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Presentazione del numero
Modello ecologico e migrazioni
a cura di Caterina Arcidiacono e Fortuna Procentese*
Modello ecologico e migrazioni, è il tema monografico di
questo numero della Rivista di psicologia di comunità curato da
Caterina Arcidiacono e Fortuna Procentese dell’Università degli
Studi Federico II di Napoli. Il numero esamina il tema delle
migrazioni esplicitando, in una prospettiva critica, le tradizionali
variabili di Bronfenbrenner (1979) che ai vari livelli, micro, meso,
eso e macro sociali agiscono nella dimensione contestuale,
relazionale, e individuale .
L’intento è evidenziare come i fenomeni migratori hanno
molteplici implicazioni multidimensionali che non possono
trovare risposta solo nello studio dei pregiudizi e dei dilemmi
sulla necessità di costruire un’identità sovraordinata e comune
o duplice. L’obiettivo è proporre una chiave interpretativa del
fenomeno attraverso la discussione di studi che esplicitano
metodologie e procedure di ricerca che hanno come riferimento
l’attenzione allo studio di realtà situate e all’azione di variabili
socio-ambientali e relazionali connesse al contesto nella
definizione del benessere. La prospettiva ecologica assunta
tiene conto dei cambiamenti che agiscono nei contesti e nelle
reti sociali, organizzative, istituzionali, di comunità e nelle
politiche.

Laboratorio Incoparde, Università degli Studi di Napoli, Federico II.
[email protected]; www.incoparde.unina.it
Psicologia di Comunità, n. 1/2010
I contributi di Prilleltensky, Arcidiacono e di Perkins e Procentese
presentano al lettore italiano il modello ecologico nelle sue più
recenti articolazioni aprendo un variegato dibattito sull’analisi del
fenomeno migratorio, le strategie di ricerca e gli interventi
empowerizzanti. Il tema della giustizia e della definizione del diritto
dell’individuo, dell’altro e della comunità viene introdotto sulla
scena del benessere psicologico. L’articolo di Bocchino, GarcíaRamírez e Masqueda effettua nella prospettiva della psicologia della
liberazione un’analisi critica di concetti quali assimilazione,
separazione, integrazione o marginalizzazione che nel modello di
Berry (2008) costituiscono le strategie di acculturazione adottate
dagli immigrati e pone l’attenzione sull’atteggiamento assunto dalla
società dominante. L’integrazione è da loro definita come un
processo di empowerment psicologico e politico attraverso cui gli
immigrati, cambiano, ricordano,decostruiscono e ricostruiscono la
loro identità e il loro ambiente per essere accettati dalla società di
accoglienza. Si vuole esplicitare che il processo di
acculturazione vada radicato in una dimensione contestuale
situata che ne espliciti le determinanti socioeconomiche in
relazione alla storia, alle tradizioni e alle politiche sociali dei
diversi Paesi.
La concettualizzazione sull’acculturazione va altresì arricchita
dall’analisi dei livelli di potere e delle ingiustizie considerando
anche il razzismo e la xenofobia verso gli immigrati e le differenze di
potere e di opportunità che i diversi gruppi di immigrati conseguono
(García-Ramírez, 2008; Martínez García, García Ramírez e Maya
Jariego, 2001).
In tal senso il numero della rivista propone il modello
ecologico nelle sue attualizzazioni più recenti, introducendo il
lettore “nel vivo” del dibattito tra le dimensioni e gli ambiti da
studiare i percorsi da attuare, e le possibili definizioni da assumere.
Il materiale di ricerca proposto si fonda sull’ipotesi che
l’interazione tra migranti e contesti di accoglienza è un processo che
coinvolge due entità distinte, l’individuo che cerca di inserirsi nel
contesto “acculturante” e la società ospitante che “lo aiuta, lo lascia
fare o lo ostacola” nel raggiungere il proprio scopo (Golini, Strozza e
Amato, 2001). In questa accezione l’integrazione comprende tutte le
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modalità attraverso le quali l’immigrato può essere “incluso” nella
società di adozione.
Il volume assume così una prospettiva critica, con la quale si
considera la scelta di una strategia acculturativa da parte della
comunità autoctona quale fattore che influisce sul risultato del
processo di acculturazione. Pertanto l’adozione di una
particolare strategia da parte del migrante è anche influenzata
dalla misura in cui si sente accettato o respinto dalla
maggioranza ospitante (Moghaddam e Taylor, 1987).
