lo Stato. La storia

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G.W.F. Hegel
Filosofia dello Spirito.
Spirito Oggettivo.
Eticità: lo Stato. La Storia
Lo Stato
Lo Stato etico
• Nello Stato si ha la sintesi di famiglia e
società: quel tipo di solidarietà e di unità
spirituale che troviamo nella prima,
assume dimensioni universali.
• Lo Stato è una realtà etica: aderendo ad
esso l’uomo concorre al bene universale
della comunità, ben superiore all’interesse
individuale o corporativo.
Concezione organicistica
• La società civile nasce in funzione dei
bisogni degli individui, ma questi esistono
in funzione dello Stato.
• Lo Stato è presupposto agli individui,
come un organismo è presupposto alle
sue parti.
• Come le parti di un organismo trovano
senso nel tutto, così gli uomini trovano la
loro realizzazione nello Stato.
Questa unità sostanziale è assoluto immobile
fine in se stesso, nel quale la libertà perviene al
suo supremo diritto, […] ha il supremo diritto di
fronte agli individui, il cui supremo dovere è
d’essere membri dello Stato.
[…] l’individuo stesso ha oggettività, verità
ed eticità soltanto in quanto è un membro
del medesimo. L’unione come tale è essa stessa il
verace contenuto e fine, e la destinazione degli
individui è di condurre una vita universale.
Lineamenti di Filosofia del Diritto
Lo Stato in sé e per sé è l’intero etico, la
realizzazione della libertà, ed è fine assoluto
della ragione che la libertà sia tale. Lo Stato è lo
spirito che sta nel mondo e con coscienza realizza
sé nel medesimo.
[…] è l’incedere di Dio nel mondo […], il
fondamento di esso è la potenza della ragione
realizzante sé come volontà.
Lineamenti di Filosofia del Diritto
Hegel e il liberalismo
• La concezione liberale vede lo Stato come
strumento per la tutela della sicurezza e
dei diritti degli individui.
• Secondo Hegel il liberalismo confonde lo
Stato con la società civile: lo Stato non
esiste in funzione degli individui sono
questi ad esistere per lo Stato.
Hegel e la democrazia
• Hegel si oppone anche alla concezione
democratica che fonda la sovranità dello
Stato nel popolo.
• Si tratta di un non senso, in quanto non
esiste popolo prima, o fuori, dello Stato,
ma solo una moltitudine informe.
• Lo Stato non si fonda sugli individui ma
sull’idea stessa di Stato, ossia sul
concetto di un bene universale.
Contrattualismo e
giusnaturalismo
• Anche l’idea che lo Stato nasca da un
“patto sociale” e quella che esista un
diritto naturale prima dello stato vengono
respinte.
 La prima, alla luce di quanto detto, è un vero
insulto alla maestà dello Stato,
 la seconda dimentica che il diritto trova
“realtà” solo nello Stato.
La costituzione
• L’assoluta sovranità dello Stato hegeliano
non si traduce in un dispotismo, perché
esso opera solo attraverso le leggi; è uno
“stato di diritto”.
• Lo Stato ha perciò una costituzione, che
non è frutto di un progetto astratto, bensi
l’espressione della vita di un popolo.
• Forma razionale di costituzione è la
monarchia costituzionale moderna.
La monarchia costituzionale
• Prevede tre poteri, distinti ma non divisi:
 Legislativo: consiste nello “stabilire
l’universale”, è affidato ad un parlamento che
rappresenta i ceti.
 Governativo: è proprio dei funzionari che
“sussumono l’universale al particolare”.
 Principesco: è l’incarnazione dell'unità Stato,
in un’individualità reale cui spetta la decisione
ultima. (Ma si tratta della funzione simbolica
di “dire sì e mettere il puntino sulla i”).
La Storia
Dialettica degli Stati
• Lo Stato è l’espressione dello spirito di
un popolo, ma i popoli sono molti e
spesso in contrasto tra di loro.
