I componenti dell`impianto elettrico e gli apparecchi

Utilizzo attrezzature elettriche
Nelle ordinarie attività lavorative si utilizzano spesso
strumenti con alimentazione elettrica, è indispensabile
conoscere quali sono i rischi derivanti dall’impiego di
tali apparecchi e quali sono gli accorgimenti per
lavorare in sicurezza.
La pericolosità della corrente elettrica deriva da:
 valore della corrente che attraversa il corpo umano
 tempo per il quale il corpo umano è percorso da
corrente
 istante in cui ha inizio il fenomeno di elettrocuzione
 condizioni fisiche e fisiologiche del soggetto
Le grandezze fondamentali nel campo elettrico sono:
tensione [V] = differenza di potenziale si misura in volt, simbolo V
corrente [I] = quantità di elettroni che transitano, si misura in ampere, simbolo A
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resistenza [R] = difficoltà al passaggio degli elettroni, si misura in ohm, simbolo 
Gli schock elettrici derivano o dal contatto diretto o da quello indiretto con parti in
tensione. Nel primo caso si toccano fili privi di isolamento, prese senza protezione o
parti elettriche esposte, nel secondo il contatto avviene con parti conduttrici che non
dovrebbero presentare tensione.
Gli effetti della corrente a parità di valore sono più pericolosi per i bambini, per le
donne e per i cardiopatici; il valore minimo statistico di non pericolosità della corrente è
di circa 10 mA, con un valore minimo di resistenza del corpo umano di circa 1000 
I componenti dell’impianto elettrico e gli apparecchi utilizzatori sono in genere dotati di
involucro, che ha la funzione di proteggere le parti interne dagli agenti esterni nocivi.
L’involucro è specificato con un grado di protezione che viene indicato con le lettere IP
seguite da due cifre: la prima cifra indica il grado di protezione contro la penetrazione di
corpi solidi, la seconda contro l’ingresso di acqua.
E’ opportuno che tutti gli apparecchi elettrici utilizzati nelle scuole possiedano almeno il
grado di protezione (IP) contro la penetrazione di corpi solidi 2 e grado di protezione
(IP) contro la penetrazione di corpi liquidi 4 nelle zone dove è previsto lo spargimento
di liquidi o sono impiegati getti d’acqua.
I pericoli derivanti dall’impiego dall’elettricità richiedono attenzione durante
l’inserimento e l’estrazione delle spine dalle prese, è necessario impugnare la spina per
estrarla dalla presa ed esercitare una trazione in senso parallelo agli spinotti; evitare di
sollecitare il cavo di collegamento. Solo il personale addestrato deve utilizzare
apparecchi elettrici.
Come prime misure per minimizzare il rischio elettrico saranno informati gli utilizzatori
dell’edificio che l’impiego dell’impianto elettrico dovrà essere effettuato solo da
personale autorizzato e con specifiche cautele quali:
 non utilizzare prese non dotate di alveoli protetti
 non utilizzare strumenti elettrici non di dotazione della scuola
 non spostare apparecchi elettrici dalla posizione originale senza l’autorizzazione del
datore di lavoro
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 consentire la corretta dissipazione del calore a tutti gli apparecchi utilizzati evitando
di appoggiare materiali al disopra o lungo le pareti perimetrali degli apparecchi stessi
 adottare le opportune cautele nell’inserimento delle spine nelle prese evitando, se
possibile, l’impiego di spine multiple
 non usare apparecchi elettrici in prossimità di acqua o con le mani bagnate
 non tirare il cavo per disinserire la spina
Prima di utilizzare qualsiasi apparecchio elettrico è obbligatorio leggere le informazioni
contenute o sul corpo dell’apparecchio stesso o sul fascicolo di istruzioni allegato.
E’ importante verificare la presenza del marchio CE sul prodotto (se è prevista dalla
direttiva di bassa tensione) o in alternativa che sia presente l’attestato di conformità
rilasciato dagli Enti CESI, IMQ oppure dall’IENGF di Torino.
In bassa tensione (< 1000 V) è consentito ad una persona esperta od avvertita aprire
mediante
chiave
od
attrezzo
un
quadro
elettrico con le parti in
tensione e non protette
contro i contatti diretti, se
la persona deve compiere
lavori
elettrici
sotto
tensione deve essere
persona idonea e deve
indossare dispositivi di
protezione personale.
La persona esperta è
quella
che
possiede
sufficienti
conoscenze
tecniche o sufficiente
esperienza
per
permetterle di prevenire i pericoli che può presentare l’elettricità
La persona avvertita è adeguatamente informata od avvisata da persone esperte, per
permetterle di prevenire i pericoli che può presentare l’elettricità.
La situazione descritta può verificarsi durante un’emergenza nel caso in cui l’addetto al
servizio di gestione dell’emergenza debba intervenire nella cabina elettrica
eventualmente presente all’interno dell’edificio scolastico.
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Gli attrezzi elettrici considerati per l’impiego durante lo svolgimento delle attività
lavorative negli edifici scolastici sono:
 adattori
 avvolgicavi
 prese mobili multiple (ciabatte)
 computer, calcolatrici, apparecchi telefonici
 lampade elettriche portatili
 utensili elettrici
 interruttori magnetotermici o differenziali
Gli adattatori singoli non devono essere utilizzati per inserire spine da 16 A in prese da
10 A, quelli tripli sono permessi ma per ragioni funzionali devono
essere usati singolarmente, non è possibile l’inserimento di uno negli
alveoli di un altro e non devono essere impiegati per fornire potenze
superiori a quelle previste sia dall’adattatore stesso sia dalla presa in
cui sono inseriti.
E’ necessario verificare che la somma dei prelievi di potenza dalle
spine sia al massimo uguale alla potenza prelevabile dall’adattatore e
dalla presa (circa 2000 W per le prese 10 A).
Gli avvolgicavi devono portare le seguenti indicazioni:






