cartesio

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R. Descartes (1596-1650)
Vita e opere
Biografia e autobiografia
• Fonte principale: Il Discorso sul metodo (1637), da cui si traggono
le informazioni relative alla sua formazione.
• Le opere giovanili (Parnassus, Olympica, Democritica,
Experimenta, Preambula. Initium sapientiae timor Domini)
• La biografia di A. Baillet , La Vie de Monsieur Des Cartes, Paris
1691, 2 voll.
• Opuscoli in possesso di C. Clerselier, la cui trascrizione fu fatta
eseguire da Leibniz.
Tappe fondamentali
• Formazione al collegio di La Flèche
• Viaggi
• Olanda
Il collegio gesuitico 1606/71614/15)
• 9 anni di studi (6 di grammatica e retorica)
e 3 di filosofia
• Giudizio critico sulla formazione ricevuta
viaggi
• 1618-19 Primo soggiorno in Olanda
• Arruolamento volontario a Breda in uno
dei reggimenti francesi che facevano parte
dell’esercito olandese sotto il principe
Maurizio di Nassau
• Incontro con Isaac Beeckman. Interessi
nel campo della fisica, statica, dinamica,
musica.
• Compendium musicae
viaggi
• Baviera Boemia. Guerra dei Trent’anni
• 1619-20 –momento cruciale della sua
maturazione scientifica e filosofica.
• I sogni ( i fantasmi, il fragore e scintille,
dizionario e raccolta di poesie)
• Il metodo e le regole morali
• Lo statuto delle matematiche e il modello
esemplare delle scienze. Carattere unitario del
sapere umano attraverso la mens o ingenium, e
nel nesso consequenziale a partire da primi
principi
Biografia
• 1620-29 : Italia, Parigi, Bretagna
• 1627-28 Regulae ad directionem ingenii, testo
rimasto incompleto
• temi: la riduzione del mondo materiale ad
estensione e movimento, la distinzione del
dell’estensione e del movimento, la distinzione
dell’estensione e del pensiero, la teoria
dell’immaginazione come facoltà corporea, il
legame del dubbio con il criterio dell’evidenza, il
rapporto tra il cogito e la posizione di Dio.
Regulae ad directionem ingenii (1628)
• La certezza delle matematiche
• Il ragionamento deduttivo
• L’autoevidenza della conoscenza
matematica. L’intuizione matematica è il
fondamento di ogni certezza
• Il compito della ragione
Regulae ad directionem ingenii
• “Tutte le scienze non sono altro che l’umana sapienza
che rimane sempre una e identica per quanto differenti
siano gli oggetti cui si applica, né assume da parte di
questi oggetti una distinzione maggiore di quanta ne
assuma la luce del sole dalla molteplicità delle cose che
illumina; non c’è bisogno di contenere l’intelligenza entro
alcun limite; infattila cognizione di una sola verità, come
l’esperienza di una sola arte, non solo non impedisce di
scoprirne un’altra, ma anzi ci aiuta…tutte le scienze
sono tra loro così connesse, che è molto più facile
apprenderle tutte insieme che separarne una sola dalle
altre”.
Universale sapienza
• …tutte le scienze sono tra loro così
connesse, che è molto più facile
apprenderle tutte insieme che separarne
una sola dalle altre”.
Fine generale
• Aumentare il lume della ragione naturale,
non per risolvere questa o quella difficoltà
di filosofia, ma perché in ogni circostanza
l’intelletto indichi alla volontà ciò che si
deve scegliere
Olanda 1629-49- Stoccolma 1650
• Cartesio risiede in Olanda, ma ritorna più volte in
Francia.
• Accoglie l’invito della regina Cristina di Svezia, dove si
recherà tra la fine del 1649 e 50, anno della sua morte.
• Attivismo scientifico, Il discorso sul metodo, i tre Essais
(la diottrica, le meteore, la geometria) (1637).
Meditationes de prima philosophia (1639); Risposte alle
obiezioni delle meditazioni fatte da Marsenne, Hobbes,
Arnauld, Gassendi, gruppo di geometri e di teologi,
Principia philosophiae (1644), Le passioni dell’anima
(1649)
Il meccanicismo
•
•
•
•
Il meccanicismo cartesiano presenta i seguenti caratteri:
Riduzione della materia ad estensione;
Riduzione dei fenomeni naturali a movimenti locali;
Rigida impostazione razionalistico-deduttiva e tesi
metafisiche;
• Dottrina della creazione delle verità eterne
• Estensione a tutti gli esseri e fenomeni, che nella
filosofia scolastica costituivano il mondo organico
vegetale e animale, del concetto di sostanza corporea
estesa.
Principia
• “Confesso francamente che non conosco
altra materia delle cose corporee che
quella che può essere divisa , figurata o
mossa in ogni modo, vale a dire quella che
i geometri denominano quantità e
prendono per oggetto delle loro
dimostrazioni, e che non considero in
questa materia se non le sue divisioni, le
sue figure e i suoi movimenti…”
Ciò che accadrebbe in un nuovo
mondo
• Ipotesi: Dio potrebbe creare in spazi
immaginari materia sufficiente per
comporre un nuovo modo, agitare tali
pezzi fino a creare un caos, e poi lasciare
fare alla natura secondo le leggi da lui
stabilite.(Discorso sul metodo, P. V)
• Le leggi della natura sono leggi di Dio
Il discorso sul metodo
• Pars destruens, critica al sapere
tradizionale
• Pars construens, il metodo
Concepire nettamente e
distintamente
• “Ma ciò che mi rendeva soddisfatto di questo
metodo era che con esso ero sicuro di usare in
tutto la mia ragione, se non perfettamente,
almeno il meglio che mi era possibile; inoltre,
sentivo che, adoperando tale metodo, la mia
mente si abituava gradualmente a concepire più
nettamente e più distintamente i suoi oggetti; e
non avendolo assoggettato ad alcuna materia in
particolare, mi promettevo di applicarlo
altrettanto utilmente alle difficoltà delle altre
scienze come avevo fatto con quelle
dell’algebra”
Il cogito
• Programma “Rigettare come falso tutto
quanto si potesse sospettare
minimamente dubbioso”:
a) Rigettare le conoscenze sensibili
b) Rigettare le dimostrazioni matematiche
c) Equiparazione tra sonno e veglia, quindi
tutto non credibile
Ma il pensare il falso, significa pensare
Cogito ergo sum
• Penso, dunque sono
• Annichilimento esterno: nessuno corpo, nessun
mondo, nessun luogo, ma occorre supporre
l’esistenza di qualcosa che dubita
• Dal dubbio della verità delle cose all’esistenza
della sostanza la cui essenza o natura è il
pensiero che per esistere non ha bisogno di
alcun luogo, né di dipendere da alcuna cosa
materiale
Anima e corpo
• Nature distinte, più certi dell’anima che del
corpo
• Regola generale: Le cose che concepiamo
molto chiaramente e molto distintamente
sono tutte vere.
• Non è facile concepire le cose che
concepiamo distintamente.
• Imperfezione dell’essere pensante, in
quanto dubitante
Prove della dimostrazione
dell’esistenza di dio
• Dall’imperfetto al perfetto
• La perfezione include l’esistenza
• Dio è perfetto e quindi include il concetto
di esistenza.
• II regola: le cose che noi concepiamo
molto chiaramente e distintamente sono
tutte vere è garantita dal fatto che dio
esiste
La ragione
• La ragione non ci dice che tutto ciò che
vediamo o immaginiamo sia vero, ma ci
prescrive che tutte le nostre idee o nozioni
devono avere un fondamento di verità
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