Draghi: "l'Italia deve fare riforme strutturali e abbassare le tasse" "Questi Paesi devono abbassare le tasse, sono quelli con il più alto livello tassazione in un' area in cui le tasse sono le più alte al mondo". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, rispondendo a una domanda che faceva riferimento anche all'Italia. Draghi ha aggiunto che la ripresa resta moderata e incerta: "le ultime informazioni convergono verso la nostra valutazione di una continuata ripresa moderata e incerta dell'economia dell'area euro, con bassi tassi di inflazione e dinamiche monetarie e del credito sotto controllo". Ma soprattutto ha sottolineato che se vuol tornare a crescere, l'Italia deve realizzare riforme strutturali che incidano sulla sua economia. "I Paesi che hanno fatto programmi convincenti di riforma strutturale stanno andando meglio, molto meglio di quelli che non lo hanno fatto lo hanno fatto in maniera insufficiente", è la sferzata lanciata alla conferenza stampa dopo che la Bce ha, come atteso, lasciato i tassi invariati. Inevitabile pensare al confronto fra Spagna, forte di un +0,6% di crescita nel secondo trimestre che molti attribuiscono all'energico pacchetto di riforme, e i casi di Italia e Francia, la prima in recessione, la seconda stagnante. Ma rompendo il protocollo che sconsiglia commenti sui singoli Paesi, Draghi è stato ancora più specifico. "Uno dei fattori del debole Pil italiano è il livello significativamente basso degli investimenti privati, mentre recuperano i consumi", ha detto aggiungendo che ciò accade anche altrove. E di fatto "l'incertezza generale che la mancanza di riforme strutturali produce è un fattore molto potente che scoraggia gli investimenti", ha spiegato citando esempi come i tempi lunghi affrontati dai giovani per aprire un'attività o quelli di un'azienda per dotarsi di nuovi impianti. E precisando che alcune riforme darebbero un impulso immediato, non di lungo termine, sulla crescita: "continuo a dire le stesse cose, per la verità: riforme nel mercato del lavoro, dei prodotti, nella concorrenza, nel sistema giudiziario e così via".