L`Italia nel Settecento

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L’Italia nel Settecento
La fine del predominio spagnolo
• 1700: morte di Carlo II, re di Spagna; aspirante al
trono: Filippo d’Angiò (nipote di Luigi XIV) –
possibilità di egemonia europea e mondiale della
Francia  Carlo d’Asburgo  Filippo d’Angiò
 guerra di successione spagnola (1701-1714):
Francia  Alleanza antifrancese: Impero, Olanda,
Inghilterra
• Decisione sul trono spagnolo = decisione sulla
sistemazione dell’Italia
La fine del predominio spagnolo
• 1706: battaglia di
Torino – sconfitta
francese
• Italia: guerra di
successione spagnola

– ruolo emergente dei
Savoia
– ruolo strategico
dell’Impero
La fine del predominio spagnolo
• Trattati di pace (1713 – Utrecht, 1714 - Rastadt)
– Filippo d’Angiò: re di Spagna (con le colonie
americane)
– Carlo VI imperatore: Paesi Bassi, domini italiani
• Milano, Mantova, Napoli, Sardegna: occupazione austriaca
• Vittorio Amadeo II: occupazione della Sicilia con il titolo
di re
• Situazione politica in Italia:
– Estromessa la Spagna
– Presenza austriaca
– Ruolo potenziato dei Savoia
Verso un nuovo assetto italiano
• 1717-1718, due spedizioni spagnole: ripresa
della Sicilia e della Sardegna  pace
dell’Aja (1720):
– Rinuncio della Spagna ad ogni pretesa in Italia
– Sicilia  Austria
– Sardegna  Savoia
Verso un nuovo assetto italiano
• Guerra di successione polacca (1733-1738)
–
–
–
–
Toscana  Francesco Stefano di Lorena
Novara, Tortona  Savoia
Lombardia, Mantova, Parma  Austria
Napoli, Sicilia  Borboni di Spagna (Don Carlos)
• Guerra di successione austriaca (1740-1748):
ulteriore mutamento della carta d’Italia
– Predominio della Spagna  predominio dell’Austria
L’Italia dopo la pace di
Aquisgrana (1748)
• Regno di Sardegna:
Sardegna, Savoia,
Nizza, Piemonte
• Ducato di Milano
• Rep. di Venezia
• Rep. di Genova (1768:
Corsica  Francia)
• Ducato di Parma
L’Italia dopo la pace di
Aquisgrana (1748)
•
•
•
•
Ducato di Modena
Granducato di Toscana
Stato Pontificio
Regno di Napoli e di
Sicilia
L’Italia dopo la pace di
Aquisgrana (1748)
• Fine della dominazione spagnola = fine
dell’isolamento e del provincialismo
• Lungo periodo di pace (1748-1795)
• Stati con i vecchi sovrani (Venezia, Genova,
Piemonte, Stato Pontificio): decadenza,
isolamento provinciale
• Stati con nuove dinastie straniere (Lombardia,
Toscana, Napoli, Parma): vitalità, riforme
Lombardia
• Maria Teresa, Giuseppe II: riordinamento
amministrativo ed economico
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–
Più giusta distribuzione delle imposte
Eguaglianza fiscale
Eliminazione di diritti e privilegi feudali
Catasto geometrico della proprietà fondiaria
Opere pubbliche: canali, bonifiche, strade
Scuola elementare obbligatoria (dai 6 ai 13 anni)
Abolizione del “diritto di asilo”
Lombardia
• Teatro della Scala
(1778)
Lombardia
“Sotto il regno di Maria Teresa il Milanese fu tanto felice
quanto è possibile esserlo sotto un potere assoluto: infatti
la passione dell’imperatrice per lasciare un buon nome
dopo di sè la spinse ad emettere ottimi provvedimenti di
ogni genere e sgombrare la barbarie antica. L’economia
pubblica venne portata alla maggiore perfezione e i tributi
bene suddivisi. L’amministrazione delle gabelle venne
assunta direttamente dal sovrano; i creditori furono
soddisfatti; le comunità regolate con leggi uniformi e
giuste, i loro debiti diminuiti; resi liberi al commercio i
frutti delle terre;”
Lombardia
“alcuni tributi aboliti, altri imposti con minor danno pubblico;
le cariche non più riservate all’ipocrisia e alla simulazione,
ma vi furono posti anche per cittadini illuminati e liberi da
pregiudizi; le finanze furono ricostituite; l’istruzione
migliorata con una discreta libertà di stampa e introduzione
di nuovi libri, con una fortuna riforma degli studi e
dell’Università di Pavia, con l’apertura di pubbliche
biblioteche, con l’assegnazione di cattedre a uomini di
fama illustre, con l’innalzare osservatori astronomici e
corredarli di strumenti, orti botanici, teatri anatomici.
Allora nessun uomo colto e onesto venne dimenticato.
