EFFICIENZA E PRODUTTIVITA' Davide Vannoni (Università di Torino, HERMES ) Centro di Ricerca sui Trasporti Pubblici Locali e sui Servizi Regolamentati EFFICIENZA TECNICA y .B .C .A x A = punto di inefficienza B e C = punti efficienti PRODUTTIVITA' = y/x y .B D . .C .A x Produttività è massima in D (scala ottima) I punti C e B hanno produttività inferiore a D ma sono efficienti 2 Variazioni di produttività possono essere dovute quindi a: - variazioni nell'efficienza tecnica (da A a B, C, D) - variazioni nella 'scala produttiva' (da B e C a D) - cambiamento tecnologico - nelle applicazioni empiriche anche le variazioni dei prezzi sono importanti nuova frontiera y D' . D x La produttività si muove anche perchè la frontiera si muove nel tempo. Da D a D' non è variata l'efficienza ma vi è stato progresso tecnologico (e anche cambiamento nella scala) EFFICIENZA ALLOCATIVA Data la tecnologia e i prezzi, si stanno massimizzando i profitti (minimizzando i costi?) = p y · y - px · x _ Curva di isoprofitto: y = /py + px /py · x 3 y E D max/py x Pme Pma . D Pme E Pma x Nel punto di efficienza allocativa E viene soddisfatta la condizione di eguaglianza tra produttività marginale (inclinazione della frontiera) e pendenza della curva di isoprofitto: dy/dx = px/py In E vi sono profitti positivi in quanto la produttività media supera la produttività marginale y/x > dy/dx = px/py quindi p y y > px x 4 Nel breve periodo efficienza tecnica (punto D) e efficienza allocativa (punto E) non coincidono necessariamente. Nel lungo periodo invece il prezzo py scende fino a quando dy/dx = px/py = y/x isoprofitto di lungo periodo y E BP/py D x LP=0 e py LP=0 e px/py = y/x quindi py y = px x ricavi totali = costi totali Nel lungo periodo efficienza tecnica e efficienza allocativa coincidono . 5 4 METODI PER ANALIZZARE L'EFFICIENZA E LA PRODUTTIVITA' 1. STIMA DI FUNZIONE DI PRODUZIONE (O FUNZIONE DI COSTO, O FUNZIONE DI RICAVO, O FUNZIONE DI PROFITTO O DOMANDA CONDIZIONATA DEL FATTORE PRODUTTIVO) 2. INDICI DI PRODUTTIVITA' TOTALE DEI FATTORI (TFP): LASPEYRES, PAASCHE, FISCHER, TORNQVIST 3. DATA ENVELOPMENT ANALYSIS (DEA) INPUT ORIENTATION, OUTPUT ORIENTATION, CRS, VRS 4. STIMA DI FRONTIERE DI PRODUZIONE STOCASTICHE (O DI COSTO, ETC.) METODO Parametrico Ipotesi di efficienza Stima funzione di costo o di produzione Non parametrico Indici TFP Possibilità di inefficienza Stima di frontiere di costo o di produzione Data Envelopment Analysis 1 e 4: Metodi Parametrici Dalla stima si ottengono dei parametri per economie di scala, cambiamento tecnologico......occorre però specificare la forma funzionale 2 e 3: Metodi Non Parametrici Non stimando delle funzioni di produzione non si ottengono dei parametri ma degli indicatori di produttività/inefficienza 1 e 2 si basano sulla ipotesi che tutte le imprese siano efficienti (sulla frontiera) 3 e 4: solo alcune imprese sono efficienti, mentre altre hanno diversi gradi di inefficienza 6 STIMA DI FUNZIONE DI PRODUZIONE E’ possibile stimare funzioni di produzione o, avvalendosi della “dualità” funzioni di costo. Scelta della particolare forma funzionale: Esempio: Cobb-Douglas y = A