Più mutazioni cromosomiche sottodominanti persistono con più efficacia in una distribuzione politipica Popolazioni molto grandi di grandezza confrontabile che differiscono per una mutazione cromosomica mc1 = tasso critico di migrazione per una mutazione cromosomica mc2 = tasso critico di migrazione per due mutazioni cromosomiche A parità di valori di s mcn>mcn-1>…>mc2>mc1 Cromosomi omologhi m<mc1< mc2 mc1<m< mc2 Popolazioni molto grandi di grandezza confrontabile che differiscono per due mutazioni cromosomiche Popolazione monomorfa per 2 cromosomi mutati Popolazione monomorfa per 2 cromosomi standard Cromosomi omologhi mcmax = 1/4 per popolazioni di pari grandezza mcmax = 1/9 per popolazioni di grandezza diversa L’espansione di mutazioni cromosomiche sottodominanti in metapopolazioni L’espansione casuale del cromosoma mutato può avvenire con processi di estinzionericolonizzazione dei demi (in rosso) La metapopolazione in cui i demi monomorfi per il cromosoma mutato (rossi) sono fra loro adiacenti presentano meno flussi migratori (arancio) che possono destabilizzare i demi… … rispetto a quelle in cui questi demi sono dispersi perché sono meno numerosi, quindi sono più stabili di queste ultime. Per questo si realizza la tendenziale coalescenza degli areali occupati dai demi monomorfi per il cromosoma mutato. Accumulo di più mutazioni cromosomiche sottodominanti mc2 = tasso critico di migrazione mc1 = tasso critico di migrazione per due mutazioni cromosomiche per una mutazione cromosomica Metapopolazioni monomorfe per un cromosoma presente solo nella sua forma standard (azzurro) ma politipiche per un altro cromosoma, con alcuni demi monomorfi per la forma standard (verde), altri per la forma mutata (arancio). Nella metapopolazione a sinistra un deme monomorfo per il cromosoma standard verde diviene monomorfo per il cromosoma mutato rosso. Nella metapopolazione a destra un deme monomorfo per il cromosoma mutato arancio diviene monomorfo per il cromosoma mutato rosso. Questa metapopolazione diventa più stabile quando tutti i demi sono monomorfi per il cromosoma mutato rosso e il cromosoma standard verde o per il cromosoma mutato arancio e il cromosoma standard azzurro Questa metapopolazione diventa più stabile quando tutti i demi sono monomorfi per il cromosoma mutato rosso e il cromosoma mutato arancio o per il cromosoma standard verde e il cromosoma standard azzurro In entrambi i casi l’aumento di stabilità è dovuto all’aumento del tasso critico di migrazione, legato al fatto che due mutazioni cromosomiche invece di una si affacciano sugli stessi confini tra i demi; questo spiega il tendenziale accumulo di diverse varianti cromosomiche negli stessi demi, come succede in popolazioni di Mus musculus domesticus. Le mutazioni cromosomiche sottodominanti sono fattori di isolamento riproduttivo Riduzione del flusso genico di un gene A con 2 alleli neutrali A1 e A2 (WA1A1=WA1A2=WA2A2) a causa di una mutazione cromosomica sottodominante. Popolazione monomorfa per l’allele A1 Popolazione monomorfa per l’allele A2 Entrambe le popolazioni sono monomorfe per il cromosoma standard. m m* Una popolazione è monomorfa per il cromosoma standard, l’altra per il cromosoma mutato. m Per tassi di migrazione molto bassi (m<< mc), la presenza di una mutazione cromosomica sottodominante in una delle due popolazioni riduce fra di esse il flusso genico di un gene neutrale come se ci fosse un tasso di migrazione più basso (m*) in assenza della mutazione cromosomica . m*/m= R(1-s)/(s+R(1-s)), in cui R = frequenza di ricombinazione fra il gene con alleli neutrali e il sito della mutazione cromosomica; se R=0,5 (geni non associati alla mutazione cromosomica), m*/m= (1-s)/(1+s). Le mutazioni cromosomiche sottodominanti non bloccano ma riducono il flusso genico di tutti i geni. Le inversioni sopprimono la ricombinazione intracromosomica, le traslocazioni e le fusioni centriche riducono la ricombinazione intercromosomica INVERSIONI paracentriche A C a b A C D B B c D d b c TRASLOCAZIONI Regione coinvolta nell’inversione E C B a D b c d A C b D N I e Cromatidi instabili, non vitali con crossing over nella regione invertita L H i f l m g n h Segregazione alternata, che produce cromosomi bilanciati, vitali con le combinazioni parentali dei cromosomi e dei geni E pericentriche