tensione nominale in volt
simbolo del tipo di corrente
nome, marchio di fabbrica
riferimento di tipo
carico massimo in W che può essere connesso alle prese,
nelle condizioni di cavo completamente svolto ed avvolto
grado di protezione (IP)
Il loro impiego deve avvenire nelle seguenti condizioni:

ambiente di lavoro con grado di umidità compatibile con il grado di protezione
riportato sul corpo dell’avvolgicavo, se non riportato l’avvolgicavo può essere
impiegato esclusivamente in luoghi asciutti.

gli utilizzatori collegati devono avere una potenza totale inferiore od uguale alla
massima potenza prevista dall’avvolgicavo nelle due posizioni di cavo completamente
svolto od avvolto.
Le prese mobili multiple (p.m.m.)devono garantire la protezione contro i contatti
diretti, la resistenza al calore prodotto, corrette connessioni
interne ed il collegamento al circuito di protezione prima del
collegamento al circuito di fornitura e dono portare impresso
sul corpo la potenza massima sopportata.
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Anche per le prese mobili multiple occorre verificare che gli utilizzatori collegati
devono avere una potenza totale inferiore od uguale alla massima potenza indicata sul
corpo della presa.
Devono essere verificati i seguenti requisiti:

la spina del cavo di alimentazione deve essere integra, priva di fessurazioni e spazi
che permettano la comunicazione con la zona interna, gli alveolo devono essere
allineati, privi di deformazioni e di fratture nella loro sezione

il cavo non deve presentare abrasioni o deterioramenti nell’isolante esterno, le
connessioni del cavo alla presa ed alla spina devono essere integre