Fattori socio-ambientali vengono esaminati insieme a
dimensioni relazionali e individuali. Ricerche svolte in Italia
(Aosta, Genova, Napoli, Padova, Roma, Reggio Emilia),
supportano e discutono le premesse teoriche esplicitate
evidenziando più in generale alcune implicazioni del modello
ecologico e della sua applicazione per la ricerca e per
l’intervento. I contributi nella varietà delle metodologie
utilizzate, mostrano, nel loro insieme, un’attenzione alla
dimensione trasformativa della ricerca e dell’intervento
evidenziando nelle loro finalità una dimensione intrinseca e
peculiare della psicologia di comunità.
Arcidiacono e coll., utilizzano il modello di Prilleltensky per
indagare i fattori che ai vari livelli intervengono nella vita dei
migranti di origine araba in una comunità dell’agroaversano,
delineandone gli elementi di validità psicopolitica. Alcuni
lavori indagano poi, il numero, la composizione e la tipologia
di reti sociali in cui gli immigrati sono inseriti verificandone le
differenti peculiarità nei diversi gruppi etnici: con presenza
esclusiva di membri della famiglia, con presenza di membri
della comunità ospitante, etc..
In particolare Giovannini e Vezzali esaminano la percezione di
sicurezza e coesione sociale dei nativi e degli abitanti di
diversa provenienza di una realtà definita di Reggio Emilia
mostrando somiglianze e differenze tra i diversi gruppi in
relazione alla qualità della vita percepita. Manetti e coll.
indagano il sistema casa-scuola percepito dagli adolescenti
stranieri intervistati valutando il rapporto tra supporto sociale e
successo scolastico ed esplicitando l’interazione reciproca di
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variabili relazionali e organizzative. Scacchi, Cristini, Vieno e
Santinello sempre in riferimento a giovani immigrati, studiano
in due differenti contesti socioculturali la discriminazione
percepita e l’integrazione evidenziando l’agiatezza economica,
il benessere psicologico e il sostegno dei compagni. Benedetti,
Mebane e Oncea, infine, studiano i punti di forza e le aree
problema percepite da italiani e immigrati e le proposte di
cambiamento da essi suggerite.
Dai diversi contributi emerge una riflessione critica su aspetti etici
e ideologici dell’uso della psicologia di comunità che si interroga
sulle implicazioni ideologiche di quanto si scrive, si fa e si dice,
al fine di arrivare a usare la conoscenza per promuovere il
potere di gruppi svantaggiati e oppressi (Stainton Rogers,
2009). Focalizzare il dibattito sui concetti di integrazione,
esclusione, vulnerabilità sociale e partecipazione è l’intento del
numero; suo ulteriore obiettivo è aiutare a comprendere come,
e se, gli psicologi di comunità e gli operatori socio-sanitari
possono involontariamente colludere con comportamenti non
etici o di oppressione, .
Lo scopo ultimo è l’invito ad arricchire il dibattito attraverso la
sperimentazione del modello proposto nella ricerca di più
articolate definizioni delle variabili considerate e del loro peso
relativo.
CA e F.P.
Riferimenti bibliografici
Berry J.W. (2008). Globalization and acculturation. International Journal of
Intercultural Relations, 32, 4: 301-370.
Bronfenbrenner U. (1979)Ecologia dello sviluppo umano,,ed. it Bologna:Il Mulino,
1986.
García-Ramírez M. (2008). Integration new inmigrant in the new Europe: A
challenge for community psychology. International Journal of Health and
Social Care, 4, 1: 42-45.
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Golini A., Strozza S. e Amato F. (2001). Un sistema di indicatori di integrazione:
Primo tentativo di costruzione. In Zincone G., a cura di, Secondo rapporto
sull’integrazione degli immigrati in Italia. Bologna: il Mulino, pp.85-153.
Martínez García M.F., García Ramírez M. e Maya Jariego I. (2001). El efecto
amortiguador del apoyo social sobre la depresión en un colectivo de
inmigrantes. Psicothema, 13, 4: 605-610.
Moghaddam F.M. and Taylor D.M. (1987).The meaning of culturalism for visible
minority immigrant women. Canadian Journal of Behavioural Science, 19, 121136.
Stainton Rogers W. (2009). Research Methodology. In Fox D., Prilleltensky I. e
Austin S., editor, Critical Psychology: An introduction. 2nd Edition. London: Sage.,
pp. 335-355.
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