L`Italia del Settecento: dalla Spagna all`Austria

L’Italia del Settecento:
dall’egemonia spagnola
all’egemonia austriaca
L’età delle riforme
Una duplice rivalità a livello europeo
Nella prima metà del secolo(1700-1756)
permane il bipolarismo tradizionale:
FRANCIA
contro
AUSTRIA

Nella seconda metà del secolo(1756-1789) si
afferma un quadro del tutto nuovo:
FRANCIA e AUSTRIA (per la prima volta alleate)
contro INGHILTERRA e PRUSSIA

Gli scopi della guerra di successione
spagnola (1700-1714)
L’ultima guerra di Luigi XIV
Creare un nuovo blocco di
potere mediterraneoatlantico (Borbone)
Contenere la potenza
francese
SPAGNA
FRANCIA
PORTOGALLO
SAVOIA (fino al 1703)
AUSTRIA
INGHILTERRA
OLANDA
BRANDEBURGO
SAVOIA (dal 1703)

Fine del dominio
spagnolo sull’Italia

Prevalenza austriaca
Due cambiamenti dinastici
contemporanei
SPAGNA (1700-1702)
dagli Asburgo (austriaci) ai
Borbone (francesi)

INGHILTERRA (1701-1714)
dagli Orange-Stuart (olandesi)
agli Hannover (tedeschi)

L’Italia nel 1714





Sicilia ai Piemontesi
Milano e Napoli agli
Austriaci
Fine del dominio
spagnolo sull’Italia
Egemonia austriaca
sulla penisola
Potenziale conflitto
austro-piemontese
sugli assi Torino-Milano
e Palermo-Napoli)
Vittorio Amedeo II di Savoia da Duca a Re

Vittorio Amedeo II di Savoia
trasforma il Ducato di Savoia,
fino a quel momento spazio
essenzialmente alpino, in un
Regno, con proiezione
mediterranea, ottenendo
prima la corona Sicilia e poi
quella di Sardegna; avvia
importanti riforme
amministrative sul modello
francese.
Torino: palazzo e giardini reali
La guerra di successione polacca (17331738) e le sue conseguenze italiane
Stanislao Leszczynski
(suocero di Luigi XV)
sostenuto da
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

FRANCIA
SPAGNA
SAVOIA
SVEZIA
PERDE
La Lorena passa alla Francia
Prevalenza francese
Federico Augusto III di
Sassonia
sostenuto da



AUSTRIA
RUSSIA
VINCE
 Nuovi equilibri in Italia
(Napoli e Toscana all’Austria)
Stanislao Leszczynski da Re di Polonia
a duca di Lorena
Due cambiamenti dinastici in Europa

Il Regno di Polonia da Stanislao
Leszczynski (filofrancese) a Federico
Augusto III di Sassonia (filoaustriaco)

Il Ducato di Lorena da Francesco Stefano di
Lorena (marito di Maria Teresa d’Asburgo) a
Stanislao Leszczynski (suocero di Luigi XV)
Tre cambiamenti dinastici in pochi anni:
verso un nuovo equilibrio italiano
1714: LOMBARDIA e REGNO DI NAPOLI
 dalla Spagna all’Austria
1734: REGNO DI NAPOLI
 dall’Austria ai Borbone (Carlo I)
1737: TOSCANA
 dai Medici ai Lorena-Asburgo

Fallisce il tentativo di annessione della Lombardia austriaca
al Piemonte (1733-36)
Nuovi equilibri italiani

Fine del predominio spagnolo sull’Italia
(Lombardia e Regno di Napoli)

Egemonia austriaca sull’Italia (Lombardia e
Toscana)

Emergere della media potenza sabauda
(dal Ducato di Savoia al Regno di Sardegna)
L’Italia nel 1738



