmaco al paziente e/o la somministrazione diretta 74 La somministrazione della terapia La regola delle 6 G 1. 2. 3. 4. 5. 6. Giusto farmaco Giusta dose Giusta via Giusto orario Giusta persona Giusta registrazione 75 La somministrazione della terapia Prima di somministrare la terapia l’infermiere dovrebbe inoltre conoscere: la diagnosi del paziente le eventuali reazioni allergiche anamnestiche l’eventuale incompatibilità con altri farmaci gli effetti collaterali La somministrazione della terapia Dopo la somministrazione l’infermiere deve documentare: l’avvenuta somministrazione (firma) l’efficacia del farmaco le eventuali reazioni avverse La somministrazione della terapia Giusto farmaco ATTENZIONE! Nomi commerciali simili: Lanoxin/Laroxyl Confezioni simili: Na Cl 0,9% (sol. Fisiol.)/ Acqua per preparazioni iniettabili Farmaco scaduto o non correttamente conservato Cosa fare Mettere un segnale di allarme nelle confezioni simili Collocarle in luoghi diversi 79 La somministrazione della terapia Giusta dose ATTENZIONE! Diluizioni e ricostituzioni non corrette Controllo dei conti aritmetici: se possibile da due infermieri; il double check è necessario quando si usano farmaci ritenuti “critici” (soluzioni di Potassio) Errata compilazione dell’etichetta 80 La somministrazione della terapia Giusta via ATTENZIONE! Es.: fare attenzione al tipo di solvente da utilizzare per diluire un farmaco che può essere somministrato per via e.v. o i.m. fare attenzione alla concentrazione/osmolarità di una soluzione in quanto diventa determinante la via di somministrazione 81 La somministrazione della terapia Soluzioni di glucosio Concentrazione 5% Osmolarità (mOsm/l) 10% 15% 278 556 834 20% 25% 50% 1110 1390 2780 82 La somministrazione della terapia Giusto orario ATTENZIONE! Attenersi all’orario specificato nella prescrizione soprattutto nei casi in cui una diminuzione dei livelli ematici può scatenare la comparsa di sintomatologia importante 83 La somministrazione della terapia Giusta persona ATTENZIONE! Coinvolgere il paziente nell’atto della sua identificazione prima della somministrazione Informare il paziente circa la terapia e incoraggiarlo a fare domande: la corretta informazione al paziente aumenta la sua compliance 84 La somministrazione della terapia Giusta registrazione ATTENZIONE! Apponendo la firma o sigla dell’avvenuta somministrazione Garantisce la tracciabilità di tutte le attività del processo Individua le responsabilità 85 La somministrazione della terapia Monitoraggio Si intende il controllo degli effetti che determina il farmaco durante o dopo la somministrazione Efficacia del trattamento (antipiretico, analgesico) Il verificarsi di effetti avversi (reazioni anafilattiche) 86 La somministrazione della terapia La riduzione dell’errore Uno studio condotto in Gran Bretagna evidenzia come molti degli errori nella somministrazione dei farmaci potrebbero essere evitati se le lezioni provenienti dall’esperienza fossero condivise e si agisse di conseguenza 87 Bibliografia –Badon P., Cesaro S., “Manuale di Nursing Pediatrico”, casa ed. Ambrosiana, Milano; 2002 –Pediatric Advanced Life Support; Ed. Elsevier Masson Milano, ristampa riveduta e corretta nel 2008 secondo le linee guida internazionali di rianimazione del 2005 –Guida all’uso del catetere venoso centrale in Oncoematologia Pediatrica, ed. Cleup. 2004 –Benci L.: La prescrizione e la somministrazione dei farmaci, responsabilità giuridica e deontologica. McGraw-Hill, 2007