TURBE DEL METABOLISMO DEGLI AMMINOACIDI (AMMINOACIDOPATIE) Nelle AMMINOACIDOPATIE si ha un’alterazione del metabolismo e della utilizzazione di certi particolari amminoacidi per carenza o mancanza di enzimi specifici (errori congeniti del metabolismo). Quasi sempre sono malattie a carattere ereditario con meccanismo recessivo. Questo deficit di enzimi indispensabili per la vita cellulare produce un duplice danno perchè da un lato provoca un accumulo nel sangue e una eccessiva escrezione urinaria di uno specifico amminoacido, e dall'altro una carenza dei suoi metaboliti che sono indispensabili per la crescita corretta dei tessuti. Queste deficienze congenite enzimatiche si manifestano con problemi a livello di vari organi, come il cervello, il fegato e i reni dove si generano delle insufficienze strutturali e funzionali. Generalmente nelle amminoacidopatie il bambino nasce in buone condizioni, ma in un secondo momento esso comincia a presentare turbe gastro-enteriche o respiratorie che sono solitamente accompagnate da danni neurologici, variabili in dipendenza di diversi fattori (gravità del deficit, apporto proteico ricevuto, tempo intercorso tra nascita e scoperta della malattia). Quasi sempre c'è un danno cerebrale grave, con deficienze mentali che si evidenziano con il progredire dell'età, dal momento che il tessuto cerebrale fin dai primi giorni di vita del neonato è molto sensibile alla mancanza dei metaboliti degli amminoacidi di cui ha bisogno e sfavorevolmente influenzato dall'eccessiva presenza degli amminoacidi come tali. Oggi sono stati messi appunto metodi per il riconoscimento tempestivo, anche pre-natale, di varie amminoacidopatie con lo scopo di un intervento immediato sul neonato per evitare i danni, soprattutto neurologici, di queste malattie (es. ritardo mentale) che purtroppo compaiono tardivamente. Le più comuni amminoacidopatie sono: - La IPERFENILALANINEMIA [deficit di Fenilalanina Idrossilasi (PH) e/o di Tetraidrobiopterina (BH4) ], - La Ipertirosinemia (deficit di fumarilacetoacetato Idrolasi o Tirosinammino transferasi), - L’Istidinemia (deficit di Istidasi) In ogni caso la terapia è solamente dietetica e deve essere praticata molto precocemente dopo la nascita per limitare, nei casi possibili, i danni più gravi. La dietoterapia deve essere fatta in strutture specializzate attuando un'alimentazione con formule lattee costituite da idrolisati di proteine a basso tenore dell'amminoacido difficilmente metabolizzabile o con miscele di amminoacidi prive del sopraddetto amminoacido. Le somministrazioni di miscele prive dell’amminoacido difficilmente metabolizzabile sono utili nei neonati che soddisfano già il fabbisogno di detto amminoacido attraverso l’allattamento al seno. I moduli pronti hanno lo scopo di consentire un arricchimento della dieta dei vari soggetti con un apporto amminoacidico il più possibile appropriato da utilizzare sia per la preparazione di latti che di altre formulazione nutritive (Es. Acistin, Ametionin, Astidin, Avalin, Atirosin ecc.). Ora ci occuperemo della IPERFENILALANINEMIA IPERFENILALANINEMIA di TIPO I (o FENILCHETONURIA) La Iperfenilalaninemia di tipo I, o fenilchetonuria (PKU), è dovuta alla carenza dell’enzima fenilalanin idrossilasi (PH) necessario per il metabolismo della fenilalanina. Si tratta di un errore congenito in cui si manifesta un elevato livello plasmatico