Università degli studi Milano Bicocca – Corso di laurea Magistrale PROGEST - a.a. 2016-2017
Maria Cacioppo, Maria Pia May
LABORATORIO
METODOLOGIA DELLA RICERCA SOCIALE
I ANNO - A.A. 2016-2017
MARIA CACIOPPO – MARIA PIA MAY
PER FREQUENTANTI e NON FREQUENTANTI
Scopo del Laboratorio di primo anno1 è affrontare alcuni temi metodologici, prendendo in
considerazione questioni di particolare rilevanza nel dibattito sull’attuale stato di crisi (indicatori e
indici di povertà, di occupazione e disoccupazione, di benessere e sviluppo sociale). Tali temi
vengono ripresi sul piano esercitativo con un taglio utile alla programmazione delle politiche e dei
servizi sociali
I contenuti sono organizzati in tre blocchi:
I blocco:
tipi di ricerche e fasi della ricerca
esempi: ricerche sulla povertà
II blocco:
concettualizzazione e operativizzazione
esempi: dati e ricerche su occupazione e disoccupazione
III blocco:
indicatori, sistemi di indicatori, indici
esempi: benessere, povertà e disuguaglianza
Per chi non avesse mai seguito corsi di Metodologia della ricerca sociale, o non avesse mai
analizzato sotto il profilo metodologico delle ricerche empiriche, rimandiamo a quanto riportato in
Appendice.
In particolare raccomandiamo la lettura/schedatura di una ricerca quantitativa e di una qualitativa.
1 Nell’insieme, 1° e 2° anno, lo scopo del Laboratorio è quello di contribuire ad una miglior fruizione degli
altri corsi laddove si preveda l’utilizzo di dati statistici e di ricerca, e, in prospettiva, di fornire un sostegno alle
parti di ricerca e analisi dei dati nel lavoro di tesi.
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APPENDICE
Parte A: per tutti.
Chi desidera riprendere i temi metodologici di base cui nel laboratorio si fa riferimento può vedere
gli argomenti trattati su un buon manuale, ad es. Corbetta P., Metodologia e tecniche della ricerca
sociale, Il Mulino Bologna 2014 (II ed), cui rimandiamo per la chiarezza espositiva, la ricchezza di
esemplificazioni e in generale la capacità di rivolgersi ad un lettore non esperto.
Ecco l’elenco dei principali argomenti:
cap.III La traduzione empirica della teoria
§ 1 Struttura tipo della ricerca quantitativa
§ 4 Unità di analisi
§ 7 Concetti, indicatori e indici
§ 8 Errore di rilevazione
§ 9 Attendibilità e variabilità
cap V L’inchiesta campionaria
§ 1 L’inchiesta campionaria nella ricerca sociale
§ 2 Problemi di fondo della rilevazione tramite interrogazione
§ 3 Sostanza e forma delle domande
§ 6 Modalità di rilevazione
§ 8 Analisi secondaria e inchieste ripetute nel tempo
§ 9 Una nota finale
cap.VIII Il campionamento
§ 1 Popolazione e campione
§ 2 Errore di campionamento
§ 3 (solo definizione di campione casuale semplice)
§ 4 Altri campioni probabilistici
§ 6 (solo campione per quote)
cap. IX L’osservazione partecipante
§ 1 Osservazione e osservazione partecipante
§ 2 Campi di applicazione e sviluppi dell’osservazione partecipante
§ 3 Osservazione palese e dissimulata: l’accesso e gli informatori
cap.X L’intervista qualitativa
§ 1 Rilevazione mediante interrogazione
§ 2 Intervista quantitativa e intervista qualitativa
cap XI L’uso dei documenti
§ 1 Definizione dell’oggetto più un esempio a scelta;
cap XII L’analisi monovariata
§ 1 Tipi di variabili e analisi statistica
§ 2 Matrice dei dati
§ 3.1 Distribuzione di frequenza assolute e relativa
§ 5 Analisi monovariata
§ 6 Misure di tendenza centrale
§ 11.2 Trasformazione delle variabili: la standardizzazione
cap.XIII L’analisi bivariata
§ 1 Relazioni fra variabili
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Altri testi consigliati
un recente manuale, paragonabile qualitativamente al Corbetta, con molti esempi che
riguardano ricerche in campo sociale è:
Amaturo Enrica, Metodologia della ricerca sociale, Utet Novara 2012
Approfondimenti:
sulla ricerca qualitativa :
Cardano Mario, La ricerca qualitativa, Il Mulino Bologna 2011
sulle statistiche di fonti istituzionali:
Pintaldi Federica, Come si analizzano i dati territoriali, Franco Angeli Milano, 2009
su classificazioni e tipologie
Faggiano Maria Paola, Gli usi della tipologia nella ricerca sociale empirica, Franco Angeli Milano
2011
sull’analisi secondaria:
Biolcati Rinaldi F., Vezzoni C., L’analisi secondaria nella ricerca sociale. Come rispondere a
nuove domande con dati già raccolti, Il Mulino Bologna 2013
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Parte B
Questa sezione è dedicata in particolare a questi diversi tipi di studenti:
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agli studenti che non hanno precedente formazione in Metodologia della ricerca sociale
agli studenti che hanno precedente formazione in Metodologia della ricerca sociale ma
non hanno fin qui letto un rapporto di ricerca sotto il profilo metodologico
A costoro proponiamo la lettura di un testo che presenta i risultati di una ricerca condotta
attraverso una rilevazione sul campo, e una corrispondente schedatura metodologica, che orienta
su quali sono gli aspetti e le scelte a livello metodologico più rilevanti.