x1b1 x2b2 ln y = bo + b1 ln x1 + b2 lnx2 + e Rendimenti di scala non variano con y e dipendono da b1+b2 Elasticità di sostituzione costante e pari a 1: Il residuo è una misura di PRODUTTIVITA'. E' possibile ricercare le determinanti della produttività ottenendo i residui 'e' e stimare una funzione del tipo e = f (tipo impresa, localizzazione, ricerca e sviluppo, etc.) Si può stimare anche il cambiamento tecnologico introducendo un trend di tempo t (t=1 per il primo anno, 2 per il secondo, etc.) ln yt = bo + b1 ln x1t + b2 lnx2t + b3 t + et b3 indica il cambiamento percentuale annuo di y dovuto a progresso tecnico 7 UN ESEMPIO DI STIMA DI UNA FUNZIONE DI COSTO Da una funzione di produzione Cobb- Douglas Q= A · x1a1 · x2a2· x3a3 Soggetta al vincolo CT = P1x1+P2x2+P3x3 Si ricava la seguente funzione di costo CT = k· Q1/r· P1a1/r · P2a2/r· P3a3/r dove k= r [A·a1a1·a2a2·a3a3]-1/r a1+a2+a3=r indica la presenza di rendimenti di scala costanti (r=1), crescenti (r>1) o decrescenti (r<1) Il fatto che a1/r+a2/r+a3/r=1 implica che se tutti i prezzi degli input venissero raddoppiati il costo totale verrebbe esattamente raddoppiato (omogeneità di primo grado rispetto ai prezzi degli input). 8 Proprietà della funzione di costo (da imporre prima di effettuare la stima o da verificare ex post per valutare la bontà della stima): - Non negatività (costi non possono essere negativi) - Non decrescente rispetto ai prezzi degli input - Non decrescente rispetto a Q - Omogeneità di primo grado rispetto ai prezzi degli input - Concava rispetto ai prezzi degli input (domanda del fattore inclinata negativamente) - Lemma di Shepard: dCT\dP1 = x1 Esprimendo l’equazione in logaritmi è possibile, conoscendo i dati sui prezzi e sulle quantità, stimare la funzione di costo: ln CT = ln k + (1/r) ln Q + (a1/r) ln P1 + (a2/r) ln P2 + (a3/r) ln P3 +e E' possibile stimare la seguente relazione ln CT = β0 + βQ ln Q + β1 ln P1 + β2 ln P2 + β3 ln P3 +e imponendo come restrizione che β1+β2+β3 = 1 9 oppure si possono dividere tutte le variabili (escluso Q per P3) imponendo quindi direttamente nella stima che β3 = 1- β1-β2 ln CT = β0 + βQ ln Q + β1 ln P1 + β2 ln P2 + (1- β1-β2) ln P3 +e ln CT - ln P3= β0 + βQ ln Q + β1 (ln P1-ln P3)+ β2 (ln P2-ln P3) +e ln (CT/P3)= β0 + βQ ln Q + β1 ln (P1/P3)+ β2 ln (P2/P3) +e In entrambe le ipotesi i rendimenti di scala e le elasticità di costo dei singoli fattori si ricavano nel seguente modo: βQ = elasticità del costo rispetto a Q: dlnCT/dlnQ = εQ Rendimento di scala E = 1/ εQ r = 1/ βQ a1= β1 / βQ a2= β2 / βQ a3= β3 / βQ= (1- β1-β2) / βQ 10 Applicazione con i dati sulle imprese elettriche di Nerlove (dati disponibili nel testo di Berndt). Funzione di costo stimata per 145 imprese elettriche nel 1995: 1 output (KWH di elettricità) e tre inputs (lavoro, combustibile e capitale) ln (CT/P3)= β0 + βQ ln Q + β1 ln (P1/P3)+ β2 ln (P2/P3) +e Risultati: ln(CT/P3)= -4.69 + 0.721 ln Q + 0.593 ln (P1/P3)+ -0.007 ln (P2/P3) r=1.39, a1=0.822, a2=-0.0097, a3=0.574 Nel caso in cui si stimi la seguente relazione ln CT = β0 + βQ ln Q + β1 ln P1 + β2 ln P2 + β3 ln P3 +e imponendo come restrizione che β1+β2+β3 = 1 si ottengono gli stessi risultati ln CT = -4.69 + 0.72 ln Q + 0.593 ln P1 – 0.007 ln P2 + 0.414 ln P3 Dalla funzione di costo Cobb-Douglas è possibile ottenere una indicazione delle economie di scala (rendimenti crescenti) che vale per tutte le imprese del campione. Altre forme funzionali più flessibili (quadratica, translogaritmica) ammettono invece la possibilità che le economie di scala possano variare a seconda del tipo di impresa. L’ispezione dei residui suggerisce che nel campione di Nerlove la funzione di costo derivante da una tecnologia Cobb Douglas non è la più appropriata. 11 Risultati per 5 sottocampioni di imprese raggruppati secondo la dimensione: Imprese da 1-29: valore mediano di Q pari a 3.76 ln(CT/P3)= -3.34 + 0.40 ln Q + 0.615 ln (P1/P3)+ -0.008 ln (P2/P3) rendimenti di scala r=2.5 Imprese da 30-58 : valore mediano di Q pari a 5.28 ln(CT/P3)= -6.49 + 0.658 ln Q + 0.093 ln (P1/P3)+ 0.378 ln (P2/P3) rendimenti di scala r=1.52 Imprese da 59-87 : valore mediano di Q pari a 7.01 ln(CT/P3)= -7.33 + 0.938 ln Q + 0.40 ln (P1/P3)+ 0.25 ln (P2/P3) rendimenti di scala r=1.07 Imprese da 88-116 : valore mediano di Q pari a 7.71 ln(CT/P3)= -6.546 + 0.912 ln Q + 0.507 ln (P1/P3)+ 0.09 ln (P2/P3) rendimenti di scala r=1.10 Imprese da 117-145 : valore mediano di Q pari a 8.67 ln(CT/P3)= -6.71 + 1.044 ln Q + 0.603 ln (P1/P3)+ -0.289 ln (P2/P3) rendimenti di scala r=0.96 I rendimenti di scala fortemente crescenti per le imprese piccole sono controbilanciati da rendimenti di scala più ridotti per le imprese mediograndi e risultati di scala decrescenti per le imprese più grandi. 12 Stima di una funzione di costo di tipo quadratico: ln(CT/P3)=β0+βQ ln Q +βQQ(ln Q)2 + β1 ln (P1/P3) + β2 ln (P2/P3) +e Questo modello permette che i rendimenti di scala varino in base alla dimensione dell’impresa: r =AC/MC= 1/(dlnCT/dlnQ)= 1/(βQ +2 βQQ ln Q) Risultati della stima: ln(CT/P3)=-3.76+0.153lnQ+0.05(lnQ)2+0.48ln(P1/P3)+0.07ln(P2/P3) I rendimenti di scala per le diverse dimensioni di impresa sono i seguenti: Imprese piccole: 1.88 Imprese medio-piccole: 1.46 Imprese medie: 1.16 Imprese medio-grandi:1.07 Imprese grandi: 0.97 Questi risultati confermano che per lo studio della tecnologia delle imprese elettriche in questione il modello quadratico è una specificazione più appropriata del modello Cobb-Douglas. 13 1) CT 40 20 q1=10 q2=50 60 q Una forma funzionale maggiormente flessibile è la Translogaritmica o Translog (include le interazioni tra output e prezzi oltre alle interazioni tra i prezzi dei fattori): Nel caso di un prodotto (Y è l'output e Pr è il prezzo dell'input r): 1 ln CT 0 y ln Y yy (ln Y ) 2 yr ln Y ln Pr 2 r 1 r ln Pr rl ln Pr ln Pl 2 r l r Tale forma funzionale ammette che le economie di scala varino in relazione alle diverse quantità prodotte e ai diversi prezzi degli input Ad esempio: d ln CT / d ln Y y + yy ln Y 14 + ln Pr yr r Nel caso di una impresa multi-prodotto: ln CT 0 i ln Yi i r ln Pr r 1 ij ln Yi ln Y j ir ln Yi ln Pr 2 i j i r 1 rl ln Pr ln Pl 2 r l dove Yi rappresenta l'output i, e Pr è il prezzo del fattore produttivo r. ECONOMIE DI SCALA GLOBALI CT 1 SE y MC