Responsabilità sociale delle imprese L`appello del

PRESS
Comitato economico e sociale europeo
CES/05/75
Bruxelles, 23 giugno 2005
Responsabilità sociale delle imprese
L'appello del CESE per una responsabilità delle imprese
all'insegna della trasparenza
Nel proprio parere sulla responsabilità sociale delle imprese, il Comitato esorta gli attori
europei della responsabilità sociale delle imprese (RSI) a partecipare attivamente alla
costruzione di una nuova generazione di strumenti orientativi. Raccomanda inoltre la
creazione di un portale europeo d'informazione sulle prassi aziendali.
Il Comitato economico e sociale europeo ha adottato l'8 giugno 2005 a Bruxelles, a larghissima
maggioranza, un parere intitolato "Strumenti di misura e di informazione sulla responsabilità
sociale delle imprese in un'economia globalizzata", presentato da Evelyne Pichenot (III Gruppo,
Attività diverse, Francia).
Codici di condotta, codici etici aziendali, marchi, valutazioni di agenzie, orientamenti, ecc. sono gli
strumenti utilizzati per valutare il grado effettivo dell'impegno volontario delle imprese in materia di
responsabilità societaria - espressione al livello microeconomico dello sviluppo sostenibile.
Nel sottolineare che l'impresa è un elemento della società umana e non solo un anello del sistema
economico, il parere del Comitato raccomanda:

la coerenza degli strumenti con i principi internazionali riconosciuti e l'acquis comunitario,

la loro attendibilità e pertinenza,

la chiarezza dell'informazione (informazioni extrafinanziarie, pratiche sociali, ecc.),
distinguendo tra operazioni di comunicazione - volte cioè a costruire un'immagine positiva
dell'impresa presso il pubblico - e iniziative di reporting, cioè di risposta alle domande delle
parti interessate,

l'elaborazione o l'adeguamento degli strumenti attraverso il dialogo tra l'imprenditore e gli
interessati interni ed esterni.
In base ai medesimi concetti teorici, gli indicatori concreti vanno adattati rispettivamente ai servizi
di interesse generale e ai produttori di beni e servizi ordinari, alle attività commerciali e non
commerciali, alle multinazionali e alle PMI, a seconda dei settori di attività.
Il dialogo con gli interessati presuppone che l'impresa conservi il controllo di ciò che costituisce
l'oggetto del proprio impegno. Data la molteplicità delle aspettative, essa può operare una
gerarchizzazione in funzione della propria strategia. I rappresentanti dei lavoratori – e, per le
grandi imprese, il comitato aziendale europeo – dovranno svolgere un ruolo nell'integrazione della
RSI nella politica dell'impresa.
Il Comitato invita gli attori europei della RSI a partecipare attivamente all'ideazione di una nuova
generazione di strumenti come gli orientamenti del GRI (Global Reporting Initiative) e
dell'Organizzazione internazionale di normalizzazione (ISO). Raccomanda inoltre la creazione di un
portale europeo d'informazione sulle pratiche delle imprese in materia di RSI.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a:
Christian Weger, ufficio stampa del CESE,
Rue Belliard 99, B-1040 Bruxelles
Tel.: 02 546 9396/ 9586; cellulare: 0475 753 202
e-mail: [email protected]
Internet: http://www.esc.eu.int/press/index_en.asp
Il Comitato economico e sociale europeo rappresenta le diverse componenti economiche
e sociali della società civile organizzata. Istituito dal Trattato di Roma nel 1957, è un
organo istituzionale consultivo. La funzione consultiva del Comitato economico e sociale
europeo permette ai suoi membri, e quindi alle organizzazioni che essi rappresentano, di
partecipare al processo decisionale comunitario. Il Comitato è composto di 317 membri
nominati dal Consiglio.