Schema di riepilogo sui segni di interpunzione punto fermo (.) (seguito dalla nuova frase sulla stessa riga) punto e a capo (dà origine a un capoverso) virgola (,) segna la conclusione di una frase o di un periodo di lunghezza variabile oltre a segnare la conclusione di frase/periodo indica la conclusione di un argomento, di un ragionamento, di una porzione di testo con caratteristiche di omogeneità concettuale separa gli elementi di un’elencazione introduce un’apposizione racchiude un inciso precede (o segue) proposizioni subordinate (nei periodi complessi l’uso della virgola è consigliabile soprattutto quando la proposizione subordinata precede la principale mentre non ci sono regole vere e proprie quando l’ordine è principale + subordinata) mette in evidenza la fine di un discorso con un connettivo conclusivo (es.: “Per concludere, vi ringrazio per l’attenzione.”) segue gli avverbi sì, no, bene (es.: “sì, ho fatto i compiti”) La virgola non deve mai separare soggetto, verbo e oggetto (attenzione: un inciso posto fra soggetto e predicato deve essere messo fra due virgole) parentesi ( () ) Attenzione alle proposizioni relative, il cui senso cambia a seconda che queste siano precedute da virgola oppure no: - “Penso spesso ai miei amici che sono a Pisa” = “Penso spesso ai miei amici pisani” - “Penso spesso ai miei amici, che sono a Pisa” => il senso è: “tutti i miei amici, o almeno quelli di cui ho parlato finora, si trovano a Pisa e io penso spesso a loro.” isolano all’interno di un testo parole o frasi che spiegano o commentano ma non sono indispensabili per capire il discorso possono contenere una frase incidentale contenente un’informazione accessoria, sintatticamente indipendente, estraibile dal testo 1 lineette ( - - ) due punti (:) punto e virgola (;) virgolette alte ( “”) o basse ( «») puntini di sospensione ( … ) punto interrogativo ( ? ) punto esclamativo ( ! ) circoscrivono, con più forza della virgola, gli incisi introducono le battute del discorso diretto segnalano al lettore che quanto segue contiene una spiegazione, un’integrazione o una conseguenza della frase precedente (introducono cioè un’enumerazione, una precisazione, un discorso diretto= viene impiegato: all’interno di un periodo, per separare due o più frasi quando lo stacco logico non è tanto forte da richiedere il punto; nelle elencazioni di elementi che abbiano al loro interno delle virgole (es.: “C’era Paola, che è la sorella di Sandro; Luca, che non si muove senza suo cugino”) delimitano le battute di un discorso diretto delimitano una citazione virgolette con funzione ironica e/o allusiva: delimitano un termine o un sintagma da cui chi scrive ‘vuole prendere le distanze’ comunicano al lettore che nella frase in cui sono posti è successo qualcosa di inconsueto, come: - omissione intenzionale all’interno di una citazione - gioco di parole nella riproduzione del discorso diretto, segnalano: - titubanza - cambi di progetto - emozioni non esplicitate - una pausa piena di allusioni riproduce graficamente il tono ascendente tipico della domanda diretta riproduce graficamente il tono discendente tipico di frasi che esprimono stupore, gioia, dolore, amarezza, comandi… 2