di fenilalanina (> 2 mg/dL) non giustamente metabolizzato dall’enzima. Ha un’incidenza di circa 1:15.000 nati sani. Nella maggior parte dei casi le iperfenilalaninemie rispondono positivamente alla dietoterapia con l’ eccezione di quelle derivanti dal disordine della biosintesi di BH4, tetraidrobiopteridina. E’ necessaria la scoperta precoce, nelle prime settimane di vita, per prevenire le alterazioni neuropsichiche che si manifestano in maniera invalidante. E’ stato messo a punto un test di screening per la diagnosi precoce (test di Guthrie) sui neonati in cui si fa il dosaggio della fenilalanina nel sangue. Se il dato è ≥ 2 mg/dL si devono fare ulteriori indagini. Un altro test precoce (ma meno sensibile) è il test urinario con cui si va a vedere sulle urine la presenza di metaboliti anomali della fenilalanina, che sono: fenilpiruvato, fenillattato, fenilacetato In Italia l’incidenza della fenilchetonuria è risultata di 1:7849 nati. La fenilalanina ha nell’organismo due destini metabolici: 1) 2) incorporazione nelle proteine di nuova sintesi trasformazione a tirosina per idrossilazione La trasformazione a tirosina necessita dell’enzima fenilalanina idrossilasi (PH) ed avviene nel fegato. Comunque la PH per agire ha bisogno di un cofattore, che è la Tetraidrobiopterina (BH4), che viene biosintetizzato per intervento di ulteriori sistemi enzimatici. La BH4 si ossida durante la trasformazione a diidrobiopterina qBH2. Nella Figura 1 è riportato lo schema del metabolismo della Fenilalanina. COOH H2N COOH H CH2 fenilalanina PH H2N H CH2 OH tirosina I deficit di fenilalanina idrossilasi possono essere classificati in Tipo I, Tipo II e Tipo III con le caratteristiche indicate nella Tabella 1. Tabella 1. Classificazione delle iperfenilalaninemie da deficit di (PH) Classificazione Test urinario Attività enzimatica media Fenilalaninemia Trattamento (mg/dL) raccomandato Tipo I Positivo < 1% >_20 Sì Iperfenilalaninemia persistente MILD-PKU Tipo III Positivo / Negativo 1-3% 6-20 Sì Iperfenilalaninemia persistente lieve Negativo > 3% <6 ? Fenilchetonuria classica Tipo II Esiste anche una Iperfenilalaninemia transitoria nel neonato, causata dal ritardo di maturazione dell’enzima fenilalanil-idrossilasi Nella Fenilchetonuria classica e nella forma MILD si osservano le seguenti principali Alterazioni biochimiche: 1) Incremento della fenilalaninemia e diminuzione dei livelli plasmatici di tirosina per blocco della idrossilazione 2) Abnorme escrezione urinaria di un composto a struttura fenilchetonica, il fenilpiruvato. Esso deriva da un metabolismo alternativo della fenilalanina: in parte viene escreto con le urine e in parte trasformato in fenillattato e in fenilacetato, anch’essi escreti con le urine. 3) Diminuita biosintesi di melanina 4) Diminuiti livelli plasmatici di dopamina, serotonina e GABA per inibizione di decarbossilasi specifiche ad opera del fenilpiruvato. L’eccessiva concentrazione di fenilalanina nel sangue produce direttamente un effetto tossico sul sistema nervoso. In aggiunta è probabile che essa produca, con meccanismo competitivo, anche un effetto inibente sul trasporto degli altri amminoacidi dentro la cellula con conseguente riduzione della sintesi proteica cerebrale. Grave sarebbe, in particolare, la riduzione degli amminoacidi tirosina e triptofano, che sono implicati nella maturazione dei neuroni e nel processo