ELETTROFORESI
Le proteine possono essere separate le une dalle altre mediante elettroforesi,
una tecnica che sfrutta la diversità della loro carica elettrica ad un determinato
valore di pH. La carica elettrica complessiva di una proteina dipende dal numero e
dal segno delle cariche elettriche presenti nelle catene laterali degli amminoacidi e
dalle cariche dei gruppi ammino- e carbossi-terminale. Ogni proteina ha un punto
isoelettrico caratteristico, che riflette il numero e il segno delle cariche elettriche.
La carica netta della proteina è positiva a un valore di pH inferiore al pI, negativa a
un valore di pH superiore al pI, zero quando pH = pI.
Elementi di Chimica e Biochimica
Rita Roberti, Giovanni Alunni Bistocchi
Copyright © 2007 – The McGraw-Hill Companies s.r.l.
Ad un determinato valore di pH della soluzione, la miscela di proteine ne conterrà
alcune con carica netta negativa (pI  pH), altre con carica netta positiva (pI 
pH), altre ancora con carica netta zero (pI = pH). La miscela di proteine da
separare viene depositata su una striscia di acetato di cellulosa o su un gel di
poliacrilammide per impedire la diffusione libera. Il supporto è imbevuto con il
tampone a pH costante.
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Si applica quindi una campo elettrico, collegando le estremità del supporto con due
elettrodi. Le proteine dotate di carica negativa migreranno verso il polo positivo
(anodo), quelle con carica positiva verso il polo negativo (catodo), mentre quelle
con carica netta zero non si sposteranno. La velocità di migrazione delle proteine
verso i rispettivi poli dipende dalla densità di carica. Alla fine del processo le
proteine possono essere visualizzate con coloranti specifici.
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