.
A. Magni
INFARTO DEL MIOCARDIO
E’ UN PROCESSO DI
NECROSI DEL
TESSUTO DEL
MIOCARDIO IN
REGIONI DEL CUORE
CHE NON RICEVONO
UN ADEGUATO
APPORTO DI
SANGUE A CAUSA DI
UNA RIDUZIONE
DEL FLUSSO
EMATICO
CORONARICO
.
Struttura di una foglia, simile al miocardio
.
Una foglia…con la sua rete di
rifornimento della linfa
.
vitale. Il senso del
flusso è
indicato
dalla
freccia
immaginiamo
questa foglia come
se fosse il muscolo
cardiaco
Se c’è presenza di una ostruzione
a un certo punto della rete
.
di rifornimento come
una placca dentro
l’arteria
coronaria
che causa una stenosi,
il flusso a valle
dell’ostruzione sarà
ridotto.
.
.
.
m
.
shock
.
Tutto il tessuto interessato da
questa riduzione sarà in
.
condizione di
Ischemia
(dal greco=
trattenere
sangue)
Quindi
le sue
possibilità
di lavoro
saranno ridotte.
Ci sarà un flusso che
potrà essere del tutto
insufficiente in caso di sforzo
Nella sede della stenosi, per la
presenza di una placca, .
Si è verificata una
ostruzione totale
per la
formazione
di
un
trombo
trombo
dal greco= grumo coagulo
.
Di conseguenza tutto il tessuto a
valle della occlusione non
riceve più sangue. La
membrana delle
cellule si rompe
e tutto il
territorio
è
.
disseminato
di detriti cellulari
per la distruzione delle
cellule. Occorrono anche
moltissimi globuli bianchi e
tutto il tessuto
Infarcire, infarcito,
Infarto. Ecco come la
conseguenza della
trombosi, della
occlusione
parziale
del
vaso
.
In questo
caso l’infarto
sarà di media estensione
Se si verifica un’ostruzione
totale si ha un infarto di
.
grande estensione
Ogni cellula contiene
enzimi di vari genere.
Quando una parte di
miocardio non riceve più
flusso di sangue per un
occlusione coronarica e si
determina un infarto, le
membrane cellulari si
rompono e la cellula
perde la sua integrità.
Gli enzimi che erano
all’interno della cellula
entrano nel liquido
interstiziale ed entrano nel
torrente circolatorio, dove,
con opportuni esami, si
possiamo titolare
.
Poco tempo dopo gli enzimi che si sono riversati
nel sangue per danno cellulare, vengono “lavati
.
via” e scompaiono progressivamente
Questo tipo di struttura permette al muscolo
cardiaco ventricolare Dx e Sx di contrarre tutte
sue fibre in modo simultaneo,
ottenendo il
.
miglior rendimento possibile. In altri termini, se
una fibrocellula miocardica riceve uno stimolo a
contrarsi, con questo tipo di struttura si
contraggono in quel momento tutte le
fibrocellule miocardiche
L’area colorata di rosso non riceve più sangue e quindi
ossigeno, ciò è dovuto all’occlusione dell’arteria
coronaria che rifornisce tale
. area.
E’ necessario intervenire entro 3 ore per la
rivascolarizzazone dall’insorgenza.
Dopo 6 ore il danno non .può essere recuperato, o
comunque limitato.
Il tessuto cardiaco si avvia ad essere sostituto da
un tessuto cicatriziale. Il miocardio perderà
gran parte della funzione
. contrattile e il cuore
avrà una diminuzione della sua capacità di
lavoro
In questa fase il muscolo dovrà adattarsi a questa
nuova situazione. Il decorso del paziente in
questa fase è delicato perché
il cuore deve
.
passare da questa fase di adattamento. Le
complicazioni sono complicazioni di pompa e di
ritmo
Tessuto cicatriziale
.
Tessuto completamente nuovo, pensiamo a una
“toppa” che dovrà essere solida e resistere a
tutte le sollecitazioni future,
e cioè all’attività
.
contrattile del cuore in tutte le circostanze che
gli verranno richieste. Ricordiamo che il cuore si
contrae e si rilascia mediamente 100.000 volte
al giorno
.
.
.
.
.
.
.
Quali sono le manifestazioni
cliniche dell’infarto?.
DOLORE TORACICO
A- dolore retrosternale
grave, diffuso,
costante,
schiacciante,
comprimente
B- non migliora a riposo
né con il trattamento
con Nitroglicerina
C- può irradiarsi alle braccia, di solito la sn., spalle,
collo, dorso, mandibole
.
D- prosegue più di 15 min
Manifestazioni cliniche a livello
NEUROLOGICO
A- Irrequietezza, ansietà
B- disorientamento
C- confusione
D- irrequietezza
E- svenimenti
F- spiccata debolezza
G- intorpidimento o debolezza mani e
polsi
Manifestazioni cliniche a livello
CUTANEO
A- cute fredda e umida
B- pallore facciale
C- temperatura
Manifestazioni cliniche
a livello
GASTROINTESTINALE
.
A- nausea
B- vomito e singhiozzo
C- sintomi atipici
- disturbi epigastrici e addominali
- dolore ottuso o sensazione di formicolio
- estrema affaticabilità
Manifestazioni a livello
RESPIRATORIO
A- palpitazioni
B- dispnea
C- grave ansietà
.
D- possibile presenza di edema
polmonare
.
ALTERAZIONI DELLA
FUNZIONALITA’ CARDIACA
Alterazione della circolazione coronarica:
(- angina - infarto)
2- insufficiente o malfunzionamento del
cuore come pompa ( scompenso cardiaco –
edema
- cardiomiopatie)
3- malattie infiammatorie (pericarditi,
endocarditi, miocarditi)
4- inadeguato funzionamento delle valvole
(stenosi, insufficienza valvolare)
1.
.
.
.
.
.

