Apicoltore navigatore satellitare che guarda le

navigatore
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navigatore
“ Anche le tue api sono ammalate se…”
( Non linkare ciò che segue. C’è il file in questione sul mio sito
Testo su zucchero a velo invece che farina pantanosa ..
Sommario
Apicoltore navigatore satellitare che guarda le arnie soltanto dall’alto?
Salvare solo le api acquistate “buttando” via tutto il loro materiale cereo
Modalità soft-operazioni indicate per effettuare simile operazione
Che cosa specificamente cercare sui favi di covata?
Per chi può: far trascorrere alle api mesi invernali in un volume ridotto ( solo lo spazio di un mielario)
issato su fondo mobile staccabile?
Conteggio varroe anche a gennaio-febbraio; tappeti stesi davanti alle singole arnie per comode facili
osservazioni
Inaudito. In data odierna (14 maggio 2008) dal mese di aprile riscontro la stupita “mancata” ( solo due
acari) presenza di varroa sulle sette nuove famiglie di nuclei con cinque favi.- Vi informerò sul prosieguo
Osservazioni generali
Non si può insegnare ai gatti come si fa ad arrampicarsi..Pur stimandoli non mi interesso degli extraterrestri
professionisti. Mi rivolgo solo a chi ha poche arnie....
-Penso che attualmente abbiano ancora “le api sane” solo coloro che le guardano- come sono solito direcon il navigatore satellitare. Soddisfatti di notare polline in arrivo; api che vanno a mielario ; api in presenza
tale da coprire tutti i favi del nido e quindi far obnubilare tutto ciò che effettivamente è nascosto
sotto..
Da più di tre anni, come tanti
altri, attenti al fenomeno- sto
vivendo questa triste situazione.
Ciò che mi ha impressionato di
più è stato sentir negare
trullamente la realtà della cosa.
-Docenti di università che
parlavano ad un Corso di
apicoltura ( quasi tutti) si sono
guardati bene dal dire una sola
parola sulla situazione per non
spaventare. Personalmente sono stato richiamato da uno di loro
dal fare terrorismo a giovani che erano lì , purtroppo ( dico io!) disposti già per comperare arnie, sciami,
eccetera...
------------------------------In ciò che diremo oggi
il concetto operativo essenziale e più triste da portare a termine è quello doloroso di sacrificare tutti i favi
in questione salvando solo le api acquistate
Favi che andranno “occultati” in maniera assolutamente efficace. Se può servire, vedere l’allegato ( più
avanti) di uno scavo nel mio prato, buca profondo di 50 cm e largo altrettanto
Consegnarli alla raccolta pubblica differenziata rischiano di restare all’aperto della discarica ufficiale alla
mercé di tutte le povere api o vespe nei dintorni
.
..
Allegato. Due delle mie “autostrada” volanti da mettere orizzontalmente
a ridosso della porticina di ingresso. E’ preferibile il modello con sponda
( quello sulla destra) perché le api, nell’altro, tendono a rifugiarsi sotto
invece di procedere subito verso casa..--------
Modalità operative
Far sparire tutto il materiale cereo presidiato in precedenza e
loro costruire cera nuova ( con fogli interi o anche solo con una
mini striscia nelle mezzeria del telaio e sotto alla barretta divisoria..
Quali indizi clinici cercare?
a) Ci si potrà imbattere
va bene,
da
nella peste europea in forme leggere, se
maggio a metà giugno.
b) Trovare filari di cellette al confine favo, con
api non schiuse dopo i 21 giorni.
Se si sfora alla leggera l’opercolo- la pellicola che
le chiudeva permettente loro sempre una giusta
respirazione a differenza delle cellette per miele..)
si scopriranno teste di api, annerite necrofore
---Allegato...Telaio-equatore, con barretta divisoria dalla
quale era stata tagliata tutta la parte sottostante per far
restare le api in inverno a volume di solo mielario.