• Secondo Hegel, il diritto internazionale
(ossia una legislazione che regoli le
relazioni tra i diversi Stati) non esiste,
• perciò è necessario che i rapporti tra gli
Stati si decidano con la forza e, spesso,
con le guerre.
[Grazie alla guerra] « la salute etica dei
popoli viene mantenuta nella sua
indifferenza di fronte al rinsaldarsi delle
determinatezze finite, come il movimento
dei venti preserva il mare dalla
putredine, nella quale sarebbe ridotto da
una quiete durevole, come i popoli da una
pace durevole o addirittura perpetua ».
Lineamenti di Filosofia del Diritto
Storia supremo tribunale
• La giustizia nei rapporti internazionali è
ciò che risulta da questo confronto, è
quanto emerge nel corso della storia:
essa è il vero “tribunale del mondo”.
• I conflitti non sono un male assoluto, ma
soltanto il momento dialettico che muove
la storia verso la completa realizzazione
dell’Assoluto.
Storia e Provvidenza
• Anche la storia, come ogni realtà, è
razionale: tutto in essa concorre
all’affermazione del bene, anche il male.
• Si comprende allora come la filosofia
della storia divenga per Hegel “teodicea”,
giustificazione di Dio, ossia tentativo di
evidenziare la razionalità sottesa a tutto il
corso degli avvenimenti.
L’astuzia della Ragione
• Soggetti della storia non sono gli
individui, ma i popoli e gli Stati: attraverso
di essi vive e si attua lo Spirito del
mondo, l’Assoluto, che è il vero
protagonista della storia.
• La Ragione si serve delle passioni e delle
intenzioni particolari, spesso irrazionali
degli individui, per portare a termine il
proprio grande disegno.
L’interesse particolare della passione è perciò inscindibile dall’attuazione
dell’universale, poiché è dal particolare e determinato e dalla sua negazione che
risulta l’universale. ll particolare ha il suo proprio interesse nella storia
del mondo: esso è qualcosa di finito, e come tale deve perire. E’ il
particolare, in cui un elemento si spossa combattendo contro l’altro, e una
parte va in rovina. Ma appunto dalla lotta, dal venir meno del
particolare, risulta l’universale. Questo non viene turbato. Non è l’idea
universale che si espone al contrasto e alla lotta, che si mette in pericolo; essa si
tiene non tocca e immune sullo sfondo, e manda a consumarsi nella lotta il
particolare della passione. Si può chiamare astuzia della ragione il fatto che
quest’ultima faccia agire per sé le passioni, e che quanto le serve di strumento
per tradursi in esistenza abbia da ciò scapito e danno. Esso è infatti il
fenomeno, di cui una parte è nulla e una parte affermativa. Il particolare è per
lo più troppo poco importante a paragone dell’universale: gli individui
vengono sacrificati e abbandonati al loro destino. L’idea paga il tributo
dell’esistenza e della caducità non di tasca sua, ma con le passioni degli
individui.
Lezioni sulla filosofia della storia
Individui cosmico-storici
• Esistono uomini che, come i condottieri e
gli eroi, incarnano lo spirito di un popolo e,
con la loro azione individuale, fanno
avanzare la storia.
• Ma anch’essi sono strumenti dello Spirito:
 infatti non concepiscono in modo chiaro
quanto vogliono o, meglio, devono realizzare;
 esaurito il loro compito, la Ragione li
abbandona al loro destino (cf. Napoleone).
I momenti della storia
• Hegel individua tre tappe fondamentali
della storia, attraverso le quali si attua
progressivamente la libertà dello spirito:
 il mondo orientale, dove uno solo, il
monarca, è libero;
 quello greco-romano, ove alcuni sono liberi
 e quello cristiano germanico, ove la libertà è
di tutti.
La “fine” della storia
• Dopo la Riforma si compone il conflitto tra
libertà della Chiesa e dello Stato e si
giunge al “compimento” della storia.
• Hegel sembra non lasciare spazio ad
ulteriori progressi, dando materia alle
discussioni tra gli interpreti.
• Si tratta di una vera e propria aporia,
legata alla intenzione di fare della filosofia
un sapere assoluto.
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