Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: due scelte

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DOMENICA 24 FEBBRAIO 2013
I TITOLI
1. Il Pontificato di Benedetto XVI cessa Giovedì 28 febbraio alle ore 20. Sabato 2 marzo alle ore 21
in Cattedrale Rosario con meditazione del Vescovo Camisasca.
2. Grande partecipazione dei giovani al primo dei quattro incontri quaresimali con il vescovo
Massimo
3. Compiuto il Rito della Elezione e Iscrizione del nome per i 18 Catecumeni
4. “Pausa pranzo”, la quarta edizione dell’iniziativa quaresimale nella chiesa di Sant’Agostino a
Reggio
5. Sarà pronta a tempo di record la nuova Scuola dell’infanzia di Cavazzoli
6. Istituto San Vincenzo - In mostra i 150 anni di attività educativa della scuola a Reggio
7. Veglia di San Valentino in Cattedrale: circa 300 fidanzati hanno risposto all’invito
TERZA PAGINA: Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: due scelte differenti ma ugualmente
coraggiose
NOTIZIE IN BREVE
PRIMA PAGIMA
1. Sono passati velocemente gli ultimi 17 giorni del Pontificato di Benedetto XVI da quando lunedì
11 febbraio alla fine del Concistoro ha comunicato le sue dimissioni. Domenica 24 febbraio dalla
nota finestra ha fatto risuonare la sua voce per l’ultimo appuntamento dell’Angelus con le toccanti
parole di commiato che commenteremo nel prossimo Notiziario.
Durante la settimana di esercizi spirituali il Papa ha dedicato tempo e attenzione alle riflessioni del
Card. Ravasi. Inevitabilmente dopo la seconda meditazione, verso la fine delle mattinate, prima di
pranzo, ha dedicato un momento alla firma di documenti.
Dopo la conclusione degli esercizi, Benedetto XVI sabato mattina ha ricevuto in udienza privata il
Presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano.
La successiva apparizione pubblica avverrà mercoledì 27 febbraio, in occasione dell’ultima Udienza
generale di Benedetto XVI. L’evento si terrà in piazza San Pietro, visto la grande affluenza di fedeli
e di pellegrini.
“Giovedi 28 alle ore 11 nella Sala Clementina incontrerà e saluterà personalmente i signori cardinali
che sono a Roma. Coloro che già ci risiedono normalmente e coloro che sono già arrivati” per il
conclave. Non si tratta di nessuna convocazione speciale; anzi le immagini dell’evento saranno
trasmesse in diretta.
Verso le 15 del pomeriggio, il Papa si congederà nel cortile di San Damaso dal Segretario di Stato,
il cardinale Tarcisio Bertone, e all’eliporto vaticano dal cardinale decano, Angelo Sodano.
Ad aspettarlo al suo arrivo a Castel Gandolfo saranno il presidente e il segretario del Governatorato,
il sindaco e il parroco di Castel Gandolfo. Benedetto XVI saluterà in serata i fedeli radunati davanti
all’ingresso del Palazzo Apostolico. Il tutto sarà trasmesso in diretta televisiva.
Sarà l’ultima apparizione pubblica del Papa che conclude il suo pontificato a Castel Gandolfo
Giovedì sera del 28 febbraio alle ore 20.
Da quel momento diventerà vescovo emerito di Roma. Non tornerà cardinale; il suo titolo
resterà “Sua Santità Benedetto XVI".
La diocesi di Reggio Emilia-Guastalla sabato 2 marzo alle ore 21 si stringerà accanto a lui con un
Rosario di ringraziamento per il dono di questo Pontificato e di supplica allo Spirito Santo in vista
dell’elezione del nuovo Papa. Il Rosario meditato sarà guidato dal Vescovo Massimo Camisasca.
2. Dalla Chiesa universale passiamo alla Chiesa reggiana. Era gremita la Cattedrale venerdì sera 22
febbraio per il primo dei quattro incontri del Vescovo Camisasca con i giovani.
Il vescovo Massimo Camisasca ne aveva dato l’annuncio di persona il giorno del suo ingresso in
diocesi, il pomeriggio di domenica 16 dicembre, rispondendo al saluto dei giovani: “Vi invito agli
incontri che terrò in Cattedrale tra febbraio e marzo, per quattro venerdì di Quaresima”.
