La sicurezza urbana: lezione 01 - Dipartimento di Sociologia e

Teoria dello Stato
e del Controllo Sociale
Lezione 12
Corso di Formazione in Sicurezza e
Mitigazione del Rischio
Milano, 12 marzo 2009
Howard Becker e l’etichettamento
H.Becker (Outsiders, 1963: pagg. 17-26)
Chi è l’outsider? Becker parte da un’equiparazione outsider =
deviante. Outsider è colui che infrange norme comunemente
accettate nella società
Cos’è la devianza? Tre tipi di interpretazione: devianza
statistica; devianza patologica (comportamento non funzionale
al sano funzionamento del corpo sociale); devianza
relativistica (violazione delle norme vigenti in una società
spazio-temporalmente definita). Inadeguatezza di tutte queste
interpretazioni
L’importanza della reazione pubblica come processo sociale
nella definizione della devianza: la devianza si costituisce a
partire dal processo di “etichettamento” di un determinato
comportamento come deviante e dall’applicazione di una serie
di sanzioni a coloro che sono accusati di averlo praticato
Howard Becker e il potere
H.Becker (Outsiders, 1963: pagg. 26-28)
Chi è l’outsider? Per chi viene considerato outsider (deviante),
l’outsider potrebbe essere anche colui che ha stabilito la
norma in base alla quale egli è definito come outsider.
Concezione pluralista e conflittuale della società: norme
sociali diverse sono create e considerate vincolanti da gruppi
sociali differenti che però coesistono nella stessa società
L’importanza del punto di vista: chi viene considerato deviante
potrebbe avere un punto di vista diverso sulla reale portata
deviante del comportamento che gli viene attribuito perché
considera cogenti norme diverse rispetto a quelle di chi
attribuisce l’etichetta
Il potere politico e comunicativo condiziona la possibilità di
imporre il rispetto di determinate regole anche al di fuori dei
gruppi al cui interno esse sono inizialmente state concepite
Howard Becker e la “carriera deviante”
H.Becker (Outsiders, 1963: pagg. 31-41)
Non è possibile comprendere in che modo i diversi fattori che
possono produrre un comportamento deviante riescano a
combinarsi e a produrlo nella realtà sociale (analisi
multifattoriale) se non si parte da una prospettiva dinamica:
modello sequenziale di devianza
Il concetto collegato a tale impostazione nello studio della
devianza è quello di carriera: all’interno di un ruolo deviante
ogni soggetto attraversa una progressione di fasi e di
passaggi di status all’interno delle quali i fattori che producano
devianza si combinano in modo differente, a seconda del
livello di devianza raggiunto
Da dove parte una carriera deviante? Non esistono casi
patologici (in senso clinico o sociale): tutte le persone sono
sottoposte a stimoli di tipo deviante, pur restando agganciate
ad una tensione di fondo verso la conformità sociale. La
spinta al comportamento deviante deriva da motivazioni
socialmente apprese (commitments)
Howard Becker e le “subculture” devianti
H.Becker (Outsiders, 1963: pagg. 41-42)
L’appartenenza ad un gruppo considerato deviante
rafforza l’identità deviante del singolo soggetto:
razionalizzazione della subcultura deviante e
tecniche di neutralizzazione
L’appartenenza ad un gruppo deviante rende più
agevole (sia da un pdv “morale” che da un pdv
“professionale”) l’apprendimento del repertorio di
tecniche e saperi legati al comportamento deviante
L’appartenenza ad un gruppo deviante rende
l’individuo più ostile nei confronti delle norme e
istituzioni della “cultura ufficiale” che condannano e
definiscono in termini di devianza il comportamento
praticato nel gruppo
Howard Becker e le “subculture” devianti
H.Becker (Outsiders, 1963: pagg. 55-67)
Il controllo sociale influenza il comportamento individuale
attraverso sanzioni coercitive / afflittive (di tipo morale o
giuridico) ed orientamenti motivazionali alle opinioni ed alle
azioni
In ogni subcultura deviante vi sono diverse fasi di
appartenenza che rendono possibile al soggetto elaborare
strategie di contenimento dei meccanismi di controllo
Più un individuo progredisce nella sua appartenenza alla
subcultura deviante, meno il controllo sociale riesce a far
presa sull’individuo, grazie all’apprendimento di tecniche,
giustificazioni e all’amplificazione delle razionalizzazioni e
delle reazioni ostili al controllo sociale
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