.
.
.
ECG normale
.
.
.
Alcune variabili possono condizionare la lettura più
frequentemente in causa è la presenza di smalto sulle
unghie, che può cambiare lo spettro della luce riflessa:
è questo il motivo per cui chiediamo di togliere lo
smalto dalle unghie quando si deve essere sottoposti ad
interventi chirurgici.
.
1.
2.
3.
SOMMINISTRARE o2 .
CONTROLLARE LA
CUTE DELLA PS, IL
PROFILO CAPILLARE E
I PARAMETRI VITALI
OGNI 4 ORE (o quando
necessita)
Importante il controllo
della Temp. ogni 4 ore
(si ha un aumento
della temp. entro le 2448 ore dovuto alla
necrosi dei tessuti)
se l’IPOSSIA AUMENTA, tenersi pronti per
l’intubazione o per la ventilazione meccanica.
.
Accesso venoso
.
- valutare la presenza di edemi, il colore e
la temperatura della pelle ( pelle fredda e
. associati a una
umida e il pallore sono
vasocostrizione secondaria)
- controllare la DIURESI –
30 ml/ora
(una riduzione del suo volume indica una
riduzione del flusso di sangue al rene)
-
cercare di far respirare la ps
profondamente e cambiare posizione
.
frequentemente per impedire il ristagno
dei
liquidi alla base dei polmoni
n.b. un espettorato rosa schiumoso, può
indicare insufficienza del ventricolo dx,
embolia o edema polmonare
.
le ps anziane sono più soggette a INFARTO
SILENTE con una sintomatologia atipica





