Biocatalizzatori e loro applicazioni nelle bio- trasformazioni. 1 . biotrasformazione reazione accelerata da catalizzatori biologici = i biocatalizzatori a) b) Enzimi isolati Cellule intere . 2 Che cosa sono gli Enzimi ? Le proteine STRUTTURE FUNZIONI MONOMERI Figura 3.11 Funzioni delle proteine MONOMERI 20 tipi diversi di amminoacidi Essenziali Non essenziali Amminoacidi essenziali Metionina Valina (Istidina) Treonina Fenilalanina Leucina Granoturco e altri cereali Isoleucina Triptofano Lisina Fagioli e altri legumi • Ogni amminoacido contiene: – un gruppo amminico; – un gruppo carbossilico; – un gruppo R, la regione variabile che determina le proprietà specifiche di ciascuno dei 20 diversi amminoacidi. H O H N C H C OH R Figura 3.12A Gruppo amminico Gruppo (acido) carbossilico • Ogni amminoacido ha proprietà specifiche basate sulla propria struttura: H H H O N C H CH2 CH CH3 O N C H C OH H Idrofobico O N C C OH H CH2 CH2 OH C CH3 Leucina (Leu) Figura 3.12B H C OH H OH Serina (Ser) O Acido aspartico (Asp) Idrofilico STRUTTURE STRUTTURA PRIMARIA Condensazione legami covalenti detti legami peptidici. Gruppo carbossilico H H H O N C Legame peptidico Gruppo amminico C H + OH H O N C Reazione di condensazione H C H N OH R R Amminoacido Amminoacido H H2O H O C C R H N C H R Dipeptide Figura 3.13 O C OH Leu Met Pro Gly Glu Struttura primaria Gly Thr Cys Ser Lys Asn Val Val Ile Lys Val Ala Pro Leu Asp Ala Val Arg Gly Ser Amminoacidi Ala Val His Phe Val Arg STRUTTURA SECONDARIA configurazione specifica determina la sua funzione Legame idrogeno C C C C C H O C O H O C N H O H O C N C N C R H O H C C N H C C N O H H C H H N C C N H O C C C H C O C C C N O H C C O H N C C N C O C N C O C alfa elica Beta foglietto ripiegato Foglietto ripiegato H C N H Alfa elica N O H C N H C O C N O H C O C N O R C H C C H C C N C O C C N C N O H N N Struttura secondaria H H N O N C O C O H H H N N O C C N O C struttura terziaria Polipeptide (singola unità di transtiretina) di una proteina è l’aspetto generale e tridimensionale di un polipeptide. è dovuta ai legami a idrogeno e ionici che si formano tra alcuni dei gruppi R polari e alle interazioni tra gruppi R idrofobici del polipeptide e l’acqua. struttura quaternaria Catena polipeptidica Transtiretina, con quattro subunità polipeptidiche identiche Collagene due o più catene polipeptidiche configurazione specifica determina la sua funzione Scanalatura Scanalatura 19 ENZIMI Energia assorbita Quantità di energia assorbita Reagenti Energia potenziale delle molecole Energia potenziale delle molecole Prodotti Reagenti Quantità di energia liberata Energia liberata Prodotti energia di attivazione (EA). Enzima Barriera EA Reagenti Contenitore 1 Prodotti Contenitore 2 Esempio di reazione catalizzata da un enzima: http://www.youtube.com/watch?v=zFWsSjA4R58 1 Enzima disponibile con il sito attivo vuoto Sito attivo Glucosio Substrato (saccarosio) Il substrato 2 si lega all’enzima che subisce un adattamento indotto Enzima (saccarasi) Fruttosio H2O 4 I prodotti vengono liberati 3 Il substrato si scinde nei prodotti Gli Enzimi spesso sono inattivi senza la presenza di altre particelle dette Coenzimi (NAD + , FAD, ATP, CoASH ) , Cofattori ioni metallici Gruppi prostetici leg cov. 25 26 27 28 INIBITORI http://www.youtube.com/watch?v=PILzvT3spCQ Sito attivo Substrato Enzima Legame normale del substrato Inibitore competitivo Inibitore non competitivo Inibitore enzimatico – Gli inibitori competitivi occupano il sito attivo di un substrato. – Gli inibitori non competitivi cambiano la funzione dell’enzima modificando la sua forma. • Dimensioni e PM E< S • Siti catalitici o Siti attivi apolari • > Parte di AA non in contatto con S, ma x orientamento enzima – substrato 32 dimensioni della molecola enzimatica ( E ) sono normalmente superiori a quelle della molecola del substrato ( S ). L' Enzima ha in media un peso molecolare di alcune migliaia di Dalton, mentre quello del Substrato è dell' ordine di alcune centinaia . 33 Tale rapporto dimensionale lascia intuire che solo alcune regioni dell' enzima sono direttamente interessate all' attività cataliti- ca: queste regioni , dette Siti catalitici o Siti attivi, sono quasi sempre una sorta di tasca della superficie della proteina enzimatica. 34 I residui amminoacidici presenti, sporgenti all' interno del sito attivo, sono prevalente- memente apolari; in questo modo si creano le premesse per l' espulsione della mag- gior parte delle molecole d' acqua dalla cavità, in modo da consentire una maggior concentrazione del substrato nel sito attivo. 