Tradotto e rielaborato
da Laura B.
2011
Windham Hill - The first 10 years.
Un giorno tutti gli
organi del corpo
umano tennero una
riunione per
stabilire chi, fra di
loro, fosse il più
importante.
Il capo sono io,
disse il cervello,
perché faccio
funzionare tutto
il corpo, e senza
di me non si
muoverebbe
nulla.
“No, spetta a
me l’incarico
di
responsabile”,
disse il
sangue,
“perché faccio
circolare in
tutto il corpo
l’ossigeno,
quindi senza
di me sareste
tutti perduti”.
“Sono io il più
importante”, disse lo
stomaco, “perché io
so elaborare il cibo e
in questo modo
produco energia per
tutti voi”.
“Siamo noi
la parte più
importante”,
dissero le
mani,
“perché
diamo il cibo
al corpo e ci
prendiamo
cura di lui”.
“No, siamo noi la parte più importante”,
dissero le gambe, “perché noi portiamo il
corpo in qualunque luogo debba andare”.
“Noi permettiamo al corpo di vedere dove
sta andando” dissero gli occhi, “quindi
siamo noi la parte più importante”.
“Credo di
essere io la
parte più
importante”,
aggiunse
l’intestino,
“perché ho la
responsabilità
della
eliminazione
dei rifiuti”.
Tutti gli altri organi si misero a
ridere dell’intestino e cominciarono
anche ad insultarlo. Così,
sentendosi offeso, con un moto di
rabbia si chiuse in sé.
Nel giro di pochi giorni il cervello provò
un terribile mal di testa, lo stomaco si
sentì gonfio e pieno di nausea, le mani si
sentirono fiacche, le gambe si
indebolirono, gli occhi si fecero
lacrimevoli e il sangue si intossicò.
A questo punto decisero che la
parte più importante del corpo
era l’intestino.
Morale della storia
In un gruppo – proprio
come nel corpo umano ognuno è importante, ma
spesso il servizio
veramente importante
è proprio quello più umile
…
... e se per caso ha
qualche problema, ne
deriva un danno per tutto
l’insieme.
Vi ricorda niente?
San Paolo, nella sua prima
lettera ai Corinzi, dice
qualcosa di simile,
paragonando il corpo
umano alla comunità.
“… Molte sono le membra, ma uno solo è il
corpo. Non può l’occhio dire alla mano: non
ho bisogno di te. Né la testa ai piedi: non ho
bisogno di voi. Anzi quelle membra del corpo
che sembrano più deboli sono più necessarie;
e quelle parti del corpo che riteniamo meno
onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e
quelle indecorose sono trattate con maggior
decenza, mentre quelle decenti non ne hanno
bisogno. Ma Dio ha composto il corpo
conferendo maggior onore a ciò che ne
mancava, perché non vi fosse disunione nel
corpo, ma anzi le varie membra avessero cura
le une delle altre. Quindi se un membro soffre,
tutte le membra soffrono insieme, e se un
membro è onorato, tutte le membra gioiscono
con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue
membra, ciascuno per la sua parte”.
(1 Cor 12,12 ss)