Ipotensione
Riduzione della temp.
Disturbi generici
Sudorazione modesta capogiri
Modificazioni del sensorio
FASE ACUTA – emergenza -
INTERVENTO COLLABORATIVO
Intervenire su :
DOLORE (dovuto a uno squilibrio tra rifornimento e domanda di O2 )
ANSIA
N.B. la sintomatologia dolorosa aumenta lo stato ansioso della persona
INTERVENTI INF.CI
1.
2.
3.
4.
5.
Muovere la ps con cura e assicurare le
terapie iniziali
prendere accesso venoso
Parametri vitali
Collegare elettrodi per il monitoraggio
elettrocardiografico continuo
TRANQUILLIZZARE la ps
rassicurandolo sul fatto che
l’eliminazione del dolore costituisce la
parte prioritaria
6- Somministrare O2 con Ventimask,
INCORAGGIARE la ps
. a prendere dei respiri
profondi
Con i respiri profondi, si permette al cuore di:
- essere meno ischemico e meno irritabile, si possono ridurre le dimensioni
dell’infarto,
- attenuare e risolvere il dolore toracico
7. Somministrare la Nitroglicerina sublinguale
come prescritto dopo circa 10-15 min.,
.
prendere di nuovo i parametri vitali:
Frequenza cardiaca
P/A
Frequenza respiratoria
8. Somministrare Narcotici o.m. (morfina
riduce l’attività simpatica:
 Riduce la frequenza del cuore e della
respirazione, la P/A, la tensione muscolare,
l’ANSIETA’
N.B.
ATTENZIONE ALLA
SOMMINISTRAZIIONE
DI MORFINA,
può dare :
- IPOTENSIONE e
DISIDRATAZIONE
- DEPRESSIONE
RESPIRATORIA in
particolare negli
anziani
.
RICORDARE SEMPRE ALLA PS,
L’IMPORTANZA DI SEGNALARE
SENZA INDUGI QUALSIASI
DOLORE TORACICO O QUALSIASI
DISTURBO ANOMALO, ES.
SENSAZIONE EPIGASTRICA
PORRE LA PS IN POSIZIONE
SEMISEDUTA
1.
2.
3.
è benefica per i seguenti motivi:
Il volume respiratorio è aumentato
perché la pressione addominale sul
diaframma è ridotta( consente il
miglioramento degli scambi gassosi)
Il drenaggio dei lobi superiori è
aumentato
Il ritorno venoso al cuore diminuisce
(si riduce il lavoro cardiaco)
IMPORTANTE:
.
E’ importante invitare la ps a respirare
profondamente e a cambiare posizione
frequentemente per impedire il ristagno
di liquidi alla base del polmone
Controllare sempre parametri quali:
 Temp. della cute e polso periferico
(per assicurare un’adeguata perfusione)
TRATTAMENTO DEL DOLORE
causato dalla riduzione del
flusso coronarico
INTERVENTI INF.CI
1.
Chiedere alla ps di
valutare il dolore con
altro dolore provato in
passato
Scala da 1 (dolore lieve) a
10 (dolore forte)
2- eseguire un ECG a 12
derivazioni durante il
dolore per determinare
l’estensione dell’infarto
3





