Oppio L'oppio si ricava dal papaverum somniferum (varietà album), che è originario dei paesi del Medio Oriente. oppio • Dalla capsula matura del papavero sonnifero, immediatamente dopo la fioritura, mediante incisione, si ricava una sostanza lattiginosa: quest'ultima, condensata e scurita (dall'ossidazione a contatto con l'aria), costituisce l'oppio. • oppio • L'oppio contiene oltre venti alcaloidi (composti organici azotati) attivi sul sistema nervoso centrale umano. Di questi il principale e fondamentale é la morfina, responsabile delle proprietà farmacologiche dell'oppio stesso. oppio • La morfina in genere costituisce il 10% circa della massa complessiva di oppio. • Oltre la morfina, nell'oppio sono presenti, seppure in minore percentuale, codeina, narcotina, tebaina e varie altre sostanze di struttura simile o diversa, come la papaverina. Eroina, Morfina • L'eroina è una sostanza semi-sintetica derivata dalla morfina, principale alcaloide dell' oppio in cui è contenuta e da cui viene ricavata. Eroina • Si scoprì ben presto che la diacetilmorfina (il nome tecnico dell'eroina) produce negli assuntori, per giunta con maggiore intensità e rapidità, gli stessi effetti farmacologici della morfina, ivi compresa la capacità di generare assuefazione, tolleranza e dipendenza. eroina • Si è accertato che l'eroina agisce all'interno dell'organismo dopo essere stata riconvertita in morfina Morfina • L'attività analgesica della morfina (e dunque anche dell'eroina) si esplica su due versanti: innalzamento della soglia del dolore e contestuale riduzione della risposta emozionale al dolore stesso morfina • Morfina ed eroina producono sensibili ripercussioni sulla funzione respiratoria, riducendola complessivamente e alterandone sia il ritmo che il volume. morfina eroina • Altri effetti sono a carico della muscolatura dello stomaco e dell'intestino, in cui si produce rilassamento. Secrezioni e processi digestivi vengono notevolmente ridotti, producendosi inoltre stipsi. morfina eroina • Nelle donne si riscontra di frequente la diminuzione dell'ovulazione e la mancanza di mestruazioni. morfina eroina • In generale, poi, morfina ed eroina provocano in chi le assume rallentamento psico-motorio e riduzione del coordinamento muscolare. • morfina eroina • I sintomi ricorrenti dell'astinenza da morfina ed eroina sono (con intensità e presenza variabile): dolori muscolari e articolari, alterazioni della termoregolazione (sensazioni indiscriminate di caldo e freddo, sudorazione), rinorrea (gocciolamento del naso), orripilazione (pelle d'oca), insonnia, ansia e irritabilità, irrequietezza, dilatazione delle pupille, tremori muscolari, mancanza d'appetito, sbadigli, lacrimazione, palpitazioni. Canapa indiana • La canapa indiana (cannabis indica) è una pianta dell’Asia Centrale, delle zone tropicali e temperate, ormai coltivata in tutto il pianeta. • Dalla canapa indiana si estraggono la marijuana e l’hascisch che hanno una blanda azione euforizzante e allucinogena. Canapa indiana e cannabinoidi • La marijuana è una miscela di foglie, fiori e steli della canapa indiana, • l’hascisch è ottenuto dall’impasto della resina della cannabis, estratta dal polline dei suoi fiori, con grasso animale o miele. hascisch • l’hascisch ha effetti stupefacenti molto più forti rispetto alla marijuana. cannabinoidi • Il gruppo dei cannabinoidi comprende marijuana, hascisch, olio di hascisch (distillazione delle foglie) e THC (tetraidro-cannabinolo). cannabinoidi • I cannabinoidi possono essere fumati o ingeriti. • La marijuana quando inalata dal fumo di sigaretta ha un effetto massimo raggiunto in trenta minuti e della durata di due e tre ore. Infatti il picco plasmatico si raggiunge in dieci minuti, gli effetti farmacologici iniziano in pochi secondi, grazie alla liposolubilità del tetra-idro-cannabinolo marijuana • La majurana, quando ingerita, abbinata con dei cibi o sotto forma di infuso (thè), ha effetti ritardati, che iniziano dopo 45 minuti se si è a stomaco vuoto, 2 ore se a stomaco pieno; l’effetto può protrarsi dalle sei alle dodici ore. RECETTORI AI CANNABINOIDI • L'uso di cannabinoidi marcati ha consentito di scoprire l'esistenza di siti di legame ai cannabinoidi. • L'osservazione che i cannabinoidi e gli oppiacei hanno molte proprietà farmacologiche simili indusse molti ricercatori ad ipotizzare un comune meccanismo d'azione. recettori • È stata dimostrata una eccellente correlazione tra la potenza farmacologica di diversi cannabinoidi in differenti modelli sperimentali e la loro affinita per il sito di legame, dimostrando che questo recettore media tutti gli effetti farmacologici e comportamentali dei cannabinoidi. Localizzazione dei recettori • Riguardo alla distribuzione anatomica dei recettori ai cannabinoidi, la massima densità è stata descritta nei gangli della base e nel cervelletto. Localizzazione dei recettori • Esistono però recettori anche in altre strutture cerebrali quali gli strati 1 e 6 della corteccia ed alcune regioni dell'ippocampo. recettori • Recentemente è stato clonato il recettore umano ai cannabinoidi. La sua struttura dimostra l'appartenenza ad una famiglia di recettori, associati alle proteine G, a cui appartengono anche i recettori all'adrenocorticotropina ed alla melanotropina. Recettori a proteina G