Schedatura metodologica di una ricerca quantitativa e di una qualitativa
Potete scegliere le due ricerche da schedare tra quelle nell’elenco che segue.
Dei rapporti di ricerca sono da leggere, di norma, le parti introduttive, almeno uno dei capitoli in
cui si presentano e si analizzano i risultati, le parti/note/appendici metodologiche.
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Primo gruppo di ricerche - quantitative:
Buzzi C., Cavalli A., de Lillo A., Rapporto giovani. Sesta indagine dell’Istituto Iard sulla condizione giovanile in
Italia, il Mulino, Bologna 2007
Facchini C. (a cura di), Tra impegno e professione. Gli assistenti sociali come soggetti del welfare, il Mulino,
Bologna, 2010
Irer, Quattro studi sulla vulnerabilità sociale. Rapporto dell’indagine sociale lombarda 2000, Guerini e
Associati, 2001
Mauri L., May M., Micheli G.A., Zajczyk F., Vita di famiglia. Social survey in Veneto, Franco Angeli 1992
o
Secondo gruppo di ricerche – qualitative:
Abbatecola E, “ Le reti insidiose” in Caritas Ambrosiana-Ambrosini M.(a cura di), Comprate e vendute. Una
ricerca su tratta e sfruttamento di donne straniere nel mercato della prostituzione, Franco Angeli Milano
2002 (pagg 69-133)
IreR, Equilibri fragili. Vulnerabilità e vita quotidiana delle famiglie lombarde, Guerini e Associati, 2003 N.B.
è la parte qualitativa della Indagine sociale lombarda citata nel gruppo sopra
Micheli G.A., Derive. Stati e percorsi di povertà non estreme, Franco Angeli 1995 N.B. è la parte qualitativa
della Indagine sociale veneta citata tra le ricerche quantitative
Carabelli G., Cacioppo M., Grasso L., Reti di cura in psichiatria. Strumenti di lettura e di intervento, Franco
Angeli, 1999
Taccani P. (a cura di), Dentro la cura. Famiglie e anziani non autosufficienti, Franco Angeli 1994
Jahoda M., Lazarsfeld F.P., I disoccupati di Marienthal, Edizioni Lavoro, Roma 1993
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Carabelli (a cura di), Molti soggetti per un percorso. Una ricerca sui servizi per l’handicap grave, Unicopli,
1993
Leonini L.(a cura di), Andar di notte. L’altro volto di Milano, Edizioni Unicopli Milano 1988, in particolare
Navarini G. “Un luogo della notte: la Stazione Centrale” e Colombo E.“Le tribù della notte in Stazione”
(pag.31-115)
Sgritta Giovanni B. (a cura di), Dentro la crisi. Povertà e processi di impoverimento in tre aree metropolitane,
Franco Angeli, 2010
(storie e racconti di persone che fino a poco tempo fa si ritenevano al riparo dal rischio di cadere in povertà
a Torino, Roma, Napoli)
VOCI PER LA SCHEDATURA METODOLOGICA DELLE RICERCHE
A) INFORMAZIONI DI CONTESTO
SOGGETTO PROMOTORE / COMMITTENTE
(se indicato)
SOGGETTI ATTUATORI (chi fa la ricerca, i ricercatori)
PUBBLICAZIONI (indicazioni bibliografiche: attenti all’anno di pubblicazione)
EV SOGGETTO FINANZIATORE
B) TEMA E SCOPO DELLA RICERCA
ARGOMENTO/TEMA/FENOMENO SOCIALE STUDIATO (principale/in generale)
FINALITÀ DELLA RICERCA (si vuole conoscere per….decidere, intervenire ecc.)
OBIETTIVI CONOSCITIVI (cosa si vuole studiare/capire/descrivere/spiegare ? - vedi ad es le aree
di indagine)
C) DISEGNO DELLA RICERCA
AMBITO TERRITORIALE
ANNO DI RILEVAZIONE
UNITÀ DI ANALISI
POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO/ EV. CAMPIONAMENTO
TECNICHE/STRUMENTI DI RILEVAZIONE
PRINCIPALI AREE/TEMI DI INDAGINE
TIPO DI RICERCA (come definireste questa ricerca, in sintesi, sulla base del disegno di ricerca)
d) BREVE SINTESI DEI RISULTATI PRESENTATI NEL CAPITOLO SCELTO E INDIVIDUAZIONE DELLE
PRINCIPALI VARIABILI UTILIZZATE
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