Detto fatto. Le serate, promosse dal Servizio di Pastorale giovanile col titolo “Chi cercate?”,
ripercorreranno gli incontri di personaggi del vangelo con Gesù: il cieco nato, il fariseo Nicodemo,
la donna di Samaria e l’amico Lazzaro.
Mons. Camisasca nel primo incontro ha incentrato la sua riflessione sulla figura del cieco che si
trova nel Vangelo della quarta domenica di Quaresima Anno A., dove così inizia il racconto: “Gesù
passando vide un uomo cieco dalla nascita”
L’incontro del Vescovo con i giovani dura poco più di un’ora: si cerca di chiudere alle 22. Per non
stancare, per lasciar spazio alla meditazione personale a casa. In attesa di rivedersi.
Questi sono i prossimi sempre in Duomo a Reggio alle 20.45:
• venerdì 1° marzo: Come può un uomo rinascere? Il dialogo con Nicodemo;
• venerdì 8 marzo: La sorgente del vero amore. La Samaritana al pozzo;
• venerdì 15 marzo: Il dono di una vita senza fine. La risurrezione dell’amico Lazzaro.
Verso la fine degli anni ’70 furono introdotte nel vicariato urbano, allora assai più ristretto di oggi,
le stazioni quaresimali. A questi appuntamenti cittadini, presieduti generalmente dal Vescovo,
accorreva molta gente dalle varie parrocchie, in particolare numerosi giovani. L’iniziativa del
vescovo Camisasca ha fatto rivedere molti giovani nelle settimane di Quaresima.
3. Rito della Elezione e Iscrizione del nome per i Catecumeni
Mercoledì 20 febbraio si è svolto il rito della Elezione e Iscrizione del nome per i Catecumeni adulti
che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana (battesimo-cresima-eucarestia) nella notte di
Pasqua.
Quest’anno sono 18 persone, 8 uomini e 10 donne, dai 17 ai 53 anni. 5 sono italiane le altre
provengono dall’Albania, dalla Nigeria, dal Ghana, dall’America latina.
La liturgia è stata preceduta dal gesto della firma del registro diocesano dei catecumeni e
dall’incontro con il vescovo Massimo che ha ascoltato con interesse le storie di fede di ciascuno di
essi, notando in particolare che per molti di loro è stata importante la relazione d’affetto con un
cristiano o cristiana, testimonianza di come fede e amore crescano insieme.
4. E’ di nuovo Quaresima e torna, in Sant’Agostino a Reggio, per la 4a edizione, Pausa Pranzo, un
momento-spazio di silenzio-ascolto per un incontro virtuoso di opere dell’arte che evocano
altrettanti sentieri da percorrere.
È lo spazio inteso come pausa architettonica che concorre ad accogliere chiunque vi giunga in un
frammento di tempo di soli venti minuti. Lo spazio architettonico è quello della soglia di ingresso
adiacente al Liceo Classico.
Pausa Pranzo non invita a fare delle cose, ma predispone l’animo per farle attraverso azioni
dell’arte, del corpo e dello spirito. Pausa Pranzo offre un luogo dove ascoltare la propria voce
interiore.
Nei quattro giovedì che precedono la Settimana Santa, a partire da giovedì 28 febbraio, dalle 13.30
alle 13.50, si susseguono diverse forme espressive coinvolgenti: il canto gregoriano delle sette
parole di Gesù dall’alto della croce, prospettiva privilegiata di luce; il silenzio, la narrazione, uno
strumento che “alza la voce come un corno” (Isaia 58,1), ancora il silenzio e poi una poesia.
Pausa Pranzo, piccolo luogo per persone semplici in ascolto, è forse un laboratorio nel tentativo di
sperimentare la propria spiritualità attraverso il corpo, attraverso l’arte.
5. Sono stati il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, il vescovo Massimo Camisasca e il
parroco don Bruno Zinani a posare, domenica 17 febbraio, la prima pietra della nuova Scuola
dell’infanzia di Cavazzoli, in via Rinaldi, 50: un’opera attesa dalle famiglie, frutto della volontà
tenace del parroco don Bruno Zinani e della collaborazione fra istituzioni e Chiesa; una
realizzazione – è stato sottolineato – sorta dalla consapevolezza che l’educazione è perno della
comunità, e dalla speranza rappresentata dai bambini nati in questa zona, a nord-ovest della città.
