AAN NAALLIISSII M MIICCR RO OBBIIO OLLO OG GIICCH HE E Microrganismi Significato ed interpretazione dei parametri Tutte le acque di superficie sono complesse comunità di organismi viventi e non è possibile parlare di chimica delle acque senza averne una sia pur sommaria conoscenza. Infatti tutte le forme biologiche presenti in un'acqua sono veri e propri laboratori chimici capaci di produrre complesse operazioni di sintesi, e modificare ampiamente il pH e 1'aspetto dell'acqua, tanto che è spesso possibile valutare le forme biologiche dalle variazioni chimiche ambientali e, viceversa, le condizioni chimiche dalle forme biologiche, mentre e pure possibile riprodurre artificialmente le variazioni chimiche sfruttando 1'opera di particolari organismi biologici. La situazione biologica di un'acqua di superficie (corso d'acqua, lago, bacino artificiale, mare od estuario) e dovuta cioè alla presenza di diversi tipi di organismi e comunità che si sogliono denominare come segue : A N C O N 1. PPLLLA AN NC CTTTO ON N : comunità di organismi vegetali e animali che galleggiano o rimangono in sospensione ne11'acqua, privi di mobilita o insufficientemente mobili, tanto che non sono in grado di reagire ai movimenti di trasporto determinati dalle correnti: sono di norma entità molto piccole o microscopiche; N 2. PPEEERRRIIIFFFIIITTTOOON N : comunità di protozoi, o altri numerosi minuti invertebrati e alghe, simili a quelli del plancton, che tuttavia si attaccano alle superfici solide presenti e che sono dotati di mobilita propria; A C R O N V E R E R A 3. M MA AC CR RO OIIIN NV VE ER RTTTE EBBBR RA ATTTIII: comunità (bentos) che generalmente risiedo- no sui fondali; A C R O 4. M MA AC CR RO OFFFIIITTTIII: vegetali macroscopici di ogni tipo che possono attaccarsi ai fondali (e sono allora denominati bentici) o galleggiare liberamente ed anche parzialmente emergere dalle acque: i più semplici tra essi sono le alghe; 5. PPEEESSSCCCIII: organismi di svariatissimi t. pi che si trovano in quasi tutti gli habitat acquatici. Tra tutte queste forme di vita esiste un delicato equilibrio in quanto gli organismi morti forniscono alimento per i batteri, e questi, per i protozoi e tutti assieme per gli organismi più elevati, i quali generano, col loro metabolismo, anidride carbonica, che permette alle alghe di svilupparsi e produrre nuova sostanza organica per permettere la ripetizione del ciclo. Se un'acqua viene inquinata ad esempio con liquame di fogna, 1'equilibrio si rompe con conseguenza di alterazioni biologiche e chimiche spesso gravi. Per questi ed altri motivi la conoscenza delle diverse comunità e tipi di organismi acquatici presenti rende spesso notevoli servizi, permettendo di valutare la qualità dell'acqua. Essa può, ad esempio spiegare alcune delle cause che determinano la presenza di colore e torbidità e di odori e sapori particolari, può servire alla interpretazione dei risultati di alcune analisi chimiche, come nel caso di condizioni di carenza, o di supersaturazione, di ossigeno legate alla presenza di particolari forme biologiche; può fornire 1'identificazione dell'origine di diversi tipi di acque che si miscelano tra loro: può essere utile per giustificare 1'intasamento di condotte e di filtri di vario tipo e 25 tenerne quindi conto nella progettazione e nell'esercizio di impianti di trattamento e distribuzione delle acque. Numerose altre interpretazioni possono poi provenire da una approfondita analisi della situazione biologica delle acque naturali: ogni variazione infatti può indicare la natura, il grado e 1'effetto di un inquinamento, può testimoniare il progresso dei processi di autopurificazione e spiegare il meccanismo dei metodi di tratta- mento biologico dei liquami fornendo, inoltre, un efficace indice del rendimento del trattamento stesso. Nel campo dei trattamenti la conoscenza delle forme di vita presenti nelle acque rappresenta inoltre un utile mezzo per dosare i tempi di contatto necessari all'uso di algicidi, per dosare i processi di disinfezione con cloro (sia in tempo di contatto che in concentrazione) e per controllarne 1'efficacia nei diversi stadi di applicazione. Tra tutti gli organismi viventi che caratterizzano le condizioni biologiche di un'acqua, i più interessanti dal punto di vista igienico sono quelli del plancton ed in particolare i microrganismi. Questi si classificano in : Autotrofi Fotoautotrofi che richiedono dall’ambiente soltanto sostanze inorganiche e traggono energia per la costruzione delle molecole organiche dalla luce. Chemioautotrofi che traggono energia per la