evitare alla ps
QUALUNQUE TIPO DI SFORZO assicurandogli:
,. nel letto
Posizione semiseduta
Dieta liquida
Sostegno delle braccia durante l’attività
Uso di un ammorbidente delle feci per
evitare sforzi eccessivi durante
l’evacuazione
Creare un ambiente riposante e alleviare
paure e ansie con un atteggiamento
disponibile, calmo e competente
Favorire il benessere fisico e psichico della
persona
N.B.
Il riposo fisico riduce.il consumo di O2 del
miocardio.
Paura e ansia possono determinare uno
stato di tensione che provoca un
aumento di O2
Se la ps si trova in una situazione
confortevole , la sensazione di
benessere allevia lo stato d’ansia
GESTIONE DELL’ANSIA legata
alla paura di morire
Le cause dell’ansia variano secondo il soggetto e
possono includere :
 Ansia per la patologia acuta dell’infarto
 Per l’ospedalizzazione
 Per il dolore
 Per l’interruzione brusca delle attività
quotidiane sia lavorative che domestiche
 Per i cambiamenti di ruolo e dell’immagine di
sé che la patologia comporta
INTERVENTI INF.CI
1- Permettere alla ps (e alla sua famiglia)
di esprimere paure e ansie.
L’ANSIA va compresa e accolta.
In questo caso la capacità relazionale
diventa decisiva, dobbiamo far capire
alla ps che ci prendiamo totalmente
cura di lui.
a.
b.
c.
d.
e.
f.
Mostrare interesse per i problemi espressi
Facilitare alla ps l’esternazione dei suoi
.
problemi (ascoltandolo attentamente,
aiutandolo a riflettere, consigliandolo)
Rispondere a ogni sua domanda o dubbio
Spiegare tutta l’attrezzatura, i procedimenti e
la necessità di frequenti valutazioni
Proporre massaggi del dorso per favorire il
rilassamento , ridurre la tensione muscolare
e migliorare l’integrità della pelle
Utilizzare tecniche particolari es. quella
dell’immaginazione guidata
2- stabilire un orario flessibile per
permettere la presenza
. dei familiari
la presenza dei familiari in grado di
aiutare la ps, può ridurre la sua ansia e
quella dei familiari stessi
N.B.
Poiché i familiari ansiosi possono trasmettere la loro ansia
alla persona, il compito dell’infermiere è quello di cercare
di ridurre ANCHE le ansie e le paure dei familiari stessi
3- incoraggiare la PARTECIPAZIONE
.
ATTIVA a un PROGRAMMA
DI
RIABILITAZIONE CARDIACA da svolgere
in ospedale
La prescrizione di un programma di
riabilitazione cardiaca può aiutare a
- attenuare la paura di morire,
- a ridurre l’ansia,
- a aumentare la sensazione di benessere
. di assistenza
4- VALUTARE la necessità
SPIRITUALE
SE LA PS è RELIGIOSA, UN SOSTEGNO IN
QUESTO SENSO Può RIDURRE L’ANSIA E
LA PAURA
ALTERAZIONE ALIMENTAZIONE
dovuta a un cambiamento della dieta –
(dieta a basso contenuto di Na e di calorie)
- dovuta a nausea e anoressia –
- dovuta alla distensione addominale
-
- scarsa – inadeguata -
FATTORI CORRELATI






DISPNEA
DOLORE EPIGASTRIO
CONFUSIONE MENTALE
APATIA
DEBOLEZZA, ASTENIA
ANSIA
FATTORI CORRELATI
intesi come
FATTORI DI RISCHIO





DIABETE
ALCOLISMO
OBESITA’
IPOTIROIDISMO
IPERCOLESTEROLEMIA
OBIETTIVO GENERALE

La ps riesce ad assumere pasti piccoli e
frequenti e non presenza nausea

L’edema è ridotto dopo 24 ore

La ps non presenta dispnea dopo i pasti
.
.
Ipertensione e il rischio
cardiovascolare e renale




Cardiopatia ipertensiva: l’aumento della pressione arteriosa
causa un superlavoro per il cuore che troverà una maggiore
resistenza a spingere il sangue nei vasi. Ciò comporterà la
comparsa di una cardiopatia ipertensiva caratterizzata da un
ispessimento delle pareti del cuore. Se la pressione non viene
curata, dopo alcuni anni, potrà comparire uno scompenso
cardiaco e potrà essere favorita l’insorgenza della cardiopatia
ischemica .
Cardiopatia ischemica: E’ espressione di una insufficiente
irrorazione del muscolo cardiaco che può manifestarsi come:
·
angina pectoris per una insufficienza coronarica
transitoria, caratterizzata da dolore temporaneo seguito da
completa remissione;
·
infarto del miocardio per occlusione di un vaso coronarico
e conseguente necrosi di una parte della muscolatura cardiaca.
.
NORME PER IL CONTROLLO DELL’IPERTENSIONE ARTERIOSA E LA
RIDUZIONE DEL RISCHIO CARDIOVASCOLARE







1) Mantenere il giusto peso corporeo. Ridurre
soprappeso e soprattutto obesità, ( indice di massa
corporea al di sotto di 27.3 per le donne e di 27.8 per
gli uomini ).
2) Attenzione ai cibi: dare la preferenza agli alimenti
vegetali ricchi di potassio
3) Ridurre l’apporto di sale a non più di 2-3 grammi
al giorno.
4) Svolgere una regolare attività fisica.
5) Bandire il fumo.
6) Consumare non più di 30 grammi al giorno di
alcool, pari a a circa 250 cc di vino
7) Ridurre lo stress psico-fisico eccessivo.