i i cyi i i In presenza di imprese multi-prodotto è possibile calcolare le economie di varietà o di diversificazione oppure, se le produzioni sono collocate in diversi stadi della catena produttiva, le economie di integrazione verticale: ECONOMIE DI DIVERSIFICAZIONE [C(Y1,0)+C(0,Y2)] > C (Y1,Y2) si verificano economie di diversificazione qualora la somma dei costi della produzione separata di due beni da parte di imprese indipendenti superano i costi della loro produzione congiunta da parte di una impresa diversificata. ECONOMIE DI INTEGRAZIONE VERTICALE [C(YG,0)+C(0,YD)] > C (YG,YD) 15 si verificano economie di integrazione verticale qualora la somma dei costi della produzione separata di due beni caratterizzati da legami verticali (ad esempio quantità generata e quantità distribuita di energia elettrica) da parte di imprese indipendenti superano i costi della loro produzione congiunta da parte di una impresa integrata verticalmente. Questioni relative alle stime di funzioni di costo: Obiettivi dei diversi studi: - stima delle economie di scala: se C = f (Q, N, P): SE = 1/(εQ+εN) - stima delle economie di densità: se C = f (Q, N, P): SD = 1/εQ - stima dell’elasticità di sostituzione tra fattori produttivi - stima delle economie di integrazione verticale - stima delle economie di diversificazione (scope economies) - stima dell’impatto sui costi di: regolamentazione, forme di governance, cambiamenti proprietari, etc. - breve periodo vs lungo periodo: se C = f (Q, K, P): SESR = 1/εQ mentre SELR = (1- εK)/εQ - stime di sistemi di equazioni costo+input-cost shares Dal lemma di Shepard: dCT/dPr=Xr dlnCT/dlnPr = (dCT/dPr) * (Pr/CT) = (Xr* Pr)/CT = Cost share Sr 16 Es. Translog : ln CT 0 i ln Yi i r ln Pr r 1 ij ln Yi ln Y j ir ln Yi ln Pr 2 i j i r 1 rl ln Pr ln Pl 1 2 r l Sr d ln CT / d ln Pr r ir ln Yi rl ln Pl 2 i l Stima di [1] e [2] con il metodo SUR di Zellner. - Scelta di forma funzionale (Cobb-Douglas, Quadratica, Translog, Leontief, etc.) e di restrizioni da imporre o testare (omoteticità, omogeneità rispetto y, omogeneità rispetto ai prezzi dei fattori) 17 NUMERI INDICE Possono essere utilizzati sia per analizzare il cambiamento nel corso del tempo sia per confronti orizzontali tra imprese ad un dato istante. Caso generale: occorre separare effetto prezzo da effetto quantità nel caso di un cambiamento di un valore (ad esempio il fatturato) dal periodo s al periodo t N Vst P q i 1 N it it P q i 1 is is s = periodo iniziale; t=periodo finale; N= numero prodotti 4 PRINCIPALI TIPOLOGIE DI INDICI (di quantità e di prezzo) 1. Laspeyres 2. Paasche 3. Fisher 4. Tornqvist 18 Indice Laspeyeres di quantità: N LQ P qit P qis i 1 N i 1 is is N i 1 qit wis qis dove wis è la media ponderata utilizzando come pesi le quote di fatturato dell'anno iniziale wis Pis qis N P is i 1 qis Indice Paasche di quantità: N PQ P q i 1 N it P q i 1 it it is N i 1 1 qis ·wit qit dove wit è la media armonica utilizzando come pesi le quote di fatturato dell'anno finale wit Pit qit N P q i 1 it it L'indice di Laspeyeres utilizza i prezzi dell'anno s, L'indice di Paasche utilizza i prezzi dell'anno t. 19 Indice di