Rafforzamento a nord del
Piemonte sabaudo
Ridimensionamento dei
domini austriaci (Milano
e Toscana)
Comparsa a sud di un
nuovo e autonomo
Regno delle due Sicilie
sotto i Borbone-Napoli
(alleato della Spagna)
Napoli dalla Spagna all’Austria (1703) e
dall’Austria all’indipendenza (1734)
Carlo I di
Borbone re di
Napoli (1734):
- le riforme nei
limiti del
possibile
Firenze dai Medici ai Lorena-Asburgo
(1737)
Francesco Stefano di Lorena (1708-1765)
Granduca di Toscana
Le riforme lorenesi in Toscana (17371765)
1737-65 – Francesco Stefano di Lorena Granduca di Toscana (28 anni di regno)

1737-47 – Marc de Craon (lorenese), Presidente del Consiglio di Reggenza a Firenze

1747-57 – Emmanuel de Richecourt (lorenese) “
“
“

1757-65 – Antonio Botta Adorno (genovese) “
“
“

1738 – libera tratta dei grani maremmani

1739 – primo ed unico soggiorno di Francesco Stefano in Toscana

- “caso Crudeli”: lo Stato sottrae il condannato al tribunale ecclesiastico

1740 – Ferma unificata (sotto un’unica compagnia francese)

1743 – legge sulla Stampa: si sottrae il controllo alla Chiesa e si introduce la censura di
stato

1747 – legge sui fidecommessi (limitati a quattro generazioni)

1749 – leggi contro la giurisdizione feudale

1750 – verifica di tutti i titoli di nobiltà (epurazione dei nobili indegni)

1751 – legge sulle manomorte (il 33% della terra era gravata da immunità
ecclesiastiche)

1751-54 – Giovanni Targioni Tozzetti, Relazioni d’alcuni viaggi fatti in diverse parti della
Toscana (prima grande inchiesta sociale sul territorio del Granducato)

1752 – Ubaldo Montelatici, Ragionamento sopra i mezzi più necessari per far fiorire
l’agricoltura (dedicato a Richecourt)

1763-64 – carestia, con effetti meno devastanti che altrove
Linee fondamentali del riformismo
settecentesco (1740-1790)

I. Diritto e istituzioni civili
1.
Codificazione: dalla raccolta di editti alla riforma
delle leggi
Rapporti Stato-Chiesa: separazione delle
funzioni e preminenza dell’autorità statale
(giurisdizionalismo)
Nuove istituzioni pubbliche: assistenza, sanità,
istruzione
Riforme politiche:
2.
3.
4.


riunificazione dei poteri dispersi
distinzione delle funzioni (amministrative/giudiziarie)
Linee fondamentali del riformismo
settecentesco (1740-1790)

1.
2.
3.
II. Fisco e finanze
Catasti: base per l’equa tassazione
(Piemonte, Milanese, Napoli, Toscana)
Riforma fiscale: tassazione dei ceti
privilegiati; estensione delle imposte dirette
Controllo dell’esazione: riduzione o
statalizzazione della ferma
Linee fondamentali del riformismo
settecentesco (1740-1790)

III. Agricoltura ed economia
1.
Riduzione dei privilegi:
Intervento sulla struttura della proprietà
Ecclesiastica (manomorta)
Nobiliare (fidecommessi)