8) Misurare periodicamente la pressione arteriosa ed
annotarne i valori.
9) Se la pressione è alta seguire attentamente la terapia
prescritta dal medico.
10) L’ obiettivo è mantenere valori pressori inferiori a 140/90
mmHg, od ancora più bassi (< 130/80 mmHg), se si è
diabetici o nefropatici.
11) La glicemia a digiuno dovrà essere inferiore a 110 mg/dl.
12) Il livello ottimale di colesterolemia totale è inferiore a 200
mg/dl, mentre quello del colesterolo LDL (che si può calcolare
sottraendo al valore della colesterolemia totale quello del HDL
colesterolo ed un quinto del valore dei trigliceridi) dovrà essere
inferiore a 130 mg/dl in presenza di 2 o più fattori di rischio ed
inferiore a 100 mg/dl in soggettiche sono già affetti da malattia
coronarica, da diabete mellito o con rischio cardiovascolare
globalmente elevato.
13) Il livello dei trigliceridi dovrà essere inferiore a 150 mg/dl e
quello dell’HDL colesterolo maggiore di 40 mg/dl.
.
REGIME IGIENICO - DIETETICO CONSIGLIATO
PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO
CARIOVASCOLARE

Aggiunga quotidianamente agli alimenti non più di mezzo cucchiaino di sale o un
cucchiaino di NOVOSAL o tre cucchiaini di SALE SOHN.


Evitare gli alimenti con elevata quantità di sodio quali: olive marinate, prosciutto cotto o
crudo, salsiccie, wurstel ed insaccati in genere, maionese, sardine sott'olio, aringa affumicata,
cibi conservati in salamoia, dadi per brodo ed estratti di carne, crackers, tutti i latticini diversi
da quelli consigliati(*), crauti, latte in polvere, caviale, lardo.


(*) Latticini consigliati: mozzarella, ricotta fresca e, non più di 2 volte la settimana, emmental,
certosino, fontina, tuma senza sale, stracchino.



Evitare inoltre: carne di maiale, agnello, selvaggina, anguilla, cervello, trippa e frattaglie in
genere, patatine fritte, dolci, gelati, cioccolato, frutta sciroppata, noci di cocco, olio di cocco o
di palma, burro e margarine con grassi idrogenati , frutta secca (consentita, purché non salata,
solo in sostituzione dell'olio di condimento, tenendo conto che 10 gr. di olio = 14 gr. di noci o
nocciole, 15 gr. di arachidi, 16 gr. di mandorle).
Per condire gli alimenti utilizzare olio di oliva.


Metodi di cottura consigliati: al vapore, al cartoccio, in umido, al forno, alla griglia (evitare
le fritture).


Preferire in ogni caso alimenti freschi o surgelati ai prodotti conservati.





Se gradite, per insaporire gli alimenti possono essere liberamente utilizzate
spezie (peperoncino, pepe, anice, cannella, curry, chiodi di garofano, ginepro,
senape, noce moscata, vaniglia, zenzero, zafferano) ed erbe aromatiche (aglio,
basilico, cipolla, salvia, lauro, menta, maggiorana, origano, prezzemolo, rosmarino,
sedano e timo).
Non porre la saliera sulla tavola.
.
Il pesce, fresco o surgelato, deve essere consumato almeno due - tre volte
la settimana (dando la preferenza ai pesci diversi dai molluschi e dai crostacei).
La carne va scelta fra le parti più magre e meno venate, preferendo le carni
bianche (pollo, coniglio, tacchino) alle carni rosse.
Variare il più possibile la scelta degli alimenti.

Bere preferibilmente acqua povera di sodio < 5 mg/l), verificandone il
contenuto sulla bottiglia.

Frutta e verdura devono essere consumate giornalmente (almeno 200-400 grammi
al giorno, sia di frutta che di verdura).

Sono consentite non più di due uova la settimana

Consentito il consumo di non più di 200 cc di vino (preferibilmente rosso) o
330 cc di birra al giorno.

