LITOTE La litote è una figura retorica di parola che consiste nell’affermare un concetto attraverso la negazione del suo contrario. E’ una figura simile all’eufemismo, ma si distingue da esso proprio per la presenza di un elemento di negazione (non). Come l’eufemismo, anche la litote è funzionale ad attenuare il carico espressivo di ciò che si intende dire, perché ritenuto o troppo banale, o troppo offensivo, osceno o troppo crudo, o troppo doloroso. Un esempio di litote è probabilmente la definizione che Alessandro Manzoni dà di Don Abbondio nei Promessi sposi: Don Abbondio (il lettore se n'è già avveduto) non era nato con un cuor di leone per affermare il suo contrario, cioè che era un pusillanime, un pauroso, un codardo, ma in modo attenuato, delicato, non crudo e diretto (“Don Abbondio era un vile e codardo”), poiché il Manzoni non intendeva demonizzare la persona, quanto denunciarne il difetto / peccato morale (in base al principio cristiano del “salvare la persona, ma condannare il peccato”)