Teoria della relatività-5 10 novembre 2014 Trasformazionie dell’energia e della QM Trasformazione della densita` di corrente e di carica Invarianza delle eqq. di Maxwell Trasformazioni dei campi E e B tra sistemi inerziali Tensore del campo elettromagnetico Trasformazioni di p e E • Si può dimostrare che le tre componenti della QM e l’energia si trasformano come le tre coordinate e il tempo v px ' px c 2 E py ' py p ' p z z E ' E vp x 2 Trasformazioni di p e E • Introducendo la variabile p0=E/c, e dette p1=px, p2=py, p3=pz, abbiamo la forma più simmetrica p0 ' p0 p1 p ' p p 1 0 1 p2 ' p2 p3 ' p3 • Nello spazio-tempo la quaterna (p0, p1, p2, p3) è un 4-vettore e le TdL ne trasformano le componenti tra loro, in particolare ‘mescolano’ QM ed energia 3 Trasformazioni di j e • Si può dimostrare che anche le tre componenti del vettore densità di corrente j e la densità di carica formano un 4-vettore dello spazio-tempo • Le eqq. di trasformazione sono quindi j ' j v x x j y ' j y j z ' j z v ' 2 j x c 4 Invarianza delle eqq. di Maxwell • Dal principio di relatività possiamo concludere che le eqq. di Maxwell devono avere la stessa forma in ogni sistema di riferimento inerziale, devono cioè essere invarianti • Vediamo come da questa affermazione possiamo ricavare le leggi di trasformazione dei campi E e B tra due sistemi inerziali 5 Invarianza delle eqq. di Maxwell • Per invarianza intendiamo che se nel sistema S sono presenti i campi E e B e le eqq. sono B E t E 0 B 0 J 0 0 E t B 0 • allora nel sistema S’ sono presenti i campi E’ e B’, e le eqq. devono essere B' E ' ' E ' ' B' 0 J '0 0 t' t' ' E ' ' 0 ' B' 0 6 Trasformazioni di E e B • Per semplicità consideriamo le eq. in cui non compaiono e J, e usiamo le componenti cartesiane E z E y B x y z t By E x E z z x t E y E x Bz x y t Bx By Bz 0 x y z • Nella trasformazione di coordinate, dobbiamo scoprire come esprimere gli operatori differenziali e la derivata rispetto al tempo 7 Trasformazioni di E e B • Vediamo come si trasforma la derivata rispetto a x x' y' z' t' x x x' x y' x z' x t' • Dalle trasformazioni di Lorentz x' y' z' t' v 0 2 x x x c x v • Ne segue 2 x' c t' x • Allo stesso modo si trova v t' t x' z z' y y' 8 Trasformazioni di E e B • L’eq. di Faraday diviene Bx E z E y Bx v t' y' z' x' By E z v E z By E x 2 v z' x' c t' x' t' E y v E y E x Bz Bz 2 v x' c t' y' t' x' • E l’eq. di Gauss per B Bx v Bx By Bz 2 0 x' c t' y' z' 9 Trasformazioni di E e B • Raggruppiamo i termini nella componente y dell’eq. di Faraday E x v E z vBy B y 2 E z z ' x' t ' c • E imponiamo la condizione di invarianza alla componente y’ del sistema S’ B'y E'x E'z z' x' t' • Dal confronto delle due eqq. ne segue E'x E x E'z E z vBy v B'y By 2 E z c 10 Trasformazioni di E e B • Possiamo ripetere il calcolo per la componente z E y v E y E x Bz Bz 2 v t' x' x' c t' y' • E imporre la condizione di invarianza alla componente z’ del sistema S’ E'y B'z E'x x' y' t' • Dal confronto delle due eqq. ne segue E'x E x E'y E y vBz v B'z Bz 2 E y c 11 Trasformazioni di E e B • Infine dalla componente z della legge di Faraday e dalla legge di Gauss Bx E z E y Bx v t' y' z' x' Bx v Bx By Bz 2 0 x' c t' y' z' • troviamo la legge di trasformazione di Bx B'x Bx 12 Trasformazioni di E e B • Riassumendo Ex ' Ex E y ' E y vBz E ' E vB z y z B ' B x x v By ' By 2 Ez c v Bz ' Bz 2 E y c • Cioè le componenti del campo E in S dipendono sia dalle componenti di E’ che di B’ in S’ • Idem per le componenti del campo B 13 Trasformazioni di E e B • In forma vettoriale E// ' E// E ' E v B B// ' B// v B ' B c 2 E • ove // e si riferiscono al vettore velocità • Nota: v B v B// B v B • Questa forma può essere applicata anche ad altri sistemi di riferimento (p.e. cilindrico) 14 Relazioni tra E e B • L’esempio classico della relazione tra un campo E e un campo B in due sistemi di riferimento è quello di una particella carica a distanza r da un filo percorso da corrente • Mettiamoci nel sistema S in cui il filo e` fermo, c’è una corrente i dovuta a elettroni e una particella (q>0) in moto con velocità v rispetto al filo v S i- Fm B • In S c’è campo magnetico e una forza magnetica radiale i ˆ 0 i ˆ B 0 F qv Fm qv B qvBr m 2 r 2 r 15 Relazioni tra E e B • Il filo è elettricamente neutro, quindi la densità degli elettroni (in moto) e quella degli ioni positivi (fermi) è uguale e contraria 0 • Mettiamoci ora nel sistema S’ in moto parallelamente al filo con velocità v, di modo che la particella risulti (anche se per un solo istante) ferma • In S’ nonc’è forza magnetica (la particella è istantaneamente ferma) S’ i’ 16 Relazioni tra E e B • Vediamo qual è la densità di carica nel filo • Dalle eqq. di trasformazione di j e , moltiplicando per la sezione a del filo, otteniamo j x ' a j x a va j 'a j a 0 y y jz ' a jz a 0 ' a a v j x a c2 i' i v v ' 2 i c 17 Relazioni tra E e B • Per la carica positiva e negativa avremo rispettivamente le densità v v ' 2 i ' 2 i c c • e in totale una densità negativa per il filo v v v ' ' ' 2 i 2 i 2 i c c c • In S’ esiste quindi un campo elettrico e una forza elettrica radiale diretta verso il filo 1 ' S’ F’e F 'e q 2 0 r rˆ i’ 18 Relazioni tra E e B • Sostituiamo il valore della densità di carica 1 ' 1 v i 1 i F' e q q 0 0v 2 q 2 0 r 2 0 c r 2 0 r 0 i qv qvB Fm 2 r • Cioè mentre in S c’è un campo magnetico, ma non un campo elettrico e quindi c’è solo una forza magnetica Fm, in S’, c’è un campo magnetico, ma non una forza magnetica, c’è inoltre un campo elettrico e quindi una forza elettrica F’e • Queste due forze: Fm (in S) e F’e (in S’) si corripondono mediante le eqq. di trasformazione delle forze (che non abbiamo ricavato) e che nel nostro caso si riducono al 19 fattore motiplicativo Tensore del campo e.m. • In relatività l’intima relazione tra i campi E e B viene resa palese • Si può infatti pensare alle tre componenti del campo E e alle tre di B come le sei componenti di un unico ente più complesso, il quadri-tensore (antisimmetrico) del campo elettromagnetico F 0 Ex Ey Ez Ex 0 cBz cB y Ey cBz 0 cBx Ez cB y cBx 0 20