A F G M Cromatidi bilanciati, vitali senza crossing over nella regione invertita a d Cromosomi non omologhi coinvolti nella traslocazione F G M N i n l m e f g h I L H Cromatidi bilanciati, non Segregazione adiacente, che produce cromosomi sbilanciati, non vitali senza crossing over vitali con le combinazioni ricombinanti dei cromosomi e dei geni nella regione invertita E F G M n i l m N Cromatidi sbilanciati, vitali I L H e f g h a B c d con crossing over nella regione invertita Segregazione alternata con ricombinazione dei geni distali al sito della traslocazione o, sull’altro braccio, al centromero. Sono trasmessi alla progenie vitale solo i cromatidi che non Sono trasmessi alla progenie vitale solo le combinazioni parentali dei hanno subito la ricombinazione cromosomi e degli alleli, con possibile ricombinazione dei geni distali entro la regione invertita Le inversioni: selezione senza ricombinazione Nella popolazione sono presenti solo 2 combinazioni degli alleli entro l’inversione: A c B1 d A B2 C d Regione invertita Gli alleli B1 e B2 del gene B sono neutrali L’allele recessivo c del gene C è svantaggiato rispetto all’allele dominante C Le uniche combinazioni possibili di alleli per i geni B e C sono c-B1 e B2-C (le combinazioni ricombinanti non sono vitali) L’allele neutrale B1 subisce la stessa variazione di frequenza ad ogni generazione dell’allele c, fino all’eliminazione: Dp= -sp2q/W’ Le inversioni: alleli coadattati e supergeni Regione coinvolta nell’inversione Nella regione coinvolta nell’inversione si trovano due alleli (indicate con i numeri 1 e 2) per ogni gene di una serie (da “a” a “z”) indichiamo con W’1=W’a1-b1-….y1-z1 e con W’2=W’a2-b2-….y2-z2 indichiamo con W’11=W’a1a1-b1b1-….y1y1-z1 z1, con W’22=W’a2a2-b2b2-….y2y2-z2z2 e con W’12=W’a1a2-b1b2-….y1y2-z1z2 m1-n1 Le fitness delle combinazioni degli alleli dei supergeni si combinano in modo a1-b1-… -y1-z1 St n2-m2 moltiplicativo con quella dei cromosomi che li portano: z2-y2-… -b2-a2 Se le inversioni sono Inv piccole, non avvengono Le 2 serie di alleli possono essere rotte per ricombinazione W’11StSt=W’11xW’StSt l’appaiamento e il crossing solo dal crossing over doppio, molto raro: pertanto, dal W’22InvInv=W’22xW’InvInv over; quindi non si realizza punto di vista della segregazione e della selezione, si W’12StInv=W’12xW’StInv la riduzione di fecondità comportano come un solo gene (supergene). degli eterozigoti. a1-b1-…-m1-n1-… -y1-z1 St Inv z2-y2-…-m2-n2… -b2-a2 In questo caso le inversioni diventano intrinsecamente neutrali e la fitness dei cromosomi è dovuta interamente a quella dei supergeni in essi presenti: W’11StSt=W’11; W’22InvInv=W’22; W’12StInv=W’12 Si trovano in natura inversioni multiple, che rendono complesso l’appaiamento e sbilanciati anche i prodotti del doppio crossing over; quindi le 2 serie di alleli non possono essere mai separate per ricombinazione. Effetti del crossing over nella regione compresa fra il centromero e il sito della traslocazione Gamete sbilanciato A A B C B C d d b c E A A D D B C B C E b c Gamete bilanciato Gamete sbilanciato Gamete bilanciato A Gamete bilanciato Gamete sbilanciato C B c b c b d A Segregazione adiacente a a a E C B c b c b d Segregazione alternata e ED e e D D E a b c E a a e e e Gamete bilanciato ED d d b c E Gamete sbilanciato I gameti bilanciati prodotti 3) I gameti bilanciati prodotti Nelle centriche e2)nelle traslocazioni che dalla coinvolgono il centromero, il dalla 1) Metàfusioni/fissioni dei gameti prodotti, sia segregazione adiacente hanno segregazione alternata non hanno centromero coincide con della segregazione adiacente cheildisito della traslocazione, quindi non c’è ricombinazione ricombinazione intercromosomica ricombinazione intercromosomica quella alternata, sono bilanciati intercromosomica per i geni adiacenti al centromero. per i geni adiacenti al centromero per i geni adiacenti al centromero La distribuzione delle mutazioni cromosomiche sottodominanti legata alla fitness dei supergeni In caso di eterogeneità ambientale, su grande o piccola scala, le combinazioni degli alleli dei supergeni presenti nel cromosoma invertito possono conferire in omozigosi un vantaggio selettivo rispetto alle combinazioni presenti nel cromosoma standard in una matrice ambientale e uno svantaggio in un’altra. W’11> W’22 