Ipotesi mitologica: il serpente che si morde la coda

IL SIMBOLO DI INFINITO
IPOTESI MITOLOGICA: IL SERPENTE CHE SI MORDE LA CODA .................... 2
IPOTESI TOPOLOGICA: IL NASTRO DI MOEBIUS ......................................... 3
IPOTESI MATEMATICA: LA LEMNISCATA DI BERNOULLI ........................... 4
IPOTESI COSMOLOGICA: ALFA E OMEGA .................................................. 5
LA VERA STORIA DI
: MILLE E NON PIÙ DI MILLE................................ 6
Ipotesi mitologica: il serpente che si morde la coda
Il concetto matematico di Infinito fu definito da un Astronomo e matematico indiano della prima
metà del VII secolo, Brahmagupta, come il valore di una frazione il cui denominatore è zero.
Nella cultura indiana l’infinito scorrere del tempo era rappresentato da un serpente che si morde la
coda.
Ipotesi topologica: il nastro di Moebius
Il Nastro di Moebius è statospesso usato nell’Arte per rappresentare l’Infinito in quanto può
rappresentare un percorso circolare senza fine.
FigM.C. Escher "Moebius Strip II" © 2000 Cordon Art B.V., Baarn, Holland
Il nastro di Moebius è una particolare superficie che si ottiene da una lunga striscia di carta
ruotando di 180° uno dei due estremi e unendolo all'altro estremo in modo da formare un circuito
chiuso. Il nastro di Moebius è una superficie bidimensionale che ha una sola faccia. Ciò si può
dimostrare tracciando una linea lungo tutta la lunghezza della striscia: la linea si ricongiunge al
punto iniziale due volte, la prima sul lato opposto della striscia di carta, la seconda sul lato da cui si
è partiti. Un'altra proprietà singolare del nastro di Moebius è che se esso viene tagliato lungo la
linea tracciata al centro della striscia, si ottiene un unico circuito a due facce anziché due circuiti
distinti. Questo peculiare nastro prende il nome dal matematico August Ferdinand Moebius, che fu
uno dei pionieri della topologia
La topologia tratta di fatti geometrici che, per essere studiati, non esigono nemmeno i concetti di
retta e piano, ma unicamente l'esistenza di una connessione continua fra i punti di una figura
Ipotesi matematica: la lemniscata di Bernoulli
La “lemniscata” è una curva matematica che si ottiene dall’equazione cartesiana (x²+y²)²=2a²(x²-y²)
(il nome “lemniscata” deriva dal latino “lemniscus” che era una ghirlanda intrecciata, un fiocco)
Curva detta “Lemniscata” di Giacomo Bernoulli[1654-1705]
Equazione cartesiana:
(x²+y²)²=2a²(x²-y²)
La lemniscata è il luogo geometrico dei punti P del piano, tali che il prodotto delle loro distanze
dai punti fissi F' e F (fuochi) sia costante ed uguale al quadrato della semidistanza fra questi
Ipotesi Cosmologica: Alfa e Omega
ω
ω
La lettera greca Omega minuscola:
potrebbe essere stata scelta come simbolo dell’infinito per
il suo carattere altamente simbolico, essendo la lettera finale dell’alfabeto Greco e quindi adatta ad
indicare il “numero finale”, l’infinito.
Inoltre, nella simbologia Cristiana, in associazione alla prima lettera dell’alfabeto Greco, alfa,
sta ad indicare l’infinita Entità del Creatore (in Apocalisse 22:13, sta scritto: “Io sono l’Alfa e
l’Omega, il primo e l’ultimo, il principio e la fine”).
α,
La vera storia di
: mille e non più di mille
Il segno
per identificare un numero infinito è stato introdotto dal matematico inglese John
Wallis (1616-1703) nel 1655 nella sua opera "Tractatus de sectionibus conicis" con queste parole:
"Esto enim
(infatti questo
nota numeri infiniti."
indica i numeri infiniti)
La ragione per cui Wallis utilizzò tale simbolo va fatta risalire alla sua cultura classica,comune a
tutti gli scienziati della sua epoca in cui la lingua della Scienza era ancora il Latino.
Presso gli antichi Romani il numero 1000 per molti secoli rappresentò una sorta di limite nella loro
numerazione e quindi significava anche qualcosa di infinitamente grande.
Il 1000, nella notazione dei numeri romani, poteva anche essere indicato con il simbolo:
Da questo, dimezzandolo, si otteneva D per rappresentare 500 cioè la metà di 1000.
Dal 1655, anno in cui il matematico inglese John Wallis lo propose, il simbolo rappresentante un
otto capovolto è universalmente adottato per indicare l'infinito matematico