35 In conclusione la maggior parte degli amminoacidi degli enzimi non entrano in contatto con il substrato; essi tuttavia hanno un ruolo importantissimo: costituiscono l' impalcatura adatta per favorire il reciproco orientamento enzima – substrato, tanto necessario per garantire una buona catalisi. 36 . Il riconoscimento substrato - sito attivo è altamente specifico. 37 E + S ES E + P Il modello interpretativo più semplice dell' interazione fra Enzima e Substrato inizia con il legame tra lo stesso Enzima ed il substrato formando un complesso intermedio, che poi si trasformerà nel Prodotto lasciando l' Enzima libero, pronto per un nuovo atto catalitico : 38 Modello di Fischer detto a chiave - serratura. 39 Per quanto riguarda il meccanismo, secondo cui puo' realizzarsi l' inserimento del substrato nel sito è stato formulato il Modello di Fischer detto a chiave - serratura. L' Enzima ha una configurazione rigida già perfettamente complementare a quella del substrato; il riconoscimento vicendevole è quindi altamente specifico. 40 Velocità di reazione dipende Concentrazione del Substrato Concentrazione dell' Enzima pH dell'ambiente di reazione T dell'ambiente di reazione Legge di Michaelis-Menten -1 Medico-biochimico tedesco Maud Menten (1879-1960) Velocità di reazione (s ) Leonor Michaelis (1875-1949) 0.4 Medico canadese Vmax 0.3 0.2 1/2Vmax 0.1 0.0 0 Km 1000 2000 3000 4000 Concentrazione del substrato (M) • velocità iniziale v0 = pendenza della tangente alla curva di avanzamento della reazione al tempo zero t0 • al tempo t1 il prodotto si accumula con velocità sempre minori perché il substrato si consuma La velocità delle reazioni enzimatiche è influenzata da molti fattori. Infatti l' azione catalitica di una proteina enzimatica consiste nel selezionare, tra i diversi percorsi possibili, quello che ri- chiede minore energia di attivazione. 46 In tal modo si ha un maggior numero di molecole trasformate nell' unità di tempo e cio' si traduce in un aumento della velocità di reazione . Tale velocità dipende anche da numerosi parametri chimico- fisici, come : Concentrazione del Substrato e del- l' Enzima, pH dell'ambiente di reazione. 47 Cinetica enzimatica LEGGE DI MICHAELIS-MENTEN Enzima proteina in grado di catalizzare una reazione chimica 1 interazione tra substrato (molecole che partecipano alla reazione) e sito attivo (parte di enzima in cui avvengono le reazioni) 2 formazione del complesso enzima-substrato 3 formazione del prodotto, allontanato dall’enzima che resta libero di iniziare una nuova reazione Importanza della cinetica enzimatica Informazioni indirette su: • meccanismo di reazione • specificità enzimatica • parametri che caratterizzano proprietà fisiche degli enzimi Legge di Michaelis-Menten • descrive la dipendenza iperbolica velocità enzimatica vs.. • introduce un parametro cinetico importante per: concentrazione del substrato Km, costante di Michaelis-Menten – caratterizzare l’interazione enzima-substrato – valutare la specificità enzimatica – modificare la velocità di un’intera via metabolica Legge di Michaelis-Menten -1 Medico-biochimico tedesco Maud Menten (1879-1960) Velocità di reazione (s ) Leonor Michaelis (1875-1949) 0.4 Medico canadese Vmax 0.3 0.2 1/2Vmax 0.1 0.0 0 Km 1000 2000 3000 4000 Concentrazione del substrato (M) • velocità iniziale v0 = pendenza della tangente alla curva di avanzamento della reazione al tempo zero t0 • al tempo t1 il prodotto si accumula con velocità sempre minori perché il substrato si consuma Legge di Michaelis-Menten 1° : enzima, substrato e complesso in equilibrio Le reazioni enzimatiche procedono in due stadi E+S KS [ E ] [S ] [ ES ] KS ES kcat E+P v kcat ES costante di dissociazione del complesso ES poiché [E]<<[S], v è proporzionale a [E]T = [E]+[ES] : k cat E T [ S ] E T [ S ] ES v K S [S ] K S [S ] Legge di Michaelis-Menten 2° : ipotesi dello stato stazionario • se k-1 >> k2 – l’equilibrio è raggiunto prima della formazione del prodotto • se k2 k-1 – [E]T < [S] – [ES] raggiunge subito uno stato stazionario d [ ES ] dt 0 d [ ES ] k1 E S k 2 ES k 1 ES 0 dt k 2 [ E ]T S v K m S Km k 1 k 2 k KS 2 k1 k1 Km : costante di Michaelis-Menten Legge di Michaelis-Menten 2° : ipotesi dello stato stazionario Per qualunque reazione enzimatica [E]T , k2, Km sono