mitologia_e_religione_greca - IIS CHINI

MITOLOGIA e RELIGIONE GRECA
Cosmogonia e teogonia secondo Esiodo:
schemi riassuntivi
L’origine e il “passaggio da cosmogonia a teogonia”
La generazione dei Titani
La generazione delle divinità Olimpie
Nozioni essenziali sul sacrificio in Grecia
Il sacrificio è un atto che istituisce la comunicazione fra uomini e divinità: era una cerimonia
normale nella vita dei popoli antichi (scandiva la vita delle famiglie e delle città), e serviva a
esprimere gratitudine e riconoscenza oppure il bisogno di chiedere aiuto o benefici. Poteva anche
servire a espiare colpe.
I sacrifici potevano essere:
 cruenti (cioè con spargimento di sangue) consistevano nell’uccisione, presso l’altare del
dio, di animali domestici (buoi, capre, pecore, maiali), che venivano bruciati in parte o per
intero (olocausto, da holos, “intero” e kaio, “brucio”). Nel sacrificio cruento c’era una parte
dedicata agli dèi (le ossa dell’animale, avvolte nel grasso) e una parte riservata agli uomini
(le carni e le interiora). Le interiora venivano bruciate solo dopo essere state esaminate a
scopo divinatorio.
 incruenti (cioè senza spargimento di sangue)  consistevano nell’offerta di pani o focacce,
di legumi e frutta. Tali offerte talvolta venivano bruciate, talvolta no.
Un’altra forma di offerta alle divinità erano le libagioni, che consistevano nel versare a terra dalle
coppe parte di ciò che si beveva (vino misto a acqua; latte e miele, riservati alle divinità infere). Le
libagioni aprivano e chiudevano il sacrificio animale.
Il mito di fondazione del sacrificio, nella Teogonia di Esiodo, presenta il sacrificio come “atto che
ha consacrato, relizzandola per la prima volta, la segregazione degli statuti divino e umano”. Il
fuoco sacrificale istituisce una comunicazione fra uomini e dèi, presupponendo però la
separazione fra sfera umana e sfera divina.