Nella foto , è stato già
ricostruito da metà marzo.E’ ripreso, a testa all’ingiù, per
sbirciare dentro alle 5-6 celle reali già sforate dalle api
d) Già da maggio, con le ispezioni meticolose, si
noteranno molte cellette in mezzo ad altre chiuse
che non sono state opercolate-portate a termine
Sono pupe che, all’ occhio, si presentano come sane;
non hanno il capo necroforo.
Di solito, però, le api stesse, a tempo debito, portano
in esterno queste “decedute”
------------------------------------
Si tratta solo di confidenze. Senza pretese.
Che cosa tento di fare per sopravvivere?
Invito anzitutto anche altri a tentare l’impossibile
...
.....
1)
Passo sempre solo alla fiamma ossidrica ( niente sode caustiche laboriosissime..) del cannello,
ogni arnia che offro alle api
2) Scuoto i favi dell’intera famiglia dopo averli 3 ) nebulizzati con acqua e zucchero ( le api così non
aggrediscono) facendo cadere le api su 4) una piattaforma ( autostrada).
Al loro rientro troveranno solo delle 5)cornici
con foglio cereo o anche solo
una mini striscia cerea
7) Riscontro sempre con ansia le nuove prime covate, a cera totalmente nuova
Se presentano ancora molti vuoti tra cellette già chiuse
Vuoti che sono sovente ripuliti bene e le api hanno approfittato per riempirli di miele anche se ubicati
non nella parte alta o ai bordi inferiori o comunque di solito quasi mai al centro di zone di covata..
--------------------Cerco di far passare l’inverno alle api, in famiglie forti .
Non le lascio mai solo su 3-4 favi ma regalo anche quelli della vicina di casa facendole
soggiornare su 8 presidiando tutto lo spazio del solo volume mielario.
( Farò un file specifico con relative foto )
Il favo- equatore mi permette di ottenere questo volume ridotto, ritagliando semplicemente la parte sotto
alla barretta.
Il fondo di supporto di questa “arnia”, è “volante”
( non inchiodato..); sempre però con pianoro per
conteggio varroa
Vedi www.apicolturapercelsi.it La raccolta
pollinica. Pigliapolline da sotto nido
Allegato. Favo equatore con mini striscia sia sotto la
barretta equatore che sopra il longarone principale
Si riscaldino i chiodini con accendino piezoelettrico
NB. La mini striscia non deve sorpassare i chiodini come qui.
Vanno tolti quelli soprastanti la barretta equatore. Sono in più
A fine febbraio al volume da melario faccio
subentrare quello solito di un’arnia da nido passata
alla fiamma del cannello.
Il favo resta ancora quello in modalità spazio telaio da melario.
Le api, a metà marzo da me, iniziano a gestire
anche questo spazio vuoto sotto alla barretta.
Sanno imbastire delle costruzioni ammirevoli.
( Vedi allegato fascinoso.. più avanti )
Si tratta- come si sa- di favi da nido che, d’ufficio,
non andranno mai inseriti nella centrifuga con
rotazioni centrifuganti a velocità sostenute per
svuotare le cellette
---------------------------------------------------
-Se dovrò far fare delle nuove regine sceglierò larve da quei favi che mostrano pochissimi buchi tra
cella e cella
-----------------------..
-Tenere d’occhio anche le famiglie che hanno tendenza a cambiare sovente la regina
Ho già avuto famiglie che già a fine gennaio mi hanno imbastito celle reali con neppure l’ombra di un’
ombra di fuchi:
Ogni due mesi ripropongono celle reali.
Una famiglia, anche a fine settembre, ha lasciato ancora schiudere una nuova regina da cella reale andata
a buon fine.
Rimasta però“vergine forzatamente. Si salvi chi può.
Ho riunito la famiglia nebulizzando con acqua e zucchero sia la ricevente che la ospitata.
-------------------------------------------Conteggio varroa e semplici stuoie per
osservazioni esterne su api che finiscono a terra ed
in quale stato ( senza ali o con, incapaci di volare);
api molto piccole, che si lasciano cadere sul davanti
arnia; sono gruppi di api “neonate ancora un po’
bianchine; ricordano i capelli grigi delle nostre
amatissime sagge nonne
---------------------------------------------------Controllare la caduta di varroa almeno a
campione..
