Università degli Studi di Roma Tor Vergata Dipartimento di Ing. Elettronica corso di ELETTRONICA APPLICATA Ing. Rocco Giofrè Esercizi su semiconduttori e diodi Potenziale Sia data una barretta di semiconduttore drogata n in cui la densità di drogaggio sia variabile nella direzione x, in accordo con la figura seguente. Si determini il valore della differenza di potenziale V0 esistente tra i punti P1 e P2 all’equilibrio termodinamico (V0 = V(P1)-V(P2)). Dati: •Concentrazione in P1: ND(x1) = 5*1018 cm-3 •Concentrazione in P2: ND(x2) = 2*1015 cm-3 •Potenziale termico: VT = 25 mV A cura dell’Ing. R. Giofrè Potenziale A temperatura ambiente, tutti gli atomi donori si possono considerare ionizzati. Di conseguenza, la concentrazione di elettroni liberi coincide praticamente con la concentrazione di atomi donori, cioè: n(x) N D (x) per cui chiamiamo n1 = ND(x1) e n2 = ND(x2) La corrente totale di elettroni è somma della corrente di deriva e di diffusione ed è data dalla seguente espressione: dn(x) J n (x) q n n(x)E(x) qD n 0 dx dove l’ultima eguaglianza discende dal fatto che all’equilibrio termodinamico, essendo la barretta di semiconduttore isolata, la corrente di elettroni deve essere identicamente nulla. Da questa relazione, sapendo che il campo elettrico è dipende dal gradiente del potenziale, cioè: A cura dell’Ing. R. Giofrè Potenziale E dV dx si ottiene: dV(x) D n dn(x) n(x) dx n dx V(P2 ) n2 1 dV VT dn n V(P1 ) n1 E di conseguenza: n2 V(P2 ) V(P1 ) V0 VT ln n1 n1 V0 VT ln 195.6mV n2 Come si può notare, la differenza di potenziale tra due punti qualsiasi della barretta di semiconduttore dipende solo dai valori delle concentrazioni nei due punti e non dipende dal particolare andamento della concentrazione dei portatori tra i due punti stessi. A cura dell’Ing. R. Giofrè ESERCIZIO SUI DIODI Dato il circuito di figura si disegni la transcaratteristica Vo=f(VI) indicando chiaramente i punti di scatto e le pendenze dei vari tratti giustificando la risposta. D1 Dati: R1 = 1 kΩ R2 = 2 kΩ R3 = 2 kΩ V۷ = 0.6 V R1 R2 Vi - A cura dell’Ing. R. Giofrè + + D2 R3 Vo - ESERCIZIO SUI DIODI In questo caso è conveniente iniziare l’analisi del circuito per Vin<<0. Infatti per tale valore asintotico si può dire che entrambi i diodi sono interdetti. vout D1 OFF e D2 OFF D1 R1 + + R2 Vi - D2 R3 Vo vin - 2K R3 Vo Vi Vi 0.4 Vi R1 R2 R3 5K R1 R2 0.6 Vi VD1 Vi R1 R2 R3 A cura dell’Ing. R. Giofrè VD 2 R2 R3 0.8 Vi Vi R1 R2 R3 ESERCIZIO SUI DIODI Per determinare quale diodo scatta per primo e di conseguenza il corrispondente valore di Vi è necessario ragionare sulle tensioni ai capi dei diodi. 0.6 D1 VD1 V 0.6V 0.6 Vi Vin D1 1V 0.6 0.6 D2 VD 2 V 0.6V 0.8 Vi Vin D 2 0.75V 0.8 Quindi il primo diodo che scatta dallo stato di interdizione a quello di conduzione è D2 e la Vout corrispondente vale: Vout D 2 D1 R1 A R3 V 0.3V R3 R2 + + vout-D2 R2 Vi D2 - A cura dell’Ing. R. Giofrè vout R3 Vo - Vout =Vout-D2 finche non scatta D1 cioè finche Vin-D2 <Vin <Vin-D1 vin-D2 vin ESERCIZIO SUI DIODI Rimane da determiniamo per quale valore della tensione d’ingresso scatta il diodo D1 Il diodo D1 scatterà quando la tensione VBC=Vi-Vo=V۷ D1 B R1 A C + + R2 Vi D2 R3 - Vo - Ma Vo un istante prima che il diodo D1 scatti vale 0.3V quindi dato che nel punto di scatto ID1=0A, posso scrivere che: Vin D1 V Vout D 2 0.6V 0.3V 0.9V Vout =Vout-D2 finche non scatta D1 cioè finche Vin-D2 <Vin <Vin-D1 A cura dell’Ing. R. Giofrè vout vout-D2= vout-D1 vin-D2 vin-D1 vin ESERCIZIO SUI DIODI Per tensioni Vi > Vin-D1 entrambi i diodi sono in conduzione diretta e la tensione d’uscita vale Vo = Vi- V۷ D1 R1 A + + R2 Vi D2 - vout R3 Vo - vout-D2 1 vin-D2 0.4 A cura dell’Ing. R. Giofrè vin-D1 vin ESERCIZIO SUI DIODI Dato il circuito di figura determinare l'andamento della tensione di uscita Vo al variare della tensione d’ingresso Vi e tracciarne il grafico. R/2 Dati: • • • • • VB1 = 5 V VB2 = 5 V R = 5 kΩ D1 & D2 diodi ideali -15 V ≤ Vi ≤ 15 V R Vi - A cura dell’Ing. R. Giofrè + + R Vo D1 D2 VB1 VB2 - ESERCIZIO SUI DIODI In questo caso si può iniziare l’analisi del circuito per Vi>>0. Infatti per tale valore asintotico si può assumere che il diodo D1 è interdetto mentre il diodo D2 è in conduzione diretta. Allora D1 aperto & D2 corto R/2 + Vi R R D1 D2 VB1 VB2 - + Scrivo l’equazione alla maglia: Vo R Vi R I VB 2 0 2 - Sostituendo la relazione di I in quella di Vo si ottiene: 2 1 2 5 Vo Vi VB 2 Vi 3 3 3 3 A cura dell’Ing. R. Giofrè Vi VB 2 R R 2 Il primo diodo che cambia stato rispetto a quello che si ha per Vin>>0V è D1 che passa dallo stato ON allo stato OFF. Non può essere altrimenti anche perché quando Vin=0V entrambi i diodi sono in conduzione per cui D2 non può cambiare stato da ON a OFF per Vin>0V. vo Vin-D1=10V & Vout-D1=5V Il punto di scatto di D1 lo calcoliamo imponendo Vo=VB15V 2 5 Vo Vi VB1 3 3 I 3 5 Vi VB1 10V 2 3 vout-D1 2/3 vin-D1 vi ESERCIZIO SUI DIODI Adesso analizziamo il circuito per Vi<<0. Per tale valore asintotico si può assumere che il diodo D2 (di cui dobbiamo calcolare il punto di scatto) è interdetto mentre il diodo D1 (che non cambierà più stato) è in conduzione diretta. Allora D2 aperto & D1 corto R/2 + + Vi R R Vo D1 D2 VB1 VB2 - Scrivo l’equazione alla maglia: R Vi R I VB1 0 2 I vo Vo R I VB1 - Vi VB1 R R 2 vin-D2 Sostituendo la relazione di I in quella di Vo si ottiene: vout-D2 2 1 2 5 Vo Vi VB1 Vi 3 3 3 3 Il punto di scatto di D2 lo calcoliamo imponendo Vo=VB2=-5V 2 5 Vo Vi VB 2 3 3 A cura dell’Ing. R. Giofrè 3 5 Vi VB 2 10V 2 3 Vin-D1=-10V & Vout-D1=-5V vi ESERCIZIO SUI DIODI A questo punto, una volta individuati i punti di scatto dei due diodi presenti nel circuito, non ci rimane che unire con un tratto di retta i due punti di scatto cioè risolvere il circuito per Vin-D2<Vi<Vin-D1 R/2 + + Vi R R D2 ON D1 ON D1 OFF D2 ON Vo D1 D2 VB1 VB2 - D2 OFF D1 ON - per detti valori di Vi i due diodi sono entrambi in conduzione diretta e: 1 Vo Vi 2 A cura dell’Ing. R. Giofrè Simulazioni ESERCIZIO SUI DIODI Dato il circuito in figura determinare l'andamento della tensione di uscita Vout al variare della tensione d’ingresso Vin e tracciarne il grafico. Dati: • • • • VCC = -5 V R1 = R2 = R3 = 500 Ω D1 & D2 diodi ideali -15 V ≤ Vin ≤ 15 V A cura dell’Ing. R. Giofrè ESERCIZIO SUI DIODI Il circuito può essere ridisegnato come segue. Inoltre anche in questo caso