Le più importanti patologie di interesse apistico PATOLOGIA AGENTE CAUSALE destructor SINTOMI TRATTAMENTI NOTE Spopolamento, api deformi e deboli, infezioni secondarie Estivo (luglio) e autunnale (novembre, dicembre) con acido ossalico Distruzione della famiglia, sterilizzazione di tutto il materiale e attrezzatura contaminata; no uso miele per altre famiglie. effettuare regolare controllo caduta dopo i trattamenti Varroasi Varroa (acaro) Peste americana Peanibacillus (batterio) larvae Morte larvale dopo opercolatura, covata irregolare, opercoli infossati e forati, scaglie nerastre, odore nauseabondo, prova dello stecchino Peste europea Melissococcus plutonius in associazione con Streptococcus faecalis, Achromobacter euridice, Paenibacillus alvei, Bacillus laterosporus (batteri) Nosema apis (fungo unicellulare) Morte larvale a cella aperta (prima dell’opercolatura); covata irregolare, larve giallastre contorte a spirale o distese o ripiegate, alla fine diventano scaglie facilmente staccabili dal fondo, non filanti. A, seconda dei batteri presenti, odore intenso o meno. Api adulte: addome gonfio, incapacità al volo, tremori, diarrea sul predellino di volo e sulla facciata dell’arnia; è ormai patologia rara in Italia. Nosema ceranae (fungo unicellulare) unico sintomo è un lento e progressivo spopolamento delle famiglie, dove le api nascenti non sono in grado di compensare il numero di api adulte che muoiono. Virus della paralisi cronica (CBPV) tremore anomalo delle ali e del corpo, gonfiore addominale, raggruppamento di api malate di fronte all’ingresso dell’alveare o api che strisciano a terra, perdita di quasi tutti i peli dell’addome, con conseguente aspetto scuro, lucido e grasso del corpo dell’operaia. Al principio, le api sono ancora in grado di volare, ma dopo pochi giorni diventano incapaci di farlo e muoiono anomali tremori delle ali e paralisi progressiva fino a pervenire a morte al di fuori dell’alveare. Come il precedente Nosemiasi Patologie virali Virus della paralisi acuta (ABPV) Israeli Acute Paralysis Virus (IAPV) Black queen cell virus (BQCV) Colpisce principalmente se non esclusivamente le larve di regina le quali assumono una colorazione nerastra prima di Se la famiglia è forte si risolve spontaneamente; tecniche apistiche: cambio regina, nutrizione; se troppo grave distruzione famiglia Se la famiglia è forte si risolve spontaneamente; se troppo grave distruzione famiglia e sterilizzare materiale; curare l’invernamento delle famiglie È una delle cause dalla sindrome da spopolamento; di difficile diagnosi, non esiste cura, se non l’applicazione di buone pratiche apistiche L’incidenza delle malattie virali è direttamente proporzionale alla presenza di varroa, infatti la presenza di sintomi virali indica un’altissima infestazione da varroa; le api vivono molto meno e quelle invernali non sopravvivono; per tenerle sotto controllo bisogna effettuare regolarmente e correttamente i trattamenti anti varroa Non usare assolutamente antibiotici: non sono autorizzati, lasciano residui e non agiscono sulle spore Si manifesta più frequentemente in maggio-giugno in famiglie deboli o con squilibrio tra covata e nutrici, dopo primavere fredde e piovose (carenza di polline) Fine inverno-inizio primavera, dopo inverni lunghi e rigidi in famiglie deboli Oltre a gravi danni intestinali, provoca immunodepressione Oltre a trasmetterli, Varroa avrebbe un effetto di “attivazione” nei confronti dei virus, spesso già presenti nelle api morire Kashmir virus (KBV) Virus delle deformate (DWV) ali Covata a sacco (Sacbrood virus) Asintomatico, in laboratorio uccide l’ape in tre giorni Api con le ali più piccole, di forma alterata o assenti, addome accorciato e gonfio e scolorimento; si può considerare sia ormai ubiquitario, presente in api asintomatiche Morte larvale dopo opercolatura, aspetto a sacchetto Covata calcificata Ascosphaera (fungo) apis larve opercolate si trasformano in mummie biancastre dure e friabili, covata irregolare Acariosi Acarapis woodi (acaro) Api adulte: problemi respiratori, circolatori, intossicazione, ali a K Mal di Maggio Eziologia incerta: polline tossico oppure alimentazione eccessiva delle nutrici Incapacità al volo, paralisi, addome gonfio e untuoso con alimento indigerito Se la famiglia è forte si risolve spontaneamente Se la famiglia è forte si risolve spontaneamente; tecniche apistiche: cambio regina, nutrizione, sistemare gli alveari al sole, in zone non umide Funzionano gli stessi trattamenti usati per la varroasi Di solito regredisce spontaneamente; curare alimentazione e pulizia alveari Colpisce poche larve e spesso non viene diagnosticata È scomparsa. quasi Di difficile diagnosi