Sono esterrefatto!
Per il momento ( in data 13 maggio 2008, sono
impressionato perché su otto arnie, da un mese ho
trovato solo 3 varroe circa..
- Su un’altra (l’unica famiglia che avevo ) dal
dicembre fino a marzo intero ho conteggiato solo
7/8 varroe.
Sono sconvolto da simile pochezza. Ci vedo bene. Quando ho notate queste poche ho chiosato sul Diario :
“Finalmente oggi una varroa!”
Vi ragguaglierò su questa questione numerica
strana...
-------------------Allegato. Parte inferiore di un telaio “equatore”, già a
buon punto..
Specificazioni ulteriori
Sempre per i giovani apicoltori in erba o quasi.
Senza panico o angoscia ..come curiosare
attentamente ogni millimetro della covata; specie
quella periferica.. o rimasta da disopercolare?
1) Nebulizzare il favo con acqua e zucchero ( le ali
delle api vengono inutilizzate e possiamo operare con
calma dopo averle scosse o spazzolate per non far
uscire l’elemento, se abbiamo tra le mani un favo con tanta covata iniziale ( uova –larve. )
-------------------------------------
Allegato. Quando si sbucciano cellette per estrarre teste necrofore, se uno vuole, può anche allinearle per un esame visivo più
approfondito.
---------------------------------------------------
Una volta nebulizzate non scuotere le api sulle altre ( e aggiungere caos a caos) ma su una piattaforma
messa in orizzontale all’ingresso: le api rientreranno autonomamente ..
Se ci fosse la regina tra quelle peregrine, anche lei, se leggermente nebulizzata, starà buona e risalirà
assieme
-Se la regina fosse ancora
vergine prossima alla
inseminazione ( feconda lo è
già, di per sé) saprebbe già
volare ma con il nebulizzatore
leggerissimo portatile la si può
acciuffare “bagnandola anche
nel raggio ( nello spazio aereo
di mezzo metro. E’ un mio
record ..balistico).
---------------------------Allegato. Come dicevo… Lasciar sperdere dei favi che finiranno senz’altro
nella discarica ufficiale non è buona profilassi sanitaria.
Rassegnarsi quindi a scavare un mezzo metro in profondità..
La lunghezza. sarà in base al materiale che si dispone. Per me otto nuclei da cinque favi mi hanno costretto a rapportarla per
quaranta favi.
---------------------------------Dopo questo scavo funereo, desidero regalare, per la legge del contrappasso, queste solite immagini scaccia
pensieri..
So che sono già gradite a molti amici papà apicoltori che le mostrano sempre volentieri e con successo di
allargamento pupillare-irideo ai loro piccoli..
Il soggetto odierno verte sulla custodia della mia inseparabile Digitale che avevo appoggiata sul divano
senza la fotocamera ..
La gattina della foto se ne
è subito appropriata
iniziando un continuo
gioioso entrare ed uscire
anche in retromarcia;..
mettersi in posa all’ingresso
di questo mini chalet.
Anche la madre partecipa a
gioco. Tenta di infilare
l’intera testa..
La figlioletta ad un certo
punto riesce a far ruzzolare
la custodia… Allora la madre la acciuffa di brutto. La “estrae” dalle
macerie e le piazza affettuosamente una zampa sulla testa per tenerla
ferma e con la lingua la lambisce dal capo ai ( quattro) piedi.
Buona giornata.
Viva la Vita da Zio Adolfo.
[email protected]
Maggio 2008
Maggio 2.012
--
Appendice importante per capire Remebee-antivirus
-
Un grazie apisticamente riconoscente alla
-------------------FAI - Federazione Apicoltori Italiani
Corso Vittorio Emanuele II, 101
IT - 00186 ROMA (RM)
Telefono: +39.06.6877175 - Telefax: +39.06.6852287
Testo da --- Sito internet: www.federapi.biz
Sua sintesi essenziale, perfino didatticamente accessibile
-
-
-
---. Il nuovo metodo per controllare la sindrome da Spopolamento degli Alveari è stato messo a
punto dal team della "Beeologics" , che grazie ai laboratori di ricerca in Israele e negli USA, ha brevettato
"Remebee" .