l’utilizzo della p.m.m. deve avvenire nelle condizioni idonee, se appoggiata al
pavimento non deve essere possibile la presenza di liquidi sul pavimento; se inserita nel
corpo scrivania deve essere visibile la sua presenza e deve essere protetta dal deposito
prolungato di polvere per evitare l’accumulo di parti infiammabili sul corpo stesso della
p.m.m.
Quando le derivazioni a spina sono utilizzate per alimentare utilizzatori con potenza
superiore a 1000 Watt, possono essere corredate a monte della presa di un interruttore
interbloccato con la spina stessa, in modo che l'azionamento in inserzione ed in
disinserzione della spina avvenga solo a circuito aperto, e di valvole su ogni fase.
Computer, computer, calcolatrici, apparecchi telefonici
Le apparecchiature per l’elaborazione dei dati potrebbero presentare elevate correnti di
dispersione a terra, causate dai filtri di ingresso per la soppressione dei disturbi.
Esse sono suddivise in due categorie:
 apparecchiature di tipo A, con corrente di dispersione verso terra non superiore a
3,5 mA
 apparecchiature di tipo B, con corrente di dispersione verso terra superiore a 3,5
mA
appartengono alla prima categoria i personal computer, le calcolatrici, le stampanti; alla
seconda categoria i grandi computer per i centri di calcolo.
E’ importante verificare che tutte le
apparecchiature elettroniche siano di tipo A, esse
sono dotate di spina di tipo domestico e prive di
etichetta che segnala la corrente di dispersione
elevata.
Per evitare rischi derivanti dal surriscaldamento è
indispensabile permettere la normale dispersione
del calore dalle fessure previste evitando di
ostruirle.
Nel caso siano presenti gruppi di continuità
(UPS) occorre considerare che la batteria presente nei gruppi costituisce una sorgente di
energia che può determinare condizioni di pericolo, l’apertura dell’interruttore di
protezione a monte dell’UPS non è sufficiente a rendere innocuo il gruppo poiché può
essere fornita a valle del gruppo tensione dalla batteria anche se il gruppo è stato isolato
a monte dalla rete di alimentazione.
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Si ricorda che la tensione in uscita dal gruppo è comunque di 230 V. E’ necessario che il
gruppo di continuità sia di classe B.
E’ opportuno non intervenire a valle di un gruppo di continuità, anche se si è
provveduto a disinserire l’alimentazione, per effettuare manovre od operazioni di
manutenzione.
Deve essere verificato che a monte del gruppo di continuità sia presente un interruttore
differenziale di tipo A, e non solo di tipo AC, per garantire il funzionamento
dell’interruttore anche in caso di correnti di guasto e conseguentemente la protezione
degli utenti.
Sia i computer che le stampanti i telefoni e le calcolatrici possono
avere caratteristiche particolari di isolamento contro i contatti diretti
e sono pertanto definiti di classe II, in questo caso sono privi del
collegamento all’impianto di messa a terra e sul corpo
dell’apparecchiatura deve essere presente il simbolo indicato a lato.
Per gli apparecchi di classe II è vietato il collegamento a terra.
Disposizioni particolari per le lampade elettriche portatili sono dettate dal legislatore,
a ragione del loro vasto impiego nelle situazioni più diverse e in considerazione delle
conseguenze che possono derivare alla
sicurezza dei lavoratori per la loro
caratteristica di fragilità accompagnata dalla
natura intrinsecamente pericolosa dell'energia
che le alimenta. In generale esse debbono
possedere i requisiti di cui all'art. 317, D.P.R.
n. 547/1955 (avere l'impugnatura in materiale
isolante e non igroscopico, avere le parti in
tensione, e quelle che, per guasti, possono
essere messe in tensione, completamente isolate, essere munite di gabbia di protezione
della lampadina e garantire il perfetto isolamento delle parti in tensione da quelle
metalliche fissate all'impugnatura), e, nel caso di impiego in luogo bagnato o molto
umido ovvero entro grandi masse metalliche, debbono essere alimentate a tensione non
superiore a 25 Volt (fornita da trasformatore di isolamento) ed essere provviste di
involucro di vetro.
Prima di utilizzare qualsiasi utensile elettrico consultare le informazioni contenute o
sul corpo dell’apparecchio stesso o sul fascicolo di istruzioni allegato e verificare che:
 la spina del cavo di alimentazione sia integra, priva di fessurazioni e spazi che
permettano la comunicazione con la zona interna, gli alveoli siano allineati, privi di
deformazioni e di fratture nella loro sezione
 il cavo non presenti abrasioni o deterioramenti nell’isolante esterno, le connessioni
del cavo alla presa ed alla spina siano integre
 che la presa nel quale sarà inserita la spina possa fornire la corrente richiesta
dall’utensile
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l’utilizzo dell’ utensile deve avvenire nelle condizioni idonee, se appoggiato al
pavimento non deve essere possibile la presenza di liquidi sul pavimento; se utilizzato
manualmente deve essere integro nelle parti elettriche quali interruttore di comando ed
eventuali dispositivi di protezione contro il sovraccarico ed il cortocircuito.
Gli interruttori differenziali sono apparsi sul mercato negli anni ‘50; furono utilizzati
per evitare i “furti di energia”, dovuti all’utilizzo di correnti verso terra e solo in un
secondo tempo furono adottati per la protezione delle persone.
Sulle norme sono apparsi per la prima volta nel 1966 (CEI 11-1), mentre la norma di
prodotto è uscita soltanto nel 1980 (CEI 23-18).
Oggi gli interruttori differenziali sono largamente diffusi, ed in alcuni casi
assolutamente
obbligatori,
per
aumentare la sicurezza degli impianti
