Georg Simon Ohm
Verifica della prima legge di
OHM
Indice
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Georg Simon Ohm
Verifica della I° legge di Ohm
Montaggio del circuito
Esecuzione della prova
Suggerimenti
Grafico
Georg Simon Ohm
Erlangen 16.3.1789
Monaco 6.7.1854
A seguito del suo allontanamento, Ohm non segue studi ordinati, interessandosi quasi
subito alla fisica matematica, ma tuttavia nel 1811 riesce a laurearsi presso
l'università di Erlangen e per molti anni si dedica, piuttosto malvolentieri, all'attività
didattica, insegnando anche materie lontanissime dalla sua sfera di interessi.
Anche Ohm viene coinvolto nel particolare clima dell'anno 1820, che,metteva in
dubbio concezioni fisiche che sino ad allora erano sembrate intoccabili,ed inizia ad
interessarsi dei nuovi, affascinanti problemi.Nella sua prima memoria del 1825,
trattante della conducibilità dei conduttori, denuncia la difficoltà di effettuare misure
accurate con gli apparati voltaici disponibili, a causa della loro incostanza, cercando
comunque di trovare una relazione fra la "perdita di forza" riscontrabile nei conduttori
e la loro lunghezza, proponendo una scala della conducibilità che inizia con il rame e
termina con il piombo. Altri scienziati pubblicano, più o meno nello stesso periodo, i
risultati delle loro ricerche sul potere conduttivo dei metalli, che già altri avevano
affermato fosse di assai difficile determinazione. Fra questi scienziati P.Barlow
afferma che il potere conduttore di fili dello stesso metallo, aventi eguale rapporto fra
diametro e lunghezza, doveva essere una costante, suscita il particolare interesse di
Ohm. Nel 1826 Ohm pubblica due nuove memorie, dal lunghissimo titolo, ove ha
riorganizzato e riordinato tutto il materiale empirico disponibile sull'argomento.
Avendo effettuato nuove misurazioni e ricerche, non più impiegando le incostanti pile
ma, delle "batterie termoelettriche", costituite da coppie rame-bismuto, con l'ausilio di
un ago magnetico in collegamento con una "bilancia a torsione", già nella prima
memoria appare la legge che correla l'intensità della corrente elettrica nei conduttori
metallici, con la loro resistenza e con la differenza di potenziale elettrico, che, nella
forma analitica, definitiva diventerà:
V=RI
Verifica sperimentale della legge di
Ohm
Obiettivo
Ricavare sperimentalmente la relazione esistente tra la corrente che
attraversa una resistenza e la tensione misurata ai suoi estremi
Materiale occorrente
Alimentatore stabilizzato, amperometro, Voltmetro, resistenza
variabile.
Schema a blocchi circuito
Alimentatore
Amperometro
Resistenza
Variabile
Voltometro
Montaggio del circuito
Partendo dal polo positivo dell’alimentatore in corrente continua variabile,si
collega tramite un cavetto in ingresso l’amperometro, da questi con un altro
cavetto si connette un terminale della resistenza e dall’altro terminale si chiude
il circuito collegandosi al polo negativo dell’alimentatore. In parallelo alla
resistenza si inserisce il voltometro tenendo conto delle polarità.
+
+
+
Esecuzione della prova
Per la verifica della legge di Ohm è necessario variare opportunamente il
valore della tensione e ad ogni variazione registrare le relative variazione dei
valori di corrente. I dati vanno registrati su carta e poi riportati su tabella, onde
verificare che il rapporto tra V ed I è con ottima approssimazione costante.
Misura
Prima
Seconda
Terza
V [V]
I [mA]
R[Ω] = V/I
Suggerimenti per lo
svolgimento della prova
Durante ogni misura, è consigliabile evitare il rischio che la resistenza si scaldi, e la
relazione tra V ed I non sia più lineare. È lo stesso motivo per cui si parte inizialmente
con tensioni alte, per giungere fino a zero, anziché il contrario
È inoltre consigliabile evitare brusche manovre, che facciano crescere la tensione a
valori tali da provocare la distruzione dei fusibili dell'amperometro
È eventualmente possibile inserire nel circuito, per es. in serie alla resistenza, una
piccola lampadina, in modo che ci si possa rendere conto più facilmente quando
passa o no la corrente.
Inserendo più resistenze in serie o in parallelo è anche possibile far verificare le
formule relative a tali collegamenti di resistenze.
Grafico
Si possono rappresentare graficamente i risultati dell'esperimento segnando sull'asse
orizzontale di un diagramma cartesiano i valori delle tensioni e sull'asse verticale i
corrispondenti valori delle correnti. Congiungendo i punti di intersezione si dovrà ottenere
una linea retta, ciò a dimostrazione che la resistenza è un componente con comportamento
lineare.