Terremoti tettonici - IHMC Public Cmaps (2)

Terremoti tettonici
I terremoti di origine tettonica, di gran lunga i più devastanti, si verificano
lungo i margini delle zolle litosferiche. In corrispondenza dei margini si
accumula stress e superato il loro limite di elasticità, liberano l’energia
accumulata e scatenano il terremoto. A seconda del tipo di margine
interessato, i terremoti hanno caratteristiche diverse. Quelli che si
verificano in corrispondenza dei margini convergenti, e in particolare
delle zone di subduzione, costituiscono quasi la metà dei terremoti più
distruttivi e liberano circa il 75% di tutta l'energia sismica. Sono
concentrati lungo la cosiddetta “cintura di fuoco” del Pacifico. In questo
caso, l’ipocentro del sisma può essere anche molto profondo (da 300 a
700 km). Il disastroso terremoto del Venerdì Santo, che nel 1964
devastò l'Alaska, è un esempio. In corrispondenza dei margini
divergenti, e in particolare delle dorsali, si verificano perlopiù terremoti
di intensità moderata, con ipocentro a profondità intermedie (tra 70 e
300 km al di sotto della superficie). La maggior parte di questi sismi
sono così deboli da non poter essere percepiti, se non dalle
sensibilissime strumentazioni, e rappresentano solo il 5% di tutta
l'energia sismica rilevata sulla Terra. Mentre in corrispondenza dei
margini convergenti di placche continentali, dove le forze complessive
producono l’innalzamento delle catene montuose (orogenesi), si
verificano i terremoti tettonici con ipocentro superficiale (tra 0 e 70 km
di profondità) o intermedio (tra 70 e 300 km);qui viene liberato il 15%
dell'energia sismica terrestre.
Un'altra categoria di terremoti tettonici comprende i rari ma distruttivi eventi
sismici che si sviluppano in aree lontane dai margini di zolla tettonica.
Abbastanza potenti da essere percepite a oltre 1500 km di distanza,
queste scosse produssero movimenti tali da modificare il corso del
fiume Mississippi.