Diapositiva 1 - Il saturatore

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Astro circumpolare e astro non circumpolare
Z
j
Costruiamo la sfera celeste…
Ricordiamo che il meridiano
superiore dell’osservatore è
quello che parte dal Pn
Pn
celeste, passa per lo zenith
ed arriva al Ps celeste (in
pratica è la proiezione del
meridiano
dell’osservatore
sulla sfera celeste)
l’opposto
(che
N Ovviamente
unisce i poli passando per il
nadir) è il meridiano inferiore
dell’osservatore (proiezione
del suo antimeridiano)
Ms
W
S
E
Ps
Mi
Z’
Esempio: j = 25°N
Esempio: j = 25°N
Astro circumpolare e astro non circumpolare
Z
j
coj
Ms
Astro
circumpolare
W
S
E
d
Ps
Mi
Z’
Per un osservatore con tale latitudine,
quale declinazione minima deve avere
un astro per poterlo definire
“circumpolare”?
Considerando che dallo zenith al polo
Pn nord c’è la colatitudine (coj = 90 – j)
Considerando
che
dallo
zenith
j
all’orizzonte sono ovviamente 90 gradi
…allora l’angolo che va dal Polo nord
all’orizzonte (al punto cardinale Nord)
N corrisponde alla latitudine
…allora l’angolo che va dal punto
cardinale nord al mezzocielo inferiore
corrisponde alla colatitudine
…ma quest’ultimo angolo corrisponde
anche alla minima declinazione che un
coj astro deve avere per essere
circumpolare
…allora un astro per essere circumpolare
deve avere una declinazione maggiore
della colatitudine (la declinazione deve
avere lo stesso segno del polo elevato).
Tale astro non sorge né tramonta
Esempio: j = 25°N
Astro circumpolare e astro non circumpolare
Z
Dalle effemeridi prendiamo tre
astri di esempio
Ms
Pn
d = 74°N
d = 19°N
d = 17°S
Vediamo come ciascuno di questi
astri si muove sulla sua orbita…
W
S
E
Ps
Mi
Z’
1) Kochab
2) Arturo
3) Sirio
Kochab è un astro circumpolare
quindi non sorge né tramonta
N
ma passa sia sul meridiano
superiore dell’osservatore che
sul meridiano inferiore
Arturo non è un astro circumpolare
quindi sorge, tramonta e passa
solamente
sul
meridiano
superiore dell’osservatore
Sirio non è un astro circumpolare
quindi sorge, tramonta e passa
solamente
sul
meridiano
superiore
dell’osservatore.
Appartiene all’emisfero SUD,
quindi rimane per meno tempo
sopra l’orizzonte.
Esempio: j = 25°N
Analisi dell’orbita di un astro NON circumpolare
j
d
Analizziamo l’orbita di ARTURO
(astro non circumpolare)
d = 19°N
Z
z
Vediamo i casi particolari dell’orbita:
Ms
- Arturo sorge.
- L’amplitudine al sorgere (ortiva) è
data dalla formula
senAM = send/cosj = sen19/cos25
senAM = 0,3255681/0,9063078
senAM = 0,3592246 AM = E 21° N
h
Pn
W amplitudine
N
S
E
amplitudine
- Arturo passa in meridiano
- La latitudine dell’osservatore può
essere facilmente ricavata grazie
alla formula deducibile dal
disegno
j = z + d = 90-h + d
- Arturo tramonta
- L’amplitudine al tramonto
Ps
Z’
Mi
(occasa) è calcolabile come
la precedente, solo che
cambia il prefisso AM = W 21° N
Esempio: j = 25°N
Analisi dell’orbita di un astro circumpolare
(per essere più chiari serve un ingrandimento)
j
d
Analizziamo l’orbita di Kochab
(astro circumpolare)
d = 74°N
Vediamo i casi particolari dell’orbita:
h j
S
h
d
- Kochab passa in meridiano
SUPERIORE
- La latitudine dell’osservatore può
essere facilmente ricavata grazie
alla formula deducibile dal
disegno
j = h + d - 90
- Kochab passa in meridiano
INFERIORE
- La latitudine dell’osservatore può
essere facilmente ricavata grazie
alla formula deducibile dal
disegno
j = 90 - d + h
Considerazioni banali ma necessarie
1) A meno che non si tratti del sole o della luna, il sorgere ed il
tramonto di un astro (e quindi l’uso della amplitudine per il
controllo della bussola) sono praticamente impossibili da
rilevare
2) Il passaggio in meridiano di un astro (sempre a meno che
non si tratti del sole o della luna) per essere sfruttato come
controllo della latitudine, deve avvenire “ovviamente”
durante il crepuscolo perché è necessario misurare l’altezza
dell’astro
Considerazioni importanti sull’emisfero nord celeste
Polaris
5
Polo nord
4
3
2
1
…ecco perché l’azimuth della polare quasi mai è proprio NORD e
l’altezza vera della polare non corrisponde esattamente alla latitudine ma
è necessario fare 3 correzioni dovute proprio a tale “minuscola” distanza
polare
Se fossimo proprio sul Polo nord,
avremmo proprio il polo nord
celeste in corrispondenza dello
zenith, le stelle sarebbero tutte
circumpolari e si muoverebbero
così (nel disegno ci sono quelli con
declinazione d maggiore di 45°)…
Il metodo per riconoscere la stella
polare (dato che l’orsa minore è
poco visibile a parte la polare) è il
seguente:
• Riconoscere le sette stelle più
visibili della costellazione ORSA
MAGGIORE
• Prolungare di cinque volte la
distanza tra le ultime due stelle
Se ingrandiamo la stella polare
…e la facciamo ruotare…
…scopriamo che essendo la sua
declinazione 89° e 16’, in effetti
essa non corrisponde esattamente
al Polo Nord ma ci ruota molto
vicino (distanza polare 44’)
Ovviamente il tutto non è percettibile
per l’occhio umano
Spiegazione grafica di quanto l’altezza della polare corrisponda (dopo 3 piccole
correzioni già descritte nella lastrina precedente) alla latitudine
j
coj
Z
Esempio: j = 25°N
Costruiamo la sfera celeste…
Ms
W
S
E
Ps
Mi
Z’
Posizioniamo la stella polare
L’altezza della stella polare si
Pn
avvicina molto all’arco di
h meridiano inferiore compreso
tra il Polo nord celeste e
l’orizzonte celeste.
Se tra lo zenith e il punto
N
cardinale nord dell’orizzonte
ci sono 90° …
…e tra il Polo Nord ed il
mezzocielo superiore sono
sempre 90°….
…allora sono uguali i due archi
tra zenith e mezzocielo
superiore (j) e tra polo nord
e punto cardinale nord…
…perché complementari dello
stesso angolo (90-j)
Considerazioni importanti sull’emisfero sud celeste
Polo sud
4
3
2
1
Se fossimo proprio sul Polo sud,
avremmo proprio il polo sud
celeste in corrispondenza dello
zenith, le stelle sarebbero tutte
circumpolari e si muoverebbero
così (nel disegno ci sono quelli
con declinazione d maggiore di
45°)…
Dato che, purtroppo, non c’è una
stella molto vicina al polo sud che
sia adeguatamente visibile (come
la polare per il polo nord) il
metodo per identificare più o
meno la sua posizione è il
seguente:
• Riconoscere la costellazione
CROCE DEL SUD (molto visibile)
• Prolungare di quattro volte il suo
asse maggiore dalla parte della
base della croce romana
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