La civiltà micenea I micenei erano una popolazione di origine indoeuropea che si stabilì in Grecia tra il 3° e il 2° millennio. Il loro nome deriva dalla città di Micene, uno dei più importanti centri urbani fra quelli che fondarono; in alcuni fonti storiche, ai micenei veniva attribuito anche il nome di Achei, un termine che in seguito divenne sinonimo di Greci. I micenei, come i Cretesi, erano organizzati in piccoli stati indipendenti, tuttavia, data la mancanza di barriere naturali come nell’isola di Creta, gli stati indipendenti dei micenei, erano fortificati, per appunto potersi difendere dalle scorrerie dei barbari. I palazzi achei Come per i cretesi, il centro di ogni città Micenea era il palazzo, in cui risiedeva il sovrano. Al centro di ogni palazzo si trovava una vasta sala, detta Megaron, in cui il re svolgeva tutti i suoi doveri più importanti; attorno al Megaron, si estendevano magazzini e botteghe, nelle quali gli artigiani lavoravano al servizio del re. I sovrani micenei, chiamati Wanax, concentravano nelle proprie mani tutti il potere religioso, politico e militare; inoltre, esercitavano un forte controllo sulle attività economiche, organizzando la raccolta, l’immagazzinamento e la distribuzione dei prodotti. L’economia micenea L’economia micenea, rimase sempre basata sull’agricoltura; anche quando l’espansione territoriale fece aumentare i commerci, le attività primarie rimasero le più importanti, e la ricchezza del singolo individuo era spesso basata sulla quantità di territori in possesso. Tuttavia, l’allevamento e l’agricoltura non raggiunsero un alto livello di sviluppo; questo portò gli Achei a ricorrere a guerre di conquista, finalizzate a mantenere un costante aumento della popolazione. L’espansione degli achei arrivò fino all’Italia meridionale e alcune coste dell’attuale Turchia.