e delle persone.
Esistono diversi tipi di interruttori
differenziali (AC-A-B) e, come tutti
gli altri componenti di qualunque
impianto elettrico, devono essere
correttamente scelti, installati e messi
in funzione al fine di ottenere la
massima sicurezza e il minimo disservizio. Sulla targa delle caratteristiche è riportata la
tipologia dell’i.d. ed è quindi possibile conoscere il tipo di interruttore.
Funzionamento: gli interruttori differenziali sono composti essenzialmente da tre gruppi
di componenti: il trasformatore toroidale o toroide, il relè di sgancio, il meccanismo di
apertura.
Il toroide ha il compito di rilevare le correnti di guasto verso terra cioè controlla che
l’impianto e l’utilizzazione siamo “sani”; in presenza di un guasto a terra si induce una
tensione che invia un segnale di corrente al relè di sgancio che, a sua volta, aziona il
meccanismo di apertura dell’interruttore differenziale.
Gli interruttori differenziali vengono classificati in base a :
1. Presenza o meno delle protezioni contro le sovracorrenti (differenziale puro o
differenziale magnetotermico)
2. Potere d’interruzione intrinseco
3. Forma d’onda rilevabile ( tipo AC, A o B)
In base alla forma d’onda della corrente di dispersione distinguiamo:
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3.1 Differenziali di tipo AC (per la sola corrente alternata): adatti per impianti in cui si
prevedono utilizzatori con correnti differenziali (di guasto) alternate sinusoidali
3.2 Differenziali di tipo A: adatti per impianti in cui si prevedono utilizzatori con
correnti differenziali di guasto alternate e/o pulsanti, unidirezionali, fortemente
resistenti alle sovratensioni impulsive
3.3 Differenziali di tipo B: adatti per impianti in cui si prevedono utilizzatori con
correnti di guasto alternata pulsanti ed anche in corrente continua, anch’essi resistenti
alle sovratensioni impulsive
4. Tempo d’intervento (rapidi
o selettivi)
In base al tempo di intervento
distinguiamo:
4.1 Differenziali di tipo
generale,
4.2 Differenziali selettivi: a
tempo dipendente ma dotati di
ritardo di intervento, in genere
sono installati a monte di altri
differenziali di tipo generale
in modo da ridurre e
circoscrivere il fuori servizio
alla sola parte di impianto
soggetta a guasto,
4.3 Differenziali ritardati:
l’intervento
può
essere
ritardato secondo un tempo
selezionabile.
5. Sensibilità differenziale (ad
alta o a bassa sensibilità).
In base alla sensibilità di
intervento distinguiamo:
5.1 Differenziali a bassa
sensibilità:
corrente
differenziale maggiore di
30mA, devono essere coordinati con la resistenza dell’impianto di terra (quindi
impianto di terra obbligatorio),
5.2 Differenziali ad alta sensibilità: corrente differenziale minore di 30mA, sono detti
anche “salvavita”, in quanto l’utente che inavvertitamente tocca una parte in tensione, è
percorso da una corrente verso terra limitata unicamente dalla resistenza del corpo,
l’interruttore interviene quando il valore di corrente è ad un livello di sicurezza per la
persona.
Se la corrente di guasto è sinusoidale, la scelta è per un interruttore differenziale di tipo
AC. Da molti anni però i produttori di elettrodomestici e di svariati apparecchi elettrici
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usano l’elettronica per aumentare le prestazioni dei prodotti, migliorarne il confort e
risparmiare energia.
Utenze come lavatrici con variazione della velocità centrifuga, termostati industriali,
regolatori di luminosità e di velocità dei motori (inverter) gruppi statici di continuità,
ecc…, funzionano con forme d’onda più o meno variabili (pulsanti, pulsanti con
componente continua, ondulata, ecc…).
Se a seguito di un guasto dell’isolamento di un qualunque componente montato a valle
di un raddrizzatore o di un regolatore elettronico, si verifica una corrente di guasto verso
terra, gli interruttori differenziali standard (tipo AC), il cui funzionamento è previsto in
corrente alternata 50/60 Hz, sono insensibili a questa corrente per cui non intervengono.
Il mancato intervento provoca, pericolo per le persone o cose in quanto permane
l’alimentazione e desensibilizzazione dell’interruttore stesso a causa del passaggio di
corrente continua di guasto.
La soglia di intervento degli i.d. costituisce un compromesso tra le esigenze di
protezione e della continuità del servizio; non sempre l’i.d. è efficace contro il rischio di
folgorazione, in particolare se vengono toccati entrambi i conduttori di fase e neutro
dalla persona l’i.d. non interviene nel caso in cui la persona sia perfettamente isolata.
E’ importante mantenere l’efficienza degli i.d. nel tempo e pertanto sono stati previsti
dei meccanismi per verificare la funzionalità degli apparecchi inserendo sul corpo
dell’i.d. un tasto di prova per controllare la funzionalità dell’i.d.;
Il controllo, da effettuarsi almeno ogni mese, dovrà verificare la funzionalità mediante
l’impiego del tasto di prova di colorato posto sul corpo dell’apparecchio
modalità operative:
verificare che non ci siano utenze utilizzate a valle dell’interruttore
avvertire le persone presenti dell’interruzione di corrente prossima
accendere un apparecchio illuminante visibile dal luogo dove è posto il quadro
contenente l’interruttore differenziale
premere il tasto di prova sul corpo dell’interruttore
verificare che avviene lo sgancio del dispositivo e l’apparecchio illuminante si spegne
riarmare la leva dell’interruttore magnetotermico associato
riarmare la leva dell’interruttore differenziale
chiudere lo sportello del quadro
avvertire le persone presenti della riattivazione di corrente
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