La nuova scuola, progettata dall’architetto Ilaria Martini (dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia
di Reggio Emilia), ospiterà due sezioni di scuola dell’infanzia con 45 bambini, e una sezione
Primavera con 20 bambini. Il terreno su cui sorgerà è stato messo a disposizione dalla parrocchia.
L’investimento è di 840.000 euro, dei quali 700.000 euro stanziati dal Comune, 90.000 euro dalla
Provincia, 40.000 euro dall’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e
10.000 euro quale contributo per gli arredi dalla Fondazione Manodori.
“La scuola di Cavazzoli”, ha detto monsignor Camisasca incontrando i fedeli (prima di recarsi in
cantiere il Vescovo aveva chiesto a tutti di partecipare a un momento di preghiera in chiesa,
‘appello’ che oltre 250 persone, tra parrocchiani e residenti della frazione, hanno accolto), “nasce
dal desiderio della parrocchia, come casa di Dio in mezzo alle case degli uomini, di aiutare le
persone a crescere in sapienza, statura e grandezza d’animo, come crebbe Gesù tra gli uomini. La
scuola, cioè l’educazione, è certamente uno dei compiti primari della parrocchia. L’educazione è
una delle opere fondamentali della Chiesa, anzi è il cuore della sua stessa ragion d’essere e quindi è
il cuore della ragion d’essere della parrocchia”.
“Oggi”, ha proseguito il Vescovo, “assistiamo a un incontro tra vita della Chiesa e vita della
comunità civile sul territorio, che mi auguro sia molto fecondo per tutti”.
Accanto al “compito educativo della Chiesa” c’è “quello delle famiglie, che sono in questo modo
interpellate nell’essere responsabili e fonte di educazione verso i figli, nel porsi in collaborazione
con i diversi soggetti educativi: senza collaborazione tra famiglie e insegnanti, non è possibile
educare. La scuola è importantissima, ma non sostituisce la famiglia: ecco perché la collaborazione
sarà fondamentale e sono certo che genitori ed insegnanti saranno promotori ed attori di questa
collaborazione”.
Prima della benedizione e della posa della prima pietra il Vescovo ha sottolineato che “le radici di
quest’opera sono nella fede che genera speranza, perché apre all’uomo una prospettiva di vita forte,
di cui i figli, i bambini sono espressione a noi tutti evidente”; da qui anche il desiderio “di
accogliere altri bambini con altre sensibilità, perché la fede ha un’apertura umanistica: ecco quindi
la scuola. “Voglio sperare”, ha concluso, che nella prossima assemblea legislativa si arrivi
finalmente a una legge sulla reale parità delle scuole, perché così potremo dare vita a tante altre
opere come questa”.
Da parte sua il sindaco Graziano Delrio ha sottolineato la validità della proposta - fatta, già anni fa,
alla città - “di mettere l’educazione al centro”, perché “chi costruisce una scuola, costruisce una
comunità. Chi investe sulla scuola, investe per il benessere della comunità.
Hanno partecipato anche la presidente regionale Fism Mariannina Sciotti, la presidente delle Scuole
e Nidi d’Infanzia comunali Claudia Giudici, gli assessori Iuna Sassi (Comune) e Ilenia Malavasi
(Provincia), il presidente della Circoscrizione Ovest Pierluigi Castagnetti, il presidente della
Fondazione Manodori Gianni Borghi, le famiglie e i bambini di Cavazzoli e i muratori del cantiere.
6. L’Istituto San Vincenzo si mette in mostra. In collaborazione con il Polo culturale dei
Cappuccini, organizza, nel convento di via Ferrari Bonini a Reggio, un’esposizione di materiale
vario che illustra la storia e l’attività di questa benemerita scuola e collegio cittadino.
L’inaugurazione sarà martedì 26 febbraio, alle 20.45; la mostra resterà aperta fino al 14 aprile.