di mielinizzazione degli assoni. Manifestazioni cliniche Nei soggetti affetti da fenilchetonuria classica e mild, non trattati, si osservano varie manifestazioni cliniche comprendenti il ritardo mentale progressivo, la microcefalia, l’irritabilità, le convulsioni ecc. (vedere Tabella 2). Inoltre il 62% dei soggetti ha caratteristiche somatiche peculiari: occhi chiari e capelli biondi, il 34% soffre di eczema ipopigmentato per deficit di melanina e inoltre il 65% ha un quoziente intellettivo medio di 40. Tabella 2. Manifestazioni cliniche più frequenti nella fenichetonuria non trattata. Frequenza di evento % media Manifestazione clinica Ritardo nello sviluppo neuromotorio psichico Comportamento agitato Alterazioni aspecifiche nell’ECG Ipertonia muscolare Microcefalia Iperriflessia Deficit di linguaggio Movimenti involontari Disturbi di deambulazione Tremori Autismo Convulsioni e/o 100 90 80 75 68 66 63 50 35 30 30 26 TERAPIA La cura della fenilchetonuria si basa esclusivamente sulla dietoterapia la quale limita l’apporto di fenilalanina alla quantità minima indispensabile per le richieste strutturali dell’organismo, che sono quelle indicate dai fabbisogni (Tabella 3). La fenilalanina, essendo un aminoacido essenziale, non può essere eliminato dalla dieta. L’organismo deve essere opportunamente rifornito, nelle varie fasi della crescita, con quantitativi che sono massimi nei primi 5 mesi di vita per poi dimezzarsi verso i 12 mesi. Un’eccessiva restrizione provocherebbe ritardo di crescita, lesioni ossee e ritardo mentale grave. Per garantire un normale sviluppo del SNC occorre avviare la dietoterapia molto precocemente (entro 3-6 settimane dalla nascita) e controllare i valori plasmatici di fenilalanina che devono essere mantenuti entro 2-8 mg/dL riducendone opportunamente l’introduzione con la dieta. L’apporto di fenilalanina deve essere stabilito in base a diversi parametri: - all’ età del paziente - alle esigenze nutrizionali - al livello iniziale nel sangue - al grado di tolleranza individuale che, in genere, è pari a 300-350 mg/die nella PKU e 500-600 mg/die nella PKU Mild. I fabbisogni giornalieri di fenilalanina variano con l’età e sono riportati nella Tabella 3. Tabella 3. Fabbisogno giornaliero di proteine e di amminoacidi in funzione dell'età A Parametro 0-5 mesi (mg/kg peso) 6-12 mesi (mg/kg peso) Proteine Fenilalanina Istidina Tirosina Leucina Isoleucina Valina Metionina Cisteina Lisina 2200 47-900 16-340 60-800 76-150 79-110 65-105 20-450 15-500 90-120 1600 25-470 16-340 40-600 76-150 50-750 50-800 20-450 15-500 1600-2800 200-500 -----25-85 1000 1000 400-600 400-800 400-800 Treonina Triptofano 45-870 13-220 90-120 45-870 13-220 1200-1600 800-1000 60-120 1-10 anni (mg/die) E’ raccomandato l’allattamento al seno materno sia perché il tenore di fenilalanina è inferiore rispetto alle formule lattee adattate, sia per l’effetto protettivo esercitato da questo tipo di latte. Occorre controllare periodicamente il lattante in dietoterapia per monitorare la fenilalanina, lo sviluppo staturo-ponderale e gli indici nutrizionali. E’ molto importante intervenire precocemente con la dietoterapia. Se la dieta inizia entro 3 mesi dalla nascita è garantito uno sviluppo psico-motorio nella norma. Se invece la dieta viene iniziata tra 3 mesi e 3 anni di vita, lo sviluppo normale è compromesso. La dieta deve durare fino alla completa