Limitare il consumo di caffè a non più di due - tre tazzine al giorno



Pesi e misure utili
1 cucchiaino da tè è pari a 5 g di olio, 5 g di zucchero, 5 g di
parmigiano, 10-15 g di marmellata.
1 cucchiaio da minestra è pari a: 10 g di olio, 10 g di
parmigiano.
.


Evitare l'uso (continuativo) di farmaci che possono
interferire con il buon controllo della P.A. quali: carbenoxolone,
derivati della liquirizia, cortisonici, antinfiammatori non
steroidei, amine vasocostrittrici (contenute in spray nasali o
colliri), anfetamine, inibitori della MAO, antidepressivi triciclici
(come l'amitriptilina), estroprogestinici (come i contraccettivi
orali), bicarbonato di sodio e tutti quei farmaci contenenti
notevoli quantità di sodio, come eccipiente.


Evitare gli stress emotivi, l'attività fisica intensa ed episodica
e lo sport agonistico.


E' utile, invece, un'attività fisica moderata e regolare, iniziando
da frequenti passeggiate e proseguendo successivamente con
leggera corsa, nuoto, ciclismo, danza aerobica, tennis
INTERVENTI INF.CI
EDUCAZIONE SANITARIA
1.
Spiegare alla ps e ai familiari che la
limitazione del consumo di Na è
indicata per la prevenzione, il controllo
o l’eliminazione dell’edema
n.b. è preferibile indicare la quantità di Na
consentito (espressa in milligrammi)
piuttosto che ricorrere a espressioni
quali: privo di sale o povero di sale
A- fornire alla ps un libretto che indica il contenuto di
Na o fornire alla ps e ai familiari
un piano dietetico
.
scritto con la lista dei cibi permessi e quelli limitati
B- consigliare alla ps di controllare tutte le etichette
per controllare il contenuto di Na
(es. antiacidi, lassativi, sciroppi per la tosse, farmaci
antidolorifici, negli estrogeni ecc.)
C- avvertire la ps di sciacquare bene la bocca dopo
aver usato il dentifricio e/o sciacqui (alcuni di questi
prodotti contengono grandi quantità di Na)
2- dirgli di controllare (quando è possibile), sulle
. dei cibi in scatola, il
etichette, in particolare
contenuto di sale e di Na
3- il gusto del cibo può essere migliorato con
l’aggiunta di succo di limone e di erbe
aromatiche in modo che la ps sia incoraggiato
ad accettare le restrizioni dietetiche
4- consigliare di assumere 3 o 4 piccoli pasti al
giorno piuttosto che grossi pasti e pesanti o
consumati velocemente (dopo il pasto riposo
di un’ora)
5- aumentare l’assunzione di K
.
(la sua carenza può provocare
la
formazione di aritmie)
Avvertire la ps che la soluzione di K per
OS può venire diluita con un succo e
assunta dopo i pasti
6- spiegare l’importanza e aiutarlo ad
intraprendere un programma di
riduzione di peso fino a che non è stato
raggiunto il peso ottimale
(contattare la DIETISTA)
5- limitare il consumo di bevande contenenti caffeina
.
( influisce sulla frequenza cardiaca,
sul ritmo, sulla P/A)
ALTRE RACCOMANDAZIONI DIETETICHE
-
-
-
-
ridurre il consumo dei grassi saturi (grassi di origine
animale)
Aumentare il consumo dei carboidrati complessi
(pasta, pane)
Aumentare il consumo di frutta, vegetali, cereali,
legumi
L’apporto di zucchero raffinato non dovrebbe
superare i 60 grammi al giorno
Valutazione finale


La ps e i familiari comprendono
l’importanza di un apporto dietetico
modificato
Sanno riconoscere gli alimenti privi di sale
ALTERAZIONE RIPOSO - SONNO
-
-
DOVUTA ALLA PREOCCUPAZIONE E
ALLA PAURA DI MORIRE
DOVUTA ALLA PAURA DI NON ESSERE
ASSISTITO ADEGUATAMENTE
------------------- INADEGUATA --------------
INTERVENTI INF.CI