si può iniziare l’analisi per Vi<<0. Assumendo entrambi i diodi in aperto. R1 + + R3 Vi R2 Vo D2 D1 Se entrambi i diodi sono interdetti, allora non c’è circolo di corrente nel circuito e di conseguenza la tensione di uscita non può che essere uguale a quella d’ingresso. |Vcc| + - vo - Vo Vi vin-D2 Questa condizione si mantiene fino a quando la tensione d’ingresso non è tale da far scattare il diodo D2 in conduzione diretta. Il primo diodo che scatta è D2 perché al suo polo negativo è applicata una tensione inferiore allo zero. vi vout-D2 1 A cura dell’Ing. R. Giofrè ESERCIZIO SUI DIODI Calcoliamo adesso il punto di scatto del diodo D2. Assumendo quindi che il diodo D1 sia un circuito aperto e che nel ramo di D2 non scorra corrente. R1 + + R3 Vi Il diodo D2 scatta quando: R2 Vo D2 D1 |Vcc| + - Vin-D2= -Vcc =-5V & Vout-D2= -Vcc =-5V - Vo R2 I Vcc Vcc Se il diodo D2 scatta quando la tensione d’uscita Vo è pari a –Vcc e dato che un’istante prima che il diodo scatti la tensione d’uscita era uguale a quella d’ingresso possiamo concludere che il diodo 2 scatta quando la tensione d’ingresso è pari a –Vcc. Subito dopo che il diodo è scattato c’è circolo di corrente nelle resistenze R1 ed R2 e la tensione d’uscita aumenterà ad un rate pari a R2I Vi Vcc I R1 R2 A cura dell’Ing. R. Giofrè Vi Vcc 1 1 Vcc Vi Vcc Vo R2 2 2 R1 R2 ESERCIZIO SUI DIODI Questa condizione si mantiene fino a quando il diodo D1 non scatta. Ma il ramo a cui appartiene D1 è connesso in parallelo al ramo del diodo D2 e di conseguenza la tensione tra il nodo A e B è pari alla tensione d’uscita. R1 + A + R2 R3 Vi vin-D2 Vo D2 vin-D1 1/2 D1 vi |Vcc| + - vo B vout-D2 - 1 Vo R2 I R 2 Vcc R3 I R3 0 Quando D1 scatta dallo stato OFF a quello ON Vi Vcc 1 1 Vcc Vi Vcc Vo 0 R2 2 2 R1 R2 Vin-D1= Vcc =5V & Vout-D1= VAB =0V A cura dell’Ing. R. Giofrè Vi Vcc ESERCIZIO SUI DIODI Per calcolare la pendenza della transcaratteristica per tensioni d’ingresso maggiori di Vin-D1 bisogna risolvere le equazioni alle maglie del circuito. R1 + A R2 R3 Vi I2 I1 + Vi R1 R3 I1 R3 I 2 Vcc R2 R3 I 2 R3 I1 vi vout-D2 - Vi R1I1 R3 I1 I 2 Vcc R2 I 2 R3 I 2 I1 A cura dell’Ing. R. Giofrè vin-D1 1/2 |Vcc| B vin-D2 Vo D2 D1 - vo + 1 Vo R2 I 2 Vcc Vi R3 I 2 I 1 R R 1 3 V R R I R Vi R3 I 2 2 3 2 3 cc R R 1 3 ESERCIZIO SUI DIODI R1 + A Vo R2 I 2 Vcc I2 I1 vin-D2 Vo D2 D1 vin-D1 1/2 |Vcc| + - vo R2 R3 Vi + B vi vout-D2 - 1 I1 ..... 2 R3Vi R3 I 2 Vcc R2 R3 I 2 R R R R 1 3 1 3 I1 .... R3Vi Vcc R1 R3 I 2 2 R3 R2 R3 R1 R3 A cura dell’Ing. R. Giofrè I1 .... 2 R3 R3Vi V R R I 3 cc 2 2 R R R R 1 3 1 3 I1 .... V Vcc i I 2 2 3 4 I1 .... 4 2 I V 2 3 cc 3 Vi ESERCIZIO SUI DIODI R1 + A D1 OFF D2 ON vo D1 ON D2 ON I2 I1 1/3 Vo D2 D1 vin-D2 |Vcc| + - D1 OFF D2 OFF R2 R3 Vi + B I1 .... 4 2 I V 2 3 cc 3 Vi 1 1 Vo Vcc Vi 3 3 1 Vo Vi Vcc 3 A cura dell’Ing. R. Giofrè - vin-D1 1/2 vi vout-D2 2 4 Vo R2 Vcc Vi Vcc 3 3 1 Per verificare che non sono stati commessi degli errori nello svolgimento del sistema, basta sostituire nell’espressione della tensione d’uscita il valore della tensione d’ingresso (Vin-D1) per cui il diodo D1 scatta e verificare che il valore che si ottiene sia pari a (Vout-D1) Simulazioni