Articolata in cinque sezioni, propone foto storiche, elaborati degli studenti e curiosità di ogni tipo. Il
risultato è una esposizione fruibile sia dagli adulti che dai bambini perché, accanto ai tanti oggetti
recuperati da magazzini e archivi dell’Istituto, trovano posto i contributi di ex allievi che hanno
prestato per l’occasione fotografie, pagelle, quaderni, apparecchiature e manufatti risalenti anche ai
primi del ’900.
Il titolo, “Tradizione e Innovazione - Istituto San Vincenzo da 150 anni in dialogo con la città”,
racchiude un po’ la filosofia dell’Istituto; come spiegano gli organizzatori dell’evento, la vita di
Santa Giovanna Antida Thouret, fondatrice delle Suore della Carità che hanno dato vita all’Istituto
San Vincenzo de’ Paoli a Reggio Emilia, ci mostra che fedeltà al Vangelo e amore al povero sono le
vere strade maestre per operare continuamente innovazioni là dove si è posti a vivere: solo così la
memoria può diventare profezia, il ricordo trasformarsi in futuro e l’opera educativa essere scuola
di vita, in cui l’alunno è una persona al centro del processo educativo.
Nella sezione storica della mostra è stato ricostruito un percorso che, partendo dalla figura della
santa, arriva fino ad oggi attraverso foto d’epoca fornite dall’Istituto e da ex allievi, articoli di
giornale, oggetti e dipinti.
Un’altra sezione è incentrata sul rapporto dell’Istituto con la città e propone foto e diversi lavori
prodotti dai ragazzi, come, ad esempio, una riproduzione del Duomo di Reggio, alcune ricerche
fotografiche sui luoghi meno conosciuti della città e studi su monumenti e chiese.
La sezione principale è incentrata sul progetto educativo e offre diversi esempi di quanto prodotto
dagli studenti: oggetti realizzati con materiali di riciclo, costumi, presepi, disegni, fotografie...
Un altro spazio accoglie un video con foto di momenti scolastici e alcuni oggetti d’epoca, come un
trenino di legno e biciclette da bimbo utilizzate dall’asilo negli anni ’30.
All’ultimo piano, nel museo permanente, sono state collocate alcune bacheche che espongono solo
gli oggetti prestati alla mostra dagli ex allievi dell’Istituto; un ricordo particolare è dedicato alle
suore ormai defunte e che hanno rivestito un ruolo importante per la vita dell’Istituto.
La mostra nasce grazie alla collaborazione avviata da circa due anni dalle due realtà promotrici
(Polo Culturale dei Cappuccini e Istituto San Vincenzo). In vista dell’esposizione, è stata attivata
una progettazione di percorsi educativi, tre incontri nel periodo di Avvento e della Quaresima,
all’interno dell’Istituto, con ogni classe della materna e della scuola primaria. I laboratori, proposti
per il 2° anno scolastico, partono dall’arte per arrivare a riflessioni di tipo educativo e spirituale.
Questa collaborazione molto forte ha portato alla creazione di un evento attraverso il quale si coglie
l’importanza del dialogo con la città.
7. Sono arrivati in tanti, circa 300 i fidanzati , nonostante il rinvio di una settimana dovuto
all’abbondante nevicata del lunedì precedente, che la sera di lunedì 18 febbraio sono arrivati in
Cattedrale per la veglia di preghiera con il vescovo Massimo Camisasca organizzata dall’Ufficio
diocesano di Pastorale familiare diretto da don Angelo Orlandini in collaborazione con l’Azione
Cattolica.
I canti sono stati animati dal coro parrocchiale di Salvaterra.
Il primo momento della veglia si è svolto in cripta con una efficace narrazione del passo del vangelo
di Giovanni che racconta la visita notturna di un titubante Nicodemo a casa di Gesù. Poi, al canto
Eccomi Signore, sono saliti tutti nella grande navata centrale della Cattedrale, per ascoltare le parole
dell’evangelista Giovanni sulla necessità di rinascere .
