L'avvocato d'ufficio degli animali-ITALIA OGGI In caso di divorzio vanno sentiti per assegnarli a chi li ama di più da Berlino Roberto Giardina In tribunale vince quasi sempre, ma i suoi clienti non lo ringraziano mai. E non pagano il conto. Antoine Goetschel, 52 anni, è un avvocato molto particolare. A Zurigo si è specializzato come difensore d'ufficio per difendere i diritti degli animali. Ha oltre duecento mandati all'anno, alcuni casi banali, altri che hanno fatto il giro del mondo. Ha difeso tartarughe e pappagallini, semplici cani bastardi e barboncini di razza, pesci e perfino un boa e un camaleonte. Nel 1994 ha creato la fondazione Tier im Recht, come dire i diritti degli animali, è specializzato nei rapporti tra esseri umani e animali e ha scritto diversi libri sull'argomento, da Unser Hund (Il nostro cane) a I diritti degli animali, una sfida interdisciplinare, a Il diritto degli animali nella Costituzione. L'animale che ha più bisogno del suo talento è il cane, spiega, seguito dal gatto. Gli uomini sostengono di amarli, li tengono a casa e poi li maltrattano. Spesso, finiscono nei guai per colpa dei loro padroni: il cane che morde un passante, in Germania o in Svizzera, può essere condannato a morte se viene riconosciuto pericoloso e non più educabile. È il padrone, ovviamente, che lo ha allevato male, e Herr Doktor Goetschel interviene per salvare la bestiola dal «patibolo». Oppure, viene chiamato per ottenere che il signore o la signora che maltrattano il loro cane o gatto vengano condannati. Il cane o il gatto di casa vengono considerati come un oggetto, e in caso di divorzio dei padroni vengono assegnati a lui o a lei, senza tenere conto delle loro preferenze. L'avvocato Goetschel ha ottenuto che in questi casi l'animale venga «sentito» dal giudice come si fa nel caso dei figli piccoli da affidare alla madre o al padre. «Sembra comico», ammette il legale, «però il giudice può in effetti controllare a chi l'animale è più affezionato, e tutelare i suoi diritti. Assegnarlo a chi lo ama meno lo farà sicuramente soffrire». L'avvocato è molto occupato dai diritti degli animali in campagna, mucche, polli, pecore o maiali che vengono allevati in condizioni crudeli solo per ottenere il massimo profitto. O vengono uccisi ai macelli in modo crudele. «Perché dobbiamo far soffrire un pollo inutilmente?», osserva. Nel 1991, è stato tra coloro che hanno chiesto e ottenuto che i diritti degli animali fossero inclusi nella Costituzione della repubblica elvetica. L'avvocato Goetschel vince spesso, ma non sempre: l'anno scorso non è riuscito a far valere i diritti di un luccio. Il pesce era stato preso all'amo da un pescatore che si era vantato della lotta sostenuta per quindici minuti contro il gigantesco esemplare. Per Goetschel ciò equivaleva a sevizie inflitte su un animale. Così ha denunciato il pescatore, ma il giudice è stato di diverso avviso: si trattava di una normale tecnica di pesca in acqua dolce. Come stabilire quanto a lungo si può dibattere un pesce prima di essere catturato? «Non voglio trovare alibi, la sconfitta mi scotta», confessa Goetschel, «ma spesso dipende dal cliente. Ci sono animali che suscitano affetto e compassione, come nel caso dei cavalli maltrattati per le corse o per i concorsi ippici. Un pesce non è in grado di commuoverci. Ma la colpa è nostra che non riusciamo a immedesimarci nelle altre razze».