Fisher di quantità FQ LQ PQ Media geometrica dell'indice di Laspeyeres e dell'indice di Paasche Indice di Tornqvist qit q i 1 is N TQ wis wit 2 Media geometrica ponderata utilizzando come pesi la media delle quote di fatturato di anno iniziale e finale. Tiene conto quindi del mix di fatturato dei due anni L'indice di Fisher e quello di Tornqvist soddisfano molte delle proprietà che un indice dovrebbe soddisfare 20 Esempio: con i dati della seguente tabella che fa riferimento alla società di trasporto Billy's Bus Company (3 inputs e due outputs dal 1990 al 1994) INPUTS quantità capitale 67 75 78 89 93 Anno 1990 1991 1992 1993 1994 lavoro 145 166 162 178 177 altro 39 39 43 42 51 lavoro 39 41 42 46 46 OUTPUTS Anno 1990 1991 1992 1993 1994 quantità metropolitano lunga distanza 471 293 472 290 477 278 533 277 567 289 prezzo capitale 100 110 114 121 142 altro 100 97 103 119 122 prezzo metropolitano lunga distanza 27 18 28 17 34 17 32 20 34 23 Indici di quantità dell'output (rispetto al 1990) 1990 1991 1992 1993 1994 Laspeyres 1 0.998 0.994 1.077 1.140 Paasche 1 0.999 0.998 1.079 1.139 Fisher 1 0.999 0.996 1.078 1.140 Tornqvist 1 0.999 0.996 1.083 1.147 533·34 277·23 24493 1.083 477·34 278·23 22612 567·27 289·18 20511 1.059 94: 533·27 277·18 19377 Paasche anno 93: Laspeyeres 0.7283 0.7743 2 278 · 290 0.2487 Tornqvist 92 477 : 472 quote fatt. 1991 477·34 472·28 0.7743 0.7283 1992 477·34 278·17 472·28 290·17 21 1.00794·0.9895 0.9974 L'indice TFP di produttività globale mette a confronto la variazione della produzione (indice di quantità della produzione) con la variazione dei fattori produttivi (indice di quantità degli input) H N TFPLst P qit w js x jt P qis w js x js i 1 N i 1 is is j 1 H j 1 Con riferimento alla società Billy's l'indice TFP di Tornqvist evidenzia una riduzione continua di produttività: Cambiamento rispetto al periodo precedente Indice output Indice Input 1991 0.9986 1.1007 1992 0.9974 1.0297 1993 1.0877 1.0896 1994 1.0586 1.0627 Cambiamento cumulato 1990 1.000 1.000 1991 0.9986 1.1007 1992 0.9960 1.1333 1993 1.0833 1.2348 1994 1.1468 1.3122 TFP 0.9073 0.9686 0.9983 0.9962 1.000 0.9073 0.8788 0.8773 0.8740 Che indicazioni emergono dal calcolo degli indici di produttività globale TFP? - efficienza? - progresso tecnico? - rendimenti di scala? 22 Caso di un input e un output TFPst yt y s xt xs yt = t · ft (xt) con 0≤t≤1 indicatore di inefficienza dell'impresa TFPst t f t ( xt ) xt t f t ( x*) · · s f s ( xs ) xs s f s ( x*) var. di effic. progresso tecnico Questo se xt = xs = Ad esempio xt = x* , in caso contrario esiste anche effetto di scala k · xs t f t (k ·xs ) k ·xs TFPst · s f s ( xs ) xs Se la funzione di produzione è omogenea di grado ε f (kx) = kε f(x) t 1 f t ( xs ) TFPst ·k s f s ( xs ) 23 DATA ENVELOPMENT ANALYSIS Non vi è più l'assunzione che tutte le imprese sono egualmente efficienti Stima di frontiera non programmazione matematica parametrica utilizzando strumenti Misure di efficienza input oriented (Farrel) Ipotesi ulteriori di 2 input e rendimenti di scala costanti (posso esprimere x1 e x2 in funzione di y come x2/y e x1/y) x2/y P. Q . A . R O A1 x1/y Il