Il Vescovo, nella sua riflessione, si è detto molto felice per la serata e “sorpreso e rincuorato” dalla
presenza dei fidanzati. In mezzo a tanti messaggi negativi, che “ci portano a dubitare della
possibilità che qualcosa di nuovo nasca, ecco la domanda centrale e molto attuale del Vangelo di
stasera: Si può rinascere? Cioè: la vita dell’uomo è una corsa verso il nulla o la vita dell’uomo
invece ha la possibilità di ricominciare, di riprendere?”, si è chiesto.
Ci sarà sempre bisogno di rinascere, di ricominciare. Ma non si tratterà di ricominciare da zero. “La
vita che abbiamo trascorso fino ad ora, fino a quando riprenderemo - ha detto monsignor
Camisasca, parlando a braccio alle coppie che si preparano al matrimonio cristiano - ha un peso, un
significato enorme e deve essere riscoperta, ritrovata. Il ‘sì’ che direte fra qualche giorno, settimana,
mese, anno, quel sì dovrà essere continuamente riscoperto e ritrovato. Non basta aver detto una
volta “sì”; non basta una volta aver detto “Credo”, non basta una volta aver detto “Spero”, non basta
aver detto una volta “Ti amo”. Occorre continuamente riscoprire la verità, l’importanza di queste
parole, il loro peso”. Parole di incoraggiamento e di speranza.
Si tratta soprattutto di rinascere “dall’alto”, ha detto il Vescovo. Il “sì” del matrimonio “sarà potente
soltanto se confiderà nel sì di Dio, nella sua alleanza con la nostra esistenza”.
Dopo una lunga pausa di silenzio le coppie si sono accostate alla vasca battesimale per immergervi
le mani per e fare il segno della Croce in ricordo del Battesimo.
Il Vescovo ha sottolineato, ancora una volta, la straordinaria importanza della preghiera fra gli sposi
ed ha concluso dicendo: “È cosa grande per un Vescovo vedere dei ragazzi che si amano, perché nei
loro sguardi c’è lo sguardo di Dio e la mia benedizione è un po’ come il sigillo dell’alleanza che
Dio vuole stringere con voi.”
TERZA PAGINA
Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: due scelte differenti ma ugualmente coraggiose
In Quaresima siamo chiamati a porre la nostra vita davanti a Dio con umiltà. Ed è proprio questo
che ha fatto papa Benedetto XVI: “ ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato
il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a
lungo ed avere esaminato davanti a Dio la mia coscienza”, ha detto il Papa con un linguaggio
agostiniano. Con totale disponibilità ha chiesto: che cosa vuoi da me? Il Signore gli ha fatto vedere
la sua volontà e lui ha risposto, rinunciando al suo ministero per il bene della Chiesa, perché un
altro uomo con più forza fisica possa guidare la Chiesa di Cristo nella strada della nuova
evangelizzazione nel deserto che è diventato il nostro mondo.
Il Papa ha fatto allora un gesto sorprendente, perché è stato un segno di fede e di umiltà. Papa
Giovanni Paolo II aveva percepito per sé la chiamata all’offerta della sua grande sofferenza nella
malattia. Questi due grandi Pontefici hanno avuto il coraggio di mettersi davanti Dio e hanno
percepito chiamate diverse. Dobbiamo ringraziare Dio perché questi pastori hanno servito sempre
Dio con generosità e sono esempi per tutti noi.
Chi siamo noi per giudicare le due scelte diverse? Quelli che ora criticano il Papa Benedetto XVI
perché è anziano e ha rinunciato, sono gli stessi che hanno criticato Giovanni Paolo II per essere
anziano e non aver rinunciato al suo “potere”.
La rinunci di papa Benedetto potrebbe apparire anche una “fuga dalla croce”. Eppure già nel 2002,
mentre peggioravano le condizioni di salute di Giovanni Paolo II, l’allora Card. Ratzinger in un
intervista al settimanale dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga aveva dichiarato: “se il Papa
(Wojtyla) vedesse di non potere assolutamente farcela più, allora sicuramente si dimetterebbe”.
Aggiungeva: “Finché gli costerà soltanto sofferenza, terrà duro”.