Si tratta di
1) un farmaco innovativo che utilizza la tecnica della terapia gènica, per la prima volta applicata
commercialmente ad un organismo animale non umano, mediante un meccanismo chiamato "iRNA" o
"interferenza dell’RNA".
I ricercatori, tra cui Ilan Sela, colui che ha identificato per la prima volta il virus IAPV della
paralisi acuta israeliana, Diana Cox-Foster, leader mondiale nelle virologia apistica,
e Gene Robinson, neurobiologo delle api:
questi autorevoli esperti sono convinti che l’infezione virale da IAPV, sia il motivo scatenante
della Sindrome da Spopolamento degli Alveari.
C
come descritto in articolo da loro pubblicato sulla rivista “Insect Molecular Biology”, nelle api
campionate in apiari interessati dal fenomeno è stata dimostrata la presenza di
questo virus intimamente inserito nel genòma degli insetti.
Gli scienziati hanno inoltre capito che le api così infettate, se non soccombono, sviluppano una
resistenza a successive infezioni.
-
Poiché nel 2007, sull'altrettanto prestigiosa rivista americana "Science",
è stata chiarita la stretta relazione tra IAPV e SSA, i ricercatori si sono spinti oltre le evidenze
molecolari e
-
sono riusciti a dimostrare che l’infezione sperimentale con IAPV determina segni e sintomi tipici
della SSA.
-
Laddove si riesca a silenziare l’azione distruttrice del virus IAPV,
si riesce contemporaneamente a prevenire la mortalità delle api o meglio,
-
proteggendo le api da questo specifico virus,
si possono proteggere le colonie dal collasso.
Le evidenze sperimentali indicano che la presenza di IAPV oppure una storia di ripetute
infezioni di IAPV nelle famiglie, sebbene non sia l’unica causa,
è sicuramente determinante per lo sviluppo della Sindrome da spopolamento
--1).”Remebee” è dunque un farmaco
innovativo che potrà essere
somministrato
2) facilmente come integratore alimentare:
il prodotto non agisce direttamente sulle particelle virali ma è comunque in grado di bloccarne
gli effetti dannosi sulle cellule delle api;
i virus, disattivati da questo farmaco, vengono invece rapidamente
eliminati dal sistema immunitario delle api
senza alcun effetto collaterale.
Notevole il fatto che “Remebee” non causa danni alle api sane
e non lascia residui di alcun tipo nel miele
e negli altri prodotti dell’alveare.
La FAI - Federazione Apicoltori Italiani ha recentemente incontrato il Dott. Gal Yarden,
direttore commerciale del gruppo di ricerca “Beeologics”,
e ha avuto modo di approfondire con lui le promettenti prospettive del metodo proposto e la partnership per
l’avvio di protocolli di ricerca e sperimentazione sul campo anche in Italia.
La “Monsanto” italiana internazionale ne ha acquistato il progetto. “Beeologics”comunque sarà sempre
presente per il proprio supporto scientifico.
-
Durante gli esperimenti sul campo, in America in mesi estivi ed autunno inoltrato, sono stati
presentati solo
le modalità di intervento volutamente perchè i veri risultati dovevano figurare solo quelli
riconosciuti dal Settore sanitario preposto.( FDA) sigla..)
(IAPV Israeli Acute Paralysis Virus .) Attualmente solo questo viene abbattuto
ma è in programma ’ aumentarne la serie..
Remebee non va a cambiare i due gèni del sistema immunitario delle api che resta tale; viene
solo irrobustito e l’ape nuova che nasce non trasmetterà genéticamente la modalità che ha subìto.
---Con tristezza
“Volare ancora ma molto basso!”