1.
Libertà economica: dal tardo mercantilismo al
liberismo; abolizione dei dazi; libertà di esportare e
importare; scioglimento delle corporazioni.
Carlo I di Borbone e Bernardo Tanucci
1734-1759: IL REGNO DI CARLO I DI BORBONE E L’AVVIO DELLE
RIFORME
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1734: Carlo di Borbone si insedia a Napoli cacciando gli austriaci
1734: il toscano Bernardo Tanucci (1698-1783) è nominato Segretario di giustizia;
primo Segretario di Stato è lo spagnolo duca di Montealegre
1735: abolizione del Consiglio Collaterale sostituito dal Consiglio di Stato
presieduto dal re
1739: si avviano i lavori per la preparazione del nuovo Codice carolino
1740: avvio dei lavori per il nuovo Catasto generale del Regno
1746: Montealegre è sostituito dal parmense marchese Giovanni Fogliani
1749: istituzione della Giunta per le ricompre per il riscatto delle terre sottratte alla
Chiesa
1752: istituzione della Giunta per il catasto
1753-1754: redazione del «catasto onciario»; introduzione nelle province di
Commissari sul modello degli Intendenti francesi
1754: Tanucci è nominato Segretario di Stato agli esteri e alla Casa Reale
1754: istituzione della cattedra universitaria di Economia politica affidata ad
Antonio Genovesi
1755: Bernardo Tanuccci è nominato primo Segretario di Stato; dopo aver
governato per 21 anni, resterà al potere per altri 21 anni, fino al 1776, per un totale
di 42 anni di presenza ai vetrici dello Stato
Ferdinando IV di Borbone e Maria
Carolina d’Asburgo
1759-1776: IL GOVERNO DI BERNARDO TANUCCI E IL
REGNO DI FERDINANDO IV
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1759: Carlo di Borbone lascia Napoli per assumere il trono di Spagna, gli
succede sul trono di Napoli il figlio Ferdinando IV, bambino, sotto la tutela di
Tanucci, che accumula le cariche di primo Segretario di Stato, Segretario agli
esteri e Segretario di giustizia
1759-69: Tanucci avvia ed intrattiene un fitto carteggio con l’economista
Ferdinando Galiani (segretario di Legazione a Parigi), ispiratore delle politiche
di riforma
1760: istituzione della Giunta per il sollievo delle università (=province)
1763-64: carestia ed epidemia di colera; per risolvere la crisi Tanucci impone
un prelievo forzoso in tutte le province, tassando anche i beni ecclesiastici
1765: riforma dell’amministrazione di Napoli
1767: cacciata dei Gesuiti dal Regno di Napoli
1767: fine della Reggenza di Tanucci: Ferdinando IV assume il potere
1768-76: avvio della «grande riforma»: redistribuzione delle terre dei gesuiti a
coltivatori indipendenti; istituzione di scuole ed ospedali nei palazzi dei gesuiti;
abolizione delle carceri conventuali; abolizione delle manomorte
1770: l’illuminista Ferdinando Galiani ritorna da Parigi ed entra nel Supremo
Magistrato di Commercio
1774: riforma giudiziaria: obbligo della motivazione delle sentenze
1775: decreto contro la massoneria
1776-1786: DALLA CACCIATA DI TANUCCI AI TERREMOTI DI
MESSINA E REGGIO CALABRIA
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1776: (25 ottobre) licenziamento di Tanucci imposto dalla regina Maria Carolina
d’Asburgo; nuovo Segretario di Stato è il marchese Giuseppe Beccadelli della
Sambuca
1776-1783: allontanato dal potere Tanucci prosegue un fitto carteggio con Carlo III di
Borbone, re di Spagna, denunciando gli abusi del figlio e della nuora
- secondo alcuni storici la vera «età aurea» del riformismo borbonico inizia solo ora,
con la fine della «dittatura» amministrativa di Tanucci e con l’ingresso nel governo di
uomini di formazione europea (come il principe Domenico Caracciolo); in questo
decennio entrano nell’amministrazione uomini nuovi, giovani, fedeli alla corona e
spesso privi del «cursus honorum» tradizionale
1777: Ferdinando Galiani nella Giunta degli allodiali
1779: istituzione della Reale Accademia di scienze e belle lettere
1779: l’ammiraglio scozzese John Acton (comandante della marina del Granduca di
Toscana) viene chiamato da Livorno per assumere la carica di Segretario di Stato per
la guerra e la marina; inizia una nuova politica navale dinamica ed autonoma, in forte
