Scheda sul gufo comune: Asio otus 1.1Caratteristiche Il gufo comune (Asio otus, Linneo 1758) è un rapace notturno di taglia media appartiene alla famiglia Strigidae dell’ordine Strigiformes. La specie è lunga 35 cm, con un'apertura alare tra gli 87 e i 94 cm, caratterizzata da un becco corto, adunco e nericcio, arti corti con dito reversibile, corpo tozzo. Sopra al becco confluiscono due pieghe della pelle coperte da piume, dette maschere, nel cui fondo si aprono le orecchie. I dischi facciali sono vere e proprie parabole che convogliano i rumori, infatti possiedono un udito reso finissimo dagli orecchi interni asimmetrici e da un orecchio esterno grande e protetto da dischi di piume. Gli occhi sono anteriori di colore giallo arancio. Gli individui di questa specie sono caratterizzati dalla presenza di ciuffi auricolari particolarmente lunghi ed eretti. Il suo piumaggio giallo-ruggine è segnato da strisce longitudinali e trasversali, la coda e le ali sono fasciate. Ha la capacità di roteare il capo di 270°. Il volo è molto silenzioso e per questo ha le zampe ricoperte di peli. 1.2 Distribuzione e Habitat La specie frequenta zone boscose (spesso pinete) intervallate da radure o aree coltivate aperte e fasce di salici presso le paludi. Spesso è facile osservarlo ai margini di una strada posato su cartelli stradali o bassi muretti, pronto a lanciarsi rapido e silente su una nuova preda. Frequenta nelle ore notturne campi coltivati e praterie (area trofica) e passa le ore diurne mimetizzandosi nel fitto della vegetazione arborea. 1.3 Riproduzione Il gufo, per lo più non costruisce il nido, ma utilizza piuttosto quello abbandonato di scoiattoli o di uccelli della sua mole. In questi nidi la femmina depone 4-5 uova bianche e rotonde (verso marzo aprile) che dopo un periodo d'incubazione di 25-30 giorni si schiudono. Il maschio nutre la femmina e manifesta il suo entusiasmo con alte grida e rumorosi battiti d'ali. I piccoli abbandonano il nido ad un mese e mezzo d'età, ma iniziano a volare dopo un altro mese. 1.4 Alimentazione I Rapaci notturni cacciano solitamente al buio e spesso localizzano la posizione della preda con l’udito. La visione stereoscopica permette loro di calcolare esattamente la distanza che li separa dalla preda su cui si lanciano con potenti battiti d’ala ed una planata conclusiva ad ali semichiuse. Il particolare piumaggio rende il volo silenziosissimo. La preda viene sempre catturata con gli artigli e stretta fino a ledere gli organi vitali. 1.5 Organi di senso Vista. Senza dubbio questo è il senso più sviluppato e che caratterizza e rende unico tutto il ramo dei rapaci. L’occhio nei rapaci è l’organo più sviluppato, di proporzioni enormi rispetto alla testa, protetto dall’arcata sopraccigliare che conferisce al rapace il classico sguardo cattivo e quell’espressione d’irresistibile bellezza misto tra il fiero e il selvaggio. L’iride si presenta scura e brillante, colorata che varia dal giallo all’arancio o al marrone. Come l’uomo ed altri esseri viventi, i rapaci possiedono la capacità di vedere a colori avendo nella parte posteriore dell’occhio dei coni sensibili alle gamme di colori e alla variazione dei toni luminosi queste caratteristiche rendono questi animali capaci di vedere anche con poca luce. Essi hanno anche una risoluzione dell’immagine migliore rispetto a noi umani potendo vedere una gamma più vasta di colori e che riescono a vedere nell’ultravioletto (vedono infatti colorato alcuni tipi di piumaggio che a noi potrebbero apparire grigi). I rapaci hanno due punti focali (o fovee) su ogni occhio, collegate da una striscia orizzontale di tessuto sensitivo. Una di queste fovee, quella 1 centrale, guarda verso l'esterno ed è adattata per individuare i piccoli movimenti. L'altra fovea, quella temporale, invece guarda in avanti e possiede una risoluzione dei dettagli molto maggiore, anche perchè funziona in visione binoculare accoppiata con la temporale dell'altro occhio I rapaci hanno una acutezza visiva doppia rispetto alla nostra. Questi hanno circa 45 ° di visione binoculare e un campo visivo di ciascun occhio di 175°. Insomma, in poche parole nulla sfugge agli occhi di un rapace, a meno che questo non venga da dietro. La zona a tratteggio ombreggiato indica il campo di monoculare. Senza tratteggio, il campo di visione binoculare. visione Udito. L’orecchio è un foro presente dietro la guancia. Nei rapaci, questo foro è nascosto dalle piume. L’udito nei rapaci è più sviluppato del nostro e consente di udire frequenze di suoni più alte di quelle umane toccando anche alcune gamme di ultrasuoni. L’orecchio però non ha solo funzione uditiva, cioè al rapace non serve solo ad ascoltare ma anche a stare in equilibrio. Il senso dell’equilibrio, cioè la capacità del rapace di tenere la testa ferma in una stessa posizione dello spazio anche se il corpo si muove o assume posizioni innaturali, è dato in gran parte dall’orecchio osseo presente nel cranio del rapace che conferisce allo stesso un eccezionale senso dell’equilibrio. Bibliografia I dati bibliografici sono presenti nell’Allegato 4 2