RIPRESA A RISCHIO: AD OTTOBRE 2015 CALO DEL 4,8% EXPORT VERSO EMERGENTI, PIÙ ACCENTUATI PER RUSSIA (-20,6%), TURCHIA (-8,6%) E POLONIA (-7,8%) Il commercio estero mette in luce qualche segnale di rallentamento: l’analisi dei dati Istat pubblicati stamane evidenzia ad ottobre 2015 una riduzione congiunturale delle esportazioni del -0,4% rispetto a settembre, determinato dalla flessione più marcata sui mercati extra Ue (-1,7%) mentre tengono (+0,7%) le vendite sui Paesi Ue. Su base tendenziale ad ottobre 2015 si osserva un calo dell’export dell’1,4% rispetto ad ottobre di un anno prima, appesantito dalla flessione del 4,5% dell’export verso i paesi extra Ue mentre continua a crescere (+1,2%) l’export nei Paesi dell’Ue 28. I dati sulla dinamica del made in Italy si inseriscono in un contesto di rallentamento dell’economia globale, più marcata per i paesi emergenti, la cui domanda potrebbe essere ulteriormente penalizzata dall’incremento dei tassi di interesse decisi ieri dalla Fed e che potrebbe accentuare il deflusso di capitali dalle economie in via di sviluppo: a settembre 2015 la dinamica del commercio mondiale scende al 2,0%, con le importazioni dai paesi emergenti che sono entrate in territorio negativo (-0,4%). Nei primi dieci mesi dell’anno l’export sale del 3,5%; in chiave settoriale la migliore performance la riscontriamo per i Mezzi di trasporto +14,4%, seguiti da Prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca +11,9%, Computer, apparecchi elettronici e ottici +10,9%, Articoli sportivi, giochi, preziosi, strumenti musicali e medici +8,7%, Prodotti alimentari e bevande e tabacco +6,1%, Mobili +6,2%, Articoli farmaceutici, chimico medicinali e botanici +5,0%, Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi e Apparecchi elettrici, entrambi con +4,7%. L’analisi dei dati pubblicati stamane relativi a 17 principali partner commerciali dell’Italia, di cui 6 Paesi emergenti (si tratta di Cina, Polonia, Turchia, Russia, Romania e India) e 11 Paesi avanzati evidenzia che ad ottobre 2015 i top emergenti segnano una flessione degli acquisti del made in Italy del 4,8%, a fronte di un aumento dell’1,7% delle vendite nelle top economie avanzate. I cali più vistosi ad ottobre in Russia (-20,6%), Turchia (-8,6%) e Polonia (-7,8%). In generale il totale dei Paesi Ue segna un aumento dell’export dell’1,2% e i paesi extra Ue un calo del 4,5%. Nei primi dieci mesi del 2015 i top 6 emergenti segnano una flessione degli acquisti del made in Italy dell’1,6%, a fronte di un aumento del 3,6% delle vendite nelle maggiori economie avanzate; il totale dei Paesi Ue segna un aumento dell’export del 3,5% e i paesi extra Ue del 3,7%. Nel dettaglio i mercati mostrano ampie differenze nel ritmo della domanda del made in Italy: da un lato continuano a crescere a doppia cifra le esportazioni verso gli Stati Uniti (+22,0%), India (+13,3%), Belgio (+11,1%); crescono a ritmo superiore doppio della media Spagna (+9,3%) Repubblica Ceca (7,8%) e Regno Unito (7,6%); all’opposto sono in territorio negativo le vendite verso Austria e Giappone (-0,1%), Cina (-0,5%) e si conferma il crollo della domanda della Russia (-27,5%). Prevale la staticità nei due principali mercati di Germania (0,8%) e Francia (+1,0%). Le performance del made in Italy negli Stati Uniti è sostenuta dal deprezzamento del 16,9% dell’euro nei confronti del dollaro nei primi 11 mesi del 2015, mentre la caduta delle vendite in Russia è stata amplificata dalla rivalutazione del 36,5% dell’euro nei confronti del rublo. In relazione all’analisi della domanda dei Paesi emergenti, qui sono disponibile l’Appendice statistica per i dati relativi al grado di esposizione dei territori italiani sui mercati di quattro principali mercati emergenti in crisi per regione e provincia. DINAMICA EXPORT: UE 28, EXTRA UE 28 TOP 6 EMERGENTI E 11 ECONOMIE AVANZATE AD OTTOBRE 2015 E IN 10 MESI 2015 (var. % tendenziale ad ottobre 2015 e cumulata gennaio 2015-ottobre 2015 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat) DINAMICA EXPORT IN 17 PRINCIPALI ECONOMIE: OTTOBRE 2015 E PRIMI DIECI MESI DEL 2015 (var. % tendenziale ad ottobre 2015 e cumulata gennaio 2015-ottobre 2015 – Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Istat)