competizione con Inghilterra e Russia
1779-86: cambia la politica estera napoletana: non più legata alla Spagna, ma
neutrale e con simpatie austriache; si firmano nuovi trattati con Russia, Stati Uniti e
Porta Ottomana
1780-86: l’ex ambasciatore a Londra e a Parigi Domenico Caracciolo (di
orientamento illuminista) è nominato Viceré di Sicilia; tenta di colpire i baroni ed
avviare le riforme, ma suscita forti reazioni
1782-1793: DOMENICO CARACCIOLO E L’ULTIMA
STAGIONE DELLE RIFORME
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1782: soppressione dell’Inquisizione in Sicilia; riduzione degli abusi signorili contro le
comunità; riforma tributaria; emancipazione dei contadini servi e concessione in affitto
delle terre comuni; avvio del Catasto siciliano (fallito)
1782: Acton è nominato anche Segretario di Azienda e commercio
1783: (5 febbraio) un disastroso terremoto distrugge Messina e Reggio Calabria;
la catastrofe diviene una grande occasione per un radicale intervento dello Stato sulle
condizioni delle province
1784: istituzione della Cassa Sacra per la ricostruzione della Calabria: la Casa
incamera e ridistribuisce i beni ecclesiastici favorendo la costituzione di una piccola
proprietà contadina indipendente;
1784: riorganizzazione del Consiglio delle finanze per creare un consenso alla
politica riformatrice del governo. Ne fanno parte tutti i migliori intellettuali illuministi.
1786: Domenico Caracciolo è nominato primo Segretario di Stato; ricerca la
collaborazione degli intellettuali e riorganizza il Consiglio delle fianze
1786-88: riforme militari promosse da Acton: sono istituite le milizie provinciali ed è
riorganizzato il Collegio della Nunziatella (Accademia Navale)
1786: riforma dell’università di Napoli; riforma del sistema postale
1787: abolizione del diritto di asilo ecclesiastico; liberalizzazione del commercio della
seta; incentivi all’industria
1788: abolizione definitiva dell’«omaggio delle chinea» al Papa
1789: D. Caracciolo muore improvvisamente ed è sostituito da John Acton nella
carica di primo Segretario di Stato
Maria Teresa d’Asburgo
L’avvio delle riforme in Lombardia
sotto Maria Teresa (1743-1759)
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1743-53: Gian Luca Pallavicini (genovese)
Plenipotenziario della Lombardia – avvio delle
riforme amministrative
1749: istituzione della Giunta per il Catasto
presieduta dal toscano Pompeo Neri
1753-58: Beltrame Cristiani (piacentino)
Plenipotenziario della Lombardia – compromesso
con il patriziato milanese
1756-58: riforma oligarchica delle amministrazioni
locali
1759-82: Carlo Firmian (trentino) Plenipotenziario
della Lombardia
Il plenipotenziario
Firmian,
un nobile trentino
governatore
“austriaco” della
Lombardia
Le riforme in Lombardia sotto Maria
Teresa (1759-1780)
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1759-82: Carlo Firmian (trentino) Plenipotenziario della Lombardia
1761-62: provvedimenti in materia ecclesiastica
1765: riforma della Ferma sotto il controllo di due funzionari del governo
(commiss. Pietro Verri)
- istituzione della Giunta economale e del Supremo Consiglio di economia
con compiti di sovrintendenza su tutte le questioni di politica economica e
commerciale
- istituzione della Deputazione agli studi, con funzioni di sovrintendenza e
promozione degli studi superiori e universitari (nasce l’Università di Pavia)
1770: abolizione della Ferma: il fisco passa sotto il totale controllo dello
Stato
- istituzione della Camera dei conti con compiti di controllo sulla contabilità
dello Stato
1771: riforma del Senato di Milano, trasformato in organo di sola giustizia
(corte d’appello), mentre i compiti amministrativi sono assegnati al nuovo
magistrato Camerale presieduto da Gian Rinaldo Carli
Pietro Verri (1728-1797) Cesare Beccaria (17381794) e l’Accademia “dei pugni”
I fratelli Pietro Leopoldo di Toscana e
Giuseppe II imperatore
Le riforme in Toscana sotto Pietro
Leopoldo (1765-1790)
1765-90 – Pietro Leopoldo d’Asburgo Granduca di Toscana (25 anni di regno)

