Prof. Leonardo Becchetti IL MERCATO SIAMO NOI di Elisa Zanetti “Creare valore economico in modo socialmente e ambientalmente sostenibile”: è l'obiettivo a cui tendere emerso dall'intervento del prof. Leonardo Becchetti all'incontro del 13 novembre scorso al Centro culturale San Francesco, seconda delle Tre sere per l'economia civile promosse dalla Pastorale del lavoro. Riprendendo, con grande ricchezza di dati, i temi già analizzati nel suo libro (Il mercato siamo noi, Bruno Mondadori, 2012), il prof. Becchetti si è soffermato nella prima parte sulla crisi in atto, che non è solo economica e finanziaria, ma anche ambientale e soprattutto una crisi di felicità. Per affrontare correttamente la situazione è innanzitutto necessario passare ad una visione pluridimensionale della crisi, valutando le connessioni tra i vari aspetti. Alla base delle quattro crisi ci sono due riduzionismi, ovvero una visione limitata della persona e dell'impresa. La persona, infatti, è in genere valutata unicamente come homo oeconomicus, l'individualista opportunista, figura triste e dannosa perché, privata della sua natura relazionale, infonde un clima di sfiducia reciproca. Da questo nasce la crisi della felicità: bisogna perciò passare dalla relazione diretta tra crescita economica e felicità, ad una equazione che includa i beni più importanti, quelli relazionali, che però richiedono tempo, fatica e coordinamento tra persone. Il secondo riduzionismo si riferisce invece al modello prevalente di impresa, l'azienda massimizzatrice di profitto, che agisce solo a favore degli azionisti finanziari. A fronte di questo modello prevalente, è necessario divenire consapevoli della “biodiversità” dei modelli d'impresa, includendo anche imprese sociali, cooperative e imprese socialmente responsabili. Alla luce di queste considerazioni, alcune proposte concrete e praticabili sono emerse nella parte finale dell'intervento, tra le quali: una riforma della finanza che favorisca investimenti pazienti e la separazione tra banche d'affari e banche commerciali, un “patto” fiscale per l'Italia, per cui i proventi della lotta all'evasione vengano utilizzati per ridurre la pressione fiscale, e soprattutto la modalità facilmente praticabile del “voto con il portafoglio”, ovvero accordare preferenze ad aziende che hanno a cuore non solo la dimensione economica ma anche quella sociale e ambientale. Il nutrito giro di interventi a seguire, oltre a ribadire le difficoltà di affrontare i due modelli riduzionisti presentati, ha messo in luce alcune iniziative sul territorio, come il Consorzio di Solidarietà sociale, segno di quel nuovo pensiero sociale cristiano che fa capo alla Caritas in Veritate, e di cui Giuseppe Toniolo è stato pioniere nel secolo scorso. Proprio alla figura del grande economista sarà dedicato il terzo ed ultimo appuntamento (19 novembre, sempre alle 20.45) con il prof. Ernesto Preziosi.