maturazione del SN (cioè fino alla pubertà) e, se possibile, PROSEGUIRLA PER TUTTA LA VITA: infatti negli adulti, dopo l’interruzione della dieta si sono osservati processi di degenerazione mielinica, disturbi del comportamento e dell’attenzione. Nelle donne con fenilchetonuria e in prospettiva di gravidanza occorre una particolare attenzione: la raccomandazione è quella di non sospendere mai la dietoterapia almeno fino della menopausa vista l’elevata incidenza delle alterazioni embrionali. I bambini che nascono da madri con valori di fenilalanina ≥ 20 mg / dL presentano un alto rischio di ritardo mentale, microcefalia e cardiopatie in conseguenza di alterazioni fetali nel grembo materno. Le patologie indicate sono la conseguenza dell’esposizione, nell’utero materno, a forti concentrazioni di fenilalanina. Deficit di tetraidrobiopterina (BH4) Si è scoperta una formula atipica di fenilchetonuria che è difficilmente risolvibile con la dieta. E’ denominata Iperfenilalanina da deficit di tetraidrobiopterina (BH4), un cofattore coinvolto nella trasformazione della fenilalanina in tirosina (vedi Figura 1). Questa iperfenilalaninemia può essere causata dalla scarsa o mancata funzionalità di diversi enzimi preposti alla sintesi della BH4. I sintomi sono gravi: i soggetti presentano grave encefalopatia con disturbi della deglutizione, convulsioni e progressivo deterioramente psicomotorio. Mentre nei casi di deficit di fenilalanina idrossilasi la dietoterapia, se applicata tempestivamente, è efficace per risolvere la patologia, nella carenza di BH4 il trattamento dietetico sembra inutile. Prodotti dietetici per i soggetti con iperfenilaninemia Sono disponibili in commercio numerose formule specificamente studiate per i portatori di fenilchetonuria, sia lattanti che adulti. Formule per l’allattamento Sono formule a base di amminoacidi liberi, bilanciate con gli altri nutrienti, con un contenuto variabile di fenilalanina da nullo a ridotto. Le formule senza fenilalanina servono per integrare i fabbisogni nutrizionali di un neonato allattato al seno e quindi che riceve già una quota di fenilalanina (l’integrazione deve essere calcolata in base al fabbisogno giornaliero di amminoacidi). Le formule a contenuto ridotto e noto di fenilalanina vengono utilizzate per lattanti che non assumono latte materno e per i quali l’introduzione deve essere controllata e rigorosa. Prodotti per il divezzamento e per l’età adulta Dal periodo del divezzamento in poi viene concessa l’introduzione con la dieta di cibi naturali contenenti bassi o comunque noti quantitativi di fenilalanina. Nelle Tabelle 4, 5 e 6 sono riportati numerosi alimenti naturali, compresi frutta e verdura, per i quali sono indicati i quantitativi contenenti definiti tenori di fenilalanina (50 mg o 20 mg). La dieta è assolutamente fondamentale fino all’adolescenza ma viene consigliata per tutta la vita, anche in assenza di sintomi, per evitare la comparsa precoce di malattie neurodegenerative. In età adolescenziale e adulta per variare la dieta dei soggetti con PKU si possono usare anche alimenti disponibili in commercio come i prodotti dietetici ipoproteici o come i prodotti aproteici specifici per i fenilchetonurici, tipo pane, pasta, biscotti ecc. Comunque per mantenersi nei valori ideali di assunzione di fenilalanina, senza andare incontro a malnutrizione, è spesso necessario