Cultura 24 marzo 2010 Presentato da Molinari "Ite missa est" di Secolonuovo La compagnia teatrale I Guardiani dell'Oca e il Florian Teatro Stabile d'Innovazione collaborano insieme ad un progetto artistico importante, simbolico e rituale e lo presentano nel periodo di preparazione alla Pasqua, nello splendido scenario di alcune tra le più belle abbazie romaniche italiane: "Ite, missa est Ineluttabilità di un sacrificio?" è la messa in scena di un dramma liturgico medievale sulla passione di Cristo, la narrazione di una storia senza tempo, da sempre capace di suscitare attenzione, rispetto e profonda partecipazione emotive. Il testo, interamente rielaborato da Zenone Benedetto, che ne ha curato anche la regia, e si è avvalso della consulenza teologica di Monsignor Giuseppe Molinari, Arcivescovo Metropolita de L'Aquila, è accompagnato da canti gregoriani e musiche storiche di origine popolare che fanno da cornice ad un linguaggio teatrale essenziale, graffiante, pieno di forza comunicativa. In scena un nutrito gruppo di attori: Tiziano Feola (nel ruolo del Monaco officiante), Giacomo Vallozza (Pietro), Giuliana Antenucci (Maria), Giulia Basel (la Maddalena), Fabrizio Paluzzi (Pilato), Tommaso Di Giorgio (Nicodemo), Tommaso Bernabeo (Zera), Massimo Paolucci (Giuda), Benedetta Zappacosta (Veronica); e con Sebastiano Nardone nel ruolo di Caifa, Marco Giacintucci (nel ruolo del musico), Monja Marrone, (voce solista), e le danzatrici Carolina Ciampoli e Laura Del Ciotto; I costumi sono di Morena Di Giuseppe, le musiche di Marco Giacintucci; e un importante contributo è stato offerto dalla Corale Schola Cantorum Accademia diretta da Gabriele De Guglielmo. Il punto di vista semantico del dramma è quello di una comunità monastica che nel riproporre ciclicamente il mistero della passione e della resurrezione cerca nel suo esercizio la forza per una catarsi rigenerante. Ogni interprete, nel narrare una storia profondamente conosciuta, porta con sé certezze e dubbi sull'ineluttabilità del sacrificio, nel rispetto delle sacre scritture, nel rispetto della volontà divina. Questo contrasto continuo tra esercizio della volontà e la mortificazione della stessa, caratterizza ogni azione scenica e spinge ogni personaggio ed interprete verso la ricerca continua del senso ultimo del proprio divenire. In questa condizione di assoluta insicurezza esistenziale, l'intera comunità ritrova se stessa nella ripetizione dei gesti, delle parole e delle azioni legate alla storia di Cristo. Tra fioche luci di candele votive e l'intenso profumo degli incensi rituali, la figura onnipresente del Cristo morente sulla croce dominerà l'intero spazio scenico, ricordando a tutti, con il suo sacrificio, la via capace di appagare il nostro desiderio innato di trascendenza. Il dramma liturgico "Ite, missa est" verrà presentato in anteprima regionale giovedì 25 marzo con inizio alle ore 18 nella splendida cornice dell'Abbazia romanica di San Liberatore a' Maiella a Serramonacesca, una tra le più antiche e suggestive chiese medievali dell'ordine benedettino in Abruzzo, e proseguirà nel periodo prepasquale in una tourné molto intensa: venerdì 26 marzo sarà presentato nel Duomo di Casalmaggiore in provincia di Cremona; proseguirà domenica 28 marzo a Siena presso la Basilica di Santa Maria dei Servi, toccherà Assisi nella serata di lunedì 29 presso la chiesa abbaziale di San Pietro, e si concluderà simbolicamente, ancora in Abruzzo, nella Basilica di Collemaggio dell'Aquila, divenuta il segno della tragedia che ha profondamente colpito la nostra regione il 6 aprile dell'anno scorso. Nella foto: Il regista Zenone Benedetto