in ambiente 1; W’11< W’22 in ambiente 2 Se, come ci si aspetta, l’inversione è sottodominante, la combinazione moltiplicativa delle fitness porta al vantaggio di un omozigote rispetto all’altro in un ambiente e lo svantaggio in un altro ambiente. W’11StSt> W’22InvInv in ambiente 1 W’11StSt< W’22InvInv in ambiente 2 Se la fitness complessiva del’omozigote per il cromosoma invertito è maggiore o uguale a quella dell’eterozigote, nell’ambiente vantaggioso, si ricade nella selezione direzionale; se è minore, si rimane nella selezione diversificatrice. W’11StSt< W’12StInv in ambiente 2 W’11StSt> W’12StInv in ambiente 2 W’11StSt> W’12StInv in ambiente 1 W’11StSt> W’12StInv in ambiente 1 Selezione direzionale. Selezione diversificatrice. Deme monomorfo per il cromosoma standard e per la combinazione 1 degli alleli Deme monomorfo per il cromosoma invertito e per la combinazione 2 degli alleli Ambiente 1 Ambiente 2 Migrazione La distribuzione dei demi monomorfi per il cromosoma invertito tende a coincidere con l’estensione dell’ambiente in cui è avvantaggiata la propria combinazione di alleli; la sottodominanza stabilizza ulteriormente questa distribuzione. Il ruolo delle mutazioni cromosomiche sottodominanti nell’anagenesi, nella cladogenesi, nella speciazione Le mutazioni cromosomiche sottodominanti agiscono come fattori di isolamento riproduttivo post zigotico; per tassi ridotti di migrazione il loro flusso genico è bloccato e il flusso genico per tutti i geni è ridotto, in particolare per i geni associati a tali mutazioni. Le mutazioni cromosomiche sottodominanti tendono a occupare areali compatti; più mutazioni cromosomiche tendono a fare coincidere i propri areali; questi fattori rafforzano la loro capacità di agire come fattori di isolamento riproduttivo. Quindi, non ostante le difficoltà e le particolari condizioni che ne aiutano la fissazione (p. es loro origine in demi piccoli e isolati) svolgono un ruolo importante nella cladogenesi. Le mutazioni cromosomiche sottodominanti riducono o impediscono la ricombinazione dei geni ad esse associati; questo favorisce la formazione di combinazioni di alleli coadattati per questi geni. Le mutazioni cromosomiche sottodominanti tendono ad occupare areali coincidenti con la presenza di ambienti cui le proprie combinazioni di alleli sono più adatte di quelle dei cromosomi standard. Quindi svolgono un ruolo importante sia nella cladogenesi che nell’anagenesi. È documentato il loro ruolo nella divergenza evolutivasia tra popolazione della stessa specie che fra specie affini; dunque svolgono un ruolo attivo nella speciazione. Il ruolo delle duplicazioni nell’anagenesi: l’origine di nuovi geni L M’: allele funzionale di M M N Duplicazione (“neutrale”) L M M N Mutazioni geniche M L M M’ N L M m1 N L M m2 N Diverse mutazioni geniche L m1, m2: alleli non funzionali di M Regione duplicata m, m’: prodotti del gene M O: nuovo gene m Sostanza 1 L’individuo con il nuovo gene O è avvantaggiato o Sostanza 3 Sostanza 2 m’ Sostanza 1 MO N Sostanza 2 Sostanza 4 o: prodotto del gene O Esempi di mutazioni cromosomiche sottodominanti che marcano la macroevoluzione dei primati Il cromosoma 2 umano deriva dalla fusione centrica di 2 cromosomi acrocentrici intervenuta dopo la divergenza dalle specie viventi più vicine (scimpanzè e bonobo). Cromosomi non omologhi acrocentrici ancestrali conservati in tutte le Fusione centrica catarrine Cromosoma 2 umano I cromosomi 14 e 15 umani, comuni alle altre scimmie antropomorfe derivano dalla fissione centrica di un cromosoma metacrocentrico accompagnato da uno “spostamento” del centromero intervenuta dopo la divergenza dalle altre catarrine. Cromosoma metacrocentrico ancestrale Fissione centrica + spostamento del centromero Cromosomi 14 e 15 umani, comuni alle altre scimmie antropomorfe Su una scala più ampia, tra il gibbone e l’uomo c’è una differenza cariotipica riconducibile a 21 diverse traslocazioni reciproche intervenute dopo la divergenza evolutiva. La presenza di questi riordinamenti cromosomici testimoniano dell’occorrenza deelle condizioni particolari compatibili con la fissazione e l’espansione di mutazioni cromosomiche sottodominanti durante le diverse fasi della divergenza evolutiva, sulle quali è verosimile che tali mutazioni abbiano esercitato un ruolo propulsivo.