8 dicembre
Immacolata Concezione della B.V. Maria
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Gn 3,9-15.20 - Io porrò inimicizia tra te e la donna.
Dal Salmo 97 - Rit.: Abbiamo contemplato, o Dio, le meraviglie del tuo amore.
Ef 1,3-6.11-12 - Dio ci ha scelti in Cristo prima della creazione del mondo.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te:
tu sei benedetta fra tutte le donne. Alleluia.
 Lc 1,26-38 - Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te.
Predestinati ad essere santi e immacolati
Paolo afferma: se noi cristiani siamo stati prescelti da Dio ad essere santi e immacolati,
quanto più lo è stata Maria SS. Consideriamo la nostra vocazione alla santità per
ammirare poi il capolavoro di santità a cui fu chiamata Maria SS.
Sia benedetto Dio
Soffermiamoci sull’espressione “benedetto Dio”. Dio sia benedetto per la sua grandezza,
per la sua bontà, a lui quindi siano rese grazie. Egli ci ha benedetti con ogni benedizione
spirituale, dandoci lo Spirito Santo e tutti i doni che mantengono nelle nostre anime la
vita spirituale divina che avrà la sua consumazione in cielo. Dal cielo sono discese su di
noi le benedizioni divine e di conseguenza la loro natura è celeste, cioè spirituale.
Queste benedizioni ci sono state date in Cristo; egli è il mediatore di tutte le grazie, egli
è il capo del corpo mistico che siamo noi, e in lui riceviamo tutti i beni spirituali. In un
certo senso Dio ci ha già portato dove è Cristo, con lui e per mezzo di lui.
Prescelti ad essere santi
Venendo ai particolari, Paolo enuncia anzitutto il disegno per cui Dio, dall’eternità, ci ha
prescelti ad essere santi ed esenti da ogni macchia ai suoi occhi.
Paolo, volendo fare l’enumerazione delle principali grazie o benedizioni che Dio ci ha dato
in Cristo e per Cristo, considera queste benedizioni in due momenti diversi, cioè nel
decreto eterno di Dio e nell’esecuzione temporale di questo decreto, ossia nell’eternità e
nel tempo.
Prima della creazione del mondo, scegliendo noi per la salvezza, Dio realizza un progetto
eterno, deciso da sempre. In Cristo noi esistiamo di fronte a Dio fin dall’eternità.
Dio ci ha prescelti ad essere santi e immacolati. Quest’ultimo termine viene dal linguaggio
liturgico dell’AT dove indicava una caratteristica richiesta per gli animali da sacrificare a
Dio (cf Lv 1,3-10); ora esprime un aspetto della vocazione cristiana.
Predestinati ad essere figli di Dio
La decisione di Dio a nostro riguardo precede la nostra stessa esistenza nel mondo (cf Ef
1,9.11); in questo senso si può dire che noi siamo stati pre-conosciuti e pre-destinati (cf
Rm 8,29). Qui la predestinazione è ad essere figli adottivi. Il prefisso “pre” sottolinea
l’iniziativa assoluta della grazia di Dio, ciò che non diminuisce, ma anzi impegna
maggiormente la nostra responsabilità.
Noi abbiamo ricevuto come una duplice grazia da Dio per mezzo di Cristo: da tutta
l’eternità, in grazia di questo diletto Figlio, Dio ci ha predestinati per essere suoi figli
Immacolata Concezione della B.V. Maria - “Omelie per un anno - vol. 1”, Elledici
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adottivi; in seguito, nel tempo, mediante il sacramento della nostra rigenerazione, siamo
stati fatti realmente figli adottivi di Dio, eredi di Dio, coeredi di Gesù Cristo.
Il fine ultimo della nostra rigenerazione e filiazione adottiva è la gloria di Dio: per benefici
così grandi noi dobbiamo amarlo, ringraziarlo, benedirlo continuamente. La gloria di Dio
è lo scopo ultimo di tutta la sua opera, il termine di tutto il disegno di salvezza, come il
suo libero disegno ne costituisce la sorgente.
Tutti questi benefici Dio li ha comunicati per opera del suo Figlio diletto. In lui siamo stati
prescelti; per lui predestinati all’adozione; in lui divenuti partecipi della grazia divina.
Solo nel Figlio e per il Figlio siamo oggetto dell’amore del Padre.
Eredi della gloria di Dio
“Nel Cristo – conclude Paolo – anche noi Giudei, che prima della incarnazione
possedevamo le speranze messianiche, siamo stati, senza nostro merito, scelti ad essere
figli adottivi di Dio ed eredi della sua gloria, e fummo a ciò predestinati conforme al
disegno di colui che opera tutto liberamente secondo il consiglio della sua volontà, allo
scopo di dare lode alla gloria sua, e ciò specialmente noi, che per primi abbiamo sperato
nel Cristo”.
Viene posta in luce in questa ultima parte del brano l’idea biblica della terra promessa che
Dio donò ad Israele, come eredità per il popolo eletto. Per Paolo la terra promessa del
nuovo popolo di Dio è il cielo, cioè la nostra salvezza vista come una eredità.
Con le ultime parole: “Noi per primi abbiamo sperato in Cristo”, Paolo si riferisce ai
cristiani convertiti dal giudaismo i quali, in quanto giudei, hanno creduto e sperato nel
Messia prima degli altri cristiani convertiti dal paganesimo.
Riflessioni pratiche
Dio, pur nella sua maestà divina, ha voluto essere amato, benedetto e lodato da noi. Da
tutta l’eternità ha pensato a noi, ci ha amati, ci ha predestinati alla gloria della filiazione
divina, perché noi nel tempo lo amassimo, lo benedicessimo e lo lodassimo.
Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al suo
cospetto. La santità quindi è l’impegno del cristiano, il compito che Dio ci ha assegnato, e
che dobbiamo attuare tutti i giorni della nostra vita.
Se tutti in Cristo siamo stati predestinati ad essere santi e immacolati, quanto più Maria
SS. Essa è il capolavoro di questa predestinazione. In previsione dei meriti di Cristo, Dio
l’ha preservata da ogni macchia di peccato, perché diventasse la madre del Salvatore.
Essa ci si presenta oggi come modello di corrispondenza alla grazia di Dio. Affidiamoci al
suo aiuto materno perché ci renda ogni giorno più degni della nostra vocazione cristiana.
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