Tanto può il desiderio di gloria in un sovrano.” (Pietro
Verri)
Lombardia
• Milano: centro
intellettuale – illuminismo
• Cesare Beccaria: Dei
delitti e delle pene (1764)
• Giuseppe Parini
• Pietro e Alessandro Verri
(redattori de Il Caffè)
Toscana
• Pietro Leopoldo (17551790)
– Abolizione della tortura e
della pena di morte (1786)
– Soppressione del tribunale
dell’Inquisizione
– Eguaglianza fiscale
– Frazionamento del latifondo
– Riforma dell’istruzione
Toscana
“Fin dal momento in cui salì al trono, il granduca avvertì la
necessità di eliminare nell’interesse proprio e dello Stato la
grande confusione che esisteva ovunque nel campo delle
leggi. Ecco perché riformò alcune delle leggi antiche,
molte altre le abolì, abolì numerosi privilegi feudali,
soppresse molti tribunali e prescrisse un metodo semplice,
sollecito ed economico nell’amministrazione della
giustizia... Istituì inoltre nei quattro quartieri quattro scuole
pubbliche per l’educazione delle ragazze povere della
città.”
Toscana
“In aggiunta a quanto sopra sono state da lui sciolte
le Arti ed è stato permesso a chiunque di praticare
a proprio piacere ogni arte e mestiere, col solo
obbligo di iscriversi alla camera del Commercio.
Ha anche tolto le tasse ai venditori di generi
alimentari e concesso a chiunque di venderli in
ogni parte delle pubbliche strade; inoltre
qualunque privato può, o per proprio uso o per
commercio, macellare la carne, eliminando ogni
forma di privilegio e di appalto.”
Toscana
“Fu anche resa libera la vendita di tutti i generi di prima
necessità. Per favorire poi il commercio con le nazioni
estere, fu stabilita una reciproca convenzione, in base alla
quale i prodotti e le manifatture tra il Granducato e i paesi
ereditari della Casa d’Austria pagano soltanto la metà delle
tasse previste dalla legge. Si calcola che la popolazione di
tutto lo Stato (inclusi gli ottantacinquemila abitanti di
Firenze) ammonti ad un milione circa, che vive con i
redditi delle campagne o con le arti e manifatture, con il
traffico delle sete, dell’olio e del vino.” (Relazione
ufficiale)
Il regno di Napoli
• Assolutismo illuminato di
Carlo di Borbone
• Bernardo Tanucci
• Riforme
– Commercio più attivo
(porto di Napoli)
– Abolizione dell’omaggio
della chinea (cavallo
bianco)
– Lotta contro il banditismo
– Scavi archeologici di
Pompei
Il regno di Napoli
• Mancanza delle riforme:
– Privilegi e abusi feudali del baronaggio
– Apparato fiscale e amministrativo
– Parassitismo della capitale nei confronti delle
province
Il regno di Napoli
• Illuminismo
napoletano
– Antonio Genovesi,
economista
– Gaetano Filangeri,
giurista
– Pietro Giannone,
storico
– Giovambattista Vico,
filosofo
Il regno di Napoli
• „È qualcosa che avvilisce e deprime vedere la
gente di campagna con un aspetto più somigliante
a quello dei selvaggi dell’America e dell’Asia che
a quello di un popolo abitatore dell’Italia. Una
simile realtà non può essere messa in dubbio da
chi si allontana anche per poche miglia dalla città
di Napoli: ad ogni passo infatti non vede altro che
persone dell’uno o dell’altro sesso o in gran parte
nude o prive delle coperture necessarie a
difendersi dalle ingiurie del tempo o mal coperte
da schifosissimi cenci.”
Il regno di Napoli
• “Portano sul volto evidenti i segni del pessimo e scarso
nutrimento che prendono, riducendosi il loro cibo ad un
pezzo di focaccia composta di semplice farina di biada, la
stessa che serve per alimento delle bestie, senza poter usare
a condimento di tale vilissimo cibo neppure il sale,
mancando alla loro estrema povertà il modo di
provvedersene. Ora, se queste miserie si sperimentano
nella provincia di Terra di Lavoro, madre fecondissima di
tutti i beni che la provvida natura dispensa al genere
umano, che dobbiamo pensare delle altre province del
regno?” (Relazione, 1763)
Il ducato di Parma
• 1748: Filippo di Borbone
• Du Tillot: politica di
riforme
– Abolizione dei privilegi del
clero
– Promozione dell’impianto
delle manufatture
– Immigrazione di operai e di
tecnici stranieri
• 1771: ritiro di du Tillot –
conclusione prematura
delle riforme  fallimento
Regno di Sardegna
• Savoia: assolutismo di
tipo classico 
– Ristagno della vita politica
– Ristagno culturale (V.
Alfieri: abbandono di
Piemonte)
• Riforme:
– Amministrazione dello
Stato (struttura centralizzata
della Francia)
– Lavori pubblici: strade,
canali, porto di Nizza,
sviluppo della capitale
Stato Pontificio
• Decadenza sempre più
grave
• Mancanza di iniziative
rinnovatrici
• Violenti attacchi alla
Chiesa  Clemente
XIV: scioglimento
della Compagnia di
Gesù (1773)
Repubblica di Venezia
• Sec. XVIII: Venezia – una
delle città più raffinate
d’Europa (“gli ultimi
splendori della
Serenissima”)
• Forte influenza sull'arte,
l'architettura e la
letteratura del tempo
(Canaletto, Goldoni)
• Crisi sempre più grave:
mancanza delle riforme
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