1765 – a soli 19 anni Pietro Leopoldo, da poco sposato con Maria Luisa di Borbone
Spagna, succede al padre morto improvvisamente a Salisburgo

1766 –viene sottratto all’inquisitore di Pisa il potere di censura sui libri

- avvio dell’”allivellazione” (perequazione catastale)

1767 – liberalizzazione interna dei commerci dei grani

- abolizione della Ferma privata: gestione solo statale delle imposte

1769 – Prammatica sulla manomorta

1770 – imposta fondiaria unificata (elimina i privilegi); sono tassati anche i beni demaniali

1775 – abolizione dell’Annone

1771-86 – Roforma comunicativa (delle amministrazioni comunali) con la costituzioni in
ogni comune di consigli elettivi - su base censitaria – e di magistrati sorteggiati. La riforma
viene sperimentata a Volterra e poi estesa a tutto il Ducato

1782 – abolizione del Tribunale del S. Uffizio

1786 – nuovo Codice penale: abolizione della tortura e riduzione della pena di morte a
pochissimi casi estremi

1788 – estinzione del debito e risanamento completo delle finanze pubbliche

- progetto di Costituzione del Granducato (inattuato)

1790 – alla morte di Giuseppe II, il granduca Pietro Leopoldo è proclamato Imperatore con
il nome di Leopoldo II, morirà due anni dopo nel 1792.
Le riforme in Lombardia sotto
Giuseppe II (1780-1790)
1786: “rivoluzione” di Giuseppe II. Tutti i vecchi organismi, compreso il
Senato di Milano, sono aboliti per decreto e sostituiti da nuovi uffici:
 Consiglio di Governo – diviso in otto dipartimenti specializzati per
funzioni diverse
 Intendenze provinciali – otto, dipendenti dal CdG
 Tribunali territoriali di prima istanza, di appello, di revisione
1787: seconda ondata di provvedimenti riformatori:
 Abolizione delle corporazioni
 Riduzione dei privilegi nobiliari
 Abrogazione del Concordato del 1757 con la Chiesa di Roma
 Scioglimento degli ordini contemplativi
 Chiusura dei conventi inutili
 Tassazione del clero
 Statalizzazione del sistema scolastico
Giuseppe II imperatore
(1765-1790)


Eletto imperatore nel
1765, subito dopo la morte
del padre Francesco
Stefano, Giuseppe II si
affianca alla madre in
qualità di coreggente dei
domini di casa Asburgo.
In dieci anni di governo
impone profondi
cambiamenti all’Impero.
Le riforme di Giuseppe II (1780-1790)
- Libertà di stampa e censura di stato
- Riduzione dei privilegi nobiliari:
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
Liberazione dei contadini-servi
Libertà di movimento su e dalla terra
Abolizione delle corvées e loro sostituzione con canoni in denaro
- Nuovo catasto e riforma fiscale (1789: fallita)

Tassazione delle proprietà (nobiliari ed ecclesiastiche) esenti
- Nuovo codice penale e nuovo codice civile (1787)