costruzione delle molecole organiche da reazioni di ossidoriduzione particolari (S, solfobatteri, Fe, ferrobatteri). Eterotrofi che richiedono dall’ambiente sostanze organiche (vive o morte) da cui ricavano alimentazione e risorse energetiche: Aerobi se vivono in presenza di ossigeno (respirazione aerobica); Anaerobi obbligati, organismi che vivono in assenza di ossigeno (fermentazione o reazioni chemio-autotrofe) per i quali l’ossigeno è tossico. Anaerobi facoltativi, organismi che si adattano a vivere sia in ambiente aerobico che anaerobico (fermentazione o respirazione a seconda dei casi, oppure non utilizzano l'ossigeno senza che la sua presenza li danneggi). M O R G A N M A O G E N MIIICCCRRRO OR RG GA AN NIIISSSM MIIIPPA ATTTO OG GE EN NIII Poiché i batteri patogeni ed i virus, responsabili spesso di gravi malattie, rientrano nella categoria di microrganismi, se un'acqua destinata ad approvvigionamento idrico viene inquinata da liquami domestici, le conseguenze igieniche che ne derivano possono essere assai gravi, in quanto i liquami sono i naturali veicoli, per il loro contenuto in sostanze fecali, dei microrganismi patogeni. A questi particolari microrganismi va perciò riservata la massima attenzione in quanto un'acqua di superficie cosi inquinata richiede processi di disinfezione particolari al fine di evitare che il suo uso possa produrre le cosiddette "malattie idriche" che talvolta possono assumere 1'aspetto di gravi epidemie. N O N A O G E N NO ON NPPA ATTTO OG GE EN NIII Tuttavia oltre ai patogeni e ai virus, bisogna tenere in considerazione anche tutti quei batteri che possono produrre particolari alterazioni chimiche e che possono determinare 26 alterazioni delle caratteristiche organolettiche (odori, sapori, torbidità) e chimico-fisiche delle acque stesse : i desulfobatteri che in assenza di ossigeno attaccano i solfati e li riducono a solfuri; i nitrobatteri che si sviluppano in acque contenenti ammoniaca; i denitrobatteri che producono ammoniaca riducendo i nitrati; i ferrobatteri che si sviluppano in colonie, vivono al buio e possono sopravvivere anche in assenza di ossigeno, in ambienti ricchi di anidride carbonica e ferro. METODI DI MISURA Ai fini della conoscenza delle condizioni igieniche di un'acqua di superficie, risulta chiaro, per quanto detto in precedenza, la necessita di conoscere la composizione del suo plancton e di identificare la presenza o meno di microrganismi patogeni. Le indagini di carattere batteriologico, atte a definire la presenza o meno di un inquinamento di natura fecale (e con le feci e le urine umane o animali veicolate dai liquami di fogna, che possono trasmettersi alle acque naturali i microrganismi patogeni e i virus) vengono fatte impiegando i cosiddetti "batteri-indice di contaminazione" che sono considerati cioè indici della eventuale presenza di agenti patogeni. Tali batteri (tra i quali i colonbatteri, gli enterococchi, i clostridi solfitoriduttori) hanno la caratteristica di ritrovarsi costantemente ed in gran numero nelle feci umane, sono più facili da coltivare dei patogeni, sono agevoli da identificare, non si moltiplicano, o solo in misura ridotta, nelle acque, presentano una resistenza, al di fuori dell'organismo vivente, più spiccata dei microrganismi patogeni e pertanto le conclusioni alle quali la loro presenza o meno in un'acqua, può portare valgono in genere anche per gli agenti patogeni. Questo tipo di misura prende il nome di "colimetria" e viene associata in genere, alla misura della "carica batterica" a 37'C e a 20'C per la conoscenza del numero complessivo di batteri presenti nell'acqua e ad essa acclimati (20'C) oppure no (37'C). ( La colimetria tuttavia fa 27 distinzione tra organismi del "gruppo coliforme" ed "escherichia coli" definendoli in base alle reazioni di identificazione e precisamente : 1. sono organismi del "gruppo coliforme" tutti quegli organismi "gram-negativi" che, a 37' in meno di 24 ore fanno fermentare il lattosio con produzione di acidi e di gas; la loro presenza e indice di sicura contaminazione fecale più o meno recente che invita a ricerche più approfondite; "escherichia coli" e un bacillo "gram-negativo" che non e in grado di utilizzare il citrato sodico come sola sorgente di carbonio, non produce acetil-metil-carbinolo, da reazione positiva al rosso-metile e produce indolo in acqua contenente triptofano; fa fermentare il lattosio con produzione di acidi e gas a 37' e a 44'C in meno di 48 ore. La presenza di E. coli è indice di grave inquinamento fecale che richiede misure immediate di depurazione. … 28