Rassicurare la ps ricoverata in terapia
intensiva che è sotto controllo tramite
monitor 24 ore al giorno e che è
sufficiente che chiami l’inf. per essere
subito a Sua disposizione
Quando la ps viene trasferita in terapia
. al minimo la
sub-intensiva, ridurre
possibile risposta emotiva negativa al
trasferimento
Come?
A- prima del trasferimento si presenti alla
ps l’inf. dell’unità di terapia sub-intensiva

B- provvedere affinchè l’inf. di terapia subintensiva risponda alle possibili domande
della ps e la informi su cosa si dovrà
attendere circa la struttura del reparto e
lo svolgimento delle attività
ALTERAZIONE RIPOSO- SONNO
IN TERAPIA SUB-INTENSIVA
1.
2.
3.
Assicurare il riposo con un progressivo
aumento della mobilizzazione
Ridurre al minimo il rumore ambientale
e mantenere una temp. Ideale per un
ambiente confortevole
Evitare interruzioni del sonno per
procedimenti non necessari
4- organizzare attività assistenziali di routine in
modo tale da favorire .dopo ogni periodo di
attività, un periodo di riposo
5- favorire attività tranquille che distraggono la
ps (lettura, ascolto della musica, disegno,
parole crociate, attività artistiche, ecc. )
6- incoraggiarlo sempre al cambio frequente di
posizione
ASSISTERE LA PS DURANTE LE ATTIVITA’
CONSIGLIATE:
.
1.
2.
3.
Insegnare alla ps a sollevarsi lentamente dalla
posizione supina (in modo da ridurre al
minimo l’ipotensione ortostatica)
Mentre la ps è a riposo, incoraggiarlo a
compiere esercizi a pieno ambito di
movimento, passivi e attivi
Quando la ps è seduto in poltrona, è bene che
tenga le gambe sollevate per favorire il ritorno
venoso
ALTERAZIONE ELIMINAZIONE
STIPSI – ALTERAZIONE DIURESI
-
DOVUTA ALLA SCARSA ATTIVITA’DOVUTA AD UNO SQUILIBRIO IDRICO
E QUINDI AD UNA RITENZIONE DI
LIQUIDI -
SCARSA – INADEGUATA –
DATI OGG. E SOGG.



Edemi con fossette arti inf.
Astenia, malessere, crampi muscolari
Confusione mentale, debolezza
OBIETTIVO GENERALE

La ps ha ridotto gli edemi dopo 24 ore
INTERVENTI INF.CI - STISPI
ATTENZIONE !!!!!
Un’eccessiva stimolazione vagale durante
l’esplorazione rettale con eventuale
rimozione delle feci, può provocare
un’aritmia anche grave in ps deboli
Una pressione troppo forte contro la
muscolatura può danneggiare il tessuto
intestinale
.
Evitare la somministrazione di sciroppi
lassativi perché contengono Na
Somministrare dieta ricca di fibre
(aiutare la ps e i familiari ad individuare
tali alimenti)
INTREVENTI INF.CI
ALTERAZIONE DIURESI
Se vengono somministrati diuretici:
1. Pesare quotidianamente la ps per
stabilire se l’edema è tenuto sotto
controllo
(la perdita di peso non deve superare gli
0,45 – 0,9 Kg/die

I diuretici si somministrano la mattina
presto in quanto la diuresi la notte
disturba il sonno
2- valutare l’astenia, il malessere e la
presenza di crampi.muscolari
n.b. una terapia diuretica può provocare
una diminuzione degli elettroliti (in
particolare del K) e provocare aritmie
3- mettere la comoda vicino al letto per
ridurre il lavoro quale, raggiungere il
bagno e lo sforzo della defecazione
ALTERAZIONE
MOBILIZZAZIONE
-
DOVUTA AL FABBISOGNO DI O2 –
- SCARSA – INADEGUATA -
INTERVENTI INF.CI
Aumentare progressivamente le
attività della ps
A- assistere la ps nella cura di se stesso,
approfittare delle prime ore del giorno
in quanto la faticabilità progredisce
man mano che la giornata avanza
1.
B- porre attenzione ad eventuali dolori
toracici durante e dopo l’attività
2- CONTROLLARE :
.
- POLSO
- FREQUENZA CARDIACA(durante la cura
di se stesso)
N.B. PRIMA DI INIZIARE UNA NUOVA
ATTIVITà, ASPETTARE CHE LA
FREQUENZA CARDIACA TORNI AL
LIVELLO PRECEDENTE
EDUCARE AD :
.
-
-
AUMENTARE GRADATAMENTE IL
CAMMINO E LE ALTRE ATTIVITA’
AMMESSO CHE NON PROVOCHINO
FATICA E DISPNEA
EVITARE AMBIENTI CON ESTREMI DI
CALDO E/O FREDDO CHE FANNO
AUMENTARE IL LAVORO DEL CUORE
Ricordare
che:
 Il cuore è un muscolo.



