Osserviamo il
SOLE VIVO!
Da quando Galileo Galilei nel XVII secolo puntò
per la prima volta il suo cannocchiale verso il Sole,
scoprendo così anche le macchie solari, esso è
stato “l’osservato speciale” da parte di
astronomi ed astrofisici. Oggi sappiamo
che tutte le stelle del firmamento non
sono altro che “soli” lontani. Ecco allora
che è diventato cruciale lo studio di
come “funziona” la nostra stella per
capire come funzionano le stelle
dell’Universo.
Il Sole è l’unica stella di cui possiamo
vederne la superficie: infatti, anche la
stella più vicina (Proxima Centauri) è
talmente lontana da non poterci permettere di
vedere alcun dettaglio superficiale. La relativa
vicinanza del Sole rispetto la Terra permette di
osservare la superficie solare anche con strumenti
alla portata di tutti e seguire i fenomeni che vi
avvengono. Il Sole, infatti, può essere considerato
come una sfera di gas e plasma: l’osservazione
eseguita con un normale telescopio corredato da
appositi filtri per ridurre drasticamente la grande
quantità di luce della nostra stella, consiste
esclusivamente nel vedere la sua fotosfera (foto in
basso), che rappresenta la zona del Sole dalla quale
proviene la massima parte della luce che ci
illumina e ci riscalda e che ha una temperatura di
circa 5.600
°C. Sulla
fotosfera
spesso si
stagliano le
scure
macchie
solari (foto
di lato)
sempre
osservabili
con un normale telescopio, che rappresentano zone
della fotosfera ad una temperatura più bassa, a
circa 4.500 °C; esse sono sedi di potenti campi
magnetici.
Negli ultimi anni il mercato degli
strumenti per i non professionisti, o
astrofili, per le osservazioni solari
si è arricchito di nuove tecniche e
di nuovi strumenti che ci
permettono di osservare non solo la
già citata fotosfera ma anche la
cromosfera, zona di gas che si
innalza sulla fotosfera per migliaia
di chilometri, sede di violenti
fenomeni come le protuberanze
solari, enormi jet di materia dalle
dimensioni di decine di migliaia di chilometri.
Queste osservazioni in cromosfera prevedono l’uso
di strumenti atti solamente a questo tipo di
osservazioni, a differenza della comune
osservazione fotosferica per cui basta un normale
telescopio ed un opportuno filtro solare.
Quando osserviamo la
cromosfera spesso si dice
che stiamo osservando il
“Sole vivo” in quanto
siamo in grado di
osservare i mutamenti dei
fenomeni solari in tempo
reale, come la formazione
di una protuberanza ad
arco, l’evoluzione di un
filamento o la granulazione solare (foto a destra).
Questo tipo di osservazione è anche detta
osservazione monocromatica, in quanto è eseguita
osservando la cromosfera solare ad una sola
lunghezza d’onda - quella dell’idrogeno ionizzato
656,28 nm, nel pieno rosso dello spettro - a
differenza dell’osservazione fotosferica effettuata
su tutto lo spettro visibile
.
Testo e grafica: Dario Castellano & Edgardo Filippone, Unione Astrofili Napoletani
[email protected]
www. na.astro.it/uan
081 5575527