costanti k2 E T v • se [S]<<Km : Km • se [S]>>Km : v k2 E T S koss S reazione circa del 1° ordine reazione di ordine zero rispetto ad S poiché [E]T e k2 sono costanti si definisce velocità massima di reazione Vmax k2 E T • se [S] = Km : – 1 v Vmax 2 enzima semisaturo Vmax S v K m S se [E] è espressa in moli di siti attivi/litro, k2 (espresso in t-1) rappresenta il n° di turnover dell’enzima, ovvero il n° molecole di S trasformate in P nel tempo quando l’enzima opera al massimo dell’efficienza Legge di Michaelis-Menten 3° : formazione di un intermedio ES’ con legame covalente • Reazioni enzimatiche a più substrati E+S KS – per lo stato stazionario: essendo ES k2 X ES’ k3 E+P d [ ES ' ] k 2 ES k3 ES ' 0 dt E T E ES ES ' risolvendo rispetto as ES, si ottiene E T ES K S 1 k2 k3 S kcat k2 k3 / k2 k3 v E T S K S k3 / k2 k3 S Km Classificazioni degli Enzimi 56 Vantaggi e svantaggi delle biotrasformazioni - Elevata selettività ( chemo- , regio- , stereoselettività ) ; - Condizioni blande ed ecologicamente compatibili ; - Possibilità di classificare come naturali i prodotti di biotrasformazioni di substrati naturali . 57 Gli svantaggi spesso evocati come principali limiti all' impiego di biotrasformazioni sono: - Bassa stabilità di molti biocatalizzatori nelle condizioni di operazione; - Basse rese; - Basso numero di biocatalizzatori disponibili commercialmente. 58 La selettività, la stabilità e l' attività di molti biocatalizzatori nelle condizioni di reazione desiderate possono essere migliorate attraverso diverse tecniche : - selezione di nuovi enzimi con tecniche di screening innovative ; 59 - immobilizzazione ; - ricerca delle migliori condizioni di reazione ( ingegneria di reazione ); . Applicazioni La produzione di molecole come singoli enantiomeri è di importanza sempre crescente non solo nel settore farmaceutico, ma anche in quelli della chimica agroalimentare. 60 61 - E' quindi necessario avere a disposizione metodi stereoselettivi semplici che permettano l' ottenimento di molecole enantiopure anche in quantità limitate. - Gli Enzimi sono catalizzatori chirali prodotti in forma stereochimicamente pura e, come 62 tali, sono in grado di catalizzare la trasfor- mazione di un singolo enantiomero di una miscela racemica, oppure di indurre asimmetria in reazioni che generano un centro stereogenico, come si puo' notare nell' immagine suc- cessiva : 63 64 - Ingegneria di reazione Una volta ottenuto il biocatalizzatore adatto alla trasformazione richiesta, è necessario ricercare le condizioni di reazioni ideali per ottenere la massima attività del biocatalizzatore e, nel contempo, favorire la Termodina- mica della reazione nel senso desiderato. 65 . L' equilibrio della reazione biocatalizzata puo' essere spostato verso il prodotto desi- derato, giocando su diversi parametri come: . La concentrazione di prodotti/ substrati, pH, temperatura, forza ionica, solubilità dei prodotti/ substrati. 66 Un esempio riguarda l' impiego di Enzimi ( soprattutto Idrolasi ) in condizioni di bassa concentrazione e/o attività d' acqua; questa situazione è facilmente ottenibile utilizzando il biocatalizzatore in solventi organici quasi anidridi. Come si vede dalla figura successiva le 67 idrolasi catalizzano la rottura di vari legami attraverso l' intervento di acqua mediante una reazione di Equilibrio. Tuttavia il catalizzatore puo' promuovere anche la reazione opposta, ovvero la Condensazione con eliminazione d' acqua. 68 In condizioni in cui prevale un eccesso del mezzo acquoso l' equilibrio è spostato 69 verso l' Idrolisi per azione di massa. In condizioni di bassa attività di acqua, prevale la Condensazione ( ad esempio la sintesi di Esteri, ammidi , ecc. ) . Per queste ragioni, sono state cercate Idrolasi stabili e attive in solventi organici. Un altro interessante esempio per favorire 70 termodinamicamente l' equilibrio chimico verso il prodotto desiderato consiste nel far precipitare il medesimo prodotto mediante un composto coprecipitante, sottraen- dolo all' equilibrio stesso e spostando la reazione verso destra. 71 La selettivita' e la resa della reazione possono essere limitate quando vengono utilizzate cellule intere come biocatalizzatori, che aumentano la presenza di numerosi Enzimi, catalizzando ulteriormente la trasformazione del prodotto desiderato. Questi inconvenienti possono essere risolti utilizzando sul catalizzatore tecniche di Ingegneria genetica . 72