Analogamente ai muscoli delle braccia e
delle gambe, esso ha bisogno di un
esercizio regolare che lo renda forte e lo
faccia lavorare meglio.
Un programma di esercizi fisici hanno
effetti positivi sui livelli di colesterolo,
sul peso e sulla gestione dello stress.
E’ un buon metodo per mantenere livelli
di energia e resistenza fisica per le
attività giornaliere
L’attività fisica deve essere:



REGOLARE (almeno 3 volte la settimana)
AEROBICA (deve coinvolgere il gruppo dei
muscoli degli arti inferiori e. marcia, bicicletta,
aerobica acquatica
SALUTARE (ogni esercizio deve essere adattato
alla ps dal medico
LA RIABILITAZIONE CARDIACA
.
1° fase
Inizia superato l’evento acuto della
malattia (avviene all’interno
dell’ospedale)
1.
2.
3.
4.
5.
1° fase
Predisporre l’iter di valutazioni funzionali
Stabilire un programma individualizzato di
ripresa delle abituali attività fisiche
Fornire informazioni corrette sulla malattia,
sull’iter diagnostico e sulla prognosi
Combattere le ripercussioni psicologiche
della malattia
Evidenziare i fattori di rischio e le abitudini
di vita non corrette


Durante la 1° fase, l’inf. “ gioca “ un ruolo
.
importante per l’opportunità
di essere a
stretto contatto con il malato durante il
periodo critico della malattia
Ogni prestazione inf.ca,
strumentale, clinica e terapeutica,
deve essere chiarita alla ps con termini
semplici e meno tecnici possibili per ridurre
ansie e paure legate a un possibile
aggravamento della malattia o addirittura
alla morte imminente
2° fase


1.
2.
3.
4.
5.
Anche la 2° s’inserisce all’interno dell’ospedale di
solito in una struttura adibita a riabilitazione
Dura 6 – 8 settimane e si propone di:
Istituire un’idonea terapia farmacologica
Ridurre le ripercussioni psicologiche indotte dalla
malattia
Eliminare gli effetti negativi derivante da una vita
sedentaria iniziando un corretto programma di
allenamento fisico
Iniziare un PROGRAMMA DI EDUCAZIONE
finalizzato alla correzione dei FATTORI DI RISCHIO
Informare la ps e i suoi familiari sulla malattia
PROGRAMMA DI
RIABILITAZIONE

I contenuti di un programma riabilitativo
sono:
2.
Attività fisica
Supporto psicologico (essenziale nel
3.
Educazione sanitaria
1.
primo periodo che segue l’episodio acuto)
questo dovrà decrescere durante la ripresa
della malattia mentre i programmi di attività
fisica dovranno essere perseguiti
costantemente nel tempo



In media questi programmi
. riabilitativi
consistono in 3 sedute la settimana di circa
40 min. dove vengono svolti esercizi fisici con
frequenza cardiaca costante
Gli esercizi vengono svolti sotto stretto
controllo del personale inf.co, medico e del
fisioterapista a secondo dei protocolli di
reparto
Viene messo a disposizione anche un
dietologo
N.B.
Poiché i familiari ansiosi possono
trasmettere la loro ansia alla ps, il compito
dell’infermiere è quello di cercare di
ridurre ANCHE le ansie e le paure dei
familiari stessi