punto P è inefficiente Efficienza Tecnica: OQ/OP Efficienza Allocativa: OR/OQ Efficienza Totale è il prodotto (OQ/OP)· (OR/OQ) = OR/OP 24 di Se la frontiera di produzione è conosciuta è facile calcolare tali indicatori, in caso contrario la frontiera viene stimata dai dati reali delle imprese con il metodo della programmazione lineare s x2/y . . . . . . s' x1/y Esempio: Dati su k input e M output per N imprese xi = vettore colonna input per l'impresa i yi= vettore colonna output per l'impresa i Il problema da risolvere è il seguente per ogni impresa Min θ, λ θ s.t. -yi +Y λ ≥ 0 θ xi - X λ ≥ 0 Y= Matrice MxN (output delle varie imprese) X = Matrice KxN (input delle varie imprese) θ = valore di efficienza dell'impresa θ ≤ 1 λ = Nx1 vettore di costanti L'obiettivo è quello di contrarre per ogni impresa il vettore di input x il più possibile. Si ottiene la proiezione del punto dell'impresa (X λ ,Y λ) che è una combinazione lineare delle imprese osservate (le imprese sulla frontiera hanno θ =1 e λ= 1). 25 Da ogni impresa si ottiene θ. Se θ=0.9 significa che l'impresa potrebbe ridurre gli input del 10% senza ridurre l'output NB. Vi sono versioni della DEA anche output oriented e con rendimenti di scala variabili FRONTIERE STOCASTICHE (parametriche) La frontiera viene stimata utilizzando le tecniche econometriche. Si ipotizza di conoscere la funzione di produzione (ad es. Cobb-Douglas) e si stima la funzione utilizzando i dati a disposizione ma non si ipotizza che tutte le imprese sono efficienti. Esempio con 1 input e 1 output: ln yi = bo + b1 ln xi + vi - ui ui = variabile casuale di inefficienza tecnica per l'impresa i (ui≥ 0) vi = errore standard y parte deterministica della funzione di produzione = exp (bo+b1lnxi) Ф Ф x x x x = dati osservati Ф = punti della frontiera stocastica 26 Ф può essere sopra la funzione di produzione deterministica se vi >0. vi è una variabile casuale che può assumere valori positivi o negativi (prende in esame errori di misurazione o l'effetto di altri fattori non specificati nella funzione y da stimare. Limiti nell'utilizzo di questo metodo Occorre scegliere una funzione di distribuzione per l'inefficienza ui (ui≥ 0) e ogni forma funzionale scelta (normale troncata, funzione gamma a due parametri) è criticabile. Una volta stimata la frontiera stocastica si ottiene un valore di efficienza tecnica per ogni impresa e un valore medio di inefficienza tecnica del campione di imprese osservato. Si può poi condurre un'analisi econometrica sulle cause dell'inefficienza tecnica delle imprese exp (-ui) = f (tipo impresa, localizzazione, ricerca e sviluppo, etc.) RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Berndt E. (1991) ‘Costs, Learning Curves and Scale Economies: From Simple to Multiple Regression’, capitolo 3 in Berndt ‘The practice of Econometrics. Classic and Contemporary’, Addison-Wesley Publishing Company. Morrison Paul C.J (1999) “Cost structure and the measurement of economic performance”, Kluwer Academic Publishers. Coelli T.J., Prasada Rao C., O’Donnel J., Battese G. E. (2005) “An Introduction to Efficiency and Productivity Analysis”, Springer. 27