Ora, il Papa, non certo per sottrarsi alla fatica e alla sofferenza della missione ricevuta, sentendo
venir meno negli ultimi mesi il vigore del corpo e dell’animo, si è interrogato sul maggior bene per
il futuro della Chiesa. Ed ecco la risposta chiarissima: ''Dopo aver ripetutamente esaminato la mia
coscienza davanti a Dio sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono
più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino”. Dunque non la paura della croce,
ma la previsione di rallentare il cammino della Chiesa in un tempo di rapidi mutamenti. È una
scelta di grande coraggio e di fiducia cristiana, espressa con queste parole “affidiamo la Santa
Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo”. Il “Sommo Pontefice” ci
affida dunque al “Sommo Pastore”.
Nella Storia della Chiesa ci sono stati Papi santi che non hanno rinunciato e un Papa santo
(Celestino V) che ha rinunciato al suo ministero.
Noi dobbiamo ringraziare Dio per i ministeri luminosi e complementari di Giovanni Paolo II e di
Benedetto XVI. Loro hanno avuto l’umiltà, la fede e il coraggio di seguire la propria coscienza,
analizzata alla luce di Dio
NOTIZIE IN BREVE
* In data 15 febbraio il Vescovo ha nominato suo cerimoniere Antonio Franco, della parrocchia di
Sant’Antonio di Padova in Reggio Emilia, studente di teologia presso la Fter (Facoltà Teologica
dell’Emilia Romagna). Egli, in collaborazione con l’Ufficio liturgico diocesano, avrà il compito di
curare le celebrazioni episcopali.
* Dalla mezzanotte di giovedì 21 febbraio sarà on-line il nuovo sito dell’Ac diocesana di Reggio
Emilia – Guastalla: Al consueto indirizzo http://www.azionecattolicare.it si troverà un sito
completamente rinnovato con, la possibilità di collegarsi alla pagina Facebook dell’Acg e, tramite
registrazione, la possibilità di visualizzare le foto degli eventi e ricevere gli aggiornamenti via mail.
* L’agenda del vescovo Massimo della prossima settimana prevede i seguenti appuntamenti:
- Giovedì 28 febbraio, in mattinata il Vescovo incontra i sacerdoti del Vicariato 5, Sant’Ilario –
Castelnovo Sotto.
- Venerdì 1° marzo, in Cattedrale, alle ore 20.45, il Vescovo tiene il secondo incontro quaresimale
con i giovani, dal titolo: “Come può un uomo rinascere? Il dialogo con Nicodemo”.
- Sabato 2 marzo, in Cattedrale, alle ore 21, il Vescovo guiderà la meditazione del rosario di
ringraziamento per il dono del pontificato di Benedetto XVI e di supplica allo Spirito Santo in vista
dell’elezione del nuovo Papa.
* Passiamo ora agli altri appuntamenti della settimana:
* Martedì 26 febbraio, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura): nel 3° incontro sulla Storia
della nostra diocesi in Età Moderna, Gabriele Fabbrici parlerà del tema Per una storia della
presenza ebraica nella diocesi di Reggio Emilia - Guastalla (4° incontro: martedì 5 marzo).
* È in programma per martedì 26 febbraio, ore 21, nell’aula Mater “Don Chiari” dell’Oratorio don
Bosco di Reggio l’incontro del progetto Maria di Magdala (Caritas), sul tema Dov’è tua sorella?, su
tratta e sfruttamento sessuale, con interventi di Giovanna Bondavalli e Vincenzo Castelli. Coordina
Edoardo Tincani.
* Martedì 26 febbraio, ore 20.45, parrocchia di Villa Sesso: 1° incontro del ciclo “Ma voi chi dite
che io sia?” , tenuto da don Daniele Moretto, sulla figura di Gesù: Tema “Da Nazareth può venire
qualcosa di buono? (Gv 1,46): inquadramento storico, geografico e culturale di Gesù (2° incontro
martedì 2 aprile).
* All’oratorio di Rubiera, martedì 26 febbraio, ore 21: per il corso su Educare alla fede è sperare
nell’uomo, per genitori, educatori e catechisti, Osvaldo Poli, formatore, interverrà su Il vostro
parlare sia sì sì, no no.
* A Sassuolo, presso la parrocchia San Giovanni Neumann (Parco), giovedì 28 febbraio, ore 2122.30: per il Per-corso di Teologia, 1° laboratorio-scuola, tenuto da Adriano Nicolussi e Giorgia
Pinelli, su Cristiani nella scuola che cambia: un confronto di esperienze (2° laboratorio: giovedì 7
marzo).
