La correzione dei difetti refrattivi (miiopia, astigmatismo

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La correzione dei difetti refrattivi (miiopia, astigmatismo, ipermetropia) con laser ad eccimeri è una tecnica di
microchirurgica oculare consolidata da oltre 25 anni di esperienza e diverse decine di persone trattate al
mondo che permette di eliminare l’uso di occhiali e lenti a contatto.
Il laser ad eccimeri è una fonte di radiazione elettromagnetica che emette un fascio di luce ultravioletta a 193
nm con alta energia specifica e agisce operando una fotoablazione (vaporizzazione) di una piccolissima
porzione di tessuto corneale per volta (frazioni di micron). La lunghezza d’onda è tale da impedire al laser
stesso di penetrare negli strati interni dell’occhio: non vi sono pertanto rischi di alterare né di danneggiare le
strutture intraoculari.
Il laser ad eccimeri ha una riproducibilità e precisione impossibile alla mano umana, esso rimodella il profilo
corneale in base al difetto refrattivo da correggere, in particolare:

nei soggetti miopi appiattisce il profilo corneale

nei soggetti astigmatici rende la cornea piu’ sferica e regolare

nei soggetti ipermetropi incurva maggiormente il profilo corneale
Esistono due tecniche principali: la PRK e la LASIK con le loro relative varianti.
PRK
La tecnica PRK è’ stata introdotta per la prima volta alla fine del 1986 ed è la tecnica piu’ eseguita al mondo
per la sua semplicità d’uso. E’ l’acronimo di Photo Refractive Keratectomy ed e’ un intervento di tipo
ambulatoriale e non occorre il ricovero del paziente , il quale ritorna alla sua abitazione 30 minuti dopo
l’intervento. Prevede un anestesia locale realizzata con appositi colliri anestetizzanti, dopodiche’ l’occhio
viene preparato asportando l’epitelio corneale con una spatola morbida, viene trattato con il laser ad
eccimeri ed infine viene applicata una lentina terapeutica per proteggere la parte che verra’ asportata dopo
una settimana dall’intervento. L’intero intervento per tutti e due gli occhi non dura che poche decine di minuti.
Una variante delle PRK è la LASEK che prevede la conservazione dell’epitelio originale anziché la sua
rimozione. L’epitelio viene preservato con una soluzione alcolica, sollevato ma non completamente
asportato, e ribaltato di lato. Quindi si applica il laser ad eccimeri come nella PRK, e infine si riporta l’epitelio
nella sua posizione originale, dove si risalda da solo. La LASEK oggi’ e’ praticamente non piu’ utilizzata.
LASIK
La tecnica LASIK è piu’ recente, essendo stata introdotta alla fine degli anni ’90, è l’acronimo di Laser in Situ
Keratomileusis ed è piu’ complessa della PRK . La principale differenza rispetto alla PRK è che l’epitelio
corneale non viene rimosso ma viene tagliata una sottile lamina di epitelio che prende il nome di flap, tale
flap viene sollevato, l’occhio come nella PRK viene trattato con il laser ad eccimeri, dopodiche’ il flap viene di
nuovo applicato sulla cornea a cui aderisce,fino a qualche anno fa il flap veniva realizzato attraverso uno
strumento manuale : il microcheratomo che non sempre era preciso nel taglio e poteva essere oggetto di
malfunzionamenti; oggi per realizzare il flap si utilizza un modernissimo ed altamente tecnologico laser a
femnosecondi che oltre ad essere di un precisione incredibile, supera le possibili complicanze del
microcheratomo. Questa tecnica, evitando la rimozione dell’epitelio, provoca normalmente meno fastidio e
bruciore postintervento ed una piu’ rapida guarigione: di solito il paziente dopo 1-2 giorni torna alle normali
attività quotidiane contro i circa 10 giorni occorrenti alla PRK.
Quindi fondamentalmente la recente variante della LASIK rappresentata dalla I-LASIK (il nome esteso è
IntraLASIK e prende il nome dall’azienda statunitense IntraLase) in cui il microcheratomo, viene sostituito dal
laser a fectosecondi ha completamente soppiantato la tecnica precedente.
Quale tecnica scegliere ?
Non esiste una tecnica migliore, solo il chirurgo, in base a numerosi fattori tecnici come il tipo di difetto da
correggere, l’entità del difetto, le particolari condizioni anatomiche, lo spessore corneale ecc. ma anche
fattori pratici come la possibilita’ di tornare in tempi brevissimi o meno alla propria attività lavorativa, puo’
orientare il paziente, forte della sua esperienza, sulla tecnica piu’ indicata caso per caso.
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