compensare la dieta con formule a base di amminoacidi liberi a contenuto nullo o ridotto (ma definito) di fenilalanina. Le donne con PKU in gravidanza devono seguire una dieta estremamente controllata allo scopo di evitare i rischi di alterazioni morfologiche e comportamentali nel neonato. Sono disponibili per il loro stato prodotti specifici da utilizzare, sotto la guida di personale qualificato, in base all’entità della fenilalaninemia. Sono formule a base di miscele di amminoacidi, prive o a basso contenuto di fenilalanina, opportunamente calibrate sulle necessità dello stato gravidico. Tabella 4 Quantitativi di parte edibile di ALIMENTI contenenti 50 mg di fenilalanina 30 ml 56 ml 70 gr 37 gr 28 gr 20 gr 45 gr 15 gr 22 gr 22 gr 22 gr 15 gr 7 gr 14 gr 25 gr 12 gr 200 gr di latte di latte doppia crema di patate bollite di patate arrosto di patate fritte di patate croccanti di riso bollito di riso crudo di fagioli al forno in salsa di pomodoro di piselli di cioccolata fondente di cioccolata al latte di farina d’avena di frumento soffiato di tapioca di pane integrale di pane, pasta, biscotti aproteici Tabella 5. Quantitativi di parte edibile della VERDURA contenenti 20 mg di fenilalanina Aglio secco Asparagi Barbabietole Bietole Broccoli Carciofi Cardi Carote Cavolfiore Cavolini di Bruxelles Cavolo rosso Cavolo bianco 5 Cavolo verza Cavolo rapa Ceci Cetrioli Champignons coltivati Chicchi di mais Cicoria Cipolla Cipolline Crescione Crauti acidi sgocciolati Fagioli freschi Fagiolini di Lima secchi Fagioli di soia Fagiolini Fave fresche Fave secche sgusciate Finocchi Foglie di rapa Funghi galletti freschi gr 10 gr 35 gr 75 gr 30 gr 15 gr 30 gr 100 gr 65 gr 25 gr 15 gr 60 gr 65 gr 15 gr 45 gr 2 gr 140 gr 25 gr 10 gr 50 gr 55 gr 20 gr 35 gr 95 gr 5 gr 1 gr 1 gr 25 gr 10 gr 2 gr 40 gr 20 gr20 Funghi galletti secchi Funghi chiodini freschi Funghi porcini freschi Funghi porcini secchi Funghi prataioli Indivia Lattuga Lenticchie Lupini Melanzane 5 Olive Patate Patatine chips Patate fritte con sale Peperoni dolci Piselli freschi Piselli secchi Piselli verdi in scatola Piselli surgelati Pomodori Pomodori pelati Porri Radicchio rosso Radicchio verde Rape Ravanelli Sedano Spinaci freschi Spinaci in scatola Tartufi Zucchine Zucca gr 2 gr 60 gr 20 gr 2 gr 30 gr 40 gr 35 gr 1 gr 1 gr 35 gr 60 gr 20 gr 10 gr 5 gr 50 gr 10 gr 1 gr 15 gr 10 gr 230 gr 60 gr 35 gr 55 gr 40 gr 110 gr 60 gr 30 gr 20 gr 20 gr 10 gr 55 gr 70 Tabella 6. Quantitativi di parte edibile della FRUTTA contenenti 20 mg di fenilalanina Ananas fresco Albicocche fresche Albicocche secche Anguria Arachidi tostati Arance Avocado Banana Cachi Castagne fresche Castagne secche Ciliegie Cocco Latte di cocco Datteri secchi Datteri freschi Fichi freschi Fichi secchi Fragole Limoni Lamponi Mandarini Mango gr 150 gr 65 gr 15 gr 135 gr 1 gr 605 gr 20 gr 45 gr 70 gr 15 gr 5 gr 90 gr 10 gr 15 gr 40 gr 35 gr 90 gr 25 gr 90 gr 910 gr 50 gr 690 gr 90 Mandorle dolci Mele Mele secche Melone Mirtilli Nespole Noci Nocciole Pere Pesche Pesche secche Pesche noci Pinoli Pompelmo Prugne Prugne secche Semi di zucca Spremuta di arancia Succo di arancia conservato Spremuta di mandarino Spremuta di pompelmo Succo di ananas conservato Uva Uva pass (uvetta) gr 1 gr 330 gr 75 gr 85 gr 90 gr 140 gr 3 gr 3 gr 200 gr 105 gr 20 gr 95 gr 5 gr 1111 gr 120 gr 200 gr 1 gr 220 gr 665 gr 330 gr 90 gr 200 gr 140 gr 40