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

Uguaglianza di tutti i sudditi di fronte alla legge
Riduzione della pena di morte in casi eccezionali
Abolizione della tortura giudiziaria
Matrimonio civile
Il “giuseppinismo” e la controversia
con la Chiesa cattolica (1781-82)
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Istruzione laica
Tolleranza verso protestanti, ebrei e ortodossi
Apertura delle cariche pubbliche ai non-cattolici
Diritto di sepoltura per gli atei
Sostegno del basso clero contro i vescovi
Soppressione del latino nella liturgia
Soppressione degli ordini religiosi contemplativi
Abolizione della clausura monastica
Venezia nel Settecento: splendore e
isolamento
Venezia nel Settecento (1718-1762)
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1718 - Venezia perde la Morea (pace di Passarowitz). Inizia la concorrenza asburgica sul mar
Adriatico (sono proclamati "porti franchi" Trieste 1719 e Fiume 1729), in collegamento prima con
il Viceregno di Napoli, poi con la Toscana (Livorno) e la Lombardia
1728 - facilitazioni per il commercio di panni con la Germania
1729 - piano del maresciallo Schulemburg per il riordino dell'esercito
1732 - misure restrittive contro l'introduzione di manifatture estere
1733 - inchiesta promossa dall'Inquisitore alle Arti: ne emerge un quadro desolante. Si provvede
con la concessione di nuovi privilegi e sussidi
1735 - concentrazione degli appalti fiscali
1736-38 - Prime proposte di riforma costituzionale, inascoltate. Ragionamenti politici di Nicolò
Donà e Consiglio politico di Scipione Maffei.
1740 - viene avviato il nuovo catasto che aggiorna quello del 1667
1748 - nell'ambito delle trattative che porteranno alla pace di Aquisgrana, Vienna offre a Venezia
vantaggiosi compensi in cambio di concessioni territoriali nella zona bresciana e veronese; nel
1752 nuove rivendicazioni riguarderanno l'alto Garda
1751 - nomina di un Inquisitore alla Regolazione delle Arti
1754 - libera esportazione dei grani
1756 - Saggio politico di Giacomo Nani: lucida proposta di riforma senza alcun esito pratico
1761-62 - Angelo Querini, Avogador di Comun, propone una riforma costituzionale e si pone a
capo di un gruppo di oppositori all'oligarchia; viene arrestato ed incarcerato a Verona per ordine
degli Inquisitori di Stato. Vengono eletti cinque Correttori (Foscarini, Grimani, Marcello,
tribunalisti, Malipiero e Zen, querinisti) le cui proposte vengono respinte. Manifestazioni popolari
contro i "querinisti".
1762-63 - Marco Foscarini eletto doge per un solo anno
Venezia nel Settecento (1762-1797)
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1762 - nasce la Società di agricoltura pratica di Udine, la prima a rilanciare gli studi agronomici nella
Repubblica veneta
1764 - inizia le pubblicazioni il "Giornale d'Italia spettante alla scienza naturale e principalmente
all'agricoltura, alle arti ed al commercio" diretto da Francesco Griselini. A Belluno viene ristabilita
l'Accademia degli Anistamici
1765 - viene istituita nell'Università di Padova la prima cattedra di agricoltura, affidata a Pietro Arduini
1766 - creazione della "Deputazione straordinaria ad pias causas", voluta da Andrea Tron per censire i
beni ecclesiastici, vendere quelli indebitamente posseduti ed in seguito per tutelare la Repubblica nei
conflitti con la Chiesa
1767-74 - provvedimenti giurisdizionalistici (divieto di predicare a porte chiuse, limitazione del numero di
religiosi, processi contro religiosi colpevoli di reati comuni, vendita di beni ecclesiastici, soppressione
graduale dei conventi di Agostiniani, Gerolimini, Minimi e Serviti) e riforma dell'istruzione e
dell'università di Padova
1768 - viene istituita la nuova magistratura dei Deputati all'agricoltura (due, eletti fra i Provveditori sopra
i beni inculti). In tutti i centri urbani di qualche importanza sorgono Accademie e Società agrarie,
sostenute dal governo (150 ducati annui) che invita le accademie preesistenti a trasformarsi in
Accademie agrarie
1773 - Deputazione straordinaria alla regolazione delle Arti. Soppressione dei Gesuiti
1774-75 - Correzione. Vittoria del "centro"
1775 - quaranta famiglie nobili di Terraferma sono invitate ad iscriversi al Libro d'Oro del patriziato
veneziano: solo nove accoglieranno l'invito
1779 - il governo veneto istituisce a Padova l'Accademia patavina di Scienze, Lettere ed Arti, destinata
ad essere il punto di convergenza della rete accademica veneta
1780 - Giorgio Pisani riorganizza l'opposizione interna, ma viene a sua volta arrestato per "turbolenze".
Vengono eletti cinque correttori: sconfitta dei "novatori"
1784 - Ultimo Discorso di Andrea Tron davanti al Senato: testamento morale dell'aristocrazia
veneziana
1797 - Caduta della Repubblica
Dogi di Venezia nel Settecento
DOGI:
 1700-1709 - Alvise II Mocenigo (9 anni)
 1709-1722 - Giovanni Corner (13 anni)
 1722-1732 - Alvise III Mocenigo (10 anni)
 1732-1735 - Carlo Ruzzini (3 anni)
 1735-1741 - Alvise Pisani (6 anni)
 1741-1752 - Pietro Grimani (11 anni)
 1752-1762 - Francesco Loredan (10 anni)
 1762-1763 - Marco Foscarini (1 anno)
 1763-1778 - Alvise IV Mocenigo (15 anni)
 1778-1789 - Paolo Renier (11 anni)
 1789-1797 - Lodovico Manin (8 anni; ultimo doge, friulano,
deposto dai francesi)