* Giovedì 28 febbraio, ore 21, chiesa parrocchiale di Gualtieri: unità pastorale di Gualtieri e gruppo
“MissioninPo” invitano alla veglia di preghiera sulla legalità, con Davide Cerullo.
* Presso la Biblioteca di Santa Croce (via Adua 57), giovedì 28 febbraio, ore 17.30: per il ciclo
Dossetti e i protagonisti del suo tempo, Teresa Muratore parlerà di Giuseppe Dossetti e Pasquale
Marconi (3° incontro: giovedì 7 marzo, Biblioteca Rosta Nuova, su Giuseppe Dossetti e Valdo
Magnani)
* Giovedì 28 febbraio, ore 21, chiesa di San Girolamo: Messa missionaria presieduta da monsignor
Daniele Gianotti pro Rwanda e progetto Amahoro (giovedì 7 marzo, Messa presieduta da don
Romano Zanni pro missione in India).
* Venerdì 1° marzo, ore 20.30, chiesa del Buon Pastore: Primo Venerdì del mese con il
Rinnovamento nello Spirito Santo (Rosario, Messa, Adorazione), guidato da padre Maurizio
Napoli.
* Per sabato 2 e domenica 3 marzo la parrocchia di Rio Saliceto propone un ritiro itinerante ad
Assisi, sui luoghi di San Francesco (quota 110 €, info: don Carlo, tel. 335.5625722).
* Domenica 3 marzo, ore 9-17, sede CeIS (via U. Codro 1): L’Azione Cattolica Giovani propone ai
ragazzi delle superiori il ritiro di Quaresima sul tema “Fìdati!”
* In parrocchia a Villa Sesso, domenica 3 marzo, ore 16: la Compagnia Muse & Musical presenta il
musical “Voglio vivere d’amore”, sulla figura di S. Gemma Galgani.
* Domenica 3 marzo, parrocchia di Sant’Anselmo, giornata con suor Rosalina, comunità Shalom.
* Lunedì 4 marzo, ore 16, Centro Giovanni XXIII (via Prevostura): nel 1° incontro sul romanziere
Carlo Emilio Gadda nel 40° della morte, promosso dall’Uciim reggiana, Flavia Rossi interverrà sul
tema Da Gadda a Germi e ritorno: “Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” (2° incontro lunedì
11 marzo).
* Martedì 5 marzo, ore 20.30, parrocchia di Bagnolo: per il ciclo “Pianeta Adolescenti”, l’unità
pastorale di Bagnolo in Piano propone l’incontro con Vanna Iori, docente di pedagogia alla
Cattolica di Milano, su Lo specchio dei sentimenti: il cinema per educare gli adolescenti alla vita
emotiva.
* All’Oratorio di Arceto, martedì 5 marzo, ore 20.45: nell’8° e ultimo incontro del ciclo “Noi
crediamo in Cristo risorto. Risvegliare la fede”, don Edoardo Ruina interverrà sul tema Docile allo
Spirito: Preghiera, Liturgia, Sacramenti.
* Giovedì 7 marzo, ore 21, chiesa di San Pietro (Espansione Sud): intervistato da Edoardo Tincani,
direttore de La Libertà, il vescovo Massimo Camisasca interverrà sul tema Alle radici del
rinnovamento: una lettura del Concilio Vaticano II.
* L’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare propone, da sabato 9 a domenica 10 marzo, al Centro
di Spiritualità di Marola, gli esercizi spirituali per famiglie, guidati da don Paolo Crotti sul tema Per
fede Abramo obbedì partendo... (iscrizioni: don Angelo 0522.406880; mail: [email protected]).
* Domenica 10 marzo, ore 16, parrocchia di Puianello: la Compagnia Muse & Musical presenta il
musical “Voglio vivere d’amore”, sulla figura di santa Gemma Galgani.
* All’Oratorio Don Bosco a Santa Croce (in via Adua a Reggio), domenica 10 marzo, ore 15.3018.30: ritiro di Quaresima “Ti racconto Gesù” per i bambini di prima-quarta elementare, con i
genitori.
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