-
“Le nostre api se arrivate ad un ,livello di debolezza quasi irreversibile , con molto difficoltà
potranno riprendere le forze perdute.”
Non lo si prenda come un insulto..
Ai prigionieri dei Campi di sterminio , già al limite della sopravvivenza, la liberazione portata
dagli americani e dai russi, arrivati per primi, è servita “solo a morire con meno disperazione”
-
-----Appendice
- Per utilità sarà segnalato qua e là, sul sito. dove poter trovare
questo elenco di sigle
-DWV: Deformed Wing Virus ( virus delle ali deformi)
Infetta api adulte, uova, larve-pupe
KBV delle api= Kashmir ( India settentrionale) virus delle api
IAPV: Israeli Acute Paralysis Virus
Virus israeliano ( scoperto in Israele) della paralisi acuta delle api non adulte ( in generale)
ABPV: Adulte Bee Paralysis Virus ( nello specifico: api adulte)
Tremori di api che non sanno volare
-BQCV( cella nera di regina)
-------Del grande amico , unico divulgatore in Italia, di tutti gli studi scientifici apicoli,
dott. Gianni,.Savorelli
Suo testo
"Virus delle api e loro impatto sulla varroa" . Cliccare questo titolo su Google
Risultati
“In Danimarca: riscontro
-Virus covata a sacco in 78 apiari, DWV( ali deformate) in 55,
ABPV( paralisi acuta) in 11, CBPV( paralisi cronica) in 4,
BQCV( cella nera di regina in 1 and KBV(kashmir)in 1.
-Il KBV non era stato finora rinvenuto in Danimarca. ma adesso
la larga maggioranza delle api campione è risultata infettata da uno o più virus .
Forse aggiungerò qui altre proposizioni esplicative. Le più sintetiche”
( a presto..) a.p.
3 maggio2.012
Maggio 2.012
Data 16 ottobre 2-013
“Controllare la varroa per controllare la covata “dal Forum Angrisani- Documenti Home page
E se invece fosse il contrario o quasi
“Controllare la covata ( i 10 dati vistosamente clinici..) per constatare se la varroa non è
presente perché già distrutta dai virus. Come si evincerà anche dagli allegati che presento)
Buona lettura con il minimo di sofferenza sulla situazione -.
-----Buona lettura. Da parte dello “Zio” Adolfo
Viva la Vita
Aggiungo Lino
Lino varroa
Ciao Adolfo.
Scusa se non ti ho risposto prima, ma una settimana al mese ho le mie cose, come le donne.
Devo scrivere l'articolo per Lapis e te l'ho detto mi impegna sia in tempo sia in capacita intellettive,
praticamente penso tutto il giorno cosa scrivere e poi alla sera scrivo quello che ho pensato.
Quest'anno poi mi sono anche preso la briga di formare una trentina di aspiranti inseminatori,
ad alcuni di questi ho dovuto anche fare lo strumento.
Le e-mail che ci siamo scambiati le puoi pubblicare quando vuoi, mi fa piacere.
In questi giorni ho cercato di identificare alveari dove le varroa si moltiplica meno,
la differenza da alveare a alveare non è molta ma c'è e su questi voglio lavorare.
Controllando le varroe dentro le celle ho avuto una lieta sorpresa
ho trovato 2 alveari che le varroe non si erano moltiplicate,
trovavo 1 varroa, o varroa più maschio,
o varroa morta,
al momento non stavo sulle brache
poi ho letto quello che avevo scritto 20 giorni prima e ho scoperto che a quelle famiglie avevo
fatto il formico e
quelle varroe non si erano riprodotte per causa di questo.
Tutto sommato però ho trovato conferma che la varroa anche se non sùbito comunque muore o non
si riproduce.
Ciao Lino
Viva la Vita
La varroa è quasi scomparsa.Per me, da un anno e mezzo: Solo in questo mese di agosto sono riuscito a
Ri-vedere la caduta di qualcuna come
Questa per me è una grandissima bella notizia. Presenterò foto allegati”
( A presto.. Lavori in corso. Scuse..
“Zio”Adolfo